Euroballe prenatalizie – La salvezza dell’Europa affidata a project bond e Unione politica
Martedì, Novembre 20th/ 2012
– di Maria Laura Barbuto e Sergio Basile –
Unione Europea / Euroballe prenatalizie – La salvezza dell’Europa affidata a project bond e Unione politica / Europa / Crisi / Economia / Project bond / Operatori finanziari / Investimenti / Capitali privati / Finanziamenti / Infrastrutture / Sviluppo / Unione monetaria / Banche / Unione politica / Bce / Mario Draghi
Euroballe pre-natalizie – Salvezza dell’Europa
affidata ai project bond ed all’unione politica?
Assolutamente No!
I veri rimedi contro la crisi sono l’abbandono del
rigore e dell’austerità, lo stop alla speculazione,
la rinazionalizzazione della Banca Centrale,
la delegittimazione del Trattato di Lisbona
e delle fuorvianti "Agenzie di Rating"
di Maria Laura Barbuto e Sergio Basile
Euroballe debitocratiche prenatalizie
Francoforte – Per risollevare l’Europa dalla crisi, pare che l’illuminazione sia arrivata dall’attenzione che molti operatori finanziari stanno riservando, sia in Italia che a livello europeo, ai Project bond. Ma più che un'illuminazione ci sembra piuttosto un colpo di sole violento e disorientante: un'insolazione bella e buona, per intenderci! Sembra tutto così facile e provvidenziale in apparenza, ma la realtà è ben diversa. Ma veniamo ai fatti! Su 585 progetti europei dal controvalore complessivo di poco meno di 235 miliardi di euro, 35 sono già pronti per essere realizzati. Ma stato di avanzamento dei lavori a parte, è il concetto – come ribadito più volte dal nostro osservatorio – che è totalmente sballato e deleterio.
Project Bond – Porte e finestre spalancate alla Speculazione privata
Visto che gli investimenti da parte degli operatori finanziari sono pochi e scarsi – e ti credo! dopo la cura Monti e le ricette della Commissione europea di Barroso! – per i falsi profeti dell'"europeismo a tutti i costi", i project bond rappresenterebbero la soluzione per il lancio e lo sviluppo degli innumerevoli progetti economici ed infrastrutturali in "cassetto" e per la rinascita dell'Italia. Ma questa funzione di investimento in economia, non spettava allo stato? Perchè questa fiducia cieca in privati e speculatori? Davvero non ci si raccapezza! Essi – i project bond – infatti risultano (ma che combinazione!) particolarmente adatti al coinvolgimento di capitali privati nel finanziamento di opere infrastrutturali, in un momento in cui, come tutti sappiamo, i debiti pubblici degli stati sono (per volere e impegno degli stessi profeti e ciarlatani del mercatismo e del liberismo – non dimentichiamolo!) alle stelle (vedi gli attacchi facili e dissennati apportati in maniera illegittima ed in tempi non sospetti dagli aguzzini del rating e del declassamento facile) e le “povere” banche non rappresentano più una tradizionale fonte di finanziamento (soprattutto grazie al raggiro dell'innalzamento dei coefficienti di riserva patrimoniale delle stesse banche deciso dai banchieri privati e dalle solite élite finanziarie con Basilea 3) ma solo, a detta nostra, di ricchezza riservata a pochi eletti.
Follia europeista – Avanti tutta coi Nuovi "Euro-Debiti"
Il settore delle infrastrutture, insomma, per ripartire e rilanciare l’Europa dell'economia reale nel contesto mondiale, ma soprattutto i denigrati ed annientati Pigs (maiali), alleviandone le sofferenze economiche secondo questi "falsi profeti" dovrebbero partire affidando tutto nelle mani di lobby private! Che inventiva! Che sagacia! A tal proposito la Commissione europea ha “decretato” che i fabbisogni europei a livello infrastrutturale, negli ultimi tempi, sono lievitati ed ammonterebbero a 2000 miliardi di euro. La situazione potrebbe sbloccarsi proprio con l’impiego dei project bond che però, come ogni cosa dei giorni nostri, hanno sempre un colore politico e sono soggetti ad imperativi ed interessi dei vari rappresentanti e gruppi d'affari, oltre che rappresentare una sorta di raggiro proteso ad aumentare il livello di debito in Europa (vedi allegati) a danno degli allocchi.
La "Nuova strategia" di Mario Draghi
Ma come sempre abbiamo sottolineato, il teatrino europeo continua ad alimentarsi sulla base di copioni recitati e, ormai, anche monotoni, in cui ciascuno fa la sua parte, compreso il Presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, il quale dopo tanti disastri avallati (e dopo il rifiuto di finanziare direttamente il debito dell'Eurozona – gonfiato dallo spread – con soldi direttamente emessi e stampati dalla BCE, seguendo la clausola riconosciuta dallo stesso art. 11 dello statuto del SEBC – Statuto del Sistema Europeo delle Banche Centrali – in caso di "situazioni di crisi") ha definito l’euro (svegliandosi prodigiosamente da un misterioso ed inquietante coma) come l’origine di tutti i mali europei che ha costretto i singoli stati a rimettere agli ordini internazionali parte della propria sovranità. Come dire: vista l'evidenza, adottiamo una strategia diversa per prendere per i fondelli gli europei e i cttadini dei Pigs. Non solo: “l’autorevole” ricco banchiere che gestisce i fili della crisi europea come si fa con i burattini (d’accordo con i rappresentanti politici), ha disegnato un’Europa nuova basata su principi fondamentali, ovvero l’Unione bancaria, fiscale, quella economica e quella politica. Cioè ha auspicato come un disco rotto l'immediata nascita degli "Stati Uniti d'Europa": l’unione politica, nel progetto del Governatore della Bce, “ovviamente” è l’ultimo pilastro sul quale dovrebbe reggersi l’Europa. O meglio, invero, dietro tanti paraventi, mezze verità e sotterfugi, emerge come il vero obiettivo perseguito dall'euro-casta. Un continente, ovviamente, gestito sempre dai soliti "padroni"non eletti! Prospettiva lodevole! Non c'è che dire! Peccato che qui – come direbbe Totò – nessuno è fesso!
Svegliamoci dall'incubo Liberista!
A parole sono cose propinateci come bellissime, nei fatti però – in un regime di tecnocrazia come quello imposto dall’Unione europea oggi – la situazione appare certamente più complicata di come viene spiegata ai “comuni mortali”. Anzi, essa appare più che mai come davvero disarmante e disastrosa! E ora di svegliarsi! E magari di fugare ogni incubo, ricordando i grandi benefici che l'Italia ebbe storicamente con la lira e con una Banca Nazionale centrale e statale (non privatizzata come accade ora). Non saranno né i project bond, né le varie unioni bancaria, fiscale, economica e politica a salvare il Vecchio Continente! Questo è poco ma sicuro! E' ora di fare marcia indietro da questa delirante pazzia liberista! Come? Cominciando a sfatare questi falsi miti nei pubblici dibattiti, senza vergogna e timore alcuno, nei luoghi sociali tradizionali e sulla rete. Ciò, anche rischiando di apparire anacronistici. E' un dovere per ciascuno di noi: è il prezzo minimo richiestoci per iniziare un doveroso ed irto percoso di affrancamento da questa dittatura del debito facile ed infinito, evitando di sprofondare irrimediabilmente in sabbie mobili perenni.
Maria Laura Barbuto, Sergio Basile (Copyright © 2012 Qui Europa)
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