Roma – Nicola Arena – Nell’era del "pensiero opposto" di matrice orwelliana, tutto si confonde allo sguardo, tutto si mischia e inquina. E che ne è dei giudizi di valore? Di quel valore che dovrebbe intendersi esclusivamente come ricchezza spirituale dell’animo e che invece proprio di questi tempi si fa fatica a distinguerne i contorni? Il valore dell’amore si sta annacquando per lasciare il posto al valore del sesso, progressivamente assisteremo solo al valore di quest’ultimo e dell’amore non rimarrà alcuna traccia se non nei ricordi di alcuni anziani ottantenni che ancora si terranno per mano.

 In vendita per denaro                                                                                                

Il sesso dietro compenso è sempre esistito, per varie ragioni: disagi, solitudine, schiavismo, anche consenso, ma principalmente per un motivo ben noto ma sempre più nascosto, ovvero il bisogno di denaro per vivere. Per questo ultimo motivo, da sempre una moltitudine di donne e uomini sono stati costretti a cedere il proprio corpo in cambio di un compenso. Esattamente per il denaro quindi donne e spesso anche bambine distruggono i propri sogni e la propria esistenza per potersi garantire il necessario alla propria sopravvivenza.

 I fondamentali concetti di "denaro"                                                                     

Chiediamoci ancora una volta quindi: cos’è il denaro, questo misterioso e – spesso – malefico oggetto? Il denaro come compreso dal nostro genio, il professor Giacinto Auriti, è un oggetto che ha numerose caratteristiche di espressione della sua essenza: espressioni e prerogative ben nascoste dal sistema usurocratico e che – come visto – da secoli sono state occultate. Elenchiamo di seguito, per maggior comprensione del misterioso file rouge che lega l'uso distorto del denaro alla schiavitù reale, alcuni concetti di denaro: 1) Unità di misura del valore dei beni; 2) valore che ha la misura, cioè il potere d’acquisto; 3) "contenitore materiale" di un valore spirituale, creato dalla mente delle persone vive; 4)  fattispecie giuridica oggetto di diritto di proprietà individuale; 5)  oggetto frutto di una convenzione sociale.  Concetti questi tutti protesi a spiegare cosa sia il denaro. Concetti ed espressioni di valore dalla cui disamina possiamo intuire cosa sia davvero il denaro, al di fuori di ciò che lo stesso rappresenta nell'immaginario collettivo alterato dalla propaganda e dai luoghi comuni. Espressioni che hanno permesso ad Auriti, di sviluppare e affermare empiricamente attraverso il progetto scientifico SIMEC, la ormai famosa Teoria del Valore Indotto della Moneta.

 La proprietà del valore monetario nasce per convenzione sociale            

Questa teoria porta ad una conclusione ben precisa e mai confutata, ovvero che la proprietà del valore monetario, come evidenziato nell’ultimo punto, nasce per convenzione sociale. Quindi la proprietà della moneta spetta alla collettività umana che ne crea mentalmente il giudizio di valore e quindi il Valore Indotto.

 Necessario Reddito di cittadinanza e Proprietà popolare della moneta  

La proprietà popolare della moneta deve necessariamente creare un reddito di cittadinanza per ogni persona viva, che accetta e utilizza la moneta e quindi, partecipando attivamente alla sua circolazione, si rende veicolo portatore e creatore di valore, spirituale e materiale, manifestato in un simbolo di costo nullo.

 Finalmente liberi di scegliere il proprio destino                                              

Quando ogni persona riceverà dalla nascita un reddito di cittadinanza che gli garantisca la sopravvivenza propria, molte persone saranno libere di scegliersi il proprio destino e quindi potersi veramente dichiararsi libere. La piaga sociale esposta all’inizio di queste brevi righe potrà essere notevolmente ridimensionata e circoscritta alle sole persone che vorranno utilizzare liberamente il proprio corpo conscio del male autoprodotto, ma non essendo più  “costretti” dall’esigenza di denaro difficilmente saranno giustificabili agli occhi di Dio.