Dominio europeo “.eu” solo per imprese residenti
Lunedì, Maggio 7th/ 2012
– di Silvia Laporta –
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Dominio europeo “.eu” solo per
imprese residenti
La decisione della Corte di Giustizia Ue
Lussemburgo – Cosi parla Trstenjak , l’avvocato generale in Corte di giustizia : “ Un impresa può chiedere la registrazione dei propri marchi come nomi di dominio “eu”, soltanto qualora essa abbia sede nell'Ue. Ma facciamo un passo indietro: tutto risale a quanto fatto dalla società americana Walsh Optical nel 2005, quando l’azienda riuscì ad ottenere la tutela del termine Lensworld, nome con cui vengono identificati occhiali e lenti a contatto che sono il core business del gruppo, come marchio del Benelux, registrando al tempo stesso il dominio “lensworld.eu“.
Il discusso precedente
Nel 2006, quindi circa un anno dopo, è stata la volta della società Pie Optiek, anch’essa attiva nel settore degli occhiali e delle lenti a contatto, che si è dimostrata interessata a registrare il dominio lensworld.eu non riuscendo però nell’impresa in quanto già fatto proprio dalla concorrente americana. Ne è nata pertanto una disputa legale contro la Bureau Gevers, la società di consulenza che si era occupata di far avere il dominio contestato alla Walsh Optical, arrivando quindi alla Corte d’Appello di Bruxelles, che ha a sua volta chiesto chiarimenti alla Corte di Giustizia europea ottenendo una tesi secondo la quale solo le imprese e le organizzazioni che abbiano la sede in uno degli stati dell’UE possono richiedere la registrazione di un dominio .eu, tanto da paventare anche una possibile revoca della concessione del dominio alla società americana, la quale, a quanto pare, non ne avrebbe il diritto non avendo sede nell’Unione Europea.
La "corsa al dominio"
Nel 2007 prese il via la corsa per la registrazione dei nomi di dominio internet sotto il dominio di primo livello “eu”. Questa registrazione, veniva effettuata sulla base del principio “ primo arrivato, primo servito”, ossia la domanda che arriva per prima, ha la precedenza. Tuttavia, durante i primi quattro mesi, ossia durante il cosiddetto periodo “sunrise”, erano legittimati a presentare la domanda di registrazione soltanto i titolari di diritti preesistenti e gli organismi pubblici, con un ulteriore differenziazione: i primi due mesi erano riservati ai titolari di marchi nazionali, di marchi comunitari e di indicazioni geografiche, permettendo anche ai licenziatari di tali soggetti di chiedere lo stesso trattamento privilegiato.
Lo sfruttamento legittimo del marchio
Trstenjak, si esprime a proposito del contenzioso C-376/11 circa le condizioni della causa che divide la società belga Pie Optiek e l’impresa americana Walsh Optical. Secondo l’avvocato dell’ UE un licenziatario residente in Europa può procedere alla registrazione “ue” e può anche approfittare della registrazione privilegiata durante il periodo “sunrise”, ma per “licenziatario” deve intendersi soltanto “ il soggetto legittimato in prima persona allo sfruttamento commerciale del marchio”. Secondo quanto enunciato dalla normativa pertinente, l’ufficio competente per la registrazione (Eurid), deve registrare i nomi di dominio richiesti da un’impresa avente sede nella Ue. Questa decisione della Corte di giustizia,per quanto non vincolante, potrebbe rappresentare un precedente importante per quanto riguarda la questione dei domini internet: dare la precedenza alle “nostre” imprese, quelle europee.
Silvia Laporta (Copyright © 2012 Qui Europa)