Roma, 2 Giugno 1999 – Racconto di Nicola Arena, Sergio Basile e Rocco Carbone – Questo che segue vuole essere un racconto semplice, ambientato nel passato e caratterizzato dalla presenza di personaggi immaginari. Una breve storia che va però interpretata in senso metaforico, come immagine speculare dell'attuale situazione in cui versa la nostra nazione. Cerchiamo di coglierne il senso con gli occhi innocenti e liberi da condizionamenti, proprio come sarebbe per un bambino. Essa si basa su un’ipotetica riunione fra banchieri che ha luogo a Roma, nel 1999, in un luogo segreto, a mezzanotte del 2 giugno: vigilia del Corpus Domini. Nel cuore della notte, infatti, essi cercano di accordarsi per decidere come impossessarsi degli stati europei, ed in particolare dell'Italia, attraverso uno strumento: la moneta unica. Il nostro intento è quello di far riflettere sui motivi che spingono all'azione questi oscuri personaggi, più che sulle conseguenze delle loro decisioni: per cui, in tal sede, occorre focalizzare un solo aspetto del problema, quello più subdolo e misterioso. Un aspetto che spesso sfugge agli occhi dei più attenti e dotti osservatori ed economisti, interessati solo ad aspetti puramente tecnici. Il tutto, non a caso, avviene in una notte, quella dedicata alla festa dell'Eucarestia. Data, come vedremo, ideale per la messa a punto del diabolico piano.
Una riunione decisiva
Mr. Lekrem: "In questa riunione, cari colleghi, si deve decidere come dimezzare il potere d’acquisto degli italiani, in un tempo molto breve. Occorre innanzitutto escogitare un sistema molto complesso, perché la gente non deve accorgersi dell’inganno, altrimenti potrebbe rivoltarsi contro il governo e noi saremmo costretti a reprimere ogni rivolta con la forza delle armi. Come già accaduto a molti dei nostri in passato… L’espropriazione quindi dovrà avvenire tempestivamente, in maniera fulminea quanto incomprensibile. Addirittura essa all'inizio dovrà essere indolore… Occorreranno almeno dieci anni di campagna mediatica martellante, carissimi colleghi. Una propaganda continua e rassicurante, tendente alla costruzione di un pensiero unico condiviso dalla maggioranza della popolazione"; Mr. Noremac: "Si ma come può accadere tutto questo senza che vi sia spargimento di sangue? Infatti – obiettò – dopo l'espropriazione indotta della metà dei propri risparmi, chiunque si opporrebbe in maniera violenta!"
L'arte del camaleonte
Mr. Lekrem: "Questo, caro collega, accadrebbe se la gente non desiderasse questa truffa – controbatté Mr. Lekrem, tirato a lucido in un gessato grigio, seduto alla destra del suo interlocutore – ma inducendo la gente a pensare al contrario si riuscirà facilmente nell’intento di far accettare il male assoluto come un bene. L’idea è di cambiare semplicemente il nome a un oggetto e cambiarne il colore. Bisogna dunque adottare una strategia di mimetizzazione… Un pò come fa il camaleonte per divorare indisturbato gli insetti che gli capitano sotto tiro!
La miglior soluzione
Ma le obiezioni si levarono ben presto da più parti: la discussione si infiammò e la miglior soluzione praticabile sembrò essere ancora lontana… Mr. Izner: "Questo non è né credibile né attuabile, caro collega: com'è possibile che un oggetto al quale è stato cambiato il nome e il colore, possa esser funzionale a questa gigantesca espropriazione? Non scherziamo! Questa è una cosa seria!E poi qual è mai quest’oggetto così particolare e prodigioso da permettere tale miracolo? Mr. Lekrem: "Beh è semplice! L’oggetto in questione è sempre il solito! Quello che utilizziamo da tre secoli a questa parte per disintegrare i nostri nemici: la moneta. Ricordate come iniziò tutto, in quel lontano 1694? Basta riapplicare per filo e per segno la magica ricetta di Sir William Paterson! Se noi prendiamo ad esempio una banconota da 10.000 lire e improvvisamente la chiamiamo "banconota da 5 euro", magicamente in un batter d'occhio avremo dimezzato il valore e quindi il potere d’acquisto del popolo italiano. Certo! Qualcuno tra voi obietterà: "Ma ciò non può avvenire perché i prezzi dei beni e dei servizi saranno automaticamente adeguati alla nuova valuta". Beh, all’inizio accadrà effettivamente così, ma poi lasciando libertà di manovra ai commercianti e imponendo dei prezzi alla produzione tendenti all’adeguamento alla nuova valuta, in breve tempo la gente assocerà il valore delle iniziali 10.000 lire, non più alle 5 €, bensì alle 10 €. Ma questo, cari amici, sempre mantenendo la retribuzione salariale con il cambio effettivo". Che ne pensate, non è una buona idea?"
Dalla psicologia alla pratica – Un piano perfetto!
Il piano di Mr Lekrem in effetti era perfetto! In poco tempo la gente avrebbe collegato ed accettato i vuoti numeri… e con essi – loro malgrado – la conversione in termini reali che da essi ne sarebbe scaturita. Così facendo avrebbe trovato attuazione pratica un fenomeno meramente psicologico ed emotivo per effetto del quale i cittadini della nazione avrebbero percepito 50 € al pari di 50.000 lire.
Un gioco da ragazzi…
Allora ecco irrompere sulla scena un nuovo personaggio, che fin a quel momento aveva meditato in silenzio, annuendo di volta in volta alle proposte presentate. Si tratta di un misterioso banchiere di origini orientali, tale Mr. Ednalloh: "Quindi – interrompe con aria saccente – noi potremo aumentare del 100% il prezzo dei beni in modo tale che il popolo non se ne accorga nemmeno, se non dopo anni! giusto? (domanda il banchiere, in cerca di ulteriori conferme). Mr. Lekrem: "Certo egregio collega! chiaro! In questo modo nell’arco di quindici anni noi avremo causato e quindi ottenuto il dimezzamento dei risparmi e della capacità reddituale degli italiani, condannando quella nazione ad una graduale estinzione. Vedete venerabili colleghi, attraverso la nuova moneta, creata da noi stessi dal nulla, potremo poi controllare meglio l’intera popolazione. Così facendo provocheremo delle crisi aumentando inizialmente il credito e in seguito stringendo il cordone del debito, attraverso il prelievo fiscale (che imporremo attraverso nostri fidati referenti politici)".
In un ventennio appena…
Mr. Izner: "Beh ma allora è semplice! – sbottò il banchiere fino a quel momento rimasto nell'ombra, in uno scettico silenzio – faremo come fecero nel 29 negli Usa! Non fa una piega! Basterà applicare il solito meccanismo preso in esame dal Presidente Jefferson (Ciclo di Jefferson) per dare l'illusione a quei poveretti di vivere nel lusso, nel benessere e nell'abbondanza… e poi chiederemo ai nosri amici dei piani alti di chiudere i rubinetti del credito, e il gioco sarà fatto! Un gioco da ragazzi! Mr. Lekrem: "Egregio Izner, ha finalmente colto nel segno! Faremo in modo che l’intero apparato statale italiano, strozzato dai debiti, svenda gradualmente il proprio patrimonio pubblico e le sue ricchezze immobiliari che tutto il mondo oggi invidia. Nel volgere di un ventennio, avremo così acquistato la quasi totalità delle industrie italiane, dei possedimenti demaniali e del patrimonio immobiliare dello Stato. Anche i musei! Ho giusto in mente – aggiunge con aria fiera e divertita il banchiere – di trasformare quell'antica villa patrizia nei dintorni del Colosseo in un confortevole residence… Si presenta bene, e vi è un'ottima vista su Roma! D'altra parte siamo o no nella città degli imperatori?!
Cambi di personale
A quel punto – in un clima di piena intesa, alleggerito da qualche sonora risata beffarda – il discorso fu chiaro per tutti, e anche l'insofferente e problematico Mr. Noremac sembrò aver compreso tutti gli ingranaggi del nuovo gioco di strategia. Noremac: "Metteremo inoltre i nostri fedeli servitori – così come fecero i nostri avi – al comando del governo e di volta in volta effettueremo dei cambi di personale, per dare l’impressione alla gente di un rinnovamento. In questo modo, carissimi e venerabili colleghi, noi faremo sempre dei passi avanti e come dice il nostro amico Mario Monti: i nostri passi avanti saranno per definizione cessioni di sovranità a un livello comunitario!" Che lo spirito dei "Lumi" dal quale furono generati i nostri regni, ci aiuti allora! Al resto ci penseranno i nostri amici chiacchieroni sguinzagliati a guardia delle scatolette magiche chiamate TV!". Qualche scandalo politico, qualche milione di disperati in fuga dal sud del mondo e qualche notizia di gossip, poi, terranno buone le masse, impegnandole quanto basta su argomenti secondari che avremo cura di confezionare ad arte. D'altra parte ci siamo riusciti con le grandi guerre mondiali.. Perchè non dovremo riuscirci adesso!"
Il fine giustifica i mezzi
"Questa cari colleghi – aggiunse l'astuto banchiere – sembrerà agli occhi di molti ingenui e disinformati una storia inventata e mai realizzabile, ma noi banchieri abbiamo un grande alleato, al quale ci siamo prostrati! E lui, da persona seria qual è, ci ha dato tutti i beni materiali che possiamo desiderare e il suo completo appoggio, su questo mondo terreno. Sarà un successo completo, vedrete! Un appoggio basato sul raggiungimento del male, perché il nostro alleato è il dio denaro, o Mammona. Combattiamo da sempre la Chiesa di Cristo che vuole distaccare l’uomo dai beni materiali, per immergerlo in una visione celestiale e spirituale del pensiero. Se noi riusciremo a sconfiggere l’idea di Cristo e quindi ad incatenare totalmente il pensiero umano a quello unico dei beni materiali, avremo vinto la nostra battaglia e avremo donato un Nuovo Ordine Mondiale ai nostri discendenti, nonché all'umanità. Almeno quella che sarà rimasta, dopo che avremo applicato questa ricetta, con gli adeguati correttivi, a tutti gli altri stati del mondo. Un nuovo ordine di stampo materialistico ci permetterà di conquistare il pianeta, cancellando per sempre l’idea di Dio. Certo, sarà necessario progressivamente diminiure, di volta in volta, di qualche milione di unità la popolazione mondiale, ma sarà un sacrificio per il quale un domani i nostri posteri ci ringrazieranno. Fa parte del gioco! D'altra parte come insegnò in passato uno dei nostri massimi ispiratori: il fine giustifica i mezzi!". I lavori furono sciolti dopo circa un'ora di riunione e i banchieri tornarono soddisfatti presso i loro hotel.
Non potete servire due padroni!
Il resto di questa inquietante storia, in parte non è difficile da immaginare… Quanto alla parte restante dipenderà da noi e dal nostro spirito critico. Dal nostro interesse a conservare noi stessi e il futuro delle nuove generazioni. Come diceva il prof. Giacinto Auriti, noi persone vive non possiamo tollerare di essere comandati da un branco di feroci assassini, il cui unico scopo è quello della distruzione del bene. Non possiamo più tollerare che attraverso la moneta-debito il Male ed i suoi seguaci travestiti da agnelli continuino a distruggere impuniti l'umanità… Noi siamo dunque, credendo alla rivelazione confortante dell'Apocalisse, per la proprietà della moneta al popolo: la giustizia sociale non può conciliarsi con la giustizia di "Mammona". E' lo stesso Gesù a rivelarlo nel Vangelo di Matteo: "Non potete servire Dio e il denaro, perché amando l'uno odiereste l'altro"… Dobbiamo, dunque, togliere il potere a questi criminali! Togliere la possibilità di prestare il denaro creato dal nulla che essi stessi si sono arrogati dietro il paravento delle grandi rivoluzioni democratiche e liberali. Togliendo loro questo potere, il popolo sarà libero dai debiti e avrà più tempo libero per pensare e avvicinarsi a Dio. Più tempo per vivere e non sopravvivere…
La ragione di Mr. Lekrem
Ma a ben vedere Mr. Lekrem aveva proprio ragione: la moneta-debito ed il suo valore nominale avrebbero indotto all'errore le masse, portandole ad assumere volontariamente quel veleno mortale. Un veleno inconciliabile con la morale stessa di quei gloriosi popoli che formarono l'Italia preunitaria e che ora, accettato ed amato il tricolore, stavano andando – loro malgrado – incontro all'ennesimo genocidio culturale e socio-economico indotto. Anche Mr. Noremac – dispiace ammetterlo – nel suo pensiero delirante stava cogliendo un'amara verità: quella guerra spirituale poteva essere vinta… O almeno molte sarebbero potute essere le vittime colpite prima della disfatta. Ma un qualcosa accadde quella notte! Qualcosa di imprevisto che spiazzò perfino un navigato e granitico banchiere come Mr. Izner.
Uno strano rinvenimento
Questi tornato in albergo e preso d'improvviso nella morsa di una stringente sete, si avviò verso le cucine in cerca di una minerale, essendo il bar ormai chiuso. Quivi rinvenne in una vecchia scatola impolverata – inciampandovi – un libro consumato ed ingiallito dal tempo. Era uno scritto di un professore universitario che anni prima era passato da quell'albergo, e che in verità vi era passato più di una volta, dal momento che teneva le sue lezioni presso la vicina Università "La Sapienza". Il professore si chiamava Auriti. Il banchiere colto dalla curiosità iniziò a leggere la prima pagina, poi la seconda e così via… Alla fine – trascurando per la foga della lettura anche lo stimolo della sete – grande fu la sua meraviglia quando si accorse che il contenuto di quel volume era incentrato proprio sulla moneta. Incredibile ma vero! Ma le argomentazioni poste a sostegno di quelle dissertazioni erano inusuali. Il professore parlava di una guerra spirituale tra bene e male.
La tentazione più grande
Si parlava di una tentazione evangelica e di un dialogo tra Satana e Cristo. Il bizzarro professore sosteneva come la tentazione perpetrata da Satana nel Vangelo all'indirizzo di Cristo – quella del deserto, inerente alla trasformazione delle pietre in pane – riguardasse in realtà proprio la moneta nominale e la trasformazione di quest'ultima (cioè del simbolo di costo nullo: la pietra) in valore reale (cioè in pane). Man mano che le pagine scorrevano, il discorso assumeva contorni sempre più chiari: "questo è avvenuto con la sterlina – sosteneva l'autore dello strano libro – e con la banca d'Inghilterra nel 1694 e guarda caso – continuava – noi abbiamo avuto un provvedimento fatto dal parlamento inglese…il Test Act con il quale venne messa fuori legge l'Eucaristia cattolica e il miracolo della Transustanziazione, cioè l'ingresso della Divinità nelle specie eucaristiche del pane e del vino". Il banchiere iniziò a mutare espressione, e fu come rapito da un senso di forte e profonda angoscia. Un qualcosa di mai provato prima! Mai egli, nella sua vita, si era trovato di fronte ad una interpretazione di tale portata: un qualcosa capace di parlare al suo cuore gelido e intorpidito dal troppo potere.
L'incompatibilità tra l'Eucarestia e l'Usurocrazia
"Satana disse: se tu ti prostrerai dinanzi a me e mi adorerai, io ti farò diventare padrone del mondo…". Questo era quanto inciso a lettere cubitali nel bel mezzo del testo rinvenuto casualmente in quella strana notte da Mr. Izner. Il banchiere si trovò ad un bivio esistenziale, e si sentì come messo sotto accusa da quella parola. "Per adorare Satana – lesse nel passaggio immediatamente successivo – bisogna togliere Dio dall'altare… bisogna contestare la Sacra Comunione, dimostrata vera anche tramite attestazione di innumerevoli miracoli eucaristici… (…) l'unica religione non strumentalizzabile è la Cattolica – concludeva l'autore del provvidenziale scritto – e ciò per la presenza dell'Eucaristia… (…) Gli eretici che la bandirono, furono gli stessi che tra il 1694 e il 1717 fondarono e istituzionalizzarono la Banca d'Inghilterra, nonché gli stessi che soggiogarono l'umanità con l'arma della moneta-debito".
Il velo caduto dagli occhi di Mr. Izner
Allora dagli occhi del banchiere cadde come un velo, e l'uomo ricordò tutte le fasi del piano concertato la sera stessa col resto dei colleghi banchieri. Allora si vergognò molto ed i suoi occhi iniziarono a lacrimare, quasi come fosse un bambino. Quella notte la passò insonne, pensando a quanto male il piano premeditato nell'oscurità avrebbe fatto al popolo italiano: ancora, malgrado tutto, uno dei popoli più cattolici d'Europa. Nessuno seppe più nulla di quel banchiere! I suoi colleghi lo cercarono invano per mesi… Ma un fatto sconvolse l'opinione pubblica in quei giorni così strani e caotici: qualcuno – non si sa precisamente chi – presso la sede centrale dell'istituto di credito diretto dal banchiere svanito nel nulla, affisse un grande manifesto largo oltre tre metri che recitava: "la moneta all'atto dell'emissione deve essere dichiarata di proprietà dei cittadini". Per giorni nessuno comprese perché quella gigantografia così compromettente non fu repentinamente rimossa. Ma una cosa è certa: da quel giorno l'umanità non fu più la stessa e – quanto anoi – se il nostro Paese oggi è ritornato ad essere un rigoglioso giardino, probabilmente lo dobbiamo proprio a quello strano fatto, al quale ancora oggi nessuno riesce a trovare una risposta…
Nicola Arena, Sergio Basile, Rocco Carbone (Copyright © 2014 Qui Europa)
Partecipa al dibattito – infounicz.europa@gmail.com
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