Sabato, Agosto 2nd/ 2014
– di Antonio Pimpini e Redazione Quieuropa –
Redazione Quieuropa, Argentina, Nuovo Ordine Mondiale, FMI, Debito pubblico, grande usura internazionale, [...]
Venerdì, Luglio 27th/ 2012
– di Sergio Basile –
Commissione europea / Neelie Kroes / Agenda Digitale / Business on-line / Controllo / Sistema di riconoscimento elettronico / Grande Fratello / Bilderberg Club / Google / Controllo Monarch / Cia / Progetto MK-Ultra / Usa / Governo Obama / Controllo dati sensibili / Controlo mentale / Guerra sul controllo dell'informazione / Francia / Schedario eletronico di identificazione nazionale / Furto di identità / Firma elettronica / Disinformazione / Propaganda mediatica / Democrazia / Dittatura / Sergio Basile / Europa / Qui Europa
Caso Google e Riconoscimento elettronico
Obbligatorio: Così il Grande Fratello
ci osserverà
Commissione europea: Neelie Kroes e l'ombra
del Bilderberg sul controllo dell'informazione
Bruxelles – nelle ultime ore, in Commissione europea ha tenuto banco il "Caso Google", ovvero il dissidio legale sfociato nel raggiungimento di una intesa di massima – che andrà perfezionata nelle prossime settimane – tra l'Antitrust Ue e il colosso web Usa, in merito al superamento delle presunte accuse di abuso di posizione dominante nel mercato digitale, rivolte dall'Ue a Google nei mesi scorsi. Situazione, tra l'altro già illustrata nei giorni scorsi dal Financial Times e poi confermata dallo stesso commissario per la concorenza Joaquin Almunia. Quattro sono i punti della discordia evidenziati dall'Ue in un precedente avvertimento inviato a Google. Dopo due anni di indagini, Bruxelles aveva individuato presunte "anomalie" nel funzionamento del sito, protese a favorire – secondo i commissari interessati – i suoi prodotti nei risultati di ricerca ed a declassare i contenuti di potenziali concorrenti diminuendone la visibilità. Secondo la Commissione, inoltre, Google avrebbe limitato lo spostamento della pubblicità verso altri motori di ricerca.
Un Sistema di Riconoscimento Elettronico Obbligatorio
Ma il caso "Google" è solo un aspetto della battaglia web giocata a Bruxelles. Archiviata, infatti, la spinosa faccenda del liberticida ACTA – trattato internazionale cui ratifica è stata bocciata dall'Europarlamento lo scorso 4 Luglio: vedi allegati – infatti, corrono voci precise sul fatto che l’Ue stia proggettando la creazione di un sistema di riconoscimento elettronico, obbligatorio per tutti i cittadini dell’Unione, al fine dichiarato di standardizzare il business sia online che dal vivo, autenticando gli utenti tramite il ricorso alla ‘firma elettronica’. In base a questo metodo, un unico ID di autenticazione proteggerebbe – secondo il Commissario all'Agenda Digitale Neelie Kroes – l’accesso a Internet, i dati e la maggior parte del commercio online. Secondo la Kroes l'Europa deve “adottare modalità più armoniche per le firme digitali, le identità virtuali ed i servizi di autenticazione elettronici (Eias)". Ma questo, e non è un mistero, porterebbe anche all'implementazione di servizi di autenticazione accessori alle stesse firme elettroniche, come sigilli elettronici e/o bolli, con l'indicazione precisa quanto indiscreta di data e ora.
Così il Grande Fratello ci osserverà
A ben vedere, dietro parole come "efficienza", "sicurezza" e "protezione" questo metodo, esteso in teoria all'80-90% dei 500 milioni di cittadini dell'Ue, finirà per controllare sistematicamente tutto ciò che avviene sul web: una sorta di grande occhio onnivegente, di Big Brothers orwelliano sdoganato in Europa e successivamente esportato in tutto il mondo. Un piano, questo, che molti esperti di informatica e di economia globale, considerano proteso a creare un commercio unico mondiale, e tutto rigorosamente controllato, maniacalmente monitorato. E' il commissariamento mondiale dell'informazione? Ovviamente, oltretutto, questo potrebbe essere il pretesto per controllare anche altri dati sensibili e per giungere ad un vero e proprio schedaggio legalizzato e sistematico dei cittadini.
L'ombra del Bilderberg sul controllo dell'informazione
E' curioso notare come la responsabile europea di tutto ciò, ovvero – come detto – la commissaria Neelie Kroes, sia una assidua partecipante del Bilderberg Club, almeno da otto anni a questa parte. Nel penultimo incontro – quello del 2011, in Svizzera – la Kroes intervenne sotto la veste di Commissario per l’Agenda Digitale dell’Ue. Ma quale oscuro intreccio o interesse reale può legare l'Agenda Digitale dell'Ue e la sua responsabile con gli "eletti" del Bilderberg? Sicuramente uno: il controllo dei dati e delle connesse informazioni veicolate attraverso il web. Ciò al fine – evidentemente – di controllarne la "bontà" o "l'opportunità" ed indirizzarne o moderarne l'utilizzo e la fruizione. Insomma, supponiamo che in una società incentrata sulla disinformazione e sulla propaganda mediatica, – com'è quella nella quale viviamo quotidianamente – controllare e filtrare le informazioni libere è – o potrebbe essere – sicuramente un nodo strategico ed una forma di potere essenziale per l'euro-casta e per i nuovi "padroni del mondo". Un potenziale strumento aggiuntivo per tenere a bada le masse: già pesantemente condizionate e – consentiteci – pesantemente schiavizzate (vedi Eurozona) dalla trappola del debito fittizio.
Esperimento già avviato nella "Democratica" Francia
Ma i signori del controllo globale, in realtà, si sono già mossi in Europa, ed esattamente nello scorso mese di Marzo, in Francia: Paese dell'Ue nel quale i deputati hanno votato – con 285 voti a favore e 173 voti contrari – a favore della creazione di uno schedario di identificazione nazionale, comprendente i dati biometrici di tutta la popolazione francese. Una legge – a sentire alcuni dei leader dei partiti votanti – utile per lottare contro il furto di identità, istituendo un megafile di dati biometrici afferente a tutta la popolazione transalpina, comprendente indicazioni su stato civile, indirizzo, altezza, colore degli occhi, impronte digitali ed altri dati sensibili. Un qualcosa mai visto prima, in nessun Paese democratico. Ad esso ne sarebbe stato previsto un secondo, facoltativo, concernente proprio la famosa "firma elettronica" su Internet per "velocizzare e rendere più sicuri" – sostengono i deputati francesi – gli scambi commerciali e amministrativi. Sarà. ma questa versione ufficiale e "politically correct", non ci convince, e leggendo oltre capirete perchè.
La strategia del controllo e il futuro della Democrazia
Ma non vi pare strano che per lottare contro un fenomeno grave ma comunque molto limitato e "circoscritto" come il "furto d'identità" (fenomeno che, dati alla mano, colpisce ogni anno circa 15.000 persone) si decida di schedare e controllare milioni di persone oneste? A noi molto! Ma d'altra parte quello del controllo è un tema annoso e del quale, tuttavia, si parla molto poco, e solo ed esclusivamente su pochissimi siti web. Non scordiamo, tuttavia, che nel mese di aprile – come trattato da "Qui Europa" – l'Unione europea, che aveva fatto da sempre della tutela delle informazioni personali il suo cavallo di battaglia, aveva deciso stranamente di cedere alle richieste Usa e di approvare, con sconcertante facilità, la cessione al Governo Obama delle informazioni sensibili relative ai passeggeri comunitari addirittura sorvolanti o in transito per gli Stati Uniti. Si tratta, inutile negarlo, di una scelta discutibile quanto inquietante. Ma possiamo ricordare, in merito, esempi "limite" ancor più eclatanti: orientati a forme di controllo ancor più sistematici. Molti ignorano come programmi per il controllo personale furono sdoganati, ad esempio, nei decenni scorsi e sempre con la complicità dalla stessa CIA, negli Usa.
I Confini estremi del controllo: la "Programmazione Monarch"
E' il caso della celeberrima "Programmazione Monarch": un metodo per il controllo mentale utilizzato da numerose organizzazioni – militari e non – per scopi segreti e – pare – non proprio nobili. Nello specifico, si tratta della prosecuzione del "Progetto MK-ULTRA", un programma CIA testato su militari e civili, cui metodi sono ancor oggi a dir poco sconcertanti e sadici, poiché protesi alla traumatizzazione della vittima, con risultati efficaci quanto raccapriccianti. Accreditati studi scientifici hanno provato che il programma in questione è stato determinante per la creazione di soggetti mentalmente controllati, e pilotati (cosiddetti handler). Pare addirittura che solo negli Usa 2 milioni di americani avrebbero subito gli orrori di questa programmazione, incentrata – in ultima istanza – anche sul simbolismo. L'immagine della farfalla ne è l'emblema iconografico più noto: la stessa utilizzata oggi – a pensarci bene, e non a caso – in settori ed ambiti più svariati della società civile: dalla tv alla moda; dall'intrattenimento alla discografia (vi sono messaggi occulti e segni evidenti di queste tecniche, ad esempio, in molti video musicali di star che ruotano intorno all'olimpo discografico americano, e non solo: vedi Lady Gaga, Katy Perry e Rihanna). Tecnica accompagnata anche da una cambinazione mirata di messaggi subliminali che spesso sfuggono ai normali sistemi umani di percezione diretta della realtà, ma non per questo privi di efficacia. Quindi di che meravigliarsi? La guerra del controllo non è una novità! E' solo che in Europa, in questo particolare momento storico, come d'altronde in tutto l'Occidente ed in Asia, si starebbero giocando a tutto campo delle battaglie sempre più stretegiche, subdole e mirate, portate avanti da molti governi ed organizzazioni sovranazionali sul sottilissimo filo che separa la dittatura più invasiva ed opprimente dalla democrazia. E ciò, ironia della sorte, in nome della presunta difesa dei diritti umani e della stessa democrazia.
Sergio Basile (Copyright © 2012 Qui Europa)
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