Settembre, Mercoledì 12th/ 2012
– L'Inchiesta di "Qui Europa" –
Parlamento europeo / Unione europea / Strasburgo / [...]
Giovedì, Settembre 13th/ 2012
– di Maria Laura Barbuto –
Unione Europea/ Europa / Germania / Italia / Berlino / Karlsruhe / Mes / Meccanismo europeo di stabilità / Finanza / Economia / Interessi / Crisi / Banche / Dittatura finanziaria / Sovranità / Silenzio mediatico / Media / Rigore finanziario / Debito pubblico / Bundestag / Bundesrat / Bund / Spread / Bonos / Btp / Speculazione
Eurozona – Benvenuta Dittatura Finanziaria
A Karlsruhe la Corte Costituzionale tedesca dice “sì”
al Mes e impone l’addio alla Democrazia ed alla
Sovranità Nazionale
Ecco i veri obiettivi perversi del MES
di Maria Laura Barbuto
Il Fondo Ammazza Stati Permanente
Karlsruhe, Berlino, Roma – Dire “Addio” alla libertà ed alla democrazia! Cari cittadini europei, prepariamoci tutti a farlo – tra l'indifferenza ed una disinformazione dilagante – a partire dall’8 ottobre prossimo. Eh già, la dittatura delle banche, dell’economia e dei mercati finanziari è ormai alle porte e ad essa si aggiunge – come abbiamo più volte riportato dalle pagine di "Qui Europa" – anche quella mediatica, che ha sempre fatto e continuerà a fare da spalla ai signori del potere. Grazie alla proclamazione ed al definitivo avallo istituzionale del Meccanismo Europeo di Stabilità, il Mes, avvenuta ieri a Karlsruhe ad opera della Corte Costituzionale tedesca, che si è pronunciata favorevolmente in merito al Fondo Salva Stati permanente. L’Eurozona ha pertanto ufficialmente inaugurato – nostro malgrado – una nuova era, sicuramente e – aggiungeremmo sfortunatamente – "senza precedenti". In poche parole sarà cancellata ogni traccia di sovranità nazionale e questo meccanismo di finta stabilità condannerà gli Stati membri ad ulteriori sforzi economici da pagare – probabilmente – con le celeberrime lacrime e sangue.
Addio all'ultimo briciolo di Sovranità Nazionali
Ovviamente, gli Stati dovranno versare nelle casse del Mes quote nazionali obbligatorie che aumenteranno i debiti pubblici già alti e difficili da contenere. Come se non bastasse, il tanto acclamato Meccanismo Europeo di Stabilità, qualora dovesse concedere “prestiti” agli Stati in difficoltà, imporrà loro rigidissime condizioni (stile Troika) da rispettare per ottenere l’aiuto finanziario richiesto. Ma questa non è una novità: in Europa, ormai, non si fa altro che parlare della politica di austerità e rigore finanziario voluta e imposta dalla Germania in complicità con l'Ue, che ha più volte dimostrato di tenere in mano malamente le redini del Vecchio Continente, di dettarne le leggi finanziarie e morali e di stabilire le regole del “gioco” internazionale. Eppure, come abbiamo più volte dimostrato, il rigore e l’austerità non ci hanno portato ad una via d’uscita, anzi, al contrario hanno permesso di disegnare i contorni di un labirinto nel quale saremo costretti a vivere, probabilmente, per lunghissimo tempo. Forse per sempre, se nulla dovesse cambiare, e se i popoli decidessero di aderire per sempre all'euro e all'Eurozona!
Porte spalancate alla speculazione sui titoli pubblici
Oltre al riconoscimento della legittimità del Fondo Salva Stati, la Corte Costituzionale Tedesca ha imposto anche il limite finanziario che riguarda la partecipazione di Berlino al Mes, che non potrà essere superato: 190 miliardi di euro e non oltre, se non con un’eventuale interrogazione del Bundestag e del Bundesrat, il Senato federale regionale. Quindi, tutti pronti ai nastri di partenza per acquistare eventuali titoli pubblici degli Stati in difficoltà e sottoposti a rigore finanziario, al fine di far scendere l’ormai famosissimo quanto odiatissimo spread con gli altrettanto famosi Bund tedeschi. “Si tratta di una vera e propria speculazione resa praticamente legale – come ci ricorda anche “Rinascita”- dai mercati anglofoni che nell’ultimo anno hanno preso di mira i Bonos spagnoli e i Btp italiani , in particolare quelli a 10 anni , la cui quotazione di mercato dà il senso dello stato di salute attribuita alle finanze pubbliche di questo o quel paese”.
I veri obiettivi perversi del MES
Unici obiettivi del MES, quindi, sarebbero quelli di 1) Elevare il grado di debito dei paesi dell'Eurozona e contestualmente il grado di dipendenza e schiavitù dei cittadini nei confronti del sistema-gabbia: ciò mediante il dirottamento di fondi pubblici verso il MES; 2) indebolire, in forma vertiginosa e senza alcun riparo, la moneta unica; 3) Mettere in crisi l’intero scacchiere europeo, privilegiando così il ruolo del dollaro e della sterlina inglese per gli scambi internazionali; 4) Continuare a privilegiare l'industria pesante e le banche tedesche, mediante la conservazione di tutti i meccanismi perversi del Sistema Target 2; 5) Privare i singoli Stati della propria sovranità. Cosa che pare sia diventato ormai un gioco da ragazzi, soprattutto se l’informazione – così come avvioene – non passa attraverso il sistema mediatico e tutto avviene dietro le quinte e nel silenzio generale cui sono sottoposti i cittadini europei, come del resto è accaduto in Italia.
Cari lettori, non rendiamoci complici della nostra fine
Da parte nostra, non ci stancheremo mai di ripetere che questa crisi, il cui prezzo è interamente pagato dai cittadini europei – ai quali ancora oggi vengono richiesti sacrifici e sforzi per salvare i Paesi di appartenenza – è un vero e proprio fotomontaggio creato ad hoc dagli avvoltoi della speculazione, dalle banche e dai singoli Governi. La nave Europa è costretta ad andare avanti nella tempesta, pur consapevole che alla guida del timone vi sono capitani che non la porteranno in salvo. Ma non possiamo rimanere fermi a guardare, non siamo solo spettatori: rendiamoci parte attiva del processo di informazione e diffondiamo a casa, in ufficio, nelle scuole ed in tutti i luoghi della nostra quotidianità, tutte le notizie “oscurate” dal sistema mediatico. Non rendiamoci complici della nostra fine.
Maria Laura Barbuto (Copyright © 2012 Qui Europa)
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