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Decreto sul Lavoro: Passera accelera la riforma d’intesa con l’Ue e la Casta
Martedi, Giugno 19th / 2012
– di Silvia Laporta –
Italia / Decreto Sviluppo / Decreto Lavoro / Corrado Passera / Assisi / meeting internazionale economia / Parlamento / Unione Europea / sviluppo sostenibile / crisi / lavoro / economia / Project Bond / Grecia / Atene / Italia / Banche / Eurozona / Qui Europa / disoccupazione / povertà
Decreto sul Lavoro: Passera accelera la
riforma d'intesa con la tecnocrazia Ue
Tutti i dati confutano Monti, Passera e la Fornero
e smontano i facili entusiasmi dei tecnici
Ma la casta approva il lavoro dei tecnocrati
Assisi, Roma – Nel corso del meeting internazionale di economia, tenutosi ieri ad Assisi, il ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, è sembrato abbastanza – anzi troppo – ottimista. La riforma sul lavoro, d'altra parte, è già in cantiere: una volta approvata dal Parlamento – d'intesa con Bersani, Alfano e Casini – ci sarebbero tutti i presupposti perché possa essere presentata all’appuntamento europeo: un’occasione – sostiene Passera – per muoversi non solo in direzione del “rigore” – come fatto fin ora – ma anche in direzione “crescita”, facendo passi avanti nella ripresa economica del Paese. Il ministro ha quindi sbandierato ai quattro venti la sua "decisa volontà" di voler puntare sul lavoro: dare degli incentivi importanti facendo capo allo sviluppo economico sostenibile, prendendo gli errori del passato ad esempio, in modo da non reiterarli nel futuro. Anche se francamente ormai è chiaro che "rigore" e "crescita" sono due aggettivi tra loro incompatibili, anzi del tutto contrari.
Entusiasta? E di cosa?
Sul tema sviluppo il ministro si è dimostrato egualmente soddisfatto: “Nel decreto ci sono stimoli sull’economia – ha dichiarato – ma ci sono soprattutto riforme strutturali come nel campo fallimentare, come nel campo della finanza d’impresa, che sicuramente aiuteranno le imprese. E’ chiaro – aggiunge– che noi non verremo mai meno all’impegno di mantenere i conti pubblici in ordine, come ci siamo impegnati con il resto del mondo, però risorse private, comunitarie e anche pubbliche, ne vengono mobilitate parecchie e da molti settori ci viene il plauso per quello che abbiamo fatto” . Nei giorni scorsi, noi dell'Osservatorio Nazionale "Qui Europa", abbiamo analizzato il Decreto Sviluppo che, seppur appaia dalle parole del governo Monti, come un ambizioso progetto per una "quanto evidentemente improbabile crescita", è pesantemente intrisa di lacune e contraddizioni. Alcune anche particolarmente gravi, circa proprio la situazione lavoro (vedi articolo in archivio). Emblematico, in merito, è l'impressionante numero dei cosiddetti esodati che ormai va oltre i 300.000 – neanche fossimo in periodo di guerra armata – e che come rivelato dai sindacati nei giorni scorsi non corrisponde a quanto sostenuto dalla "signora Elsa Fornero". Il Ministro del Lavoro che, pur avendo il dovere di conoscere i veri dati dichiarati e depositati dall'INPS, non ha diffuso le cifre esatte. Per non parlare dell’immancabile postilla “tecnica”, Project Bond: cioè dei nuovi debiti, soggetti ad interesse, introdotti nel sistema, sempre a carico dei cittadini, con lo scopo di finanziare opere pubbliche, che dovrebbe sostenere lo stato ma che saranno affidate in maniera esclusiva ed incomprensibile al capitale privato. Quindi cosa troviamo nel Decreto Sviluppo? Nuovi debiti! Una bella sorpresina “di sviluppo” per gli Italiani !
La Grecia e il "Passero" pensiero
Tornando al “Passero Solitario”, il ministro, ha anche commentato l’esito del voto in Grecia: “ Atene sta dicendo “Dobbiamo farcela”! Il voto di ieri è sicuramente positivo – ha commentato nelle ultime ore il ministro – e conferma tutto quello che abbiamo sempre pensato: Atene deve rimanere dentro l’Eurozona e va aiutata a superare questo momento difficile”. A giudicare dalle condizioni economico-sociali, ormai disastrose, della città ellenica, forse questo è sempre quello che hanno pensato “loro” e non gli Ateniesi ed il resto della popolazione ellenica! Se l’Eurozona pensa di aiutare l’economia Greca con la sua classica strategia di rimpinzare, a nostre spese, le casse delle banche per ricavarci una bella fetta di interesse, come al solito, forse questo tanto millantato “plauso” – di cui parla Passera – si potrebbe trasformare in un frastuono molto più forte! E l'enorme consenso avuto dall'estrema sinistra anti-rigorista di Syriza in Grecia nelle scorse ore è, in merito, un chiaro avviso all'eurocasta ed allo stesso Fmi di Christine Lagarde.
Silvia Laporta (Copyright © 2012 Qui Europa)