Diario di Bordo – 19 aprile 2018: è tempo di tornare ad essere uomini

Giovedì, 19 aprile / 2018 

– di Chiara Mangolini 

 Redazione Quieuropa, Chiara Mangolini, Diario di Bordo, Orwell, The Truman Show, Mondialismo 

Diario di Bordo – 19 aprile 2018: è tempo di

tornare ad essere uomini

La società hegeliana vocata alla disintegrazione di ogni valore

morale espone ogni singolo ad un pericolo mortale.

Che fare?

 

di Chiara Mangolini 

DIARIO DI BORDO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 Diario di bordo                                                          

Sanremo – di Chiara Mangolini  Il mare è grosso, minaccioso, le onde s’ingrossano a vista ma i marinai sembrano non curarsene e sonnecchiano a prua. Troppe parole e troppi silenzi.

                          Ormai si naviga in uno scandirsi quotidiano

                                di notizie da prima pagina non dette

di sconcertanti fatti che qualche anno fa lasciavano il tempo per il giusto clamore, ma oggi son finiti in una sordida massificazione, nel dimenticatoio della storia che tutti i giorni si scrive sotto i nostri occhi. Guerre indotte e mascherate da operazioni di pace, crisi economiche provocate (fittizie) e disintegrazione di ogni valore, aborti di massa, povertà dilagante, schiavitù di massa di interi popoli, ecc.., sono fenomeni che sembrano non destare più il pubblico sconcerto. Stiamo navigando così. Abbiamo perso la rotta da un pezzo e non vediamo la riva da troppo. Forse non sappiamo abbastanza o forse non ne possiamo più di sapere. Un tempo eravamo anche sbigottiti, ora non ci stupisce più nulla, tanta è la follia raggiunta. Cosa abbiamo fatto? Che stiamo combinando a distanza di qualche anno dall'irrobustirsi dell'attacco "scientifico" e strategico di questo sistema mondialista? Qual è il nostro atteggiamento quotidiano dinanzi alla propaganda, alla violenza economico-sociale e alla distruzione morale e materiale, verso la quale assistiamo spesso impotenti, indolenti e passivi?

               Qualcuno ha parlato, qualcuno magari ha anche scritto,

                         troppi han taciuto, pochi hanno pregato Dio,

        riconoscendo la dimensione spirituale della guerra totale in atto.

 Ci siamo dimenticati di essere uomini                 

Dinanzi a questo spettacolo macabro e grottesco, tipico esempio di copione hegeliano, tipico esempio del

                    trionfo del relativismo e dell'idealismo più bieco

            dinanzi alla realtà oggettiva ed alla verità (alla giustizia)

il non provare più sconcerto, meraviglia, dovrebbe farci preoccupare e non poco. Molti sembrano disinteressarsi al fatto che la crisi economica sia in realtà indotta e che le banche centrali – con il beneplacido dei governi collusi – stampino moneta a debito (e senza riserva aurea) truffandoci ed impoverendoci e che a causa di questo non poche persone si sono suicidate o versano nella disperazione più totale; Molti sembrano indifferenti al fatto che i nuovi educatori "mondialisti", figli di un velenoso progresso che si insinua sempre più in tutti i meandri della società, vogliano insegnare la sessualità ai bambini fin dal passeggino e che essere donna o uomo sia un fatto convenzionale e non biologico: ciò per rovinare loro il cervello e la personalità. Tralascio qui l'elenco di tali follie, come il gioco del dottore tra bambini dello stesso sesso. Troppi sembrano disinteressarsi alle sorti della propria anima ed a cercare la verità sulla vita e la morte. Neppure la catastrofe dell'iper-immirazione di massa e il riversamento di milioni di africani in Europa sembra impersierirci più… Ci troviamo dinanzi ad un attacco eugenetico contro gli italiani e gli europei senza precedenti nella storia; siamo dinanzi ad una sistematica e mostruosa guerra di religione, ma pochi sembrano comprenderlo e interessarsi al problema, come sotto l'effetto di un potente anestetico. Allora, tra qualche decennio, essuno dovrà meravigliarsi del fatto che saremo etichettati dalle future generazioni, cioé dai nostri figli e nipoti, come  vigliacchi e pazzi incoscienti. Nessuno potrà farlo, poiché

                                     ci siamo dimenticati di essere uomini.

Guardandoci allo specchio ostentiamo sicurezza e uno strano orgoglio, pur chiudendo gli occhi della nostra coscienza a questi gravi, gravissimi fatti. In effetti abbiamo una grande responsabilità rispetto al presente sfacelo: abbiamo scavalcato mamma coscienza e ci siamo costruiti una nostra realtà parallela, rifugiandoci nelle nostre poche sicurezze rimaste. E' la storia a offrirci la sua amara sentenza.

 Due più due fa cinque!                                            

Aveva ragione Orwell: ci hanno detto che due più due fa cinque e tutti ci crediamo. Hanno ragione i signori della farsa, i fabbricanti di illusioni, con i loro subdoli slogan: “vedrai che ci crederanno!”. Basta darci un film (prodotto e distribuito da costoro), pop corn (rigorosamente OGM) un paio di quotidiani che strillano quel che gli pare (di proprietà di costoro o comunque controllati) e noi siamo tranquilli. Perché, tanto “lo ha detto la tv!”, il Grande Fratello di orwelliana memoria. Non crediamo di assolverci per questo! Anzi! Non proviamo a dire che non possiamo farci niente! Infatti tra qualcosa e niente ci può essere un abisso a questo puntoRicordiamoci che navighiamo in acque piene di squali, ma se non remiamo tutti, la barca rischia di affondare.

                                           – Diario di bordo 19 Aprile 2018 –

                     Gli squali si avvicinano quando sentono odore di sangue.

                Quel sangue ha il sapore della nostra paura, e sgorga a frotte.

Del resto come non comprendere molti di noi fuorviati e smarriti? In un mondo dove gira tutto al contrario ti gira anche un po' la testa. E' un mondo strano e duramente attaccato anche nella dimensione più alta e sacra: quella spirituale. Un mondo dove il Papa ci dice che Dio non è cattolico e forse pure che l'inferno non esiste e che i divorziati possono fare la comunione (si veda “Amoris Laetiziae”) in quanto il peccato sarebbe magicamente diventato solo un fatto di coscienza: come se nel Vangelo non fosse chiaro che l'adulterio è peccato. Un mondo di paradossi dove molti pseudo prelati sostengono che il demonio non esiste (il nemico sarebbe – secondo costoro – la metafora del male che sta dentro ognuno di noi…) e dove le donne sposano i cani e i “prima-ero-donna” partoriscono;

                                             un mondo alla rovescia

                          dove è un diritto uccidere ma non lo è vivere!

Un mondo dove gli uteri si affittano e i pedofili hanno un partito tutto loro; dove se stai troppo male ti staccano la spina come se fossi un robot giocattolo. Tutto ciò dà sempre più la sensazione di essere dentro un colossale “the Truman show”.

 Via d'uscita                                                               

C'è sicuramente una via d'uscita. Si chiama verità! Verità nello Spirito, nella preghiera e nella riscoperta della dignità di ogni singolo. Di ogni anima! Cominciamo, dunque, a non diventare complici ammettendo la dimensione spirituale della lotta e dotandoci delle idonee armi spirituali per fronteggiare il Nemico. Chi non riconosce il Nemico e lotta, ha perso in partenza. Ognuno segua la sua parte e ognuno stia ai propri remi. Perché poi non dovremmo avvisare i fratelli se il Papa e gli uomini di responsabilità sbagliano? San Paolo lo fece con San Pietro e le prime comunità cristiane lo fecero con i loro contemporanei devoti agli idoli. Per il catechismo è un diritto denunciare gli errori. Certo, sarà Dio un giorno a giudicare! Ma l'Onnipotente giudicherà anche noi per aver omesso di avvisare le sue pecorelle del pericolo. Saremo giudicati per la nostra indifferenza e per la nostra accidia.

                                 Diaro di bordo 19 Aprile 2018:

    abbiamo poche scialuppe di salvataggio ed il mare è in tempesta.

Chiara Mangolini  (Copyright © 2018 Qui Europa)

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