Giovani fedeli all'ebraismo: siamo destinati
a dominare il mondo
La confessione: i goym saranno nostri schiavi!
Parlano i protagonisti del New World Order
La risposta ideale della Chiesa, negli scritti di S. Massimiliano Kolbe
e S. Giovanni Bosco
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Redazione Qui Europa
Premessa di "Redazione Antimassoneria"
Possesso del mondo e blasfemia anti-cristica
Roma – Nei video proposti in allegato (1) ascoltiamo, dalla voce degli stessi fedeli all'ebraismo, la rivendicazione dei diritti che il popolo di Israele presume di aver ricevuto, ossia, l’ambizione di impossessarsi di tutto il mondo, assoggettando tutti gli altri popoli della terra (Cristiani in primis, come insegna il Talmud – Ndr). Secondo questa chiave di lettura, i goym (i non ebrei) sarebbero destinati a divenire schiavi del popolo eletto, dopo una terza grande guerra. In essi ascoltiamo altresì l'odio viscerale che rabbini e seguaci dell'ebraismo nutrono per Gesù Cristo ed i Cristiani: molto significativa, in merito, è la video-parodia trasmessa in tv, nella quale un pupazzo-scimmia personifica Gesù, e la presentatrice lo mette in croce tra insulti, in un atto fortemente blasfemo e ridicolizzando la religione cattolica.
(1) Vedi video:
Non vi è alcun dubbio, in merito, come la Chiesa "modernista", legittimando le credenze giudaiche e rinunciando alla proclamazione della Verità del Vangelo di Cristo, nonché alla condanna di tali ambizioni terrene – al fine di abbracciare un sempre più crescente e anti-cristico ecumenismo – stia danneggiando e abbia danneggiato non solo se stessa e i veri credenti (sviati), ma anche le anime dei giudei fedeli all'ebraismo, rendendo praticamente proibitiva, se non irrealizzabile, la loro conversione. Molti santi misero in guardia l'umanità dall'abbassamento della guardia nei confronti dei nemici di Cristo, animati da siffatti "nobili" ideali di potere e dominio sul prossimo. Tra di essi, ne citiamo due tra i più recenti, San Massimiliano Maria Kolbe e San Giovanni Bosco. Di seguito alcuni ammonimenti tratti dai loro scritti.
Il reale senso dell'elezione di Israele
La Tradizione cattolica insegna che Israele è stato scelto poiché deve portarci Gesù Cristo, il Verbo Incarnato. Purtroppo l'ebraismo degli ultimi due millenni (o talmudismo) crede tutto il contrario: il Messia (che non è ancora venuto) sarà grande perché di sangue ebraico e condottiero di un popolo eletto destinato a dominare la Terra (il cosiddetto "Principe di questo mondo" di cui parla Gesù nel Vangelo: satana). Infatti, quando venne Gesù, i farisei lo condannarono, poiché insegnava che si entra nel Regno dei Cieli per la Fede e le buone opere, e non per la razza o il sangue". Di seguito dei passi tratti dagli scritti di San Massimiliano Kolbe, i quali svelano altri retroscena su una guerra occulta portata avanti nei secoli e caratterizzata da strategie sotterranee e rivoluzioni per l'egemonia di un credo, nettamente e assolutamente antitetico al Cristianesimo.
Contro gli insegnamenti blasfemi
(Dagli scritti di San Massimiliano Kolbe) "La Santa Chiesa Cattolica Apostolica Romana, quando scopri ciò che in segreto insegnavano i maestri ebrei o rabbini, ai loro fedeli, fece requisire e distruggere, in diverse occasioni, i libri del Talmùd, giustamente preoccupata del pericolo costituito da insegnamenti siffatti, soprattutto per coloro che, essendo i più fervorosamente religiosi, seguivano incondizionatamente e fanaticamente quegli insegnamenti. Dinanzi a tali provvedimenti gli ebrei reagirono nel modo loro più congeniale: con la frode. Approntarono nuovi testi apocrifi del Talmùd e quindi informarono le autorità civili ed ecclesiastiche del tempo, che i testi erano stati "purgati di quei passi" la cui lettura era stata considerata pericolosa ed aveva determinato provvedimenti di legge. Frequentemente però, tra l'indignazione generale, sia la Santa Chiesa che i governi civili, rinvenivano i testi originali. Quelli veri. Quelli di cui i rabbini si servivano ancora per impartire il loro insegnamento. Queste scoperte davano spesso origine a reazioni violente contro la setta religiosa, nei cui autentici libri sacri è configurata anche la cospirazione. Quella stessa che ha potuto gradualmente sviluppare i suoi piani, sino a giungere all'odierno stadio di pericolosità per tutte le genti.
Gregorio IX e Leone X condannano il Talmud
Lo scrittore ebreo Cecil Roth, nella sua opera "Storia del popolo ebraico" parla estesamente della condanna del Talmud pronunciata dal Papa Gregorio IX e, successivamente, anche da Papa Leone X, nel Secolo XVI; condanna che fu originata da una denunzia fatta al Cardinale Carafa, che l'opera era perniciosa e blasfema. Questa denunzia partì dall'ebreo Vittorio Eliano, nipote dell'eminente ebreo Elia Levita, ed ebbe come conseguenza il pubblico rogo dell'opera suddetta, che venne fatto a Roma, in Campo dei Fiori, nell'autunno dell'anno 1553. Un'altra copiosa fonte di quelle che sono le vere e occulte credenze religiose degli ebrei, scaturisce dai vari processi celebrati dall'Inquisizione contro quei giudei clandestini, che la Santa Chiesa chiamò eretici giudaizzanti. Di tutto il copioso materiale di cui protremmo disporre frugando negli archivi dell'epoca, disseminati nelle varie località dove i fatti suddetti si sono svolti, ci limitiamo a citare alcuni fatti storici tratti dai Processi di Luis de Carbajal, un'opera ufficiale stampata nell'anno 1935 dal governo del Messico, edita dall'Archivio Generale di quella Nazione. Quest'opera riproduce manoscritti originali, e firmati, dell'ebreo processato, degli inquisitori, testimoni ecc. (2)
(2) Il massone diviene abreo adottivo – N.B.: "San Massimiliano Kolbe, fondatore della "Milizia dell'Immacolata", strumento concepito contro la giudeo-massoneria, le sue eresie e i suoi pericoli, conosceva bene il suo nemico; cnoosceva la profonda interrelazione tra ebraismo e sette giudeo-massoniche e sapeva altresì come al grado 11° del rito scozzese della giudeo-massoneria, nell'ascesa verso l'uomo-dio finale, era ed è prevista l'investitura ad Ensoph o Cavaliere Eletto: cioè "uomo senza Dio". Padre Kolbe sapeva bene come il massone considerasse – e considera anche oggi – questa tappa del cammino massonico come l'apogèo del popolo perfetto massonico, nel quale il massone stesso diventava, e diventa, ebreo adottivo. Secondo i massoni, infatti, la ragione umana dell'aderente alla fede… è divina essa stessa, quindi indipendente da ogni autorità morale, civile o religiosa in quanto essa è sovrana: la pietra grezza è diventata pietra cubica, cioè massone perfetto!"
Origini del Talmud: Misnah e Gemara
Una parte del popolo ebreo ha riconosciuto in lui il Messia, gli altri, soprattutto i superbi farisei, non han voluto riconoscerlo, hanno perseguitato i suoi seguaci e hanno dato il via ad un gran numero di dileggi che obbligavano gli ebrei a perseguitare i cristiani. Queste leggi, insieme ad alcune narrazioni di rabbini precedenti, furono raccolte nell'anno 80 dopo Cristo dal rabbi Johanan ben Sakai e vennero definitivamente ultimate verso l'anno 200 da rabbi Jehuda Hannasi e in tal modo ebbe origine la «Misnah». I rabbini posteriori aggiunsero ancora molte altre cose alla «Misnah», così che verso l'anno 500 rabbi Achai ben Huna poté ormai raccogliere queste appendici formando un volume distinto, chiamato «Gemara». La «Misnah» e la «Gemara» costituiscono insieme il «Talmud». Nel «Talmud» quei rabbini chiamano i cristiani: idolatri, peggiori dei turchi, omicidi, libertini impuri, sterco, animali in forma umana, peggiori degli animali, figli del diavolo, ecc.. (Gesù è per il Talmud un impostore, gettato nello stagno di fuoco, mentre la Madonna è una prostituta – Ndr)
La Chiesa secondo gli isegnamenti talmudici
I sacerdoti vengono chiamati «kamarim», vale a dire indovini, e «galachim» ossia teste pelate, ma in particolare non sopportano le anime consacrate a Dio nella vita religiosa. Invece che «bejs tefila», casa di preghiera, chiamano la chiesa «bejs tifla», casa di scempiaggine, di sporcizia. Le immagini, le medagliette, i rosari, ecc., li chiamano «elylym», cioè idoli. Nel «Talmud» le domeniche e le feste vengono denominate «jom ejd», ossia giorni di perdizione. Insegnano, inoltre, che ad un ebreo è permesso ingannare, derubare un cristiano, poiché «tutti i beni dei goim, miscredenti», vale a dire dei cristiani, «sono come il deserto: il primo che li prende, ne diviene proprietario» (baba batra). Quest'opera, quindi, che raccoglie dodici grossi volumi e che spira odio contro Cristo Signore e i cristiani, viene messa in testa ai rabbini e si obbligano questi ultimi ad istruire il popolo sulla base di essa, aggiungendo che si tratta di un libro sacro, più importante della s. Scrittura, tanto che Dio stesso impara il «Talmud» e si consulta con i rabbini esperti nel «Talmud». Nulla di strano, quindi, che né un comune ebreo, né un rabbino abbia, di solito, un'idea esatta della religione di Cristo: nutrito unicamente di odio verso il proprio Redentore, sepolto nelle faccende di ordine temporale, bramoso di oro e di potere, non immagina neppure quanta pace e quanta felicità offra fin da questa terra il fedele, ardente e generoso amore verso il Crocifisso! Come esso superi tutte le «felicità» dei sensi o dell'intelligenza offerte da questo misero mondo!
Padre Kolbe – Dialogo con un giovane ebreo
Non molto tempo fa mi sono incontrato in treno con un giovane ebreo, che avrà avuto 18 anni circa. La conversazione si indirizzò sul tema della felicità. Dichiarò con tutta sincerità che né il denaro né le ricchezze danno la felicità, anzi questa non la si può trovare neppure nei piaceri dei sensi. Mentre, tanto desideroso di conoscere la vera fonte della felicità, continuava a trattenersi in conversazione, improvvisamente si fece udire, dallo scompartimento accanto, la voce di un ebreo più anziano che lo esortava a non inoltrarsi tanto nell'argomento. Dispiaciuto per un simile impedimento frapposto alla sua ricerca della verità, il giovane si rivolse all'altro ebreo per chiedergli: «Ditemi voi, allora, come stanno le cose». Ma non ricevendo alcuna risposta in proposito, non poté trattenersi dal pronunciare alcune parole più dure di rimprovero. Vi sono, dunque, anche tra gli ebrei taluni che ricercano la verità, sia tra la gente comune, sia tra i rabbini. (dagli scritti di San Massimiliano Kolbe).
I seguaci del Talmud secondo S. G. Bosco
Di seguito, uno scritto tratto dal libro di San Giovani Bosco «Il Cattolico istruito nella sua religione: trattenimenti di un padre di famiglia co’ suoi figliuoli, secondo i bisogni del tempo, epilogati dal Sacerdote Bosco Giovanni» (1853), Trattenimento XIV. Cenno sopra gli Ebrei. "La religione giudaica, data da Dio a Mosè, era una preparazione alla religione cristiana. Anzi tutti quelli, che praticavano la religione giudaica potevano solamente salvarsi colla speranza nel futuro Messia. Venuto poi il divin Salvatore, predicò una religione tutta divina e tutta santa, e quando egli, morendo in croce, consumò il gran mistero della redenzione degli uomini, ebbe il suo termine la religione giudaica.
Era cristiana: fine della missione dell'ebraismo
(…) La religione giudaica potè salvare gli Ebrei fino alla morte del Salvatore; ma quando cominciò a predicarsi il Vangelo nelle varie parti del mondo, niuno degli Ebrei più potè salvarsi senza credere in Gesù Cristo, e ricevere il battesimo. Chi non è rigenerato colle acque battesimali non può entrare nel Regno de' cieli: così nel Vangelo. (…) Gli Ebrei, che sentirono la predicazione del Vangelo dal medesimo Gesù Cristo e da' suoi Apostoli, in parte credettero e ricevettero il Battesimo; ma il maggior numero si mostrò ostinato, e secondando gli inganni degli Scribi e dei Farisei si adoperarono in tutte guise, affinchè il Messia fosse messo a morte: cose tutte predette dai profeti, siccome vi ho a lungo fatto notare nel riferirvi le profezie riguardanti al Messia ed avverate in Gesù Cristo. (…) Molti profeti, come vi ho detto, predissero tale ostinazione degli Ebrei, e dissero chiaramente che in pena di questo volontario accecamento sarebbero cacciati da' loro paesi, dispersi nelle varie parti del mondo, senza re, senza tempio, senza sacerdozio. Nel Vangelo poi leggiamo, che Gesù Cristo alla vista della ostinazione, con cui gli Ebrei rifiutavano dì riconoscere i miracoli straordinari che egli operava, alla vista dell'enorme deicidio che quel popolo si preparava a commettere sopra la persona di chi era venuto per salvarlo, predisse, che gli Ebrei sarebbero assediati in Gerusalemme, ridotti a gravissime strettezze, distrutta la città, incendiato il tempio, tutto il popolo disperso: e che tali cose sarebbero avvenute prima che altri succedesse alla viveste generazione. (…) Tutte queste predizioni si sono perfettamente avverate.
Realizzazione delle profezie di sventura e segni
(…) Un milione e centomila Ebrei rimasero trucidati, distrutta la città, arso il tempio, il resto di quel popolo sventurato disperso per varie parti del mondo. (…) E questo un gran castigo che certamente suppone un gran delitto, quale è l'uccisione del Salvatore. (…) Giuseppe Flavio, dottissimo ebreo, scrisse minutamente quel grande avvenimento; egli stesso vi ebbe gran parte; e racconta una lunga serie di segni prodigiosi che lo precedettero: Alle nove di notte intorno al tempio ed all'altare risplendette una luce sì viva che per lo spazio di mezz'ora pareva fosse mezzogiorno. Una porta del tempio, che riguardava all'oriente, era di bronzo e di un peso sì enorme, che ci volevano venti uomini per chiuderla. Questa porta si trovò da per se stessa aperta, senza che uomo l'abbia toccata. Alcuni giorni dopo in tutti i paesi vicini a Gerusalemme si vedevano in aria eserciti schierati, che la cingevano di stretto assedio. Comparì una cometa che vomitava fiamme a guisa di fulmini, ed una stella a forma di spada stette sospesa per un anno intiero colla punta rivolta su quella città. Tali sono i segni prodigiosi che notte e giorno annunziavano a quel popolo l'imminente sua rovina. Dopo ciò vennero i Romani i quali senza saperlo, fatti strumenta dell'ira divina, cooperarono ad avverare quanto era scritto nel Vangelo riguardo alla distruzione degli Ebrei. Stato infelice è questo degli Ebrei, in cui vi dovranno stare fino alla fine del mondo.
Messia guerriero e terra promessa terrena
Ebrei per non abbracciare la religione cristiana dicono che il Messia non è ancor venuto. Gli Ebrei aspettano ancora il Messia, e si fondano sulla persuasione che egli debba venire a guisa di formidabile guerriero e stabilire un regno temporale da estendersi in tutto il mondo. In simile maniera, attaccando il loro cuore alle cose della terra, non giungono a conoscere le verità del Vangelo, che sono affatto spirituali; nemmeno vogliono aprire gli occhi sopra una moltitudine di profezie esistenti nelle loro mani, le quali profezie annunziano chiaramente, che il Messia, sebbene Dio onnipotente, doveva venire sotto umili spoglie a guisa di mansueto agnello, siccome fece Gesù Cristo, e fondare un regno, che è la sua Chiesa, la quale doveva estendersi in tutti i luoghi della terra e durare in eterno. Generalmente i rabbini, vale a dire i maestri degli Ebrei, ricusano di ragionare su tale materia. (…) Ve ne sono poi molti i quali vivono nell'Ebraismo per solo motivo d'interesse. Non ha gran tempo che un ebreo, fattosi istruire nella religione cristiana, era dispostissimo a farsi cristiano, mediante che gli fosse sborsata una grossa somma di danaro. Un altro assicurò, che sarebbesi fatto cristiano, se con ciò non fosse stato costretto a rinunciare all'eredità del padre. Altri poi commuovono le viscere di un cristiano al solo sentirli ragionare del Messia. Interrogato uno se egli credeva nel Messia, rispose: il mio Messia sono i danari della mia borsa. Un altro a somigliante interrogazione aggiunse, che un buon pranzo era per lui un Messia. Che volete mai rispondere a persone di cuore tanto guasto?
Ebraismo post-cristiano, ridotto all'ateismo
Nè ci deve recar maraviglia che ad un numero di Ebrei poco importi di Messia e di religione, perciocchè l'Ebraismo d'ogidì non è più quella religione santa annunziala dai profeti, confermata dai miracoli: dopo la venuta di Gesù Cristo non possono vantar un solo profeta, nè indicarci che uno di lor nazione abbia operato un sol miracolo; anzi quelli che fecero profondo studio sulla religione presentemente professata dagli Ebrei, dicono, che quella si riduce ad un vero ateismo, vale a dire a negare perfino l'esistenza di Dio. Sebbene gli Ebrei non neghino apertamente l'esistenza di Dio, tuttavia professano certi principii, l'ammettere i quali vale quanto negare l’ esistenza di Dio.
Empietà del Talmud secondo S.Giovanni Bosco
Hanno gli Ebrei un libro detto Talmud in cui sono contenute le cerimonie, i riti, le preghiere e le cose più importanti di loro religione; gli Ebrei credono più al Talmud che alla Bibbia medesima. Ora ascoltate alcune delle molte empietà in questo libro contenute, e da queste potete argomentare del rimanente. Iddio, ivi si dice, trascorre le tre prime ore del giorno nella lettura della legge ebrea; quindi si ritira in luogo appartato per piangere la rovina del tempio di Gerusalemme e la cattività del suo popolo. Ogni qualvolta Iddio si ricorda delle calamità che soffrono gli Ebrei presso i Gentili sparge due lagrime nell'Oceano, e sfoga il suo dolore battendosi il petto. Queste e moltissime altre assurdità ammettono gli Ebrei, le quali cose un cristiano di sette anni subito conosce essere incompatibili ad un Dio Onnipotente, Creatore e Supremo padrone del cielo e della terra. {69 [263]}
L'anima e il talmudismo (S.Giovanni Bosco)
Anche riguardo all'anima dicono cose le più ridicole; ascoltatene alcune, sempre come stanno registrate nel loro Talmud. Chiunque mangerà tre volte in giorno di sabbato, conseguirà la vita eterna. Chi pregherà colla faccia rivolta a mezzogiorno avrà il dono della sapienza, e chi si volgerà a settentrione avrà il dono delle ricchezze. Chi passerà sotto al ventre di un cammello non imparerà mai più nulla. Io arrossisco nel descrivere simili stravaganze, nemmeno io voglio rapportare le bestemmie che i dottori degli Ebrei vomitano contro Iddio, contro di G. Cristo e contro dei Cristiani medesimi. Non solo bestemmie, ma imprecazioni le più tremende, le quali, facendomi orrore al solo nominarle, vi prego di dispensarmi di riferirle.
Bestemmie e Talmud (S.Giovanni Bosco)
(…) Nel Talmud sta scritto: 1°) Che ogni Giudeo dovrà bestemmiare tre volte al giorno i Cristiani, supplicando il Signore a volerli confondere ed esterminare insieme coi loro Principi e Sovrani, ed a ciò fare saranno particolarmente tenuti i Rabbini nelle loro Sinagoghe in odio di Gesù Cristo Nazareno. 2°) Che Iddio ordinò agli Ebrei di appropriarsi, in qualunque modo, sia coll'usura, o col furto le sostanze de' Cristiani.(ciò avvenne con l'invenzione della moneta-debito, storpiatura diabolica del segreto dei segreti rivelato da Dio a Mosé per il bene del popolo: la moneta-credito, di cui parla il Professor Giacinto Auriti nei suoi scritti – (3) 3°) Gli Ebrei dovranno considerare i Cristiani come altrettanti bruti animali. 4°) L'Ebreo non farà al Gentile nè bene nè male, ma trattandosi d' un Cristiano dovrà industriarsi per torgli la vita. 5°) Incontrandosi da un Ebreo un Cristiano sull'orlo di qualche precipizio, egli trovasi in dovere di tosto buttarlo al fondo. Più altre cose avrei a dirvi a questo riguardo, le quali stimo bene di tacere, sia perchè non possono a meno di eccitare il disprezzo verso di questa già troppo infelice nazione, sia perchè mi fa vergogna il raccontarle. Piuttosto vi dico che questa gente, dopo di avere condannato a morte, il Divin Salvatore, degenerò talmente e nella religione e nella cognizione delle stesse cose naturali, che, chiunque studiò attentamente la loro posizione politica e religiosa dopo la venuta di Gesù Cristo non può a meno di riconoscere in quella un segno permanente e sensibile della divina maledizione. (…)
(3) Cfr.: I Grandi Personaggi del 900: Giacinto Auriti – Il Segreto dei Segreti
La più maestosa opera satanica della storia: la moneta-debito
L’età dell’inconsapevolezza – Tassazione come sistema di controllo e dominio dei popoli
Moneta-Debito: Iniziamo l’anno riflettendo sul Grande Inganno
Auspicio sugli Ebrei sviati (S. Giovanni Bosco)
Essi bestemmiano la cristiana religione, perchè non la conoscono. Perciocchè se mai giugnessero a conoscerne la bellezza, la santità ed i beni che largamente promette e nella vita presente e l' inenarrabile felicità che assicura nell'altra, vi dico certamente: tutti gli Ebrei abbraccierebbero la cristiana religione per fare un solo ovile coi cristiani, per unirsi al pastore supremo che è Gesù Cristo. Seguitiamo piuttosto l'esempio del nostro Divin Salvatore, il quale pregava per quei medesimi Ebrei che lo avevano messo in croce. Di tutto cuore pertanto {72 [266]} preghiamo anche noi Dio a sospendere il suo castigo verso questo popolo infelice; si degni di versar sopra di lui i tesori delle divine misericordie, affinché, illuminato da celeste grazia, conosca le assurdità ed il fantasma di religione che presentemente professa, apra gli occhi alla luce del Vangelo, riconosca in Gesù Cristo il suo Salvatore, e mercè la rigenerazione delle acque battesimali possa entrare nel grembo della Chiesa Cattolica, unica vera, unica santa, unica depositaria della divinità, fuori di cui niuno può salvarsi (San Giovanni Bosco – 1853).
Redazione Qui Europa (Copyright Qui Europa © 2016)