– Redazione Qui Europa –
Aleppo e il genodicio idrico tra il silenzio della comunità Internazionale
Sabato, Giugno 14th/ 2014
Siria, Redazione Qui Europa, Aleppo, Brasile, mondiali di calcio, Genocidio idrico, guerra nuova, Micalessin, Giornale, Testimonianza oculare di padre George, Crimini di Guerra e Crimini contro l'Umanità, da Aleppo J'Accuse!, Occidente, ONU, Unicef, Complici di Crimini contro l'umanità, genocidio idrico, guerra dell'acqua
Aleppo e il genodicio idrico tra il silenzio della
comunità Internazionale
I piani dei ribelli per assetare il popolo assediato: ora la
guerra si fa con l'acqua. Ma il mondo guarda al Brasile
ed alla festa del calcio…
Redazione Qui Europa
Mentre nel Brasile "bene" scoppia la festa…
Rio de Janeiro, San Paolo / Brasile, Aleppo / Siria – Redazione Qui Europa – Mentre l'attenzione planetaria dei media – e non solo – si sposta verso il Brasile in festa, o meglio quella parte di Brasile in festa, contagiata dalla febbre dei mondiali di calcio, in Medioriente si continua a morire nell'indifferenza pressocché generalizzata. Tra le città più martoriate del pianeta vi è sicuramente – sempre – l'ex perla della Siria e di tutto l'Oriente, Aleppo, vittima di una strategia sempre più diabolica che ora si serve del genocidio idrico per spegnere le speranze di un intero popolo. E allora accade che se da una parte si intensificano gli sforzi e le iniziative di confronto e dialogo per cercare la pace – almeno così pare – iniziando col piantare un albero di ulivo in Vaticano, dall'altra, come detto (vedi qui – L’incontro per la Pace in Vaticano: bilanci e prospettive oltre i cerimoniali) qualcuno pensa bene di far inaridire le radici della pace e della stessa esistenza levando quello che assieme all'aria è considerato il bene più prezioso: l'acqua. In Palestina come in Siria.
L'ultimo stadio… dei crimini contro l'umanità
Come nei giorni scorsi ha ricordato dalle pagine de "Il Giornale" il collega Gian Micalessin, quella in corso "è una guerra crudele e spietata (…) l'ultima inutile e folle sofferenza imposta ai civili dai ribelli jihadisti che assediano Aleppo". Micalessin denuncia dal suo editoriale il nuovo avanzatissimo stadio del crimine contro l'umanità che qualcuno si ostina ad associare ancora all'espressione "guerra civile". "Un mese fa – ricorda il giornalista – dopo lunghe trattative, i ribelli avevano accettato di riaprire tubature e stazioni di pompaggio, ma adesso è rincominciata". Mentre scriviamo l'acqua ad Aleppo manca già da oltre 10 giorni…. Molto pesanti, in merito, le parole di Padre George, sacerdote cristiano rimasto ad Aleppo quale coraggioso testimone della Croce di Cristo, in una intervista telefonica rilaciata nei giorni scorsi a "Il Giornale", che vi riproponiamo di seguito nei suoi tratti salienti e più drammatici.
Il genocidio idrico ad Aleppo nella testimonianza di Padre George
"L'assedio ribelle iniziato nell'agosto del 2012 ha trasformato Aleppo, un tempo il principale centro commerciale della Siria, nell'anticamera dell'inferno. Da allora un milione di aleppini ha dovuto dire addio alle proprie case minacciate da guerra e carestia. La periferia orientale, roccaforte delle milizie al qaidiste di Al Nusra, si è trasformata in una distesa macerie bersagliate dai bombardamenti dell'aviazione governativa. Sui quartieri occidentali cadono invece i colpi di mortaio di un'opposizione armata decisa a punire i civili rimasti nelle aree fedeli a Bashar Assad. Ai primi di maggio i comandanti di Al Nusra – frustati per le sconfitte subite ad Homs e in altre zone del paese – hanno progettato un'altra, più crudele, forma di punizione collettiva. Il piano del gruppo jihadista prevedeva il blocco selettivo di alcune stazioni di pompaggio in modo da mantenere il flusso idrico nei quartieri occupati dagli insorti e ridurre alla sete il versante governativo. Il progetto non teneva conto delle complesse regole dei vasi comunicanti che regolano la distribuzione idrica in un vasto centro urbano e così l'intera Aleppo, quartieri ribelli compresi, si è ritrovata a secco. Ma il problema maggiore, (…) è il rischio di gravi epidemie. Aleppo – continua in un altro passaggio il religioso – è una città antica e i vecchi pozzi garantiscono l'accesso alle faglie idriche. Da più di un anno la nostra comunità ha avviato un programma per la riapertura degli antichi pozzi dentro alle chiese e nelle moschee. Ma quell'acqua non sempre è potabile di solito viene usata per lavarsi e ripulire i vestiti. Quando un mese fa i ribelli hanno tagliato l'acqua potabile molti hanno incominciato a dissetarsi con l'acqua dei pozzi. E con quella stessa acqua stiamo sopravvivendo in questi ultimi giorni. Quest'acqua, però, non è potabile. Andrebbe bollita e purificata, ma non sappiamo se tutto lo stiano facendo. Il rischio è la diffusione di contagi ed epidemie".
L'assedio che l'Occidente ignora
Il blocco delle forniture, verificatosi alla vigilia delle elezioni presidenziali (vinte da Assad) organizzate nei quartieri sotto controllo governativo, secondo la tesimonianza oculare del religioso, è tutt'altro che casuale. "La sospensione delle forniture – racconta a ilGiornale.it – è stata causata anche stavolta dai ribelli che hanno fatto esplodere un ordigno in un tunnel vicino dalla stazione principale della città dove affluisce l'acqua dall'Eufrate". La ripresa delle forniture ora dipenderà dalle delicate trattative intraprese dalla Mezzaluna Rossa con i capi ribelli. Spetterà ai delegati dell'organizzazione islamica, (equivalente della nostra Croce Rossa) ristabilire il delicato equilibrio concordato nel corso di questi 22 mesi di assedio. Un assedio che né l'Europa dei banchieri, dell'usura e degli embarghi (vedi qui – Siria, Ribelli Massacrano Civili Curdi. Gli “Amici della Siria” Tacciono! Vergogna UE) né l'Occidente tutto, né l'ONU vedono… (vedi qui – Crimini di Guerra e Crimini contro l’Umanità) In un immobilismo disumano che purtroppo coinvolge anche tanti, troppi Italiani, cristiani e non, distratti dai media e dal calcio… Sveglia!!! L'accidia e il disinteresse sono peccati che gridano vendetta agli occhi di Dio.
Redazione Qui Europa
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