– di Elena Valente e Sergio Basile –
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Barter Trading, il Sistema del Baratto
tra Imprese – Opportunità, Limiti e
Retroscena (Indigenti e Target2)
Economia del Baratto: può essere una soluzione
alla Crisi-Truffa? L'Analisi tecnica, normativa
e fiscale di Qui Europa, oltre i luoghi comuni
– Punti di forza e lati oscuri – Dal Sardex agli Eurocrediti
– Questioni da non sottovalutere: Target2 ed Indigenti
di Elena Valente e Sergio Basile
Barter Tour ed Economia del baratto – "Via secondaria" ma non prioritaria
Roma, Torino – Mentre stamane in Parlamento si discute l'ennesima fiducia ai tecnici monti-lettiani (la seconda del regno Letta) sul "Decreto del Fare" (o, come visto.. del DISfare – vedi allegati) al fine dichiarato di trovare una quadratura del cerchio, che stando alle premesse non potrà esserci mai (pure illusioni oppiacee) in questi giorni sta facendo molto discutere in positivo, il cosiddetto il Barter Tour 2013, del bluesman nazional-popolare Andrea Mingardi & The RossBlues Brothers Band. In parole povere, il linguaggio universale della musica a favore di nuovo modello di business per una sorta di "rilancio economico". Anche se il rilancio reale non può che venire dallo smascheramento definitivo e provvidenziale della crisi-truffa dell'Eurozona (e dei suoi accidenti) ma soprattuto dalla proprietà popolare della moneta.
La Questione essenziale
Fin quando pagheremo solo di interessi passivi ed illegittimi oltre 100 miliardi di euro l'anno (di lacrime e sangue) ai banchieri privati, per farci prestare in nostro denaro (pezzi di carta senza alcuna copertura aurea) molti di qusti risulteranno solo palliativi e vie secondarie e accidentali. Il punto sta proprio qui. Il Tour in questione, tuttavia – partito da Torino il 4 luglio scorso – sta toccando alcune delle principali città italiane. Questa in effetti, a memoria d'uomo, rappresenta la prima tournee' italiana interamente realizzata senza denaro ma in eurocrediti, cioè nella la valuta complementare che disciplina il nuovo mercato economico inaugurato dal baratto fra imprese. Vediamo nele dettaglio di cosa si tratta.
L'Economia dello Scambio tra Imprese
Il Baratto o "barter" o, "corporate barter" o "barter trading" è una pratica commerciale praticata tra imprese per lo scambio multilaterale di beni o servizi in compensazione. I circuiti di baratto fra aziende sono nati storicamente per gestire grandi operazioni di commercio internazionale, legate alla cessione di materie prime contro tecnologie e manufatti tecnologici Durante la crisi degli anni ’30 alcuni paesi utilizzarono il barter per aumentare la quantità degli scambi, e quindi incrementare il fatturato, senza intaccare le scarse risorse monetarie a disposizione. Molte di loro scomparvero poiché non intuirono che l'opportunità del barter non si limitava all'utilizzo di un mero strumento di pagamento per sopravvivere ad una recessione (anche se in questo caso si tratta di una crisi-truffa… come del resto nel '29.. vedi allegato), al contrario di altre che ne valorizzarono l'utilità come strategia commerciale e mezzo di pagamento complementare a quelli tradizionali (è il caso di Wir Bank, società cooperativa svizzera, nata nel 1934 e tuttora in attività, che dopo la crisi affiancò al barter business l'attività di banca). Di fronte a crisi indotte e fenomeni di "iperinflazione", come – tra l'altro – durante la grande crisi monetaria argentina, oppure in caso di crisi produttiva e stagnazione dei consumi, si sono sviluppati veri e propri circuiti, tanto più efficienti quanto più allargati, a livello anche soltanto nazionale. In particolari situazioni di (chiamiamola così…) cosiddetta "crisi economica grave", il barter permette alle aziende di mantenere i livelli produttivi abbattendo l'esposizione finanziaria immediata. Ripetiamo, ottimo stratagemma, anche se assolutamente non risolutivo ai veri e disastrosi mali dell'economia della truffa. E' quel che si dice un'opportunità. Ma come vedremo ci sono anche dei rischi.
Opportunità del Barter Trading
Le operazioni di interscambio fra aziende all'interno di un circuito di barter presentano l'indubbio vantaggio di permettere acquisti di materie prime, semilavorati, prodotti finiti, servizi di varia natura, anche in assenza di liquidità, pagando ciò che si è acquistato attraverso prodotti e servizi che fanno parte del core business del compratore. Soprattutto in periodi di crisi economica in cui il sistema-gabbia induce – per ovvi motivi – l'inflazione a salire alle stelle. In periodi, dunque, in cui la liquidità è scarsa, le banche stentano a concedere credito (vedi fenomeno indotto del credit crunch: favorito soprattutto dai distruttivi accordi di Basilea 3 – Vedi articoli in allegato) e la quantità di merce invenduta comporta costi elevati, il barter costituisce una grande opportunità commerciale per tutte le imprese: con esso è possibile comprare beni e servizi senza utilizzare risorse liquide, bensì vendendo i propri beni e servizi (quindi è un mezzo ottimale anche per vendere le giacenze di magazzino prima che diventino obsolete) anche in un tempo successivo; si tratta di un vero e proprio pagamento posticipato con la differenza rispetto agli altri mezzi di finanziamento che esso è gratuito: cioè a tasso zero. Si tratta di una leva finanziaria, che consente di incrementare la capacità di investimento dell'azienda evitando il ricorso all'indebitamento e il relativo pagamento degli interessi, e permette di affrontare periodi di stagnazione della domanda aprendo nuove prospettive di mercato e nuove possibilità di fare affari con la conoscenza di nuovi clienti.
I Rischi del Barter Trading
La tecnica non è tuttavia priva di rischi, sia perché, come ogni sistema di leva finanziaria, potenzia gli aspetti positivi ma, se mal gestita, crea unindebitamento produttivo al quale l'azienda dovrà comunque fare fronte; per questo è necessario che il circuito di scambi sia gestito da un mediatore specializzato, la Barter Company che ne regola le transazioni e ne garantisce l'equilibrio. Inoltre esiste sempre il rischio che alcuni partecipanti del circuito non onorino gli impegni di fornitura interrompendo la circolazione nel circuito stesso. Per fronteggiare questo rischio è necessaria una copertura assicurativa su tutte le transazioni, raramente adottata dagli intermediari poiché costituisce un costo ingente che si rispecchia in una quota fissa di associazione al circuito. L'alternativa per i mediatori è permettere l'accesso gratuito o a costi molto bassi senza garantire l'eventuale insolvenza degli associati. Questo aspetto però non tocca tutte le operazione di Barter ma solo quelle che sfruttano la leva finanziaria, ovvero che consentono di finanziare gli acquisti attraverso la promessa di future vendite. Proprio per la diversità di caratteristiche e modalità operative, non interessa le operazioni di Corporate Barter effettuate in parziale compensazione.
Ruolo della Barter Company
Un efficace circuito di Barter deve essere gestito da un operatore economico, che agisce in qualche modo, come una vera e propria banca dei crediti e dei debiti o Camera di Compensazione. Il settore si è progressivamente sviluppato con modelli sempre più sofisticati e una crescita del giro di affari. Oggi i principali attori del Barter sono riuniti nell'IRTA (International Reciprocal Trade Association), associazione non profit volta a promuoverne l'attività a livello mondiale e garantire il rispetto di un Codice di Autoregolamentazione.
Aspetti Fiscali, Normativi e Tecnici
Le operazioni di barter trading fra aziende sono regolate in Italia da un'apposita normativa, che prevede una regolare emissione di fattura da parte dell'azienda che consegna i beni o i servizi all'azienda che li riceve. La fattura dovrà riportare un'apposita dicitura, che identifica, a fronte della transazione, il mancato flusso finanziario del corrispettivo economico e la contestuale acquisizione del credito che sarà successivamente compensato con altre fatture di fornitura a debito. Crediti e debiti così maturati verranno normalmente iscritti a bilancio. Va precisato, altresì, possiamo identificare tre caratteristiche essenziali nelle compensazioni commerciali di cui sopra. Esse, identificano i diversi modelli di compensazione utilizzata.1) Bilaterale o Multilaterale; 2) Contestuale o Multitemporale; 3) Totale o Parziale. Quello che comunemene in gergo è detto baratto, presuppone uno scambio tra due soggetti (Bilaterale) che avviene contestualmente ed in totale compensazione. Ovviamente questo ha delle potenzialità molto limitate perché presuppone che A e B si incontrino (anche virtualmente), che A abbia necessità dei prodotti offerti da B e che il loro controvalore sia pressoché equivalente.
Multilateralità e Multitemporalità
L'intervento della Barter Company e la nascita di circuiti di scambio consentono invece di abbattere questa frontiera. Infatti A offre dei beni o servizi che gli permettono di maturare un credito che potrà essere speso per acquistare qualsiasi prodotto offerto dai membri del circuito, in qualsiasi momento e soprattutto anche per importi non equivalenti. La Barter Company opera come Camera di Compensazione. Questo porta evidenti vantaggi: 1) Si possono acquistare nuovi prodotti ad un prezzo inferiore, ovvero al proprio costo della produzione, trasformando in pratica il margine commerciale in uno sconto; 2) Si possono finanziare gli acquisti attraverso un incremento di fatturato, ovvero pago i miei acquisti grazie ai nuovi clienti che mi sono stati portati dal circuito; 3) Diventa un fonte di finanziamento alternativa al sistema bancario dove l'affidamento è garantito dalla possibilità di ripagare il debito contratto con la propria capacità produttiva; 4) Neutralizzo il rischio di insolvenza, perché il pagamento avviene sotto forma di un credito spendibile in altri beni e servizi; 5) I pagamenti avvengono per contanti perché i crediti maturati sono immediatamente disponibili.
Totale e Parziale Compensazione
Si dice Totale Compensazione quella che avviene senza l'utilizzo di denaro reale il quale viene integralmente sostituito da una "valuta complementare" che prende il nome dal circuito di appartenenza. I più diffusi circuiti di barter italiani sono Sardex.net, che utilizza i Sardex, BexB che utilizza gli EuroBexB, e VisioTrade, che utilizza gli Eurocrediti (€C). Diversamente dalla Totale Compensazione, la Parziale Compensazione presuppone un utilizzo ibrido di crediti e denaro, ovvero una parte della fornitura sarà pagata in crediti e una parte in denaro. Questo viene fatto per permettere: a) di ammortizzare i costi di produzione con denaro reale, pur accumulando un credito pari al margine; b) per permettere di scambiare prodotti con caratteristiche, costi industriali e ricarichi commerciali non omogenei tra loro, infatti cedere un servizio od una giacenza di merce invenduta poterebbe risultare meno oneroso rispetto a cedere prodotti costosi, con margini risicati e che sono stati prodotti o comprati mediante l'utilizzo di denaro reale, comportando flussi finanziari negativi.
Il Corporate Barter e la Gestione dell'Invenduto
Il Barter tradizionale presuppone uno scambio nuovo con nuovo e la valutazione dei beni/servizi è soggetta alle normali leggi di mercato e contrattata liberamente tra le parti. Come anticipato il Barter Trading è molto diffuso per lo smaltimento di stock di magazzino e merce a bassa rotazione. Vendendo la merce saldata mediante un corrispettivo, non in denaro ma attraverso l'erogazione differita di altre merci o servizi, questo consente una valutazione molto più vantaggiosa rispetto a quella normalmente fornita da uno stockista tradizionale (con evidenti benefici da un punto di vista bilancistico e di Rating Bancario). Visto che questa modalità presuppone lo scambio di merce obsoleta con forniture di prodotti nuovi, ovviamente per rendere omogenei i valori viene usato esclusivamente l'utilizzo della parziale compensazione. Una delle società maggiormente specializzate ed operativa anche sul mercato italiano è la società per azioni svizzera iPlace SA.
Due aspetti da non sottovalutare: Sistema Target2 e Indigenti
Dall'analisi posta in essere, in colclusione, possiamo constatare la bontà del Barter Trading: sicuramente uno strumento economico utile ed efficiente. Nell'economia del discorso aperto sulla sua reale efficacia dinnanzi all'attuale sistema euro-centrico ed alla truffa dell'Eurozona, tuttavia, dobbiamo avanzare due riserve di puro carattere strutturale che non entrano nel merito del barter, ma che stanno a monte: Il Sistema Target2 e la questione degli indigenti, cioè di quella fetta di popolazione che per ragioni puramente politiche ed economiche (scelte delle élite) sono oggi oppresse da livelli di tassazione da regimne stalinista e non riescono più ad arrivare al 15 del mese. E ce ne sono tante. Basti pensare ai finora 250mila licenziati del 2013, per comprendere i toni apocalittici della digressione.
L'Assurdità del Sistema Target2
Il Sistema Targe2 (vedi allegati – approfondimenti) come visto in più sedi è quel "nuovo" sistema di regolamentazione interbancaria tra banche centrali dell'Eurozona – posto in essere nel 2007 dall'élite europeista e dai banchieri suoi complici e compari – creato ad hoc per generare surplus fittizio in favore della Germania e debito (deficit indotto) verso quei paesi affossati in maniera criminosa dai mercati e dalle diaboliche agenzie di rating (vedi spread ed altri ingannevoli accidenti…. illuminati). Surplus fittizio e deficit indotto proprio partendo dalle transazioni commerciali. Infatti per ogni operazione fatta tra banche commerciali, esso genere un impulso elettronico che viene rilevato dalle banche centrali di riferimento. A fine anno avviene una compensazione tra le medesime banche centrali. Nel caso – ad esempio – di una transazione tra un una pluralità di operatori commerciale tedeschi ed un gruppo di operatori greci. Ora, la truffa sta proprio qui: l'unico modo per evitare deficit indotto (e debiti) per gli operatore greci – stando al folle e criminoso Sistema Target2 – è quello di vendere agli operatori tedeschi lo stesso quantitativo in valore di merce acquistata dalla Gerania. Ma per quanto gli operatori greci possano essere laboriosi ed ingegnosi, la Grecia non venderà mai un quantitativo di pesce o ortaggi (in valore assoluto) pari alla quantità di auto tedesche piazzate sul mercato greco. Questa – non ci vuole molto a capirlo – è pura follia omicida. E la situazione greca di oggi ne è l'immagine più nitida.
La Questione degli indigenti e l'eredità di Auriti
Altro tema fondamentale è quello relativo agli indigenti, cioè tutti coloro i quali sono di fatto esclusi dal mercato in maniera illegittima ed irrazionale, se è vero come è vero che esistono beni pubblici e bisogni primari che devono essere tutelati, ammeno che non si vogliano compiere premeditatamente crimini contro l'umanità, privando le Creature dell'essenza stessa della Divina Creazione in nome di puri e deleteri tecnicismi economici. Ciò, dunque, in base ad un discorso meramente razionale e – consentiteci – naturale. La monetà è, come detto (vedi allegati) o dovrebbe essere, in un mondo normale e civile, un qualcosa di convenzionale, e tale da favorire gli scambi. Tale da permettere (in origine, mediante il conio e la relativa copertura aurea che oggi non c'è più) il più facile godimento di un diritto. Con il furto del potere signoraggio da parte dell'élite masso-bancaria, tutto ciò come noto è venuto meno, e la moneta è divenuta essa stessa una merce, ponendo una grossa fetta di popolazione mondiale in stato di schiavitù reale. Ora, tali circuiti di compensazione, per quanto nobili ed utili ai commercianti ed alle imprese non risolvono, tuttavia, tali questioni fondamentali. Non sgombrano cioè il terreno dai fantasmi dell'Euro-Gabbia, né da quelli della moneta-debito. Che ne sarà dunque per quei milioni di cittadini forzatamente posti fuori da questo circuito? Se non cambia nulla è facile da intuire: saranno destinati a vivere da schiavi fino alla morte. Oggi dobbiamo trovare una risposta anche per loro/noi, nuovi schiavi moderni. La monetà è del popolo, non dimentichiamolo mai! Onore a Giacinto Auriti, che lo capì così bene e ce lo ha insegnato con una disarmante semplicità. Cogliere questa eredità è un dovere morale di tutti. Amen!
Elena Valente, Sergio Basile (Copyright © 2013 Qui Europa)
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