– di Nicola Arena e Sergio Basile – Sete di Giustizia –
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Da Lincoln ad Auriti – L'unica via per uscire dalla crisi
Un file rouge storico che rivela l'evidenza dei fatti e l'inconsistenza
della balla chiamata "crisi economica internazionale"
di Nicola Arena e Sergio Basile – Sete di Giustizia
Scandali e scandali, luci e ombre
Roma, Bruxelles – Nelle ultime 48 ore tutti i quotidiani sono stati, e sono febrilmente intenti ad occuparsi dello scandalo romano del momento, legato al cosiddetto "cupolone", che chiamerebbe in causa alche l'ex sindaco di Roma Gianni Alemanno. Ma c'è una scandalo di dimensioni planetarie, universali, che i quotidiani fingono di non vedere: quello dell'usura da moneta-debito che sta annientando miliardi di uomini nell'indifferenza generale. Sulla scorta di ciò oggi ritorniamo volentieri su un tema a noi caro e accendiamo i fari su uno strumento di liberazione e giustizia chiamato SIMEC: comprendendo tale realtà ci accorgeremo che i "veri cupoloni" sono ben altri…
L'esperimento SIMEC
L’esperienza Simec, (spiegata in maniera esaustiva ne seguente link: Cos'è il SIMEC) ossia l'esperienza esaltante del lancio di una una moneta locale – anche se è troppo riduttivo definirla moneta locale, poiché avrebbe potuto ampliare il suo bacino geografico di utilizzo – voluta e promossa dal grande Professor Giacinto Auriti, come sperimentazione scientifico-universitaria, si pose il fine di confermare a livello empirico l’importanza della teoria del valore indotto della moneta (vedi qui Il Consenso Collettivo che crea valore monetario e schiavitù, può liberarci), il test, riuscitissimo, che segnò una svolta epocale nella comprensione del valore spirituale nella moneta (per approfondimenti vedi qui Il Male, la Moneta, L’asservimento Spirituale e qui Moneta e Dimensione Spirituale del Valore).
La piramide trema… e ordina il blocco…
Per bloccare l’esperimento e non permettere alla gente di comprendere il cosiddetto "segreto dei segreti" (vedi anche qui Giacinto Auriti – Il Segreto dei Segreti) cioè che chi crea il valore della moneta non è di fatto la Banca Centrale ma la stessa comunità (accettante la medesims carta-moneta: esperimento, questo, che avrebbe fatto crollare l'attuale sistema infernale basato sul debito – vedi anche qui Il Potere ce l’abbiamo noi… Se solo lo capissimo) sono intervenuti più di 100 agenti della guardia di finanza, sequestrando "provvidenzialmente" il SIMEC. Senza tale immorale requisizione si sarebbe verificato un fatto straordinario e rivoluzionario senza precedenti nella storia: la moneta inventata dal Professor Auriti avrebbe sostituito di fatto la moneta debito. Cioè la moneta della Provvidenza e del mutuo soccorso avrebbe rimpiazzato la moneta della distruzione e della povertà indotta. Ovviamente, poiché il valore della moneta nasce per accettazione da parte di tutti (vedi anche qui Il Potere ce l’abbiamo noi… Se solo lo capissimo) venendo a mancare la fiducia fra la gente, per fattori esterni e contigenti, a causa del sequestro, si interruppe la circolazione monetaria e quindi il valore indotto della moneta.
Conferma e Conseguenza. Questione di fiducia
La conseguenza di questo spiacevole episodio è stata proprio la conferma di come NASCE il valore indotto della moneta e la dimostrazione di come esso cessi di esistere, proprio come voleva dimostrare Auriti. In parole povere, il valore indotto della moneta nasce con la fiducia e l’accettazione da parte di tutti e finisce proprio a causa della non accettazione per mancanza di fiducia da parte di tutti.
Uscire dalla crisi
Alla luce di quanto detto ci chiediamo: esiste un metodo efficace ad uscire dalla crisi? Beh, la risposta è più facile di quanto ciascuno di noi possa pensare. E' semplicissimo! Non bisogna inventarsi nulla di nuovo, basta seguire le orme di grandi personaggi della storia, che si sono immolati per seguire i veri ideali di giustizia e credibile libertà. Analizziamo di seguito alcuni episodi della storia, avvenuti in epoche diverse e raccontati cronologicamente: Lincoln creò le banconote “green-backs”, e venne ucciso poco dopo, nel 1865. Durante la guerra civile americana, i Rothschild di Londra finanziarono il Nord (nordisti), e i Rothschild di Parigi il Sud (sudisti). Per ridurre il livello del debito che il suo governo avrebbe affrontato, Lincoln creò quel denaro. Le banconote “green-backs” erano come dovevano – e come dovrebbero – essere tutte le monete oggi: prive di debito e di interessi bancari passivi. Ciò si rilevò potenzialmente disastroso per le banche, infatti se la cosa fosse continuata dopo la guerra e si fosse diffusa in altri paesi le banche e i banchieri avrebbero perso il loro straripante ed incontrollato potere. Lincoln fu assassinato da John Wilkes Booth che, secondo alcuni studiosi, era un agente della Casa Rothschild. Dopo la morte di Lincoln cessò ovviamente anche la stampa dei green-backs. Ricordiamo anche quei dollari emessi da John F. Kennedy: gli United States Note emessi dal Tesoro USA, senza debito. Ma su questo punto torneremo più avanti.
La parentesi (strategica) hitleriana…
Un altro esempio sono i certificati del tesoro emessi da Hitler, a credito dei cittadini. Hitler e i Nazional-Socialisti, che arrivarono al potere nel 1933, si opposero – almeno formalmente s'intende – al cartello delle banche internazionali iniziando a stampare la propria moneta. In questo presero esempio da Abraham Lincoln. Hitler – legato comunque all'orbita Rothschild, cioè ai padroni indiscussi della moneta a livello globale – iniziò il suo programma di credito nazionale elaborando un piano di lavori pubblici: sia pur con fini per nulla nobili: potenziare la "Grande Germania" per farla diventare una perfetta macchina di guerra e morte. I progetti destinati a essere finanziati comprendevano, tuttavia, le infrastrutture contro gli allagamenti, la ristrutturazione di edifici pubblici e case private e la costruzione di nuovi edifici, strade, ponti, canali e strutture portuali. Il costo di tutti questi progetti fu fissato a un miliardo di unità della valuta nazionale. Va detto che in realtà Hitler non aveva a cuore la sorte della "razza ariana", malgrado il tenore della solita propaganda di facciata: la sua folle avventura bellica causò al contrario la morte di milioni di giovanissimi tedeschi mandati a morte sicura. il vero obiettivo della Seconda Guerra Mondiale fu la destabilizzazione del continente e la preparazione di un terreno fertile e pronto alla concimazione del seme della nuova dittatura mondiale. Quello del "Nuovo Ordine".
I Certificati Lavorativi del Lavoro
Un miliardo di biglietti di cambio non inflazionati, chiamati Certificati Lavorativi del Tesoro vennero comunque emessi, con risultati positivi, almeno in campo economico-sociale. Questa moneta stampata dal governo non aveva come riferimento l’oro, ma tutto ciò che possedeva un valore concreto. Essenzialmente si trattava di una ricevuta rilasciata in cambio del lavoro e delle opere che venivano consegnate al governo. Hitler diceva: “Per ogni marco che viene stampato, noi abbiamo richiesto l’equivalente di un marco di lavoro svolto o di beni prodotti“. I lavoratori spendevano poi i certificati in altri beni e servizi, creando lavoro per altre persone (vedi anche qui HITLER IMITO’ IL SISTEMA MONETARIO DI LINCOLN «).
L'Anti FED
Ma torniano al "Caso Kennedy". Il 4 giugno 1963, venne fatto un piccolo tentativo per togliere alla Federal Reserve Bank il suo potere di affittare la moneta al governo facendosi pagare un interesse. In quel giorno, il presidente John Fitzgerald Kennedy firmò il famoso "ordine esecutivo numero 11110" che delegittimava – sia pur non direttamente – la privata FED, ridonando al governo USA il potere di emettere moneta senza passare dal cesaristico consenso dei banchieri di casa Rothschild. L'ordine di Kennedy dava al Ministero del Tesoro il potere "di emettere certificati sull'argento contro qualsiasi riserva d'argento, argento o dollari d'argento normali che erano nel Tesoro". In tutto, Kennedy mise in circolazione banconote per 4,3 miliardi di dollari. Se fosse entrata in circolazione una quantità sufficiente di questi certificati basati sull'argento, questa avrebbe eliminato la domanda di banconote della FED. In pratica Kennedy propose la stessa soluzione di Abramo Lincoln e per questo motivo ne seguì le stesse sorti, infatti fu ucciso a Dallas, in Texas, nel 1963 dalla "Mano Nascosta".
L'errore di Kennedy secondo Auriti: la riserva… che non serve
Secondo il professor Auriti, l’errore maggiore di Kennedy fu quello di aver emesso moneta di Stato e non del popolo, inoltre, con la scoperta del valore indotto della moneta, e come la situazione reale ci fa comprendere, è stato dimostrato che la RISERVA (aurea o argenteo che sia) E’ INUTILE, o per fare un simpatico gioco di parole: LA RISERVA NON SERVE. Il verbo “NON SERVIRE” ha, in tal contesto, un doppio significato (uno è quello di essere “inutile allo scopo”, l’altro è inteso come “non a servizio della collettività”, ma contro di essa). Di prove ce ne sono tante altre.
Da Kennedy a Moro
In Italia, ad esempio, un caso emblematico nel recente passato fu quello di Aldo Moro, il cui governo promosse a fece emettere dal Tesoro le famose 500 lire, biglietto di Stato a corso legale, (emissioni “Aretusa” e “Mercurio”). La prima emissione fu regolamentata con i DPR 20-06-1966 e 20-10-1967 del presidente Giuseppe Saragat per le 500 lire cartacee biglietto di Stato serie “Aretusa”, (Legge 31-05-1966). La seconda emissione fu disciplinata con il DPR 14-02-1974, del Presidente Giovanni Leone per le 500 lire cartacee della serie “Mercurio”, DM 2 aprile 1979. E’ superfluo ribadire che anche Aldo Moro fece la stessa fine dei suoi “predecessori”. Per renderli perfettamente in linea con la PROPRIETA’ POPOLARE DELLA MONETA, quei Biglietti di Stato avrebbero dovuto riportare la dicitura: DI PROPRIETA’ DEL PORTATORE.
L'unica via
E’ dunque chiaro ormai che per uscire dalle crisi create dai grandi usurai per espropriare con un comodo pretesto l'intera ricchezza mondiale, è necessario privare i banchieri privati della possibilità di emettere moneta. L’articolo 1 della nostra Costituzione sostiene a chiare lettere che LA SOVRANITA’ APPARTIENE AL POPOLO: ovviamente senza la “sovranità monetaria” il popolo non può ritenersi affatto SOVRANO, anzi non sarebbe affatto scandaloso chiamarlo “SCHIAVO DEI BANCHIERI”. Una famosa frase del Professor Auriti è questa: “tutti possono prestare denaro, tranne chi emette, aggiungiamo noi, almeno che non sia lo Stato a favore di chi chiede un prestito, attraverso banche interamente pubbliche. Sarebbe sufficiente che lo Stato Italiano emettesse i SIMEC – o chiamandoli in qualsiasi altro modo – senza alterarne la sostanza, ossia riconoscendo la bontà dello strimento convenzionale emesso a credito e di “proprietà del portatore”. Infatti tutta la moneta debito oggi emessa dalle banche centrali, come noto, viene addebitata nei bilanci statali, ingenerando un mare di interessi passivi e di tasse a carico dei cittadini.
La vera sovranità che spazza via le crisi
I cittadini, essendo i veri e unici creatori del valore monetario in circolazione (ossia del denaro) devono necessariamente esserne anche i proprietari, senza alcuna delega ai rappresentati politici. Non si possono incaricare i propri governanti nella fase del godimento di un bene e quindi della proprietà del proprio denaro. Attraverso, quindi una convenzione monetaria, (ricordiamo che la convenzione è una fattispecie giuridica, oggetto di diritto nella fase di godimento del bene creato, ma anche obbligo dei cittadini a rispettarla), si crea questo valore monetario circolante. Per questo motivo, il reddito di cittadinanza (accreditamento di una quota minima necessaria e sufficiente a tutti per sopravvivere e non suicidarsi per fame o debiti) deve essere compreso, dalla gente, come un atto dovuto da parte dello Stato verso i suoi cittadini e non come un’elemosina. E’ giunto il momento di togliere ai banchieri privati la possibilità di emettere moneta e di gestirla. Solo lo Stato può e deve garantire la quantità di moneta in circolazione, in misura adeguata al soddisfacimento di tutte le esigenze di una comunità. Lo stato deve emettere a credito (non a debito) e certificarne la PROPRIETA’ della moneta ai cittadini. Attraverso la certezza di questo riconoscimento imprescindibile, per la salvaguardia dei diritti di ogni essere umano, ci potrà essere vera libertà di agire e sviluppare idee e stili di vita tendenti all’effettivo benessere della civiltà umana.
Un faro nella notte tempestosa
La dottrina sociale della Chiesa per tutto il Medioevo, e fino alla prima metà del Novecento, predicò con priorità estrema questi concetti anti-usura (sia pur rivoluzionati e completati dagli Anni Settanta in poi dal genio di Auriti). Invitiamo pertanto a riscoprire la bontà degli scritti e delle azioni di uomini come San Giovanni da Capestrano, San Berdardino da Siena, San Tommaso d'Aquino, Sant'Agostino, Sant'Antonio da Padova e San Francesco d'Assisi (vedi qui Italia – Evadere le tasse può essere Lecito e Doveroso. Lo dicono anche i santi). Invitiamo a rileggere una enciclica come la Rerum Novarum: capiremo allora il significato vero dell'espressione "difendere la dignità umana" e la sua incompatibilità con il concetto ipocrita e falso di "crisi economica", nella consapevlezza che solo applicando la proprietà popolare della moneta sarà possibile cancellare dal dizionario la parola crisi (economica). Il prezzo di questa nuova libertà equivale a quello di milioni, e milioni di vite strappate al pozzo nero dello Sheol.