Davos – Papa Francesco interviene al World Economic Forum

Mercoledì, Gennaio 22th/ 2014

– Redazione Qui Europa – 

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Davos – Papa Francesco interviene al World

Economic Forum

Papa Francesco: "Vi chiedo di fare in modo che la ricchezza

sia al servizio dell’umanità e non la governi"

►Video – Giustizia sociale e amore al prossimo:

    Giorgio la Pira e Giacinto Auriti

 

Redazione Qui Europa

 Papa Francesco interviene al World Economic Forum                                

Davos – Papa Francesco interviene con una pungente riflessione al World Economic Forum di Davos, il summit che per tradizione accende ogni anno i riflettori sull'andamento dell'economia mondiale, ma che puntualmente delude le attese della stragrande maggioranza dell'umanità che nei cinque continenti continua a soffrire tassi di sperequazione davvero imbarazzanti e vergognosi. Ciò mentre ogni giorno c'è chi muore per stenti, mentre la forbice tra super-ricchi e poveri aumenta sempre di più… Ma senza entrare nella retorica, come notò anche il Papa Emerito, Benedetto XVI, nella prefazione al libro "Nuovo Disordine Mondiale" del resto è in gioco una strategia per ridurre i commensali alla mensa del mondo (vedi qui Dominio Mondiale – Rivelazioni Eccellenti). La riflessione di Papa Francesco per certi versi ha ricordato le parole pronunciate da Papa Pio IX nel 1931, nell'enciclica "Quadrigesimo Anno" (vedi qui – L’Economia Orribilmente Crudele – Le Attualissime parole di Pio XI ) e si è ricollegata anche all'ultima esortazione apostolica presentata nelle scorse settimana: "Evangelii Gaudium".

 Provvedere ad una nuova redistribuzione delle ricchezze                            

Papa Francesco è dunque intervenuto senza alcun pelo sulla lingua sull'attuale status quo, chiedendo una nuova redistribuzione delle ricchezze: "crescita in equità richiede decisioni, meccanismi e processi volti a una più equa distribuzione delle ricchezze, alla creazione di opportunità di lavoro e a una promozione integrale dei poveri che superi il mero assistenzialismo, in questa sede – ha ribadito il Papa – desidero richiamare l'importanza che hanno le diverse istanze politiche ed economiche nella promozione di un approccio inclusivo, che tenga in considerazione la dignità di ogni persona umana e il bene comune. Si tratta di una preoccupazione che dovrebbe improntare ogni scelta politica ed economica, ma a volte sembra solo un'aggiunta per completare un discorso. Coloro che hanno incombenze in tali ambiti hanno una precisa responsabilità nei confronti degli altri, particolarmente di coloro che sono più fragili, deboli e indifesi".

 Necessita una promozione integrale dei poveri                                                

Francesco ha poi osservato come "i successi raggiunti, pur avendo ridotto la povertà per un grande numero di persone, non di rado hanno portato anche ad una diffusa esclusione sociale. Infatti, la maggior parte degli uomini e delle donne del nostro tempo continua a vivere ancora una quotidiana precarietà, con conseguenze spesso drammatiche. È necessario creare opportunità di lavoro e a una promozione integrale dei poveri che superi il mero assistenzialismo".

 Tutto ciò non è più accettabile                                                                                

Il Papa infine ha ricordato ai potenti della Terra che "Non si può tollerare che migliaia di persone muoiano ogni giorno di fame, pur essendo disponibili ingenti quantità di cibo, che spesso vengono semplicemente sprecate. Parimenti, non possono lasciare indifferenti i numerosi profughi in cerca di condizioni di vita minimamente degne, che non solo non trovano accoglienza, ma non di rado vanno incontro alla morte in viaggi disumani, sono consapevole che queste parole sono forti, persino drammatiche, tuttavia esse intendono sottolineare, ma anche sfidare, la capacità di influire di codesto uditorio, infatti, coloro che, con il loro ingegno e la loro abilità professionale, sono stati capaci di creare innovazione e favorire il benessere di molte persone, possono dare un ulteriore contributo, mettendo la propria competenza al servizio di quanti sono tuttora nell'indigenza".

 No alla nuova idolatria del denaro                                                                        

Un discorso di denuncia molto chiaro, dunque, che raggiunge un spessore ancor più alto se associato all'analisi fatta dallo stesso Pontefice  nell'esortazione apostolica di cui sopra, in merito alle dinamiche dell'attuale finanza globalizzata: "la crisi finanziaria – denunciò in "Evalgelii Gaudium" – è nella negazione del primato dell’essere umano! Abbiamo creato nuovi idoli. L’adorazione dell’antico vitello d’oro (cfr Es 32,1-35) ha trovato una nuova e spietata versione nel feticismo del denaro e nella dittatura di una economia senza volto e senza uno scopo veramente umano".

 Il mercato e l'annientamento degli stati in "Evangelii Gaudium"              

"L’autonomia assoluta dei mercati e la speculazione finanziaria – ammise e denunciò Francesco – negano il diritto di controllo degli Stati, incaricati di vigilare per la tutela del bene comune. Si instaura una nuova tirannia invisibile, a volte virtuale, che impone, in modo implacabile, le sue leggi e le sue regole.

 Nella società dell'usurocrazia                                                                                 

"Il debito e i suoi interessi allontanano i Paesi e i cittadini dalla possibilità di futuro migliore. La brama del potere e dell’avere non conosce limiti. Questo sistema tende a fagocitare tutto in nome del mercato divinizzato". Ora evidentemente tocca a noi – cristiani e non, uomini di buona volontà e padri di famiglia onesti – riportare queste parole nelle nostre famiglie e comunità sociali, cercando di dar loro concreta applicazione mediante il preventivo dialogo con comuni cittadini, uomini di legge, di potere e d'azione.

 

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