Redazione Quieuropa, Comunismo, Occultismo, Sovversione satanica, Massoneria, Alain Kerizo
Comunismo Occulto – Quarta Parte
Messianismo satanico e Comunismo: i saccheggi giudaico-massonici
dei regni cristiani da parte della "Sinagoga di Satana" e il rapporto
con il sistema bancario internazionalista.
L'attuazione degli slogan di Lenin e l'altra mafia (social-comunista o bolscevica)
di Alain Kérizo
Traduzioni a cura di Paolo Baroni, Centro San Giorgio
Il ritorno del Golem
Mosca, San Pietroburbo – di Alain Kérizo – (Continua da qui – Comunismo Occulto – Prima Parte, qui Seconda Parte e qui Terza Parte) Se la Rivoluzione Bolscevica fu un prolungamento ideologico di quella del 1789, nella pratica se ne allontanò un po'. Jüri Lina che, ricordiamolo, non è cattolico, insiste sulla caratteristica essenziale della Rivoluzione d'Ottobre. Essa fu una presa di potere cinico, aperto e brutale da parte della Sinagoga di Satana. Certo, la Rivoluzione Francese fu facilitata sottomano da intrighi, da complotti e dall'influenza discreta dell'élite talmudica. Di sicuro, l'ispirazione dei grandi temi rivoluzionari è imputabile agli Illuminati di Baviera. Le grandi iniziative e le maggiori fratture della storia rivoluzionaria furono frutto del loro lavoro. Invece, gli attori proiettati sul davanti della scena erano francesi… e a ragione. «I giacobini ubbidivano ai capi, che a loro volta ricevevano l'impulso dalle Società Segrete. I sobillatori che dirigevano le sezioni venivano reclutati nei bassifondi della società» (12).
(12) Cfr. Mons. H. Delassus, La conjuration anti-chrétienne («La congiura anti-cristiana»), pag. 1173
Fanatismo ebraico e comunità a rischio
Il primo ministro dello zar, Stolypin, era ben cosciente dei pericoli che il messianismo rivoluzionario faceva correre alla borghesia ebraica e alla nazione tutta intera. Sapeva, grazie alla polizia segreta, che i fanatici rappresentavano meno del 10% della comunità ebraica, ma sapeva anche che questi rivoluzionari, seguendo una tattica messa a punto, facevano in modo di compromettere sistematicamente tutta la loro comunità, che finiva per vivere in un terrore intellettuale larvato. Le stime della polizia segreta si dimostrarono esatte. Meno di dieci anni dopo l'assassinio di Stolypin, 500.000 ebrei tenevano sotto un pugno di ferro i destini della Russia e occupavano quasi tutti i posti-chiave della sua amministrazione, le sue istituzioni pubbliche e private, e tutti i suoi centri decisionali. Fin dalla presa del potere, senza trucchi e senza particolari precauzioni, alcuni gangster ebrei saccheggiarono, taglieggiarono e salassarono la Russia. Non in modo intellettuale, non con solenne retorica, come nel 1789. Non con vani discorsi.
L'attuazione degli slogan di Lenin
I peggiori criminali si allearono per mettere in pratica lo slogan di Lenin: «Prendete tutto ciò che può essere saccheggiato». L'unico problema concreto dei bolscevichi fu di liquidare i clan di criminali che, agendo per conto loro, gli facevano concorrenza. Ecco i nemici del popolo in cammino! I bolscevichi, sottomessi alle forze oscure, sentivano che il loro signore custodiva il loro monopolio. E poi, non erano i più organizzati? Grazie alle loro reti bancarie internazionali, tessute abilmente dai loro simili diventati «nemici di classe», i bottini delle loro rapine poterono essere immediatamente trasferiti e messi al sicuro all'estero, in un primo tempo presso gli alleati delle loro due basi nelle retrovie: la Svezia e la Germania.
La soddisfazione dei banchieri internazionalisti e l'altra "mafia"
Jüri Lina spiega dunque che i banchieri internazionali erano nell'insieme estremamente soddisfatti della piega che prendevano gli avvenimenti. I bolscevichi agivano con una tale fretta e con una tale violenza che sembrava che temessero che i loro saccheggi e le loro estorsioni potessero essere sospesi… prematuramente! Così, grazie a contratti di vendita estorti con le minacce, beni fondiari e immobiliari vennero trasferiti a «uomini d'affari» domiciliati all'estero. I capi bolscevichi vi si installarono d'ufficio e versarono allo straniero pigioni fittizie, esattamente come fà la mafia odierna. Senza esserne apparentemente il proprietario, Trotskij si accaparrò il castello del principe Felix Yusupov (1886-1968). Il New York Herald Tribune potè così scrivere nel 1919:
«Sembra che la Rivoluzione russa assomigli ad una gigantesca operazione finanziaria
il cui obiettivo sarebbe unicamente quello di trasferire il massimo di fondi della Russia
nelle banche europee e americane».
Non si potrebbe essere più espliciti! Quanto alle dimensioni reali di questo saccheggio, esse superano ogni immaginazione. Fu come se l'insieme delle vie di comunicazione fosse stato requisito per far uscire dalla Russia e mettere al sicuro in riparati caveaux la fortuna dei nuovi dirigenti. Ad esempio, nel corso dell’anno 1918, oltre 1.200 convogli di treni trasferirono verso Berlino legname, strutture, lana, lino, ecc… L'importo dei conti personali in Svizzera dei dirigenti, di alto e medio rango, raggiunse spesso cifre astronomiche.
La mutilazione dei siti culturali della santa Russia e la "tattica"
Una vera febbre dell'oro e degli oggetti preziosi si era impossessata di essi, provocando la distruzione o la mutilazione del 95% dei siti culturali della santa Russia. Per far credere che il vero nemico dei bolscevichi fosse questa «povera Russia», così cara al Cuore della Madonna, i capi bolscevichi utilizzarono la tattica descritta da Sun Tzu (544-496 a.C.), 490 anni prima di Gesù Cristo, nell'arte della guerra, una pratica applicabile al nemico:
«Tutto ciò che è caro al nemico dev'essere rotto e distrutto […].
Cooperate solamente con i tarati e con gli imbroglioni.
Provocate conflitti e odî tra i cittadini […].
Avvilite le tradizioni del nemico, fate piazza pulita della sua storia,
infarcite la società di spie, ecc…».
L'azione dei gangster messianici e l'ora delle nuove manipolazioni
A differenza della dialettica della Rivoluzione Francese, più «intellettuale» e «filosofica», fu solamente al termine di questo orribile western consacrato al saccheggio, allo stupro e alla più barbara distruzione, che i gangster «messianici» si accorsero dell'imperiosa necessità, per «durare» ed estendere al mondo intero il loro impero, di presentare una vittima aurea all'Occidente e di far brillare agli occhi dell'intellighenzia europea la città radiosa terrestre che stava per essere edificata. Dunque, non si trattava affatto di rispondere ad un bisogno reale di pace civile e di ricostituzione dell'ordine naturale in Russia. Si sa come furono represse nel sangue le sommosse popolari, come quella di Kronstad , o le giuste rivendicazioni dei lavoratori russi. Non si trattò nemmeno di tentare una riconciliazione con gli intellettuali locali più reazionari. Ad essi spettava unicamente la deportazione o la morte. No, bisognava semplicemente circonvenire, convincere o entusiasmare l'accozzaglia di «utili idioti» (13). L'ora delle nuove manipolazioni, quelle della cultura, dell'arte, delle scienze positive, delle scienze umaniste, quelle che si intrapresero nel grande laboratorio (o nel grande studio di Satana) stava per suonare. I nostri Illuminati avrebbero potuto sperimentare, su grande scala e a cielo aperto, le «conoscenze» immagazzinate dai loro antenati sull'uomo e sulla natura.
(13) Tra i numerosi personaggi tentati da questa nuova tappa dell'umanesimo integrale, e che belavano all'unisono tra New York, Londra e soprattutto Parigi, ricordiamo Romain Rolland (1866-1944), Henri Barbusse (1873-1935), André Gide (1869-1951), Anatole France, Edouard Herriot (1872-1957) e, più tardi, André Malraux (1901-1976), Léon Blum (1872-1950), e gli altri rappresentanti della Corte dei Miracoli dell'odissea sociale.
L'oro della Russia verso gli Stati Uniti
Le disgrazie del mondo stavano solamente per iniziare. Mentre tutto l'oro della Russia volava verso gli Stati Uniti, transitando per le Banche Kuhn & Loeb, Nya Banken (Svezia), Harju Bank (Estonia), passando attraverso il porto lettone di Tallin; mentre decine di migliaia di condannati ai lavori forzati morivano nelle miniere ex-zariste, l'apparecchiatura propagandistica della Sinagoga di Satana veniva messa in funzione. Il secondo atto della Rivoluzione proletaria stava per cominciare. Esistono altre cause, più segrete, legate all'assassinio della famiglia imperiale? Questa famiglia non era segnata dal destino? La Corte imperiale, sotto l'influenza dell'imperatrice, non era forse diventata una Corte dei Miracoli dove si accalcavano maghi, ciarlatani, nichilisti, avventurieri di ogni risma, tutti legati, da vicino o da lontano, all'antro di Lucifero? Si vide mai un cumulo e una processione di satanisti, da Georg Heinrich von Langsdorff (1774-1852) e Philippe de Lyon (1849-1905), oscuri truffatori, fino al «dottor» Gérard Encausse (1865-1916), gran maestro dell'occultismo, più conosciuto con lo pseudonimo di Papus, e il suo vincitore finale, Grigory Efimovich Rasputin (1871-1916)…? Questi uscì vincitore al termine di un duello di stregoni, degno delle migliori annate della magia, dal quale Papus uscì pazzo e alterato, ma vivo, anche se per poco tempo. Nicola II, fatalistia e depresso per natura, pensava forse di sopravvivere agli avvenimenti che stava attraversando? L'assassinio del suo Primo ministro Stolypin gli aveva tolto ogni speranza?
La Rivista Internazionale delle Società Segrete
Il realtà, lo zar sapeva tutto e aveva compreso cosa fosse la Rivoluzione. La Revue Internationale des Sociétés Secrètes («Rivista Internazionale delle Società Segrete»), di Mons. Ernest Jouin (1844-1932) si è spinta ancora più lontano. Fin dal 1922, essa affermava che Nicola II fosse in possesso dell'esemplare originale di certi testi segreti. Ecco ciò che pubblicò a questo proposito Mons. Jouin: «La nostra rivista era già stata stampata quando abbiamo ricevuto la visita di un Generale russo di cui oggi non possiamo ancora rivelare il nome, che ci ha riportato il seguente fatto: "Durante una delle mie conversazioni con lo zar, chiesi a Sua Maestà se conosceva questo testo. Lo zar aprì un cassetto del suo ufficio di lavoro e mi consegnò in mano l'originale stesso che era servito per la traduzione in russo. Posso assicurarvi che questo originale era in francese"» (14). Scommetto che Nicola II sapeva troppe cose, con tanto di prove, e che la condanna della famiglia imperiale potrebbe essere la conclusione di una congiura e di un giuramento preternaturale! Ma prima di affrontare il capitolo delle «realizzazioni» concrete degli Scorpioni, ritorniamo su alcuni celebri episodi relativi all'insediamento dei soviet e alle mitologiche metamorfosi che i bolscevichi hanno saputo imporre all'opinione pubblica occidentale.
(14) Cfr. Revue Internationale des Sociétés Secrètes, luglio 1922.
La ribellione di Kronstad
Nel febbraio del 1921, i lavoratori di San Pietroburgo e i marinai di Kronstad non ne potevano più. I lavoratori decisero di rifiutare la presenza delle guardie rosse nelle fabbriche. La disciplina militare che regnava era così dura che la morte li minacciava continuamente. Infine, Trotskij, infatuato del taylorismo (15), spingeva i ritmi ad un punto che avrebbe stupito persino Henry Ford o i dirigenti dei macelli di Chicago. Le agitazioni si estesero da San Pietroburgo a Mosca. Le cose si complicarono velocemente quando i manifestanti cominciarono a diffondere alcuni slogan severamente vietati, come «abbasso i bolscevichi», ad esigere le dimissioni di Lenin o la convocazione di una nuova assemblea costituente. I capi comunisti furono presi dal panico quando i marinai di Kronstad si unirono ai lavoratori. Applicando le promesse che erano state loro reiterate alla lettera, essi decisero di eleggere i loro superiori e di non ubbidire agli ordini dei tiranni locali comunisti. L'incrociatore Petropavlovsk rincarò la dose: il suo equipaggio esigeva delle elezioni, la libertà di parola e di organizzazione nei soviet, la liberazione dei prigionieri politici menscevichi, l'abolizione del commissariato politico e dei privilegi del Partito Comunista. Queste rivendicazioni erano corredate da una richiesta di rimozione degli ebrei dai posti-chiave della nomenklatura sovietica. Questo clima di sommossa rese Trotskij furioso. Il suo primo riflesso fu di ricorrere ai gas e di acquistare delle scorte di iprite (16).
(15) Sistema di organizzazione del lavoro, teorizzato dall'ingegnere statunitense Frederic Winslow Taylor (1856-1915) e illustrato nel suo saggio del 1911 Criteri scientifici di organizzazione e direzione aziendale. Elaborato all'interno delle industrie siderurgiche della Midvale Steel Corporation, il taylorismo postulava l'organizzazione scientifica del lavoro, al fine di ottenere una maggiore programmazione dell'attività industriale e, quindi, un aumento della produttività. (16) L'iprite è un gas molto tossico, conosciuto anche come gas mostarda o gas a croce gialla, e usato in particolar modo dai tedeschi durante la Prima Guerra Mondiale contro i francesi nelle battaglie a Ypres. Questo gas può diventare molto nocivo anche perché, essendo assolutamente inodore, è impossibile avvertirne la presenza in un ambiente, nonostante la lunga persistenza. A differenza della maggior parte dei gas, l'iprite agisce sul sangue facendo abbassare la pressione sanguigna, con dilatazione (paralisi) dei capillari e aumento della permeabilità delle loro pareti.
7 marzo 1921 – una carneficina mai vista
Alla fine, il 7 marzo 1921, l'Armata Rossa sferrò un attacco combinato fanteria-aviazione. Numerose defezioni e tradimenti rallentarono l'attacco. Occorse ricorrere alla Guardia Rossa e al Generale Mikhail Tukhatchevsky (1893-1937) per attaccare la guarnigione di 16.000 marinai. Più tardi, il Generale Tukhatchevsky disse di non aver mai visto una simile carneficina. La Guardia Rossa perse 10.000 uomini in alcune ore. Alcune centinaia di superstiti passarono in Finlandia. Essi furono restituiti a Stalin nel 1945, e condannati a morte. Gli Scorpioni non dimenticano mai!(continua…)
Alain Kérizo
Articolo incentrato sugli studi e le rivelazioni del giornalista Jüri Lina
successive all'apertura di archivi segreti del KGB.
Traduzioni a cura di Paolo Baroni, Centro San Giorgio.
Rielaborazione e grafica a cura della Redazione di Qui Europa
Partecipa al dibattito – Redazione Quieuropa – infounicz.europa@gmail.com
Lunedì, Settembre 28th, 2015 – di Alain Kérizo – Traduzione dall'originale francese Sous le Signe du Scorpion… («Sotto il Segno dello Scorpione…»), a cura di Paolo Baroni. Articolo apparso a puntate sulla rivista Sous la banniére, nn. 84, 85, 86, 87, da luglio 1999 a febbraio 2000. Reperibile alla pagina web http://www.barruel.com/scorpion.html Redazione Quieuropa, Jüri Lina, Alain Kérizo, Comunismo, Occultismo, Sovversione satanica, Massoneria, Alain Kerizo, […]
Mercoledì, Settembre 30th, 2015 – di Alain Kérizo – Traduzione dall'originale francese Sous le Signe du Scorpion… («Sotto il Segno dello Scorpione…»), a cura di Paolo Baroni. Articolo apparso a puntate sulla rivista Sous la banniére, nn. 84, 85, 86, 87, da luglio 1999 a febbraio 2000. Reperibile alla pagina web http://www.barruel.com/scorpion.html Redazione Quieuropa, Comunismo, Occultismo, Sovversione satanica, Massoneria, Alain Kerizo, Centro San Giorgio, […]
Giovedì, Ottobre 8th, 2015 – di Alain Kérizo – Traduzione dall'originale francese Sous le Signe du Scorpion… («Sotto il Segno dello Scorpione…»), a cura di Paolo Baroni. Articolo apparso a puntate sulla rivista Sous la banniére, nn. 84, 85, 86, 87, da luglio 1999 a febbraio 2000. Reperibile alla pagina web http://www.barruel.com/scorpion.html Redazione Quieuropa, Comunismo, Occultismo, Sovversione satanica, Massoneria, Alain Kerizo, Centro San Giorgio, […]