Martedì, Settembre 10th/ 2013
– Comunicato Stampa di Mario Borghezio, eurodeputato –
Venerdì, Settembre 13th/ 2013
– di Padre Piotr Panzulewicz e Redazione Qui Europa –
Roma, Italia, Padre Piotr Panzulewicz, ONU, Questione Mediorientale, Verità, media, San Giovanni di Antiochia, Radice della falsità, Neocolonialismo, Dovere della Conoscenza, Paradigma Siriano,
Dovere della Conoscenza e Vera Solidarietà
Riflessioni su Media, Informazione e "Questione
Mediorientale"
di Padre Piotr Panzulewicz e Redazione Q.E.
I Falsi Maestri e la Trave nell'Occhio
Catanzaro – di Padre Piotr Panzulewicz – 13/09 – Oggi, Venerdì della 23a settimana del tempo ordinario a Gumenek, nel Ponto (odierna Turchia) si ricorda l'anniversario della morte di San Giovanni di Antiochia († 407), vescovo di Costantinopoli e dottore della Chiesa, sopranominato Crisostomo, cioè bocca d’oro, per i suoi sermoni di fuoco con cui ammaestrava, correggeva, redarguiva e fustigava vizi e tiepidezze: ipocrisia, superbia, avarizia e concupiscenza; la sua predicazione nel campo morale e sociale gli procurò dure opposizioni e infine l’esilio, con la complicità dell’imperatrice Eudossia; dei numerosi scritti del Santo ricordiamo il volumetto "Sul Sacerdozio", un classico della spiritualità sacerdotale. La domanda che emerge nell'ambito delle scritture odierne (1Tm 1,1-2.12-14 Sal 15 Lc 6,39-42) diretta a ciascuno di noi è: "può forse un cieco guidare un altro cieco?". Gesù era circondato da falsi maestri, incapaci di esaminare se stessi, ma sempre pronti a giudicare e condannare gli altri. Con una serie d’invettive li stigmatizza, scatenando la loro indignazione che culminerà con le false accuse e l’assurda sentenza di morte. Certo guardando al panorama geopolitico internazionale assistiamo quotidianamente al tentativo di numerosi "ciechi" di ergersi a "salvatori e giudici" dell'umanità. E gli esempi sono ogni giorno sotto gli occhi di tutti. Il paradigma siriano in tal senso è molto eloquente.
Alla Radice della Falsità
Alla radice delle falsità dei cosiddetti "maestri" che ci presenta il Vangelo c’è l’atteggiarsi ipocritamente a guide senza averne le doti o l'altezza morale. Esplicitamente Gesù dice loro: «ciechi a guide di ciechi», e ammonisce anche i suoi: «Voi non fatevi chiamare rabbì, perché uno solo è il vostro maestro e voi siete tutti fratelli». Egli non vuole una comunità di ciechi. La cecità è frutto della superbia e della concupiscenza che governano il cuore e producono il frutto maligno e velenoso dell'ipocrisia che uccide chiunque ne dovesse assaggiare. Gesù vuole invece i suoi discepoli umili, prudenti, accorti, intelligenti, saggi. Vuole che essi pongano ogni attenzione alla propria elevazione spirituale, morale, dottrinale, conoscitiva, crescendo in virtù e grazia, fino al raggiungimento della pienezza umana, spirituale e culturale.
Il Dovere della Conoscenza
Da ciò possiamo cogliere anche un invito molto attuale sul nostro rapporto con i media: ciascuno deve sentire la necessità di informarsi sulla verità dei fatti e dei fenomeni che ci circondano, discernendo attraverso l'approfondimento e l'umiltà, la verità dalle menzogne. Manzione indispensabile che oggi non possiamo assolutamente delegare a terzi, né accontentarci di ciò che "passa" la tv. Solo il seguire instancabilmente un percorso personale di conoscenza della verità, può infatti renderci capaci di "aiutare i fratelli", passando gradualmente – attraverso l'umiltà, il discernimento e la pazienza nell'ascolto – alla carità ed all'aiuto concreto. Ogni aiuto, dunque, deve essere il frutto "consapevole" di un’immensa carità, prudenza e umiltà.
Umiltà, come segno distintivo
Anche il miglior discepolo del miglior maestro deve ornarsi di umiltà e mai ergersi a giudice degli altri. «Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello, e non t’accorgi della trave che è nel tuo?». Ciascuno di noi, in tal senso, dovrebbe fare un esame di coscienza quotidiano. Attenzione allora agli inquinamenti della nostra vista e della verità. Abbiamo il dovere di purificare il nostro occhio affinché possa vedere nella verità. Tutti possiamo percepire questa luce, ed in special modo nella sofferente umanità di Gesù. Così per poter «perdonare – lo ha detto ieri mattina Papa Francesco durante la Santa Messa – contempla Gesù sofferente. Per non odiare il prossimo, contempla Gesù sofferente. Per non chiacchierare contro il prossimo, contempla Gesù sofferente. L’unico. Nascondi la tua vita con lui in Dio Padre: questo è il consiglio che ci dà apostolo Paolo. E’ il consiglio per diventare umili, miti e buoni, magnanimi, teneri».
La Vera Solidarietà e la "Questione Mediorientale"
Alla luce delle parole del Papa e di questa odierna riflessione che le Scritture ci suggeriscono, non possiamo non pensare ancora alla Siria e al Medioriente. Per il Cristiano autentico l'altro è suo fratello, ma soprattutto il sofferente ha il volto di Cristo. Ne consegue che i popoli che soffrono devono essere accomunati al nostro popolo da vincoli di fraternità e solidarietà, specie in questo particolare momento storico. Migliaia sono stati solo in Agosto i Siriani giunti sulle coste italiane. Ma al di là dell'accoglienza fisica degli sbarcati, la vera solidarietà si costruisce a monte, cioè favorendo la pacifica convivenza dei popoli mediorientali ed africani nei loro rispettivi Paesi, evitando di costringere milioni di uomini ad abbandonare forzatamente le loro case e le loro famiglie. Spesso infatti dietro la parvenza dell'accoglienza e della "solidarietà" di nascondono grandi crimini e collusioni vergognose.. delle quali abbiamo ampliamente parlato (vedi archivio – "Esteri Mondo"). Un Paese che si dice cristiano deve chiamare dunque a maggior responsabilità i suoi leader, spingendoli ad uscire da ogni tentazione di crearsi verità artefatte, ipocrisie e falsità che spesso il sistema imperialistico offre al fine di giustificare guerre e operazioni coloniali.
Il Nodo Siriano
Una conferenza di pace per risolvere la crisi in Siria, in tal senso, deve essere l'unica strada da percorrere. Specie oggi che i progressi sulla sorveglianza speciale degli arsenali chimici siriani sembrano incoraggiare la diplomazia internazionale. Ma ciò che vale per la Siria dovrebbe valere per tutti i paesi: specie gli Usa, che ad oggi sono in cima alla classifica dei paesi produttori di armi chimiche (vedi allegato). Intanto il mondo cristiano (e non solo) prega e spera, in attesa di un nuovo incontro bilaterale Usa-Russia che si dovrebbe svolgere a New York il prossimo 28 settembre, quasi contestualmente all'Assemblea Generale annuale delle Nazioni Unite. Lunedì il risultato ufficiale del rapporto ONU.
di Padre Piotr Panzulewicz e Redazione Q.E.
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