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Armi chimiche siriane in Calabria: il giorno

della verità a Gioia Tauro

Le "confortanti dichiarazioni" dei politici calabresi e

l'allarme del Procuratore Ciani: l'ombra nera della

'ndrangheta sul carico della vergogna

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Redazione Quieuropa

 Gioia Tauro – In arrivo un carico della vergogna                                             

Gioia Tauro, Reggio Calabria – Tra poche ore nel Porto di Gioia Tauro (RC), per la felicità degli Usa e su pressione del chiacchieratissimo Opac, cioè dell'Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche (vedi qui Le Verità nascoste sul Premio Nobel. Terza Parte. L’impostura OPAC) giungerà la nave americana Cape Ray, che curerà lo smaltimento un carico davvero speciale: 560 tonnellate di armi chimiche siriane (ridotte pare a stato liquido). In occasione delle presunte operazioni di trasbordo e distruzione, sull'intera area portuale vigerà un coprifuoco nel raggio di oltre 1 Km. Le manovre, secondo l'agenzia Adnkronos, inizieranno la mattina di mercoledì 2 luglio alle ore 6; sempre mercoledì giungerà presso la costa tirrenica calabrese la Ark Futura che ha in consegna le armi medesime, suddivise in una sessantina di container. La distruzione dovrebbe avvenire in mare con il supporto della Mct, la società terminalista portuale.

 I due principali segnali dall'allarme                                                                   

Quel che preoccupa maggiormente sono due pesantissime incognite: 1) gli effetti che la (presunta) distruzione di tali armi chimiche avrà sull'ecosistema e di conseguenza sui cittadini e sulla flora e fauna marina, specie quella che potrebbe finire nelle reti dei pescatori e sulle tavole dei consumatori; 2) il ruolo che giocheranno le cosche malavitose legate alla 'ndrangheta. L'allarme in merito era stato dato – lo scorso 24 gennaio – dal Procuratore Generale della Cassazione Gianfranco Ciani, in disaccordo con le scelte governative. Nelle ultime ore il Ministro Federica Mogherini, in visita a Copenaghen per il semestre europeo di presidenza italiana, si è limitata a ribadire come “il trasbordo delle armi chimiche siriane dal cargo danese Ark Futura alla nave americana Cap Ray avverrà a Gioia Tauro il 2 luglio”, senza entrare nel merito dei due pesanti interrogativi palesati. Ancora una volta, dunque, la colonia Italia e la sottocolonia "Calabria" sembrano raccogliere questo vergognoso testimone. Vedremo come i cittadini calabresi risponderanno a questa ennesima incredibile ingerenza.

 Le "confortanti" dichiarazioni dei politici calabresi                                        

Su tal fronte, sempre nelle ultime ore, la neo nominata Presidente della Regione Antonella Stasi ha ribadito quanto già espresso nei giorni scorsi, e cioé che seguirà personalmente le fasi dell’operazione di trasbordo: “Mi sembra doveroso, corretto e soprattutto rispettoso verso la popolazione stare sul posto affinché tutto si svolga nel migliore dei modi". Intanto cresce l'attesa nei comuni di San Ferdinando, Gioia Tauro e Rosarno per le "contestatissime" operazioni. "Ci stiamo preparando nel migliore dei modi – ha dichiarato all'ANSA il sindaco di San Ferdinando, Domenico Madafferi – per offrire alla nostra popolazione tutte le informazioni e le norme di comportamento necessarie. Oltre ai manifesti e alle brochure consegnate in questi giorni a breve sul nostro sito istituzionale verranno pubblicate due ulteriori pagine di indicazioni". Dal canto suo, il sindaco di Rosarno, Elisabetta Tripodi, ha confermato la sua presenza al tavolo del Comitato di monitoraggio attivato presso la prefettura di Reggio Calabria. "La macchina della sicurezza è partita – ha dichiarato il primo cittadino – e il nostro obiettivo è quello di operare per garantire la massima salvaguardia e incolumità di operatori e cittadini". Come ciò avverrebbe rersta uno dei grandi misteri dell'umanità…

 Un curioso "contributo alla Pace in Siria"                                                          

Parole di circostanza che la dicono lunga sull'opposizione esercitata dai politici calabresi contro le scellerate decisioni governative, ovviamente completamente appiattite ai diktat dei soliti padroni. Parole che trovano perfetta sintonia e coerenza anche con il manifesto affisso per le strade della città di Gioia Tauro, riportante notizie ed indicazioni di massima sulla vicenda e sulle operazioni, circolare titolata con un'espressione davvero singolare: "contributo italiano all'intervento internazionale per la Pace in Siria" (vedi foto sopra – foto ANSA). Beh, considerando che in Siria si continua a morire ogni giorno tra l'indifferenza della comunità Internazionbale e che Israele possiede intatti i propri arsenali nucleari (pur avendo inviato già un paio di confortanti segnali alla Siria, nei mesi scorsi – vedi qui Siria – Follia Israele: Due Raid in 3 giorni. Intanto ad Aleppo i “Ribelli” Decapitano 16 Pacifisti) questo offerto ci sembra davvero un ottimo "contributo alla Pace". Complimenti vivissimi!!! Ma ci chiediamo: in tutto questo, che fine ha fatto il "Dossier Isteam"? (vedi qui Siria – Il Dossier ISTEAMS che Incastra Casa Bianca e i Media di Regime) Uno dei tanti misteri irrisolti di una vicenda, "democraticamente" parlando, chiarissima…