– di Francesco Letizia / Sete di Giustizia Caserta –
con il contributo di Sergio Basile
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Divide et Impera – Capire le regole del Gioco
Prima Parte
Gli oscuri personaggi che scrivono le regole del gioco e
le loro trame in sei semplici esempi
I fedelissimi del "6"
di Francesco Letizia – Sete di Giustizia Caserta
con il contributo di Sergio Basile
Divide et Impera
Caserta, Roma, Francoforte – di Francesco Letizia, SdG Caserta e Sergio Basile – Divide et impera! Sembra il titolo di un nuovo gioco da tavola, uno di quelli che vanno a ruba nel periodo di Natale… In realtà è il gioco più in voga del momento, ma non rappresenta assolutamente una novità, visto che ha origini molto antiche, addirittura esso era praticato dagli antichi romani. Adesso i protagonisti, dopo mille e seicento anni sono nuovi di "zecca"… Essi sono le finanziarie e i padroni delle grandi banche centrali e private che si "dilettano" al vecchio ma sempre "piacevole giochetto” del "dividi e comanda"! In cosa consiste questo antico gioco? Beh semplice: le élite si divertono a creare e finanziare gruppi in campo, apparentemente contrapposti tra loro. Ciò per ingannare gli osservatori del gioco e per dividere il popolo in opposte fazioni, così da poter continuare a controllarlo e quindi a comandare a proprio piacimento, come se niente fosse … Il meccanismo è molto simile a quello sdoganato nel mondo del calcio, in cui le tifoserie sono contrapposte l'una all'altra. E ciò sino alla fine dei "tempi"…. Il vero protagonista assoluto del gioco, infatti, è lo "spirito di divisione". Ma entriamo nel merito facendo solo alcuni piccoli e semplici esempi, 6 per l'esattezza, e ciò per rendere meglio l’idea.
6 – Un numero che li ispira
Iniziamo, tanto per rompere il ghiaccio, con l'esplicitare i nostri primi sei esempi … (prossimamente ne seguiranno altri 6). Perchè proprio sei? Beh, i curiosi se lo chiederanno di certo. Anche per questo c'è una spiegazione: per loro – cioé per l'élite occulta al potere – i numeri sono molto importanti, ed il sei è un numero davvero “speciale”. Un numero che – cabalisticamente e numerologicamente parlando – li ispira tantissimo, specie se i 6 in questione, sono accostati e messi tutti e tre in fila!
Sei piccoli esempi – 1 – Disoccupato contro precario..
1) I protagonisti del nostro gioco hanno una straordinaria abilità: essi mettono il "molto povero", cioè il disoccupato, contro il "meno povero", cioè il precario, ben sapendo che il primo è il disperato per eccellenza e che Questi rimugina ogni giorno come sbarcare il lunario … L'élite parimenti è consapevole che se il disoccupato ha dietro le spalle un genitore, un marito o una moglie, un figlio o un amico, forse Questi sarebbe capace di nutrire ancora la speranza di "tirare avanti"… ancora per un pò, sperando, spesso illudendosi, che la bufera possa passare. E ciò senza sapere che il baratro verso cui sta andando non conosce fondo: la sua "drammatica disavventura" è appena all’inizio! Il precario, invece, grazie ad una sapiente azione di marketing dei direttori dei giochi, ha l'illusione di vivere e avere un futuro: di avere presto un mutuo (che nessuno gli farà mai) o di riuscire a pagare un finanziamento (destinato a sfociare inesorabilmente in un pignoramento).
La "crisi passerà!" – Una delle filastrocche del gioco
Egli sogna una famiglia che non potrà formarsi, dei figli che non potranno nascere, una pensione di cui non godrà mai. Egli si pasce beato nel mondo delle illusioni e dell’inganno universale. Questi due personaggi non sono altro che i moderni zombi – parodia vivente di quei morti viventi che il cinema continuamente ci ripresenta con tutto l'orrore possibile – i quali credono di vivere e di "farcela". Ma sia i primi che i secondi sono condannati entrambi allo stesso supplizio, ma con una corda di diversa lunghezza! Con un cappio di diversa dimensione. "La crisi passerà" pensano! Dimenticando, magari, di guardare ad una spanna dal loro orto, verso gli orti dei nostri cugini greci, rumeni, bulgari, russi, ucraini, africani, ecc… Luoghi che hanno ben conosciuto la devastazione e le nefaste regole del gioco del "Divide et Impera".
2 – Lavoratore dipendente contro datore di lavoro
Ma – come vedremo – le strategie dei padroni del gioco sono ben assortite. Entrambi, disoccupati e precari, vengono a loro volta aizzati all'odio verso la "squadra" degli imprenditori. Come? attraverso la subdola collaborazione dei "quarti uomini" delle forze sindacali (vedi qui Mistero Marx – Ruolo dei Sindacati e paradosso del Plusvalore secondo Auriti). Essi, dunque, mettono il c.d. piccolo padroncino, contro i suoi stessi dipendenti ( che verosimilmente guadagnano molto di più soldi del “ padroncino” stesso, affogato dai debiti e dalle tasse, e lavorano spesso e volentieri anche molto meno, senza avere tante responsabilità e preoccupazioni in testa).
3 – Cittadino autoctono contro extracomunitario
3) Essi, poi, mettono il cittadino autoctono contro lo straniero extracomunitario, quello sbarcato appena ieri con il gommone, a cui hanno promesso mari e monti, in cambio del loro completo asservimento; e dicendogli magari che questo meraviglioso Paese un giorno (non molto lontano) sarà totalmente in loro possesso. Io te lo regalo! E' questa la promessa che riecheggia sulle coste africane, prima dei cosiddetti viaggi della "speranza". Anzi forse l'espressione più giusta è: "io te lo presto!" … ma non in comodato d’uso gratuito, s'intende! E già! Sai loro sono fissati da secoli con i prestiti e con l’usura, naturale conseguenza scaturente dai primi.
Fanta-moneta – l'anima nera del gioco
Costoro infatti sono i creatori della fanta-moneta, simile a quella in cui ci si imbatte nel fanta-calcio o nel monopoli. Essi sono dunque "i creatori della moneta dal nulla", e nei secoli tali eclettici personaggi hanno imparato a memoria diverse filastrocche, tra le quali: questo meraviglioso Paese ci appartiene per diritto divino (a quale divinità – poi – essi si riferiscano, ormai, lo comprendiamo bene un pò tutti… o quasi! – vedi qui il Piano di Alice Bailey per un Nuovo Ordine). Essi, dunque, proprio come avviene in un grande "Risiko" pretendono la conquista di tutti i territori dello scacchiere, pezzo dopo pezzo, annessi e connessi inclusi: armenti, esseri umani, bellezze naturali e paesaggistiche, opere d’arte, ecc.. Tutto ciò considerano – per "diritto dvino" o di-vino – di loro esclusiva proprietà, ovvero al pari di un loro patrimonio personale o eredità legittima. Dicono che c'è scritto in un libro…
Una parentesi sulle regole del gioco
Ovviamente le regole del gioco le hanno scritte loro stessi e per facilitare la conquista dello scacchiere hanno inventato un comodo pass-partout chiamato cartamoneta (o moneta-debito) capace di aprire come per magia tutte le porte. "A noi nulla è impossibile" dicono! "Noi siamo i prestigiatori della moneta, i custodi del segreto alchemico più occulto, coloro che strasformano la carta straccia in oro"! Quello che viene segretamente definito "il Segreto della Potenza" o il "Segreto dei Segreti" (vedi qui Giacinto Auriti – Il Segreto dei Segreti). Attraverso questo pass-partout essi riescono facilmente a mettere i suddetti stranieri contro altri stranieri (es.: italiani) perché han capito che anche loro come molti italiani "simil-saggi", hanno la stessa brutta abitudine di essere ugualmente “ribelli”. Chi non si adegua alla loro volontà e non si decide per una completa sottomissione deve essere posto – dall'arbitro del gioco – contro l'altro contendente, e ciò fino all'esaurimento delle forze di entrambi. Lo stesso sistema usato nei secoli per fomentare le cosiddette "guerre di religione"…
Il Crimine imperdonabile dei contendenti europei
Ma gli Europei, pensandoci bene, hanno un ulteriore grande “demerito”, un difetto che non va giù ai vampiri dell’alta finanza e ai falsari travestiti da tipografi-proprietari di bizzarre tipografie legalizzate! Essi, infatti, a causa di quel "periodo buio" che fu il Medioevo (con annessa la "disgustosa" attività di salvaguardia della cultura mondiale e dello spirito portata avanti da gente "inutile" appellata col termine di "monaci amanuensi") gli europei devono infatti scontare in perpetuo, fino all’ultima boccata di ossigeno e fino all'ultimo essere vivente … il terribile ed intollerabile “crimine” di essere cristiani, e di avere Dio nel loro cuore e dentro la loro anima! Questo per l’elite è proprio intollerabile, il loro mostruoso padrone infernale, questo non lo può proprio tollerare!
4 – Non nati contro ultimi arrivati
4) Un altro piccolo esempio che ci aiuta a comprendere l'essenza di questo antico gioco del "Divide et Impera" consta nella strategia che la cosiddetta "élite" adotta al fine di rimpiazzare il numero dei non nati (per evidenti impossibilità economiche delle comparse del gioco del primo esempio: disoccupati e precari) mediante il vantaggio dato alle comparse del secondo esempio: gli extracomunitari. Essa mette, cioè, gli italiani contro tutti gli stranieri. Per ogni 100.000 italiani espatriati, essi hanno conservato un ricambio di 300.000-400.000 stranieri. Magari evitando di fornire i tali ufficiali e verosimili degli sbarchi intervenuti in questi ultimi anni. Qui si tratta di un altro palese gioco a perdere: infatti se aggiungiamo a queste cifre – cioè al numero degli immigrati – il numero degli espatriati e il numero dei non nati, ci accorgiamo come ogni anno che passa 400 mila "italiani" parleranno sul nostro suolo una lingua diversa, pregheranno un altro Dio e ben presto imporranno, magari le loro leggi, fondando loro legittimi e "democratici" partiti di Allah. Tranne finire per supportare – come sta avvenendo oggi – i partiti che si dimostrano più "ospitali" con loro (dal PD, al M5S, al resto della casta di destra, sinistra e centro…). A completare la "Grande Opera" di annientamento religioso e culturale ci penseranno poi anche i ricongiungimenti familiari vari all'interno di queste comunità "naturalizzate" e la difesa di alti tassi di natalità, frutto magari di unioni poligame… Tutto è lecito!!
Kalergi – principe europeista degli arbitri del gioco
Intanto gli arbitri del "Dividi et impera" le pensano tutte – a suon di tasse e alchimie varie – per tenere a bada le famiglie italiane, trasformate in impotenti eserciti di eunuchi, "sostenendo" a dovere il tasso di denatalità. Il tutto avviene a ritmo costante, anno dopo anno, con la benedizione perenne di nuovi ingressi e di nuove partenze … Flussi migratori che faranno girare il pallottoliere in favore degli stranieri come si prometteva di fare il principe europeista degli "arbitri" del "Divide et Impera", Richard Coudenhove Kalergi (c.d. conte Kalergi) ed il suo omonino piano di imbastardimento ed annientamento programmato delle razze e dei popoli europei (vedi qui Il Piano Kalergi – Quello che Nessuno ti ha mai detto sull’Europa – Prima Parte e qui Il Piano Kalergi – La Terzomondializzazione dell’Europa e l’Eurocasta -Seconda Parte)!
5 – Cittadini contro Cittadini di una stessa nazione e fede
Il gioco del "Divide et Impera" in tal sede può ancora essere spiegato attraverso un altro semplice esempio, un nuovo tassello, il 5° della nostra serie. Essi mettono gli abitanti/cittadini di una nazione contro i loro stessi vicini appartenenti geograficamente ad una regione diversa (anche le contrade, non sono risparmiate, basta vedere il Palio di Siena). Essi rivendicano pseudo-diritti ma finiscono per travisare… Indicano l'oggetto esclusivo del loro contendere, cioè la terra sacra da proteggere, nella superficie del proprio orto, dimenticando di essere prim'ancora che corregionali o concittadini, esseri umani… e forse anche correligiosi… magari Cristiani. E se l'orto del vicino brucia? Peggio per lui! Peggio per lui che non è nato magari toscano, emiliano, trentino, ligure, siciliano, ecc…. E' il gioco dell'indipendentismo degli autonomismi e delle lotte tra regioni… Una delle strategie più efficaci ed efficienti dei padroni del "Dividi et Impera", che spesso usano anche cavalli di troia insospettabili e disponibili a prestarsi a queste nefandezze…. Ovviamente sempre nel nome del diritto e della giustizia! Quale giustizia? Beh, quella dell'indipendentismo e del regionalismo esasperato, rientrante sempre in quell'aborto culturale ed ideologico chiamato "Piano Kalergi".
Il tragico errore degli indipendentisti – collaboratori inconsapevoli
L'indipendentismo che molti – semplicisticamente o ignorantemente – salutano come una manna dal cielo nel deserto della loro pochezza, non è altro che il lato B del "Piano Kalergi" (vedi qui Italia – Iper-Immigrazione: Dati Shock). "A ben vedere, dunque, accanto all'iper-immigrazione si cela un'altro strategica manovra per disintegrare l'unità nazionale: le rappresaglie Nord/Sud ormai anacronistiche e funzionali a fomentare divisioni interne e frammentazioni e tutte le forme di separatismo etnico che – nel nome della libertà – mirano anch'esse a minare dall'interno l'unità nazionale. In merito consigliamo la lettura dell'opera Praktischer Idealismus, bibbia degli europeisti e opera più celebre dello stesso Kalergi"(integrazione tratta da un articolo di Qui Europa del 7 febbraio 2014, di Sergio Basile).
6 – Vecchi contro giovani – generazioni contro generazioni
6) Essi, ancora, mettono i c.d. “vecchi” contro i giovani. Fomentano guerra tra le generazioni del Novecento e le generazioni contemporanee. Aizzano l'odio generazionale dei giovani – e viceversa – contro questi “poveri vecchi” che la forza di lavorare non c’è l’hanno proprio più, ma devono – seguendo le regole del gioco – continuare a correre sulla ruota (molto lentamente) come dei criceti, fino all’esaurimento totale di ogni spirito vitale … fino al decadimento fisico, morale e spirituale! Questo mentre i giovani scalpitano, fuori dal mercato del lavoro (sarebbe meglio chiamarlo più propriamente, il mercato delle vacche magre: quelle grasse sono passate e mai più ritorneranno) per illudersi di inseguire una chimera di felicità, un piccolo impiego sotto pagato, facendo stage su stage praticamente senza soluzione di continuità! Senza limiti di orario e di tempo e naturalmente senza nessuna retribuzione. Il tutto accade solo nella pia illusione (molto remota) di un miraggio, di una promessa di lavoro! E' l'alba della cinesizzazione!! Beh, una cosa è certa: se non si ritorna alla moneta proprietà, enunciata egregiamente dal Prof. Giacinto Auriti (vedi qui Sovranità alimentare e sostanziale: Proprietà Popolare della Moneta unica via) questo gioco potrà avere solo un possibile finale… (continua)
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Francesco Letizia SdG Caserta (Copyright © 2014 Qui Europa)
con il contributo di Sergio Basile
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