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Draghi in audizione all'Europarlamento: Creiamo
una Unione Bancaria – Prove di accentramento
Barroso rilancia: unione economica ed eurobond
L'Ue vuol creare gli "Stati Uniti d'Europa"
Bruxelles – Nelle scorse ore, durante un audizione al Parlamento Ue, il presidente dalla Bce, Mario Draghi, ha dichiarato che il sistema creditizio europeo dovrebbe andare decisamente verso un'unione bancaria, mediante una garanzia dei depositi bancari a livello continentale e una sorveglianza sulle banche più centralizzata.
Un Fondo Salva Stati per le Banche – Ue alla Frutta!
Secondo il boss dell'Eurotower ''si sta cercando il modo per utilizzare il fondo Salva-Stati per ricapitalizzare'' le banche in difficoltà. Anche se alla fine gli unici in difficoltà solo gli europei del Sud. Ma questo, evidentemente, sembra non interessare all'ex italiano Mario Draghi, secondo il quale "nella gestione di alcune emergenze finanziarie in Europa si è sottovalutata l'importanza del problema'' e questo è ''il modo peggiore di fare le cose''.
Paradosso Draghi: L'Accentramento è la "soluzione per la crescita"
Il presidente ha poi concluso – in un perfetto inglese – che l'istituto ''non può ''sostituirsi ai governi nel fronteggiare la crisi, nella quale il debito di alcuni paesi non è più percepito come sostenibile. Ma la Bce farà comunque – ha continuato – tutto il necessario per evitare qualsiasi fuga dei depositi dalle banche solvibili''. Draghi ha quindi chiamato in causa i leader europei affichè chiariscano la loro visione sul futuro dell'euro e si decidano ad appoggiare il progetto, che ha presentato – secondo il "privatizzatore" Draghi – senza mezzi termini, "il miglior contributo alla crescita, che permetterà di ridurre i premi di rischio pagati oggi dai singoli Paese, da attuarsi celermente". Peccato che a crescere saranno le banche. Ma che importa! Sempre crescita è! Diavolo di un "Drago"!
Il miope Barroso insiste con la carta eurobond
Le dichiarazioni di Draghi delle ultime ore hanno fatto eco alle precedenti dichiarazioni di Manuel Barroso, secondo il quale, in pratica, urgerebbe porre in essere una convinta unione economica, a completamento dell'unione monetaria, con la scusante "ufficiale" della garanzia dei depositi bancari. Quale miglior occasione, dunque, se non unificare il sistema bancario e creare un'unica grande mostruosa creatura élitaria? Caro Manuel, complimenti vivissimi per la fantasia! Anche se il boss della Commissione Ue ha omesso di spiegare i termini di questo "ambizioso" processo, ripresentando piuttosto il tormentone degli eurobond, caro agli speculatori privati e alla casta di Debtocracy. Ma per ora Angela Merkel e la stessa olanda si sono posti di traverso a questa opzione. Staremo a vedere! Tuttavia appare ormai chiaro il piano dell'eurocrazia dominante: creare al più presto un superstato (Stati Uniti d'Europa) prima che i Piigs fuoriescano dall'Eurozona, mandando in frantumi l'euro e i sogni dorati della speculazione internazionale. Un ultimo eloquente indizio in tal senso lo ha fornito il Presidente della Bundesbank, il tedesco Jens Weidman, che ha ribadito come "siano giunto il tempo che gli stati dell'Unione si decidino a cedere altre cospicue fette di sovranità nazionale".
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Quotidiano "Qui Europa" - Num. R.G. 1130/2012 - Num. Reg. Stampa 17 - Tribunale di Catanzaro |
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