Giovedì, Marzo 28Th/ 2013
– Qui Europa, Iniziativa di Libero Confronto, Pensa e Scrivi –
Comunicato Stampa di Mario Borghezio, Eurodeputato
Martedì, Maggio 15th / 2012
– di Maria Laura Barbuto –
Italia / Roma / Aborto / Interruzione di Gravidanza / Legge 194/1978 / Marcia per la vita / Vita / Feto / Nascite / Renato Zero / Madre Teresa di Calcutta / Alemanno / Binetti / Gasparri / De Lillo / Allam / Il dono della vita / Il dono più sacro che esiste / Vita Umana / Un cuore che batte non ha età / Maria Laura Barbuto / Qui Europa
Aborto: "Non uccidiamo il futuro,
Viviamolo!"
A Roma 15.000 persone hanno sfilato per dire
“si” alla vita. L’aborto uccide mamme e figli.
Roma – Uniti per dire “Sì” alla vita, uniti contro l’aborto: più di 15.000 persone hanno sfilato, domenica, per le vie di Roma dal Colosseo a Castel Sant’Angelo, per dire “basta” agli omicidi degli innocenti, perché di omicidi si tratta. Torniamo a parlare di un tema caro alla nostra redazione, facendo il resoconto di una giornata nella capitale che ha visto insieme adulti, anziani e bambini, uniti per uno stesso obiettivo. Nessuna bandiera politica, nessuno schieramento partitico, nessun messaggio di parte: solo persone che amano la vita, che la rispettano e che la considerano per quello che è, ovvero un’occasione unica, un dono immenso. “Nessuno viene al mondo per sua scelta, non è una questione di buona volontà. Non per meriti si nasce, non per colpa, non è un peccato che poi si sconterà” così, Renato Zero cantava la vita considerandola come un dono che non “non si può vendere, né mai si comprerà”. E come non essere d’accordo? La vita è un dono legato ad un respiro che non può essere soffocato da nessuno, ancor meno da una legge. E lo sapeva bene Madre Teresa di Calcutta, che bollò l'aborto come il più grande crimine contro l'umanità, nel suo celebre discorso – fatto rigorosamente a braccio – presso l'Accademica dei premi Nobel, in occasione del suo storico Riconoscimento per Premio Nobel per la "Pace" (vedi video in "Multimedia Gallery" – Qui Europa – http://www.youtube.com/v/FMtgEIMgWI0 ).
Aborto: Abominio contro l'umanità
Prima del 1978 e della legge 194 che regolamenta l’aborto, l’interruzione di gravidanza era considerata un reato: noi continuiamo a considerarla tale anche a distanza di 30 anni e anche se non punibile dal codice penale, perché essa non è nient’altro che un “omicidio legalizzato”. Ma sempre omicidio rimane: omicidio di innocenti e omicidio dell’etica dei valori e della coscienza.
Aborto: ha sempre 2 vittime!
L’aborto ha sempre due vittime: un bimbo, ferito mortalmente ed una mamma ferita per sempre. E questo messaggio è chiaro anche al popolo della “Marcia per la vita” e nel corteo le immagini di mamme che accarezzavano il volto dei propri figli erano le più belle testimonianze di vita e di trasmissione della stessa. Tanti i partecipanti “in vista” della manifestazione: schierato in prima fila il sindaco della capitale, Gianni Alemanno, ma ancora i senatori Maurizio Gasparri, Stefano de Lillo e Paola Binetti e l’europarlamentare e giornalista, Magdi Allam. Per l’occasione sono stati distribuiti dei gadget dal valore simbolico importantissimo: migliaia di scarpette di lana, fatte a mano, e le spille “piedini preziosi” che ripropongono, a grandezza naturale, un piedino di un feto che ha 3 mesi di vita. Già, un feto è già vita e nessuno può dire il contrario. Lo dice la scienza, lo dice l’etica, lo dice la moralità e la mentalità comune ma, soprattutto, la propria coscienza.
Un cuore che batte non ha età!
Un cuore che batte non ha un’età, è semplicemente “vita” e, nel grembo materno, un cuoricino pulsa sin dal primo momento. Dal 1978 ad oggi, “grazie” alla legge 194, sono state interrotte, secondo le statistiche, ben più di 4.200.000 gravidanze: questo significa che più di 4.200.000 bambini sono stati uccisi e più di 4.200.000 mamme sono state private della loro dignità di donne. Senza telecamere e senza giornalisti, la “marcia su Roma” del popolo della vita ha fatto comunque notizia perché, a detta degli organizzatori della manifestazione, i messaggi forti e chiari, i messaggi di verità mobilitano la gente da soli, e ne riscaldano e infiammano i cuori…gli stessi cuori che battono, fin dal concepimento, nel grembo materno. “L’aborto è il più grande nemico della pace, perché se una madre può uccidere un figlio, ciò significa che gli esseri umani hanno perso totalmente il rispetto per la vita e più facilmente possono uccidersi a vicenda” : lo diceva la beata Madre Teresa di Calcutta, premio Nobel per la pace. E aveva ragione. Quindi “Non uccidiamo il futuro, Viviamolo”.
Maria Laura Barbuto (Copyright © 2012 Qui Europa)
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