Martedì, Agosto 13th/ 2013
– di Arrigo Muscio, Presidente Associazione Italiana Genitori Cattolici –
Domenica, 26 Giugno, 2016
– di Sergio Basile –
Redazione Quieuropa, Sergio Basile, Armenia, Everan, Genocidio armeno, Francesco I, Catholicos Karekin II, Guglielmo II, Serzh Sargsyan, mondialismo, massoneria, Italia, Massoneria Internazionale, poteri Forti, Fascismo,Bonaldo Stringher, Giuseppe Paratore, Alberto Beneduce, Giuseppe Volpi, conte di Misurata, Commonwealth, Mussolini, Duce, ascesa del fascismo e massoneria, Giuseppe Volpi da Misurata , Giuseppe Toeplitz, Piero Foscari, Bernardino Nogara, massoneria inglese, Prussia
Chiarezza sul genocidio armeno
Cosa dobbiamo sapere sul genocidio armeno, una
una delle cospirazioni massoniche più
diaboliche della storia
Ruolo della massoneria nella genesi del movimento
sovversivo dei "Giovani Turchi" e nel massacro di
oltre un milione e mezzo di cristiani armeni
►Video in allegato
"Esiste una congiura anticristiana che lavora, tramite rivoluzioni e guerre,
ad indebolire e, se fosse possibile, ad annichilire, le nazioni cattoliche,
per dare l’egemonia a quelle protestanti,
come l’America, la Germania e la Gran Bretagna” (1).
Il monito di Monsignor Delassus, sia pur attualissimo, sembra esser stato curiosamente dimenticato, La scena mondiale – religiosa, ma anche economica, monetaria e sociale, in valore assoluto – è dominata da uno strano indifferentismo, nonché da almeno quattro espressioni chiave, quali ecumenismo religioso, globalizzazione mercatista, unioni e interdipendenze bancarie e cosmopolitismo anti-nazionale: elucubrazioni anacronistiche, frutto di un'unica, formidabile, quanto tenebrosa mente che vorrebbe coagulare, in un unico addensato, il pensiero e l'azione delle nazioni e dei potentati (2). Sono questi gli acerbi frutti della modernità, "primizie" che mal si sposano con quella doverosa ricerca della "verità unica" che il cristiano dovrebbe proporre coraggiosamente e difendere dinanzi ai propri interlocutori: l'incarnazione, morte e risurrezione di Gesù Cristo, Nostro Signore. Una verità (la più documentata di ogni tempo) da sempre tanto cara al popolo armeno e inconciliabile con i bizzarri tentativi dei nemici di Cristo, di relativizzare la storia ed annacquarne gli orrori, in nome dell'indifferentismo (anti-cristiano e massonico). Oggi vi è il tentativo, sempre più evidente, di riscrivere a proprio piacimento la storia del "Secolo Oscuro", sulle ceneri del Cristianesimo (unica religione rivelata della storia), snaturando le dinamiche storiche dei fatti ed occultando i reali mandanti dei genocidi.
(1) Cfr. anche: Henry Delassus: “L’Americanismo e la Congiura Anticristiana”
(2) Ciò nel nome di un relativismo (massonico) che vorrebbe far capitolare tutto in un'unica religione mondiale, sotto il tetto di un "unico dio". N.B.. L'ecumenismo religioso, come insegna Mons. Delassus, è una delle frecce più velenose della faretra del mondialismo massonico. Cfr.: "L’Américanisme et la Conjuration antichrétienne “.
La congiura anticristiana e il genocidio armeno
Durante il Novecento, il popolo che forse più di tutti – assieme a quello ucraino – subì la furia di questa congiura anticristiana ed internazionalista, di cui scrisse qualche tempo prima Mons. Delassus, fu quello armeno: il primo a convertirsi al Cristianesimo, nel 301 d.C.. Conoscere la verità storica sulla vicenda armena, dunque, per analogia, si rivelerà molto illuminante nella comprensione delle più calde tragedie belliche e religiose, del nostro tempo. La tragedia armena – una delle più cruenti del Novecento, che per molti versi ricorda la dolorosissima esperienza del popolo siriano e dei vicini cugini irakeni, e non solo – è tornata attuale dopo l'ultimo riconoscimento tedesco, sull'asse Berlino-Erevan, e dopo l'incontro delle scorse ore tra l'ecumenico Bergoglio e il Catholicos Karekin II, presso il Memoriale di Tzitzernakaberd, la cosiddetta "Fortezza delle Rondini". Purtroppo, però, pochi hanno contezza di cosa sia stato il genocidio armeno. Cerchiamo di farne una breve sintesi, visto che i testi scolastici dei paesi occidentali sembrano ignorarlo o comunque edulcorarne le verità, omettendo le reali ragioni dell'eccidio di uno dei popoli più cristiani mai esisitito.
L’origine del “grande male”
L’origine del “grande male”, alle pendici dell'Ararat (il monte che dopo il grande Diluvio, vide arenarsi l'Arca di Noé, con il ritiro delle acque) vide, a ridosso del 1915, lo sterminio di un milione e mezzo di donne, uomini, anziani e bambini: specie uomini e bambini, per limitare il più possibile la "riproduzione della pericolosa specie". I più fortunati furono tratti in schiavitù perenne e violentati, in tutti i sensi, fino all'esaurimento, fisico e psichico. Ma mai il popolo armeno rinunciò alla propria fede cristiana: da sempre considerata come una seconda pelle. Per comprendere le ragioni della “pulizia etnica” dobbiamo tornare alla fine dell’Ottocento, segunedo i fumi sinistri della sinagoga di satana, profusi abbondantemente sugli adepti del Bosforo verso fine Ottocento, quando gran parte dei quadri dell’esercito del sultano, convertiti in massa alla giudeo-massoneria, d’osservanza francese, e spitiualmente uniti ai massoni delle logge tedesche, inglesi e italiane, diedero vita ad una delle più diaboliche cospirazioni della storia. Nel 1906, a Salonicco, i rivoluzionari fondarono l'Associazione Ottomana della Libertà (Othmânli Hürriyet Cemiyyeti) poi evolutasi nel movimento filo-massonico dei “Giovani Turchi”. L'anno seguente furono integrati nell'organizzazione sovversiva anche gli esiliati politici dispersi in giro per l'Europa, sotto l'unica sigla CUP (Comitato di unione e progresso).
Guglielmo II e il pretesto delle potenze massoniche internazionaliste
Col pretesto politico di voler ripristinare la Costituzione del 1876 i “Giovani turchi” minacciarono la rivoluzione e l'imminente invasione di Istanbul: da notare come la Costituzione sia ancora oggi, nel bene e nel male, il pretesto per le grandi azioni di caos organizzato dell'élite. Il sultano turco il 13 marzo 1909 tentò invano una controrivoluzione, ma fu presto costretto a mettersi da parte, favorendo l'elezione di Mehmet V, a sua volta repentinamente deposto con un ulteriore colpo di stato, in favore dell'ascesa di un triunvirato dittatoriale filo giudeo-massonico, appoggiato dalla scristianizzata (protestantizzata) Germania di Guglielmo II, Paese che contribui in maniera sostanziale al potenziamento dell'armata turca e alla nascita di un sentimento iper-nazionalista che servisse da collante ideologico e che facesse presa "morale" su gran parte della popolazione turca (3). Legittimazione forte e "ideale" al genocidio che da lì a poco sarebbe divampato presso Erevan e dintorni.
(3) L’amicizia tra Turchia e Germania era iniziata nel 1898, dopo la visita del Kaiser Guglielmo II, a Gerusalemme. A questo viaggio fu affidato un ruolo primario per rendere noto, unitamente a molteplici manifestazioni, l’interesse tedesco per l’impero ottomano che vedeva la sua luce alla fine dell’800: interesse economico (ditte germaniche erano candidate alla costruzione di varie strade ferrate), ma anche diplomatico per controbilanciare l’influenza inglese e francese nel Mediterraneo orientale. Ed evidentemente religioso (Ndr). Sappiamo dalla storia che nel 1914 l’impero ottomano si unirà a Tedeschi ed Austriaci nella Grande Guerra… Nel pomeriggio del sabato 29 ottobre 1898, al suono di 21 colpi di canone, Guglielmo II (massima espressione politica di un paese giudeo-protestante – Ndr) faceva il suo ingresso nella Città Santa. Il corteo imperiale, con il Kaiser sul suo bianco cavallo, fu accolto sotto tre consecutivi archi di trionfo: dai rabbini rappresentanti delle autorità religiose ebraiche, dalle autorità del municipio ed infine sotto l'arco fatto appositamente erigere dal Sultano ottomano di Costantinopoli Abdul-Hamid, allora regnante su questa provincia della Palestina. (Cfr.: http://www.ilpostalista.it/lv/lv05.htm)
Il ruolo della Massoneria italiana
I governi filo-massonici europei ebbero un ruolo determinante nella nascita della "gloriosa" macchina bellica ottomana: la marina sviluppò il suo distruttivo potere militare grazie alla supervisione dei gerarchi inglesi, mentre l'areonautica restò un affare francese. Non secondario fu il ruolo della massoneria italiana, ed in particolare di personaggi del calibro di Giuseppe Volpi da Misurata , Giuseppe Toeplitz, Piero Foscari e Bernardino Nogara (3): quel poco noto "quadrunvirato" che favorì, tra l'altro, con l'appoggio determinante della massoneria inglese, l'ascesa del fascismo: operazione sentita con pathos particolare dal "fratello" Volpi.
(3) Giuseppe Volpi da Misurata – affarista, speculatore e creatore della Mostra del Cinema di Venezia – assieme all'ebreo polacco Giuseppe Toeplitz (fondatore, a Milano, della Banca Commerciale Italiana) a Piero Foscari (politico irredentista e dannunziano, membro di una blasonata famiglia di Dogi di Venezia) e a Bernardino Nogara (delegato del Governo italiano alla gestione del Debito Pubblico Ottomano e potentissimo amministratore unico dei fondi ricevuti dal Vaticano per i Patti Lateranensi) costituì il poco noto "Quadrunvirato" che prese parte a numerose cospirazioni massoniche europee (tra le quali, proprio quella dei Giovani Turchi a Istanbul) favorendo l'ascesa del fascismo in Italia e guadagnando – tra l'altro – immense fortune dalla campagna libica. Come ricorda lo storico Aldo Giannuli, in numerosi suoi scritti, il massone Volpi finanziò l’ascesa di Benito Mussolini con la partecipazione di numerosi investitori veneziani. (Cfr.: 2 Giugno nella Terra di Nessuno: una grande festa Massonica)
Laicizzazione forzata e radicalista della Turchia
Nel 1912 fu fondata l’associazione dei Türk Ocaklarï (Focolari Turchi) che con il pretesto "nazionalista" di unificare tutti i popoli d’origine turca in un impero paneuropeo, che potesse essere esteso sino all’Asia Centrale, iniziò ad insidiare le popolazioni cristiane confinanti: questo fu l'humus ideale dal quale prese vita lo slancio di laicizzazione forzata e radicalista dello Stato, fatto propro dal "grande padre" della Turchia moderna, Ataturk (4). Lo scoppio della Prima Guerra Mondiale (guerra di religione pianificata, predetta e auspicata, qualche decennio prima, dal Gran Pontefice della massoneria americana, di rito palladiano, Albert Pike, in una fitta rete di corrispondenze epistolari con Giuseppe Mazzini, giudeo-massone d'adozione, affiliato agli illuminatoi e gran capo della massoneria europea) (5) fornì il pretesto per il massacro delle comunità armene, tra i gruppi etnici più cristiani del continente euroasiatico e spiritualmente molto vicini alla Russia ortodossa, cristiana e zarista. Parigi e Londra rimasero "ovviamente" indifferenti al genocidio in atto. L'abominevole crimine fu benedetto e diretto, tra l'altro, da Tal’at Pascià e Cemal Bej, due dei più spietati burattini della grande sovversione anticristiana, pianificata nel segreto delle logge europee. Ovviamente con gli zar fuorigioco (1917) e con il nullaosta dei russi-bolscevichi, per gli internazionalisti fu più facile gestire e nascondere i misfatti commessi, sottomettendo definitivamente l'odiato cristiano-armeno.
(4) Cfr.: Taner Akcam, Nazionalismo turco e genocidio armeno. Dall’impero ottomano alla Repubblica, Guerini e Associati, 2006
(5) Cfr.: Mazzini, Pike e la Pianificazione Massonica del terzo caos mondiale
I massoni cospirazionisti salvano loro stessi e creano banche centrali
Ovviamente ogni sovversione anticristiana "che si rispetti", oltre alla logica del genocidio, non può non importare anche degli sconvolgimenti economico-monetari, proprio come avvenuto già in Inghilterra e Francia (con la nascita delle privatissime e debitocratiche banche centrali: che privarono i popoli dei rispettivi stati della loro sovranità monetaria, rendendoli schiavi delle élite massoniche) e come sarebbe avvenuto con la Banca Centrale Russa nel 1935, sotto l'egida di Stalin, una volta disintegrato il pericolo degli zar cristiani. Fu così che, anche in Turchia, nella Repubblica massonica turca, il 3 ottobre del 1931, l'élite, per il lavoretto svolto un ventennio prima, fu premiata con la fondazione della Banca Centrale della Repubblica di Turchia. Come visto, il massone Bernardino Nogara fu il delegato del Governo italiano alla gestione del Debito Pubblico Ottomano. Alla fine della Prima Guerra Mondiale occorreva, almeno formalmente, placare le acque e le "male lingue". Fu così che un tribunale militare turco, in un formidabile colpo di teatro dell'assurdo, per salvare le apparenze, fu costituito e, al fine di dar parvenza di giustizia, condannò i capi del filo-massonico "Comitato di Unione e Progresso". C'è solo un piccolo particolare: lo fece quando già essi avevano lasciato la Turchia: un pò come avvenne per i gerarchi nazisti, che dopo la "caduta di Hitler", furono "graziati" dagli americani e lasciati andare in tutta sicurezza (e segretezza) in Argentina. Ma questa è un'altra storia…
Sergio Basile (Copyright © 2016 Qui Europa)
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