Ambrosoli JR, lo Scivolone sulla Sanità e le Privatizzazioni

Martedì, Novembre 27th/ 2012

– di Mario Luongo –

Ambrosoli JR e lo Scivolone sulla Sanità / Umberto Ambrosoli / Giorgio Ambrosoli / Elezioni anticipate regione Lombardi / Roberto Formigoni / Nicole Minetti / Davide Boni / Gruppo regionale Pd Lombardia / Sanità privata / Pirellone / Gabriele Albertini / Primarie centro sinistra /

Ambrosoli JR, lo Scivolone sulla Sanità 

e le Privatizzazioni

Regione Lombardia: il candidato Umberto Ambrosoli

ha incontrato il gruppo Pd alla regione scivolando su

una buccia di banana chiamata sanità

Privatizzazioni e Sanità? Ecco cosa è cambiato nei fatti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Milano – Essere il figlio di Giorgio Ambrosoli, ucciso l’11 Luglio 1979 a seguito delle indagini in qualità di commissario liquidatore della Banca Privata italiana, è un fattore che può diventare terribilmente pesante in termini di confronti, paragoni, aspettative. L’”eroe borghese” celebrato anche in un film di Michele Placido è una delle figure un po’ romantiche della storia politica italiana, di quelle mosche bianche che muoiono consapevolmente per una causa che a molti può sembrare banale, nella sua semplice bellezza: “fare qualcosa per il paese”, come scrisse in una lettera Ambrosoli. Ecco Umberto Ambrosoli, a modo suo, vuole fare qualcosa per il paese e ha avanzato la sua candidatura alla presidenza della regione Lombardia per le elezioni anticipate del 2013. La Lombardia, non c’è bisogno di dirlo, è stata negli ultimi anni tra le regioni più esposte mediaticamente a ogni tipo di scandalo, inchieste ed arresti che hanno portato alla fine anticipata della legislatura. Basta fare qualche nome per  avere un’idea: Nicole Minetti, indagata per induzione alla prostituzione minorile, Renzo Bossi per appropriazione indebita, Davide Boni per diversi reati di corruzione, Franco Cristiani per tangenti. L’elenco potrebbe andare avanti ancora per molto, ma il nocciolo del discorso è un altro. È Umberto Ambrosoli, o meglio il suo incontro dei giorni scorsi con il gruppo regionale del Pd, con tanto di segretari provinciali intervenuti per l’occasione. Un incontro durato più di due ore, nel quale Ambrosoli ha toccato diversi temi, primo fra tutti la sanità e la dicotomia privato-pubblico: “la sanità privata non è da demonizzare” – ha affermato – “non penso che dobbiamo leggere la scelta del rapporto fra quella pubblica e quella privata solo sulla base degli scandali degli di questi ultimi due anni”.

 Lo svivolone di Ambrosoli sulla Sanità 

Un nodo scoperto, questo, che non ha certamente lasciato indifferenti sia gli ipotetici elettori della coalizione di centro sinistra che lo supporta, sia gli stessi membri del gruppo regionale del Pd. La sanità è un campo aperto sul quale si contrano pareri, politiche e prassi differenti, ma nel quale molto si deve fare ancora. I dati e i numeri sono inquietanti, come anche gli ultimi due anni di cui parla Ambrosoli, pieni fino al colmo di episodi di malasanità, mala gestione, corruzione, appalti truccati. Ma soprattutto molti stentano ancora a capire che la sanità non è altro che prendersi cura del cittadino, curarlo, rendere la degenza quanto più sopportabile, senza distinzione alcuna di ceto e possibilità economiche. La salute è (dovrebbe essere) quanto di più democratico ci sia un Paese civile, senza strumentalizzazioni di alcuna sorta. Dunque un’uscita, quella di Ambrosoli jr, che ha cozzato con l’incontro di opinioni e idee avvenuto al Pirellone; un incontro giudicato tuttavia molto positivo dai consiglieri regionali del Pd, nel quale non sono mancate – diciamo così – sviolinate anche al "rivale" del Pdl Gabriele Albertini , al quale Ambrosoli ha dedicato parole di rispetto e ammirazione: “è una persona di notevoli qualità, fra le quali la signorilità e l’apertura al confronto: certamente mi dispiacerebbe molto confrontarmi con qualcuno che, a differenza di lui, interpreta il confronto come sopraffazione”. In ogni caso, lo scivolone di Ambrosoli sulla sanità privata, come andrebbe interpretato? Una cosa è certa: per ora i tagli nella sanità – ovvero quei 7000 posti in meno negli ospedali italiani – stanno creando non pochi problemi ad invalidi e cittadini bisognosi di urgenti cure, e che magari non hanno la possibilità economica per ricoverarsi in cliniche private. Risultato? Attese lunghissime anche di 6-8 mesi per un ricovero!  Ricavi d'oro per cliniche private e medici furbetti, a discapito del cosiddetto "diritto alla salute". Altro che privatizzazioni!

Mario Luongo (Copyright © 2012 Qui Europa)

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