Mercoledì, 31 ottobre / 2018
– di Sergio Basile –
Redazione [...]
Settembre, Martedì 11th/ 2012
– di Silvia Laporta –
Olanda / Francia / Mark Rutte / Unione Europea / Commissione europea / elezioni anticipate olanda 2012 / Pim Fortuyn / Geert Wilders / Welfar / recessione economica / Referendum / antieuropeisti / liberal conservatori / mes / dittatura europea/ governo dei banchieri
Olanda – Elezioni anticipate, pro o
contro Europa?
Avrà la meglio il malcontento dei cittadini
o si perpetueranno gli interessi della casta?
Amsterdam – Domani circa 12 milioni di Olandesi si recheranno, per la seconda volta in un anno, alle urne per le elezioni politiche anticipate. Elezioni che non avverranno propriamente in un clima di pace e tranquillità. Da una parte, l’apprensione di Bruxelles, dei governi europei e anche i timori d'oltreatlantico (Usa in testa); dall’altra la popolazione olandese stessa, ormai stanca dell’austerità, dello sgretolamento del Welfare e in preda alla paura di essere trascinati nella grave recessione economica europea. L’ Olanda è stata da sempre parte dell’Europa più virtuosa, più ricca, "vantando" una serie di vicessitudini politiche importanti e contrastanti tra loro allo stesso tempo. E’ stato – ad esempio – il Paese dove per prima è esplosa la destra "euroscettica" o "anti-europeista". Con due personalità politiche non indifferenti. Per primo Pim Fortuyn, assassinato nel 2005, e poi Geert Wilders. Ma l’Olanda – non dimentichiamolo – è anche il Paese che ha bocciato la Costituzione Europea con il Referendum del 2005, seguito anche dalla Francia.
No alla dittatura del super-stato dei banchieri
Due anni dopo il Paese decise di far pace con l’Unione europea e di accettare le inopportune forme di austerità predicate dalla Commissione. Ora invece, di nuovo un probabile cambio di rotta? lo stesso Capo del Governo Mark Rutte – che aveva portato il Paese alla quasi ratifica del Mes – ora potrebbe fare un passo indietro, e non accodarsi alla dittatura del maxi-governo dei banchieri che si sta andando a formare indisturbato. Una presa di coscienza? Un risveglio di governo e cittadini? Vedremo!
Un grande traino per l'Europa
Qualsiasi sia la motivazione, indubbiamente una scelta che potrebbe far bene all'Olanda, e che speriamo possa fare da traino ad altri paesi, ma soprattutto ai cittadini di altri paesi europei, per trovare la forza necessaria di dire un secco e convinto “no” alle assurde e recessive misure di austerity; un altro secco "no" alla dittatura europea e altre 100 volte no, ai soprusi ed alle prese per i fondelli che ci vengono propinate giorno dopo giorno.
La coerenza di Wilders: un secco "NO" ai diktat Ue
Ma in molti tra gli Olandesi avevano fiutato il cambio di opinione soprattutto dell'antieuropeista Wilders, che lo scorso aprile – ricordiamo – tolse il suo appoggio al governo minoritario del premier per non avvallare tagli di bilancio di 15 miliardi di euro: manovra dallo stesso Wilders definita quale “inaccettabile diktat dell’Unione Europea”.
Il fermento per le elezioni
Come andranno queste elezioni? Vinceranno gli anti-europeisti o gli europeisti “liberal-conservatori” ? Non resta che aspettare, mentre l’Unione Europea trema, nella paura di perdere un altro importante alleato ricco; e nel timore di vedere il suo piano di conquista e dittatura sgretolarsi piano piano nella presa di coscienza della gente. Ma non si sa mai, le elezioni potrebbero anche giocare brutti scherzi.
Silvia Laporta (Copyright © 2012 Qui Europa)
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