Bimbi transgender? No! Creature di Dio con un’unica anima e sessualità

Domenica, 4 novembre / 2018

– di Patrizia Stella e Sergio Basile

 Redazione Quieuropa, Patrizia Stella, Bambini transgender, Ingegneria sociale, anima, paradiso 

Bimbi transgender? No! Creature di Dio con

un’unica anima e sessualità

Un interrogativo da porci per fermare la deriva gender.

L’ultima follia dell’ingegneria genetica, per

destabilizzare l’umanità fin dalla culla

di Patrizia Stella e Sergio Basile

bambini transgander

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 Premessa                                                                     

Verona, Catanzaro – di Patrizia Stella e Sergio Basile La battaglia finale tra bene e male, così come annunciato dalla SS. Vergine Maria in diverse apparizioni mariane, si gioca nel nostro tempo sulla vita e la famiglia. L’abominio dei cosiddetti bimbi transgender, partorito dalla mente dei grandi manipolatori dell’umanità, santoni dell’eugenetica ed ingnegneri sociali, divenuti di colpo benefattori e difensori dell’inverosimile, si inserisce proprio in questo allucinante solco. Diverse sono le storie e teorie che il web ci presenta in diverse salse, nel tentativo di far breccia nei cuori più “intransigenti”, nell’intelletto dei più “retrogradi”, e di far accettare tutto nel grande paniere moderno della normalità, dietro l’alibi della “tolleranza”, giocando sulla psiche, sulla sensibilità e fragilità degli internauti. Ma anche, ovviamente, sull’ignoranza e sull’impossibilità di

 comprendere fino in fondo l’intreccio mirabile che esiste nell’essenza dell’uomo,

                    la creatura di Dio fatta a Sua Immagine e Somiglianza

                               come sintesi perfetta tra corpo e anima.

Tra queste storie sconcertanti, ma dipinte a calde tinte pastello dai media mondialisti, ne citiamo due a titolo di esempio: quella di Skyler Burns – una bimbo australiano, nato maschio, ma considerato “femmina” – e Ryland Whittington, una “bambina americana che invero si sarebbe sempre sentita maschio” ed è stata considerata  tale dai familiari. Questi due bambini sarebbero soggetti ad una sorta di malformazione fisica – tra gli “esperti” di settore c’è chi parla di disforia dell’identità sessuale – cioè sono nati con caratteristiche anatomiche che non coinciderebbero con la loro “identità di genere“: espressione – quest’ultima – di per sé bizzarra e che in alcune correnti della sociologia sviluppatesi negli Stati Uniti d’America, a partire dagli Anni Settanta, viene utilizzata per descrivere “il genere in cui una persona si identifica“. Pertanto sulla scorta delle alterazioni fisiche di questi esseri umani (preziosi ed unici esseri umani) sensazioni e stili di vita opinabili, rintracciabili nel loro contesto sociale di riferimento, in condizionamenti familiari e – in molti casi – in veri e propri esperimenti di ingegneria sociale mascherati o palesi, diventano meravigliosi pacchetti preconfezionati e dal contenuto ambiguo, presentati al vasto pubblico quasi si trattasse di un prodotto di marketing fabbricato nella catena di montaggio di una multinazionale. La strategia è sottile:

Si specula su un problema fisico per dar vita ad un prototipo transgender,

       facendo passare il concetto che l’anima dell’individio non esiste

             e che l’elemento corporeo supera la personalità innata

                     e l’orientamento naturale dell’essere umano,

                        condizionandolo fin nelle sfere più intime.

Assioma assolutamente non accettabile per chi scrive e per chi crede che l’uomo abbia un’anima ed una correlata personalità, maschile o femmiile, con una precisa impronta celeste!

 Creature celesti o transgender?                              

La verità è che tranne per pochi casi patologici, degni purtroppo del Cottolengo – perché la nostra povera natura è imperfetta e solo in Cielo potremo godere della pienezza della perfezione – per tutte le altre diciamo “insicurezze” circa il proprio sesso, giocano molto la pubblicità e il selvaggio lavaggio del cervello mediatico, che trovano spesso e volentieri terreno fertile proprio tra i genitori. Costoro, evidentemente plagiati e influenzati dai nuovi profeti dell’ingegneria umana, anziché aiutare il figlio ad amare e assecondare il proprio sesso biologico come è in natura, dove perfino il  DNA è chiaramente sessuato, lo lasciano “libero di scegliere“! Come se si dovesse scegliere fra una maglietta e una giacchina… Follia pura spesso sfociante in suicidio. La mente in molti casi è così labile che se ti dicessero che sei destinato a diventare un gatto o un angelo, magari finisci col crederci per davvero, comportandoti di conseguenza, oltre ogni raziocinio.

    Il prof. Gillieron di Losanna, che da anni studia questa sorta di patologia,

   afferma che la negazione delle differenze sessuali, generazionali e dei ruoli

                   sono indicative di sintomi di psicosi e di perversione.

Dunque aiutiamo le persone, soprattutto i bambini deboli e vulnerabili, ad amare la propria identità e sessualità biologica che corrisponde perfettamente a quella psicologica e spirituale, “calza a pennello” come si suol dire, come in un perfetto ingranaggio di vite e bullone. Tutto il resto è voluto dal diavolo per distruggere la nostra identità di figli di Dio fatti a Sua immagine e somiglianza e destinati a godere con lui della Gloria del Paradiso: non poveri assessuati anonimi, ma esseri umani pensati da Dio fin dal principio, con una chiara identità di uomini o di donne. Parliamo di una identità strettamente personale: così come era per noi in terra sarà in Cielo, riconoscendo anche i nostri rapporti relazionali, anche se vivremo come gli angeli, cioè senza bisogno di soddisfare le necessità materiali, perché

                   la Resurrezione dei morti, a imitazione di quella di Gesù Cristo,

         riguarda soprattutto il corpo glorificato, che si ricongiungerà con l’anima,

la quale vola già in “cielo” da subito dopo la morte, essendosi staccata dal corpo mortale

                      nell’attesa di ricongiungersi con esso alla fine del mondo,

                                         cioé alla Resurrezione dei morti.

                Dogma di fede che si recita nel Credo e di cui non si parla più.

 Conclusioni                                                                        

Piaccia o no, questo è il nostro vero destino di eternità: l’Inferno o il Paradiso. Tuttavia, siamo noi a sceglierlo, in quanto creature dotate di libero arbitrio. Nell’aldilà saremo noi a scegliere il nostro destino eterno a seconda se qui sulla terra abbiamo accettato o meno la legge di Dio, sia i Dieci Comandamenti che la legge che Dio stesso ha inciso nella nostra natura, perché fosse visibile a tutti. Quella famosa e mai tramontata tentazione “Sarete come Dio” si ripete anche qui, con la falsa invenzione del gender che, rifiutando l’evidenza della legge naturale, vuole creare una libertà fasulla calpestando le leggi della natura, bloccando lo sviluppo naturale, fuorviando la coscienza e la mente fino alla pazzia e spesso al suicidio. Cosa ci guadagniamo dal cambio del sesso? Solo sofferenze atroci che uno si provoca stupidamente e che non finiscono mai. Ma se la legge naturale voluta da Dio è fonte di grande gioia e consolazione perché rifiutarla? Assecondiamola e saremo felici, molto felici.

Patrizia Stella, Sergio Basile (Copyright © 2018 Qui Europa)

patrizia@patriziastella.com / infounicz.europa@gmail.com 

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