Venerdì, Aprile 10th/ 2015
– di Sergio Basile –
Martedì, Maggio 22th / 2012
– di Maria Laura Barbuto –
Italia / Brindisi / Mesagne / Attentato / Mafia / Terrorismo / Esplosione / Bombe / Istituto Morvillo Falcone / Scuola / Legalità / Studenti / Funerali / Melissa Bassi
Brindisi: attentato alla "Morvillo-Falcone.
L’ultimo saluto a Melissa
La cittadina pugliese reagisce con il ritorno alla
normalità: “Non dobbiamo dargliela vinta
a quegli assassini, entriamo a scuola”
Brindisi – Il ritorno alla quotidianità è la risposta che Brindisi vuole dare all’attentato in cui, sabato scorso, ha perso la vita la 16enne Melissa Bassi a seguito dell’esplosione di tre bombe davanti alla scuola pugliese intitolata a Francesca Morvillo e Giovanni Falcone. Erano le 7.45 di sabato, quando “qualcuno” ha azionato il timer collegato a tre bombole del gas, posizionate nei pressi dell’istituto professionale, la cui esplosione ha gettato Brindisi in un vero e proprio inferno e frantumato i sogni e la vita di una ragazzina che, come ogni mattina, si stava recando a scuola. Nessuno immaginava che quello sarebbe stato il suo ultimo giorno. Ieri, studenti e studentesse della Morvillo-Falcone, nonostante tutto, si sono ritrovati presso l’istituto professionale: dall’autobus proveniente da Mesagne, il paese di Melissa, sono scesi gruppetti di ragazze che si tenevano per mano, quasi come se il contatto umano rendesse tutti più uniti e più forti davanti ad una disgrazia come questa. Quella scuola non è più la stessa: dalla polvere, dal rumore dell’esplosione, dalle ceneri, dalle sirene di autoambulanze e polizia di sabato scorso, alle lacrime, ai fiori sparsi sulla strada, alle frasi dedicate alla compagna scomparsa che, oggi, “decorano” l’istituto. Un attimo, un solo attimo legato allo schiacciamento di un tasto di un telecomando per innescare paura e dolore e colpire al cuore la cittadina pugliese. Altre studentesse hanno pagato le conseguenze della scelleratezza umana: Selena, Azzurra, Vittoria, Vanessa, ricoverate presso l’ospedale di Brindisi e Veronica, la più grave, ricoverata invece a Lecce.
Non dobbiamo dargliela vinta a quegli assassini!
“Che fai piangi? – chiede un professore ad una studentessa in lacrime che si rifiutava di entrare a scuola – Non dobbiamo dargliela vinta a quegli assassini. Vieni, noi oggi dobbiamo entrare a scuola perché non possono vincere loro”. Così Brindisi reagisce al dolore, con il ritorno alla normalità. Nessuna lezione da seguire, ma al suono della “solita” campanella entrano tutti e poco dopo escono di nuovo ed esponendo due striscioni che recitano “Melissa sarai sempre nel nostro cuore” e “Non ci fate paura”, si recano tutti insieme all’istituto Ettore Majorana per una conferenza sulla legalità, alla quale non è voluta mancare il Ministro della Giustizia, Paola Severino, la quale ha affermato che “Oggi, dalle scuole arriva un grande segnale di coraggio e forza, giusta reazione alla violenza bruta”. Violenza bruta di qualcuno, responsabile dell’attentato, che ancora è in libertà. Un video inchioda un uomo in giacca scura e camicia chiara che, ripreso da telecamera, sembra azionare il telecomando con cui ha “pilotato” l’esplosione. I media si sono trasformati, come al solito, in inquirenti incaricati di risolvere il caso: dopo aver lanciato la notizia della pista mafiosa, poi di quella del terrorismo, hanno provveduto alla diffusione dei fotogrammi che dovrebbero “inchiodare” il sospettato e renderlo responsabile di un gesto isolato dettato da pura follia.
Il monito di monsignor Talucci e l'arrivederci
Ieri, a Mesagne, i funerali di Melissa: migliaia di persone hanno voluto dare l’ultimo saluto alla ragazza con un grande e lungo applauso. Le esequie sono state celebrate nella chiesa madre “Tutti i Santi” da Monsignor Rocco Talucci che nell’omelia ha ricordato l’importanza della conversione per coloro che sono stati i responsabili della morte di Melissa. “Costituitevi – sollecita monsignor Talucci, arcivescovo di Brindisi e Ostuni – Meglio una punizione della giustizia umana che rimanere a lungo in una falsa libertà che diventa presto un’autocondanna, un’autodistruzione.” Tanti, gli esponenti del mondo politico presenti ai funerali della giovane: tra essi, i ministri Francesco Profumo (Istruzione), Annamaria Cancellieri (Interno) e Paola Severino ( Giustizia ), il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ed il premier Mario Monti. Tra gli altri anche il presidente della Regione Puglia, Nichy Vendola. Assente, però, il più grande rappresentante dello Stato: il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano non c’era. Grande assenza del mondo politico che non può non essere notata. Noi di Qui Europa esprimiamo la nostra vicinanza, con la preghiera, a Brindisi e, soprattutto, alla famiglia della piccola Melissa.
Maria Laura Barbuto (Copyright © 2012 Qui Europa)
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