di Sergio Basile, Presidente "Sete di Giustizia"
Redazione Quieuropa, Scalinata Giacinto Auriti, Chieti, Sovranità dignità e Moneta, Moneta debito, sistema bancario, Sergio Basile, Giacinto Auriti, SIMEC, Brecciaio, Antonio Pimpini, Umberto Di Primio, Madonna di Fatima
Chieti inaugura la "Scalinata Giacinto Auriti":
genio della teoria monetaria, padre della
proprietà popolare della moneta
A dieci anni dalla scomparsa del Professor Auriti:
l'uomo semplice destinato a cambiare la storia
di Sergio Basile, Presidente "Sete di Giustizia"
Il Professore, la scalinata, le nuove generazioni
Chieti – Ieri, Sabato 24 Settembre, alle Ore 11,00, è stata inaugurata la "Scalinata Giacinto Auriti", nel centro storico della città. L'iniziativa è partita dall'avv. Antonio Pimpini, Presidente dell'Associazione "Giacinto Auriti", ed accolta con calore e partecipazione dall'amministrazione comunale, rappresentata dal sindaco Umberto di Primio (amico ed estimatore del prof Auriti). Presenti quattro dei cinque figli del "Professore": Francesca, Michela, Filippo e Raffaella Auriti.
"La verità, non importa quando, avrà sempre la meglio"
La dedica di una scalinata al coraggioso professore rappresenta, nello specifico, un qualcosa di altamente simbolico: le scoperte auritiane consentirebbero, infatti, se applicate fino in fondo, di innalzare la condizione umana, di far risalire la scala dei diritti sociali e della dignità, fino ad arrivare alla completa affrancazione dalle catene del debito perenne che umilia i popoli. La scoperta auritiana del valore indotto della moneta -e contestuale Teoria della Proprietà Popolare della Moneta – rappresenta una delle "novità" più rivoluzionarie della storia, in quanto capace di liberare per sempre le genti dalla schiavitù indotta dell'usura, connessa e connaturata, da oltre tre secoli, all'attività di emissione monetaria da parte delle banche centrali. La scalinata scelta è stata quella di accesso al centro storico da via Herio. Essa ha massima visibilità nella città di Chieti e ne rappresenta uno dei cuori pulsanti, frequentata com'è da studenti e giovani universitari: gli stessi ai quali Auriti dedicò, in maniera particolare, i suoi studi e la sua missione. Le nuove generazioni risalendo per la "Scalinata Giacinto Auriti", da oggi in poi ricorderanno con gratitudine quel professore dall'aria amabile e fiera, capace di proiettarli verso un futuro radioso e carico di benedizioni; capace di liberarle dalle miserie dei debiti e della disperazione, per innalzarle verso la speranza di un mondo davvero migliore, in quel campo eterno di benedizioni divine chiamato credito: fulcro della stessa Dottrina Sociale della Chiesa. Le due targhe collocate sulla scalinata sono state realizzate con pietra della Majella da Palmerio, noto scultore della pietra di Pretoro e recano impresso il SIMbolo EConometrico (SIMEC), lo strumento di "moneta di proprietà popolare" ideato dal Professore – completamente sganciato dal sistema della grande usura – che donò ad Auriti, sia pur per breve tempo, la ribalta sulla stampa mondiale.
"Il denaro non rappresenta altro che
una nuova forma di schiavitù impersonale,
al posto dell’antica schiavitù personale.
(Lev Tolstoj)
Un agricoltore… professore per hobby
L’identikit del Professor Giacinto Auriti, persona onesta, schietta e concreta, corrisponde alla figura di quel che si dice un “classico galantuomo d’altri tempi”. Egli fu colui il quale, per primo e meglio di chiunque altro, seppe indicare all’Italia e al mondo l’unica via possibile per la realizzazione della cosiddetta democrazia integrale, mediante la sua originale proposta di socializzazione dello strumento monetario (vedi allegati e video in calce all'articolo). Il suo apporto scientifico all’umanità fu incommensurabile, anche se assolutamente filtrato e soffocato da una forza misteriosa che oggi domina la stragrande maggioranza dei media e dei centri di irradiazione di quell’indottrinamento di massa spacciato per “sapere”. In Auriti trova sintesi un vero e proprio tsunami culturale, capace di rimettere in discussione secoli di storiografia ufficiale e l’intero impianto ideologico e concettuale sul quale si ergono l’economia classica e quella neoclassica. Egli comprese la reale portata dello strumento monetario nell’involuzione della società moderna e nell’ambito di ogni sfera sociale ed economica. Auriti – andando oltre i luoghi comuni sulla "legittima emissione della moneta" e sulla "riserva aurea" di copertura della stessa – palesò meglio di tutti la truffa della moneta-debito e del sistema bancario internazionale, enunciando, dopo oltre trent'anni di studi giuridici e monetari, precise teorie rimaste insuperate e che hanno ispirato centinaia di studiosi sparsi ai quattro angoli della Terra. Egli fu insigne docente universitario, ideologo cattolico (1), avvocato e giurista di acclarata fama, anche se amava definirsi semplicemente
"un agricoltore
che per hobby fa il professore universitario".
Riconosciuto come il Padre della Teoria del Valore Indotto della Moneta, – nato a Guardiagrele (Ch) (2) – insegnò nelle Università di Roma e Teramo, Filosofia del Diritto, Diritto Internazionale e Diritto della Navigazione; ricoprì la carica di presidente in diverse commissioni internazionali, curando la parte commerciale del Codice Civile Greco.
(1) Sergio Basile, “Il messaggio di Fatima e la rivoluzione monetaria di Giacinto Auriti!” – ww.quieuropa.it – art. del 18 aprile 2015; (2) Guardiagrele (Chieti) 10 ottobre 1923; morto a Roma l'11 agosto 2006.
Oltre l'economia
Per comprendere davvero lo spessore del personaggio e la portata rivoluzionaria della sua teoria monetaria non si può prescindere dall'indagare la sua profonda sensibilità cristiana:
“Se non avessi questa fede (cristiana)
questi discorsi sulla proprietà della moneta
non li avrei neanche iniziati.
Su queste cose vie di mezzo non ce ne sono!
Questa è la differenza che c'è tra la nostra scelta
e quella della cultura corrente.
Sappiamo che stiamo rischiando, però sentiamo il dovere di farlo,
perché altrimenti le nuove generazioni non avranno altra scelta
che il suicidio e la disperazione…
La verità vi fa liberi! Ecco le parole di Cristo!
Avendo scoperto certe verità abbiamo il dovere di dirlo…
io non ho solamente il presagio, ma molto di più:
ho la certezza della vittoria…"(3)
Giacinto Auriti
(3) Cfr.: S. Basile, R. Carbone, “Pasqua: il cuore del presupposto auritiano” – ww.quieuropa.it – art. dell’8 Aprile 2015.
Nessuno può servire due padroni
Non va neppure dato per scontato lo speciale legame che lo unì sempre al messaggio di Fatima, anzi, possiamo affermare che
Senza Fatima non è possibile comprendere Auriti.
Infatti, la guerra monetaria all'ultimo sangue tra i poteri occulti e l'umanità intera, scatenata dalle forze luciferine – specie all'indomani della fondazione della Banca d'Inghilterra (4) (1694/1717), della Federal Reserve statunitense (1913) e della privatizzazione della Banca Centrale Russa (5), (1935) da parte del satanista e social-comunista, d’origine ebraica, Stalin – non è altro che una delle tappe dello scontro finale tra male e bene di cui parla l'Apocalisse. Ciò prendendo a modello ideale l’immagine delle due bestie (Cap. 13, 1-18 (6)) in lotta contro Cristo e la Chiesa: come insegnava Auriti, infatti, la moneta-debito è stata storicamente il mezzo per eccellenza che lo stesso male personificato (Satana) ha usato per sottomettere l'umanità, per renderla schiava e per cercare di annientarla spiritualmente e fisicamente. Infatti, lo slogan più comune usato nei secoli per simboleggiare la moneta è stato ed è “sterco di Satana”. Gesù, il Cristo, il Figlio di Dio incarnato, il Messia prefigurato dai profeti nell’Antico Testamento, non a caso, quando parla di Satana lo identifica in Mammona (7), alter ego del denaro, e viceversa:
“Nessuno può servire due padroni: o odierà l'uno e amerà l'altro,
o preferirà l'uno e disprezzerà l'altro:
non potete servire Dio e Mammona”(8)
(4) Cfr.: Giacinto Auriti, “La Schiavitù Monetaria: una mostruosità storica dal 1694” – www.quieuropa.it – art. ripubblicato in data 9 Marzo 2015. (5) Cfr.: Sergio Basile, Il Trucco delle multinazionali svelato da Auriti e l’inganno della borsa – www.quieuropa.it – art. del 28 Luglio 2014. (6) Apocalisse 13, 1-18: “Vidi salire dal mare una bestia che aveva dieci corna e sette teste (…) Il drago le diede la sua forza, il suo trono e la sua potestà grande (…) Allora la terra intera presa d'ammirazione, andò dietro alla bestia e gli uomini adorarono il drago perché aveva dato il potere alla bestia e adorarono la bestia (…) le fu dato potere sopra ogni stirpe, popolo, lingua e nazione. (…) Vidi poi salire dalla terra un'altra bestia, che aveva due corna, simili a quelle di un agnello, che però parlava come un drago. (…) sedusse gli abitanti della terra. (…) Chi ha intelligenza calcoli il numero della bestia: essa rappresenta un nome d'uomo. E tal cifra è seicentosessantasei. (7) Il termine Mammona, in aramaico ed ebraico (Mamon: "tesoro sotterrato") significa ciò che dà sicurezza e concerne, pertanto, tutto quello su cui si può contare, che dà fiducia e certezza "terrena": l'accumulo dei beni, la ricchezza, il denaro. Accumulo che chiude gli orizzonti del cielo e nasconde al cuore dell'uomo il vero tesoro: quello spirituale della Vita Eterna. "Il termine Mammona – leggiamo in Wikipedia – viene usato nel Nuovo Testamento per personificare il profitto, il guadagno e la ricchezza materiale, generalmente con connotazioni negative, e cioè accumulato in maniera rapida e disonesta (…). Nell'antichità lo si fa risalire ad un demonio, genericamente nella mitologia caldeo-siriaca, quindi greca e romana, arrivando poi alla citazione di Gesù nel Vangelo". (8) Vangelo secondo San Matteo, Cap. 6,24.
Auriti e la Vergine di Fatima
Auriti fu un grande devoto sia della Madonna di Fatima che di San Bernardino da Siena (9), il santo anti-usura per eccellenza che a cavallo tra Trecento e Quattrocento lottò con metodi non violenti ma efficaci – uno tra tutti il sostegno alla diffusione dei Monti di Pietà – contro la piaga feneratizia, amplificata dai gestori ebrei dei banchi di cambio e prestito, primi prototipi di quelle che sarebbero divenute le future banche. In onore della Vergine di Fatima egli compose una meravigliosa supplica (10) e fece edificare una chiesa in Sant’Eusanio del Sangro (Chieti), presso località Brecciaio (11). Ciò avvenne seguendo un corso che in molti reputano prodigioso e profetico.
(9) (1380-1444). (10) vedi appendice – Allegato 5. (11) Sant’Eusanio, 13 Maggio 2015
13 Maggio 1977
La decisione di edificare la chiesa (sorta in data 13 maggio 1977) maturò, infatti, in seguito a due curiosissime “circostanze”: 1) il ritrovamento di un fondo di bottiglia (12) recante impresse le cifre “13.5.69”: sequenza poi collegata all’anniversario dell’apparizione di Fatima del 1917. Il coccio fu rinvenuto casualmente sulla spiaggia di Casalbordino (Chieti) mentre il professor Auriti passeggiava con la moglie (13); 2) il sogno di un’anziana signora residente a Sant’Eusanio, tale Palmina Verratti, che il giorno dopo – e quindi, curiosamente, proprio in concomitanza al ritrovamento del fondo di bottiglia – descrisse al Professore il contenuto della sua rivelazione onirica, illustrando l’immagine di ciò che da lì a poco sarebbe accaduto: la costruzione della chiesa, espressamente richiesta in sogno dalla Madonna. Il tempio fu edificato da Auriti alla Santa Vergine di Fatima anche su suggerimento di un frate, all'epoca in forza al Santuario dei Miracoli di Casalbordino – tale Padre Colombano (14), al secolo Alfredo Tiberio – che diede la sua interpretazione dei fatti, notando la corrispondenza tra la data impressa sul coccio, la ricorrenza dell’apparizione di Fatima e il sogno della Verratti.
(12) Fondo di una bottiglia di latte. (13) L'apparizione di Fatima del 13 Maggio 1917, avvenne a ridosso della Rivoluzione d'Ottobre che avrebbe sancito la diffusione degli errori ed orrori del Comunismo in tutto il mondo, come preannunciato dalla stessa Vergine ai tre pastorelli, quale conseguenza del peccato degli uomini, allontanatisi da Dio. Qualche decennio prima dell'apparizione in questione Papa Leone XIII ebbe una esperienza inquietante: 13 ottobre 1884, al termine della Santa Messa, il pontefice rimase immobile davanti al Tabernacolo per diversi minuti e successivamente rivelò di aver assistito ad un “colloquio” tra Nostro Signore e satana. Quest’ultimo avrebbe minacciato la facile distruzione della Chiesa, qualora avesse potuto avere più potere sui suoi seguaci; nonché più libertà per 100 anni. Il Signore avrebbe accordato questa richiesta, accettando, in pratica, il duello finale tra il signore delle tenebre e i figli della luce, testimoni del Vangelo. Non a caso il Novecento è stato, fino ad ora, il secolo più oscuro e terribile della storia; ciò che accade oggi non è altro che il naturale strascico di questo episodio e dello scatenamento del male in ogni ambito sociale ed economico. (Cfr.: Arrigo Muscio, Sergio Basile, Satana e la distruzione del Cristianesimo, dalla visione di Leone XIII ad oggi – www.quieuropa.it – Art. del 3 Febbraio 2016). (14) Auriti conobbe Padre Colombano in un pomeriggio d’estate, presso il "Santuario dei Miracoli", durante una messa nella quale il professore s’improvvisò chierichetto (da una testimonianza di Rocco Carbone: amico del professor Giacinto Auriti).
Il sogno, il coccio, la chiesa
Auriti cercò subito di attuare quello che sarebbe stato il volere della Santa Vergine – almeno come rivelato dall'anziana signora Verratti e come interpretato da Padre Colombano (15) – e disse alla moglie di giocare al lotto diecimila lire dell’epoca nelle cifre in questione: 13, 5 e 69. Quest’ultima in un primo momento non diede molto peso alla storia e impiegò una somma irrisoria (16); tuttavia, grande fu la sorpresa della donna quando vide che i numeri giocati erano stati estratti. La vincita, evidentemente, non era sufficiente a coprire i costi per l'edificazione del santuario. Auriti lesse in questa mancanza di fiducia da parte della moglie un segno di cambiamento, comprendendo che non doveva essere “il gioco” la strada per rendere omaggio alla Madonna: i soldi da impiegare non dovevano essere frutto di un volgare azzardo; piuttosto di lavoro e sacrifici personali. Così avvenne che in data 13 Maggio 1977 – data del 60° anniversario dell’apparizione della Madonna di Fatima – fu posta la prima pietra del tempio: il sogno della Verratti era divenuto realtà.
(15) Da una Testimonianza diretta dell’11 Agosto 2015, resa dallo stesso Padre Colombano – vedi video “Sulle Orme di Giacinto Auriti – 11 Agosto 2015” (You Tube). (16) Mille lire.
Dimensione spirituale della missione auritiana
Da quel momento gli studiosi auritiani, fedeli alla sua eredità, non possono fare a meno di cogliere la portata soprannaturale della missione; cioè la dimensione extra-materiale della sua guerra allo sterco di Satana, nata sotto il manto provvidenziale della Vergine Maria e concernente – come detto – un percorso di liberazione dalla più grande schiavitù mai esistita. Il “combattimento”, evidentemente, non si riduce ad una mera questione economica, ma assume i contorni di una vera e propria lotta tra bene e male in chiave apocalittica. La storia e le più grandi tragedie succedutesi dal Settecento ad oggi, nonché il contributo essenziale che i banchieri (giudeo-massoni e protestanti) diedero storicamente al crollo delle monarchie cattoliche, alle più sanguinose rivoluzioni massoniche (anti-cristiane) e al sorgere delle più spietate ideologie totalitarie, chiudono in maniera esemplare la portata soprannaturale del cerchio auritiano rapportato all'esperienza di Fatima e ai segreti rivelati ai tre pastorelli, Lucia, Giacinta e Francesco.
L'aneddoto sul "pranzo offerto"
Auriti, oltre ad essere un giurista e studioso di primo livello, era – ricordiamolo sempre – un "uomo spirituale". Un vero credente. Ci piace concludere, in merito, ricordando un emblematico aneddoto, datato 13 Maggio 2015: il sottoscritto e l'amico Rocco Carbone (assieme ad altri 6 convenuti da diverse regioni d'Italia, in occasione dell'anniversario dell'edificazione della Chiesa che Auriti fece edificare in Sant'Eusanio del Sangro), al termine del pranzo d'accoglienza, presso il ristorante "Mamma Rosa" – luogo che Auriti amava particolarmente – ebbero una straordinaria sorpresa. Al momento di pagare il conto, i titolari del ristorante (Rosa e Leone) non accettarono moneta, ringraziandoci commossi per la nostra presenza. Sorpresi per il gesto e per questo curioso atteggiamento chiesimo spiegazioni, insistendo nel saldare quanto dovuto. La motivazione dei coniugi fu incredibile e – se vogliamo – riconducibile all'essenza del messaggio spirituale del nostro amato Professore. Un paio di notti prima dell'incontro – quando ancora Rocco Carbone non aveva prenotato i tavoli – la Signora Rosa (grande amica di Auriti) aveva fatto uno strano sogno: Don Giacinto (com'era conosciuto nel Paese) l'aveva avvisata provvidenzialmente dell'imminente arrivo di alcuni suoi amici presso il ristorante, raccomandandole di non addebitare loro il conto… lui stesso avrebbe provveduto a pagare per loro.. per i suoi amici…". Per farla breve quel 13 Maggio non pagammo un euro per quanto consumato, consapevoli che "Don Giacinto" ci avesse preceduto, seminado ancora una volta in quel provvidenziale e benedetto campo chiamato credito… Un brivido di commozione ci attraversò e ci accompagnò fino a sera, fin quando non ci ritrovammo tutti insieme dinazi alla statua della Madonna di Fatima, nella chiesetta voluta dal Professore. Quel giorno io festeggiai uno dei più lieti compleanni della mia vita, con in più un regalo speciale: il pranzo offerto dall'amico "Don Giacinto".
Sergio Basile, Presidente "Sete di Giustizia" (Copyright © 2016 Qui Europa)
partecipa al dibattito – infounicz.europa@gmail.com
+ + +
NOI SIAMO PER LA PROPRIETÀ POPOLARE DELLA MONETA.
– Oggi la moneta nasce di proprietà della banca che la emette prestandola ai cittadini.
Noi vogliamo che nasca di proprietà dei cittadini e che sia accreditata
ad ognuno come " REDDITO di CITTADINANZA ".
DISEGNO DI LEGGE N°1282 SENATO XII LEGISLATURA
DIS. LEGGE N°1889 SENATO XIII LEGISLATURA
Disegno di Legge proposto dal Sindacato Anti USura
Segretario Generale avv. prof. Giacinto Auriti
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Video correlati – L'inaugurazione
https://www.facebook.com/29641179834/videos/10154715536499835/
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Il 24 Settembre 2016, a Chieti, il sindaco Umberto Di primio ha intitolato una
scalinata al Prof. Giacinto Auriti. Dal minuto 4.10 in poi del video
lo possiamo ascoltare insieme al Prof. Auriti e all'Avv. Pimpini
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