Venerdì, Febbraio 22th/ 2013 –
– di Sergio Basile e Giovanni Antonio Fois –
Impariamo dagli Islandesi, Lezione Islandese, Islanda, Grecia, [...]
Mercoledì, Marzo 27th/ 2013
– di Vincenzo Folino –
Budapest, Nestlè, Cioccolata, Consumatori, Scandalo Alimentare, Svizzera, Bulgaria, Uova Pasquali, Pasqua, Kit Kat, Cioccolato, Plastica, Pizza surgelata Buitoni, Unione europea, Liberismo
Ennesimo Scandalo Alimentare:Uova
Pasquali e Cioccolata alla "Plastica"
E' emrgenza intercontinentale: l'ennesima perla
del Mercato Iper-liberista senza confini e limiti
Chiesto il ritiro di migliaia di uova di Pasqua e Kit Kat
L'elenco in allegato
di Vincenzo Folino
Buona Pasqua alla "Plastica"
Bruxelles, Londra – Ormai siamo abituati a mangiare qualsiasi cosa: basti pensare a tutti quei prodotti che, disponibili a vagonate sugli scaffali dei nostri supermercati, contengono sostanze potenzialmente nocive per il nostro organismo (dai coloranti all’aspartame, giusto per fare un’esempio) prodotti ugualmente commercializzati e quindi venduti legalmente e consapevolmente. Ma può capitare anche dell’altro, come trovare dei pezzetti/tracce di plastica all’interno di cioccolata ed uova di pasqua. La notizia arriva dal Regno Unito in seguito alle lamentele di sette consumatori, e si tratta in sostanza dell’ennesimo scandalo alimentare che vede coinvolta, solo nell’ultimo periodo, la svizzera Nestlè. Così, dopo il ritiro dalla vendita di alcuni lotti di pizza surgelata Buitoni (che fa capo al gruppo Nestlè) per via della presenza di "corpi estranei", avvenuta nelle scorse settimane, e di tortellini e lasagne (sempre a marchio Buitoni e Findus) contenenti carne di cavallo non dichiarata in etichetta, l’azienda svizzera ha dovuto ordinare anche il ritiro di migliaia di uova di Pasqua e di barrette di cioccolato, a partire dal suo famoso Kit Kat.
Molti cibi contaminati giacciono ancora negli scaffali
Un ritiro (per altro non ancora attuato in numerosissimi supermercati, come constatato personalmente dai giornalisti della redazione dell'Osservatorio "Qui Europa") che la stessa azienda ha definito come semplicemente precauzionale (?), al fine di “evitare qualsiasi rischio per i nostri consumatori”. Nelle sue dichiarazione la Nestlè ha voluto anche scusarsi con i propri clienti: “La sicurezza e la qualità dei nostri prodotti sono una priorità non negoziabile per l’azienda. Ci scusiamo sinceramente con i nostri consumatori per gli eventuali disagi causati da questo richiamo volontario”.
Le scuse della svizzera Nestlé – Rispunta la Bulgaria
La Nestlè ha voluto anche specificare che i prodotti incriminati sono stati realizzati in Bulgaria, e che i clienti che li avessero acquistati potranno ricevere un rimborso. Per quanto riguarda l’Italia infine, in un ultima nota ritroviamo il contenuto informativo che maggiormente ci interessa: “Le referenze oggetto del richiamo sono vendute prevalentemente in Gran Bretagna e in piccole quantità anche in Germania, Svizzera, Malta, Austria, Singapore, Filippine, Canada e Hong Kong. Teniamo a rassicurare che i prodotti in questione non sono commercializzati in altri Paesi né tantomeno in Italia”. Ma – ci chiediamo – in questo mercato senza confini ed iper-liberista, chi ce lo assicura?
Vincenzo Folino (Copyright © 2013 Qui Europa)
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Allegato – Di seguito l’elenco dei prodotti richiamati
• Kit Kat chunky peanut butter 48 g barrette con scadenza delle date
da settembre 2013 a febbraio 2014;
• Kit Kat chunky nocciola g 48 bar con scadenza delle date date
da settembre 2013 a ottobre 2013;
• Kit Kat chunky choc fudge bar 48 g con scadenza delle date date
da settembre 2013-ottobre 2013;
• Kit Kat chunky caramello (48 g) con scadenza delle date date
da giugno 2013-luglio 2013;
• Kit Kat chunky hazlenut multipack con scadenza delle date date
da settembre 2013 a dicembre 2013;
• Uovo gigantesco insieme a Kit Kat – scadenza luglio 2013
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