Lunedì, Marzo 25th/ 2013
– L'Approfondimento di C.Alessandro Mauceri –
Italia, [...]
Domenica, Luglio 22th/ 2012
– di Sergio Basile –
Unione europea / Commissione europea / Esteri / Ucraina / Commercio / Libero scambio / Kiev / Bruxelles / Petro Poroshenko / Iulia Timoshenko
Esteri – Libeo scambio Ue: dopo il Giappone
tocca all'Ucraina
Propaganda e liberismo: dalle denunce e finte
ritorsioni diBarroso, per la mattanza dei cani a
Euro2012; e per il caso Timoshenko, all'ennesima
apertura di libero scambio
Imprese europee sempre meno tutelate
Kiev, Bruxelles – Nelle ultime ore, dopo gli accordi "liberisti" con il Giappone, la Commissione europea ha firmato un accordo di libero scambio con l'Ucrania, effettuando una brusca accelerata della sua ormai celeberrima linea mercatista, ed in un periodo dove forse le imprese europee, più che di nuovi mercati "conflittuali" avrebbero bisogno di maggiori tutele interne. Ma si sà! Lo spirito lobbistico che ormai da almeno un decennio a questa parte anima tutte le iniziative e le azioni degli organi comunitari è netto e sempre più irrefrenabile. Nonché evidente. Come esempio emblematico dei voluti e calcolati errori di Barroso e dei suoi "colleghi non eletti" di Bruxelles, possiamo prendere l'apertura al libero scambio con alcuni paesi orientali o del Nord Africa: fenomeno, in quest'ultimo caso, che ha aperto alla concorrenza sleale delle aziende agricole tunisine – e dei paesi limitrofi – nei confronti delle aziende del Sud Italia. Realtà produttive prive di qualsivoglia tutela che, tra rincari inauditi del carburante; riforma dell'articolo 18; Imu ed invasioni di prodotti agricoli africani a prezzi letteralmente stracciati e sottocosto, stanno chiudendo i battenti, a decine, ogni giorno.
Coerenza Ue – Dalle Minacce di boicottaggio all'Accordo liberista
Tra l'altro tali accordi giungono a fagiolo, e malgrado la crisi – come una sorta di premio – giusto dopo le "veementi proteste" della Commissione europea dello "Zar" Manuel Barroso proprio nei confronti del governo ucraino. Ciò, come ben noto, in seguito alla spietata mattanza dei cani che aveva precedeto tra le polemiche Euro 2012 (proteste ufficiali di Bruxelles alle quali seguirono le defezioni – di facciata – alle partite di calcio, da parte dei commissari europei e dello stesso Barroso); e malgrado i risvolti del caso Timoschenko (vedi articoi correlati). Ma i giochi sono ormai fatti, e – dopo l'intesa firmata a Bruxelles lo scorso mese di Marzo – non resta che tradurre in lingua gli accordi commerciali stipulati. "Dopo la traduzione in ucraino – ha spiegato il ministro dello Sviluppo economico e del commercio di Kiev, Petro Poroshenko – l'accordo di massima dovrà essere definitivamente approvato dal Parlamento e dal governo ucraino nella prima settimana di settembre. Dopodicchè sarà subito reso pubblico".
Cavilli estivi
L'Ue, tanto per colorare un pò le grigie pagine di un accordo dettato da lobby (tingendolo di "sociale") e non assolutamente opportuno per la salute delle aziende del Sud Europa, esposte a nuove selvagge forme di concorrenza – nei giorni scorsi ricordiamo che dopo gli accordi di libero scambio con il Giappone, a protestare era stato addirittura il "saggio Marchionne" – ha chiesto all'Ucraina di fermare le persecuzioni politiche, riformare il sistema giudiziario e garantire il rispetto delle libertà fondamentali: le stesse che la dittatoriale Europa tecnocratica del "Nazismo Bianco" sta precludendo ai cittadini dei Paesi Piigs, dell'Euro-gabbia. Ora, come detto, il maggior impedimento (si fa per dire) alla firma dell'accordo di libero scambio resterebbe il caso di Iulia Timoshenko: ovvero la condanna a sette anni di reclusione inflitta alla leader dell'opposizione già – tra l'altro – fatta oggetto di pesanti torture in carcere. Ma questo, infondo, agli occhi di una Ue cinica e votata al "dio mercato", è solo una "scomoda parentesi", un ultimo cavillo estivo, presto superabile.
Sergio Basile (Copyright © 2012 Qui Europa)
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