– Comunicato di Massimiliano Toscano –
Consigliere di Circoscrizione 5, Milano, Gruppo Misto
Redazione Quieuropa, Massimiliano Toscano, Comune di Milano, Via Bazzi, Milano e Rozzano, Milano, consigliere circoscrizione 5 di Milano, inquinamento delle falde acquifere, cromo esavalente, Via Bazzi, Arturo Lorenzi, azienda Galvanica ex Arturo Lorenzi, Gruppo Misto, ARPA, Comune e Provincia di Milano, falda superficiale utilizzata per usi pubblici e privati, Deputato M. De Rosa, Senatrice L. Bignami
Falde acquifere e Cromo esavalente a Milano:
Domande e Risposte sui crimini di Via Bazzi
La Cronistoria sul caso "azienda galvanica ex Arturo Lorenzi"
e i crimini di Via Bazzi
Comunicato di Massimiliano Toscano
consigliere circoscrizione 5 di Milano, Gruppo Misto
Iniziativa di Libero confronto, "Pensa e Scrivi" di Quieuropa
Inquinamento da Cromo esavalente a Milano / falda di via Bazzi, ecc..
Premessa – Comunicato stampa su inquinamento falde acquifere
Milano – di Massimiliano Toscano – Gentile redazione, Invio in allegato l'interpellanza della Senatrice Bignami e firmata anche da altri Senatori il 6 Agosto 2014, (vedi qui senato.it – Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-02600) che interroga sui problemi di inquinamento legati al Cromo VI a Milano; in particolare viene interrogato il disastro ambientale presente da anni nella falda superficiale nell'area di via Bazzi, 12 (rilevazione arrivata a 9600microg/litro secondo ultimi dati ARPA, come da risposta pervenutami al 22Luglio 2014 – vedi giù)
Documento in PDF – Risposta ARPA 22 Luglio 2014.pdf
dopo che nella pubblicazione di Settembre 2013 – relativa allo stato delle acque sotterranee nella Provincia di Milano al 2012 – il Report dello stesso Ente indicava 4000microgr/litro (vedi qui – ita.arpalombardia.it – pag.29-31). Da notare che era già il valore più elevato riscontrato nella Provincia. Gli edifici ora abbandonati, di via Bazzi 12, erano quelli della galvanica "Arturo Lorenzi", ci sono tra l'altro coperture di Eternit molto deteriorato, era un'azienda che faceva cromature, cadmiature, nichelature, il cui titolare ha sversato migliaia di litri di Cromo esavalente (nel 2005 e poi ancora nel 2007); ma nell'interpellanza vengono interrogati anche gli altri casi dove è presente questo composto in alte concentrazioni in altre acque sotterranee a Milano. (Di seguito un link precisamente della pagina estrapolata che riguarda Milano, contenuto nel Report ARPA acque sotterranee pubblicato nel Settembre del 2013)
Sul caso di via Bazzi 12 allego anche documento di risposta inviatomi dal Settore Bonifiche del Comune di Milano come prima risposta a una mia recente mozione che chiede interventi: documento ricevuto in data 23 Luglio 2014.
La Mozione
Essa ricostruisce l'intera "Cronistoria" del caso e gli avvenimenti legati a due grossi sversamenti di Cromo esavalente e di altri inquinanti nei pozzetti di scarico dell'azienda galvanica Ex Lorenzi,e nelle fognature, avvenuti soprattutto nel 2005 (Maggio/Luglio) e in un secondo episodio nell'Agosto 2007, quando l'azienda era già sotto sequestro; da notare che c'erano anche due trasformatori contenenti PCB che poi sono stati rimossi dagli Enti competenti: il depuratore San Rocco nel quartiere Ronchetto a Milano Sud (circa 5km più a valle a sud di via Bazzi) andò fuori uso nel 2005, quando arrivarono questi grandi quantitativi di Cromo esavalente.
Alcune doverose domande
Come venne rimosso il Cromo esavalente presente nel depuratore? Perchè a fronte di questa grossa emergenza ambientale tra Agosto e Settembre 2005 non furono ottemperati i provvedimenti ordinatori del Settore Bonifiche per la messa in sicurezza dell'area e della falda? A Settembre 2014 verrà ultimata una lunghissima analisi di rischio per poi, speriamo, procedere alla messa in sicurezza, ma ancora oggi dopo molti anni non c'è una barriera idraulica funzionante per arginare la contaminazione!!
Un articolo del giornale locale "La Conca" del 2008 che fornisce molti dettagli
sugli sversamenti che avvennero in via Bazzi
Da notare che nei pressi di via Bazzi 12 vi è l'Istituto Magistrale G.Agnesi
La cronistoria del caso "azienda galvanica ex Arturo Lorenzi"
Milano – di Massimiliano Toscano – L'azienda galvanica ex "Arturo Lorenzi" era nota da tempo per inquinare con metalli pesanti oltre il lecito ancora prima che si verificassero questi grossi disastri ambientali dei quali abbiamo avuto notizia; a mio parere si doveva e si deve controllare con i massimi criteri di sicurezza aziende che potenzialmente possono inquinare e nuocere all’ambiente e alla salute pubblica. Nel momento in cui si sono verificati questi atti criminali tra Maggio e Luglio 2005 e nell’agosto 2007 gli Enti competenti (Polizia Locale, ARPA , Comune,etc etc) si trovarono di fronte a degli ingentissimi sversamenti (migliaia di litri) di Cromo esavalente e sversamenti di altri metalli pesanti come Cadmio Piombo Nichel e altri inquinanti, perfino Idrocarburi e PCB (policlorobifenili), con contestuale e gravissimo inquinamento della falda superficiale, nel sottosuolo e del terreno.
La sentenza del 2008
Il Giudice Caccialanza nel testo della sentenza del dicembre 2008 che condannò il titolare della’azienda "ex Lorenzi", ha scritto dei pericoli per la salute pubblica che tutto ciò ha comportato e potenzialmente comporta, dato che questa falda superficiale era utilizzata per usi pubblici e privati, e si legge anche che potrebbe esserci un potenziale interessamento della falda profonda sottostante cioè quella che utilizziamo per l’acqua potabile, oltre a segnalare il rischio legato al fatto che tramite le fognature il Cromo esavalente raggiunse i fanghi del depuratore San Rocco nel quartiere Ronchetto al confine tra Milano e Rozzano mandandolo per alcuni giorni fuori uso: impianto gestito in piena operatività dal 2004 dal Gruppo francese Degrèmont. Dal depuratore fuoriescono acque di irrigazione verso il colatore del Lambro meridionale, le rogge e i campi agricoli (ho anche chiesto in questa fase un documento alla Degrèmont che esponga come venne affrontato il problema legato al Cromo).
Richieste e pareri scientifici
Da notare che nel testo della sentenza si leggono valori legati alle perizie date allora di 389microgr/litro, mentre in una risposta di Luglio gli uffici ARPA mi hanno segnalato che i valori della rilveazioni del Cromo sono creciuti a 9600microgr/litro. Ho chiesto un parere scientifico anche agli uffici IRSA CNR: è ancora del tutto da spiegare e ciò, probabilmente, per ulteriori rilasci di Cromo che tende a percolare.
La risposta del Settore Bonifiche di Milano
Mi soprende molto leggere la prima risposta arrivatami il 23 Luglio 2014 dagli Uffici del Settore Bonifiche di Milano dopo che ho presentato la mozione per chiedere tutte le informazioni sul caso, auspicando un’azione di bonifica. Nella risposta si legge che i provvedimenti ordinatori che il Servizio Piano di Bonifica del Comune emise il 9 Agosto e 30 Settembre 2005, relativi alla messa in sicurezza dell’area e della falda, non furono mai ottemperati. Perchè?
Gli interventi del 2007
Nel 2007 furono fatti eseguire dal Comune degli interventi di emergenza in via Bazzi, tra cui quelli atti a recuperare i liquidi sversati ( quelli che si potevano recuperare) e quelli atti smaltimento di questi ultimi; vennero posti in essere anche interventi atti a rimuovere i trasformatori PCB e ad effettuare la pulizia che era possibile fare: anche se oramai i danni erano stati compiuti! Le verifiche attestarono l’inquinamento della falda.
I provvedimenti presi dal 2008 al 2012
E ancor di più sorprende che nel 2008 il Comune diede ad AMSA l’incarico di costruire uno sbarramento idraulico per contenere la contaminazione riscontrata nella falda, che venne fatto ma non venne attrezzato di un depuratore, e quindi non entrò mai in funzione. Nell'Ottobre 2010 venne dato incarico dal Comune alla NCE srl di Brescia di realizzare un piano di caratterizzazione del sito inquinato ai sensi del Decreto Lgs. 152/2006, piano di studio considerabile quale passaggio preliminare per successive operazioni di bonifica che venne approvato il 16 novembre 2011 da una Confenenza dei Servizi cui parteciparono ARPA Comune e Provincia. Vennero poi scelte tramite una gara due società l’ATI Tecnoi In Spa/Natura Srl per la realizzazione del piano su citato e nell'Aprile del 2012 è stato firmato un contratto con il Comune. Questa ATI ha poi presentato un piano di esecuzione dei lavori nel Giugno 2012, concernente il Cronoprogramma delle attività, ad ARPA Comune e Provincia.
Settore Bonifiche – La risposta del Luglio 2014
Al momento riporta sempre il Settore Bonifiche in questa risposta pervenutami a Luglio 2014, “non ci sono rischi per la salute umana” per quanto riguarda i recettori off-site (cioè circostanti l’area), ricordiamoci che confinante con il n.12 di via Bazzi c'è l'area della scuola Statale G.Agnesi. Nella prossima Conferenza dei Servizi verranno interamente chiariti l’entità dei rischi associati per poi procedere ad azioni di messa in sicurezza.
L'ultima comunicazione a firma dell'assessore De Cesaris
In una comunicazione pervenutami dall’Assessore De Cesaris leggo che una votla terminate queste analisi si procederà a fare quanto necessario per allestire uno sbarramento idraulico. A mio parere dopo così tanti anni si deve parlare di un’azione di bonifica totale, anche se potrebbe costare alcuni milioni di euro, mettendo a disposizione urgentemente tutti i fondi necessari, con la collaborazione economica di tutti gli Enti Locali e se necessario del Ministero dell’Ambiente. Spesso si utliizzano molti fondi per delle cose a mio parere e a parere di molti cittadini, non utilissime, più mirate a una logica dell’apparire, o si parla di sprechi.
Fondi immediati per una bonifica totale
Perchè non si utilizzano i fondi per azioni importantissime come questa? Perchè non si utilizzano i fondi per l’ambiente e la tutela dei cittadini? Ci sono anche altre zone di Milano in cui ARPA ha rilevato delle concentrazioni di Cromo esavalente significative come per es. In Via Savona (1500microgr/litro) o nelle centrali dell’acqua di Gorla (19microgr(litro) e Armi (17mivrogr/litro), Trenno (185microgr/litro), Affori-Dergano (50microgr/litro), Via Mecenate (30microgr/litro). Vedi il Report sullo stato delle Acque sotterranee della Provincia di Milano pubblicato da ARPA on line nel Settembre del 2013
La richiesta di analisi della centrale dell'acqua di Piazza Abbiategrasso
Inoltre ho richiesto al gestore dell’acqua potabile di Milano MM Servizi idrici Metropolitana Milanese spa delle analisi dell’acqua potabile della Centrale dell’acqua di piazza Abbietegrasso (ma indipendentemente dal caso di via Bazzi) da cui risultano solo poche unità di Cromo esavalente dal 2005 a oggi compreso tra 3 e 5 microgr/litro, a parte nel 2006, 6microgr/litro, che è un limite accettabile.
I limiti di Cromo secondo l'attuale legislazione italiana
Attualmente la Legge italiana prevede un limite di 5 microgrammi/Litro di Cromo esavalente per le acque di falda, ossia ove l'acquedotto attinge (DLgs 152/99 e DLgs 152/2006,parte III, All.I,Tab.2). Fino a 50 microgrammi/Litro di Cromo totale, invece, per l'acqua del rubinetto (DLgs 31/2001.). Questa sembra proprio una contraddizione dato che nel Cromo totale, vengono considerate tutte le forme anche quello trivalente non pericoloso, mentre ovviamente sarebbe molto utile stabilire un limite massimo preciso per il Cr. VI sempre di 5microgr/litro o anche meno.
Le ultime interpellanze – De Rosa / Bignami
Questo emerge anche da una recente risoluzione presentata in un atto alla Camera dal Deputato M. De Rosa. Inoltre il 6 Agoto è stata anche presentata una Interpellanza parlamentare con prima firmataria la Senatrice L. Bignami (Gruppo Misto) su questo caso di via Bazzi e anche gli altri casi di inquinamento di Cromo VI a MIlano su citati, visibile in rete a questo link
Da notare infine, a proposito della sicurezza che il luogo di via Bazzi è da tempo e anche oggi utilizzato come rifugio da molti cittadini extracomunitari: penso che un posto come questo avrebbe dovuto essere sigillato. Pertanto ho ritenuto opportuno segnalare la questione chiedendo che queste persone vengano sgomberate.
Una nota dalla Redazione
Come redazione di "Quieuropa" non possiamo che concordare con l'azione chiarificatrice del consigliere Massimiliano Toscano e ci auguriamo che possano essere prese al più presto le giuste misure a questo disastro. Ma d'altra parte ci auguriamo che esso non possa essere strumentalizzato e utilizzato come pretesto per montare la tesi secondo la quale sarebbe meglio privatizzare l'acqua per evitare simili situazioni in futuro. Basterebbe che in Italia politici e imprenditori responsabili di tali disastri fossero imprigionati (e che fossero loro tolti i beni) e che fosse garantita la pena per questi crimini e tali problemi sarebbero solo un brutto incubo da dimenticare in fretta.
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Comunicato di Massimiliano Toscano
consigliere circoscrizione 5 di Milano, Gruppo Misto
Iniziativa di Libero confronto, "Pensa e Scrivi" di Quieuropa
Inquinamento da Cromo esavalente a Milano / falda di via Bazzi, ecc..
Partecipa al dibattito – Redazione Quieuropa – infounicz.europa@gmail.com
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Video in allegato
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Recensioni, documenti e approfondimenti in allegato
La sentenza di condanna
Pagina 2 paragrado D) della sentenza di condanna del Tribunale, verso il titolare della azienda ex Lorenzi, sig.Frisinghelli, del Dicembre 2008, che evidenzia i rischi per la salute pubblica (vengono citati i pericoli per la falda profonda, gli svariati usi della falda superficiale inquinata, e i campi agricoli irrigati dalle acque che escono dal depuratore San Rocco, area Parco Sud)
Istanza di risoluzione su definizione limite Cromo nell'acqua potabile
Istanza di risoluzione presentata dal Deputato M. De Rosa a Dicembre 2013, per chiedere che venga stabilito un limite del Cromo esavalente nell'acqua potabile di 5microg/litro (oggi il limite è 50microgr/litro ma riguarda il Cromo Totale in ogni sua forma)