Mercoledì, 27 Aprile/ 2016
– di Sara Lapico –
Redazione Quieuropa, Sara Lapico, Il grande tradimento, Costituente, Sovranità Monetaria, On. Romano, Professor Giacinto Auriti, moneta [...]
Martedì, Marzo 6th / 2012
Parlamento Europeo / Esteri / Russia / Elezioni / Democrazia
Europarlamento: Schulz preoccupato per Mosca
Candidati limitati e scorrettezze avrebbero favorito lo Zar Putin
Russia, Ue, Medioriente: ma dov’è finita la democrazia?
Mosca, Bruxelles – Nelle scorse ore, mentre a Mosca impazzavano i festeggiamenti per l’ennesimo successo elettorale dello “Zar Putin III” – ed in molte piazze della città migliaia di russi esprimono con veementi proteste tutto il loto dissenso verso la deriva politica del governo – l’ex capo di stato lituano Vitautas Landsbergis, dalla capitale belga, ha aspramente criticato l’apparente successo elettorale del “Re del Cremlino”, con una dichiarazione che non lascia molto alla fantasia: “Come ci spieghiamo il successo di Putin? E come spiegare allora l’alto numero di voti a favore di Stalin? Tutta la popolazione sovietica lo votava. E’ lo stesso ora. Come ai tempi dell’Unione sovietica, non abbiamo un’elezione, ma solo una semplice selezione”. Ma probabilmente, accanto ai presunti gravissimi brogli, quello che in queste ore preoccupa di più Bruxelles, solo gli annunci di Putin su una – pare – imminente corsa agli armamenti militari. In merito va ricordato che la Russia di Putin ha preso le distanze dal caso Iran: area che catalizza invece l'interesse di Usa e Ue. Il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, si è detto “preoccupato per la mancanza di correttezza nelle elezioni in Russia, in particolare per quanto riferito dagli osservatori internazionali, le questioni sotto la lente d’ingrandimento riguarderebbero una scelta limitata dei candidati e le irregolarità nella procedura, con la complicità dei media russi”. Per Schulz le elezioni sarebbero state, inoltre, pesantemente condizionate dall’accesso paritario dei pochi “fortunati candidati ammessi alla gara” ai mezzi di comunicazione ed alle stesse risorse statali. Ora la palla passa ai detective ed alla magistratura. Ma il tentativo di boicottare la democrazia è in qualcosa che da queste parti spesso si riaffaccia al balcone della storia, anche se invero nella stessa Unione Europea, i processi democratici sono un qualcosa di sempre più astratto. E spesso alla voce “democrazia” nel dizionario si legge ormai uno strano sinonimo: “tecnocrazia”. Sergio Basile (Copyright © 2012 Qui Europa)
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