Martedì, Febbraio 16th/ 2016
– di Sergio Basile –
Parlamento europeo – Strasburgo
Sessione Plenaria – 3, 4, 5 Luglio 2012
– Venerdì, Luglio 6th/ 2012 –
Crisi Eurozona
Strasburgo loda Austerity e chiede legislazione per Settembre
Strasburgo – Sembra davvero un paradosso, ma la maggioranza dei deputati europei riuniti in plenaria ritiene che "le ultime conclusioni del Consiglio europeo vanno nella direzione giusta per affrontare la crisi dell'Eurozona, ma – continua la nota – una risposta è talmente urgente che la Commissione deve presentare un disegno di legge entro settembre al fine di attuare rapidamente i quattro principi della relazione Van Rompuy". A stabilirlo, dunque – in un risoluzione passata mercoledì con 501 voti, 32 contrari e 38 astensioni – il Parlamento europeo. Una risposta (discutibile risposta) del PE al Vertice della settimana scorsa: lo stesso che in pratica ha finito per istituzionalizzare una sorta di perenne stato di debito nell'Eurozona, ponendo le basi per un Super-Stato Ue. Lo stesso che ha avallato il regime di "Debtocracy" creato fin dai mesi scorsi, e contro il quale veementi proteste sono scoppiate in mezz'Europa, daMadrid ad Atene, da Lisbona a Roma e Dublino. Lo stesso che ha avallato il distruttivo e liberticida MES (vedi articoli precedenti) lasciando invariato lo status quo delle agenzie di rating, dello spread e della speculazione.
Uno strano amore per le politiche élitarie
La risoluzione – adottata come visto – a larga maggioranza, ha accolto con favore le misure adottate da Mario Monti & Co, nel nome di un (presunto) impegno per un risanamento di bilancio propizio alla crescita. Ma i deputati votanti non ci hanno spiegato quale santo dovrebbe operare il miracolo della trasformazione di misure altamente recessive (per non dire distruttive) causa di licenziamenti di massa e livelli di tassazione da record, con la "crescita". Una relazione davvero impossibile ed illusoria che dimostra come l'Europarlameno sia diventato una sorta di automatico sottoscrittore di politiche élitarie nate in circoli segreti ed entrate come per magia negli ordini del giorno di Consiglio e Commissione. Ne è la prova ulteriore, il fatto che il testo approvato mercoledì considera inoltre le conclusioni del vertice come "una tappa importante verso la realizzazione di una vera e propria unione bancaria per l'Unione europea nel suo insieme". Sconcertante!
L'Eurocamera loda il Rapporto Van Rompuy
Il (famigerato) rapporto Van Rompuy, per i 501 deputati votanti, è stato considerato pertanto come "una buona base di partenza" nel quale coinvolgere, però, anche le parti sociali e la società civile. Anche se ne ignoriamo per il momento le dinamiche: non si comprende cioè come tale compresenza tra i diktat della tecnocrazia e le esigienze dei cittadini europei (palesemente opposte alle prime) possano trovare un punto di contatto. Malgrado ciò, i deputati hanno chiesto alla Commissione di Barroso di presentare un testo legislativo per applicare le proposte avanzate nella relazione Van Rompuy. I deputati, stranamente compiaciuti dell'impegno a trasformare il bilancio dell'Unione europea in uno strumento di "controllo accentrato", hanno inoltre sottolineato che "un accordo in merito al prossimo Quadro finanziario pluriennale può essere raggiunto solo se il sistema delle risorse proprie dell'Ue verrà riformato".
Osservatorio Nazionale Indipendente – "Qui Europa"
Sergio Basile