Il Deserto, la Tentazione del Pane e l’Etica del Bene Comune oggi
Lunedì, Marzo 10th/ 2014
– di Padre Piotr Anzulewicz e Gerardo Campagna –
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Il Deserto, la Tentazione del Pane e l'Etica
del Bene Comune oggi
Il vero deserto che disumanizza è figlio di una povertà
spirituale innalzata a modello sociale. L'altro deserto,
quello espresso dal cammino quaresimale,
è la via per ritrovarsi. Ecco perchè!
Poniamo l’uomo al centro di ogni legislazione e la
benedizione di Dio si estenderà su tutte le nazioni
di Padre Piotr Anzulewicz
La Quaresima e la realtà della tentazione
Catanzaro – di Padre Piotr Anzulewicz – La Parola di Dio della 1a Domenica di Quaresima ci porta nel deserto, luogo dell'incontro e dell'intimità con Dio, ma anche luogo della lotta suprema con il tentatore. Ciò che ci colpisce nel brano evangelico è proprio la realtà della tentazione e del tentatore che ci insidia e trova in noi complicità, sebbene la cosiddetta “cultura dell’innocenza” di oggi ci fa credere che non abbiamo bisogno di essere salvati, perché non siamo né peccatori né figli prodighi. Siamo liberi e possiamo fare ciò che ci pare e piace. Il termine “peccato”? Secondo la cosiddetta “psicologia costruttiva”, va eliminato dal vocabolario, perché traumatizza i bambini e li rende schiavi di una mentalità ormai superata.
Il Padre di ogni menzogna e omicidio innalzato a eroe
E il diavolo? L'accusatore o Satana ("colui che divide", "calunniatore", "accusatore") o il demonio (“angelo caduto”)? È diventato un “eroe” esaltato e innalzato a struggente modello negativo che fa presa sugli adolescenti. Guardiamoci intorno: film che propongono demoni e indemoniati, best-seller che coinvolgono esorcisti di fama, musica di genere che veicola espliciti messaggi violenti e satanici… Il diavolo attira, affascina, suscita curiosità e interesse, spaventa e inquieta, fa vendere, e tranquillizza le coscienze. L’eccessiva attenzione al demonio paradossalmente lo favorisce e, quel che è peggio, stravolge la biblica visione sulla tentazione.
Il rischio che corriamo
Caricando di smodata importanza il male, a scapito del bene, rischiamo di deresponsabilizzare la coscienza e la scelta personale. E questo succede anche nella Chiesa, nel suo insieme, e con le migliori intenzioni. Tre sono state le tentazioni o le seduzioni vissute da Gesù e da queste tre derivano tutte le altre, anche quelle dei nostri tempi.
La tentazione del Pane e l'etica del bene comune
La prima tentazione di Gesù nel deserto, presentataci dal Vangelo, è quella del “pane”. Con la crisi-truffa di portata epocale che stiamo vivendo, ci si accorge che avevano ragione i discepoli di San Francesco d’Assisi: per risolvere i problemi e uscire dalla cosiddetta crisi, bisogna chiamare in causa la cultura dell’essere. Alla logica dell’avere dell’«uomo economico», il francescano propone una logica diversa, con un'etica dell'attenzione efficace per l'altro, l'etica del bene comune, della condivisione, della solidarietà. La cultura idolatra dell’avere è frutto di una povertà spirituale, che si è estesa nella sfera materiale. Il cuore è diventato duro come pietra, insensibile ai bisogni dell’altro, capace di dire all’altro che deve provvedere a se stesso senza il nostro aiuto. «Se sei Figlio di Dio, dì che questi sassi diventino pane» (Mt 4,3). Se ascoltiamo la Parola che esce dalla bocca del Signore: «Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio» (Mt 4,4), e poniamo l’uomo al centro di ogni legislazione, la benedizione di Dio si estenderà su tutte le nazioni. Ci sarà il pane per tutti, perché verrà fuori la vera natura dell’uomo: la sua capacità di spezzare il pane... Altrimenti rimarrà davvero povero, sebbene con un ricco conto in banca, eleganti case, costose macchine, frequentazioni di località alla moda, ma senza la dignità, la moralità e il rispetto dell’altro, depauperato della capacità di impegnarsi per una società più giusta, equa e riconciliata.
Povero è chi ha elevato il denaro a unico Dio
Povero è chi ha elevato il denaro a unico Dio. Ricco invece è chi, ridimensionando il peso e il valore del denaro, sa essere compagno, amico, confidente, calda presenza per le persone che si trovano in difficoltà. In questi nuovi concetti di povertà e di ricchezza che frate Francesco ha scolpito anche per noi, potremo rifondare noi stessi e dare il nostro contributo per un domani migliore per noi e per tutti.
Dietro la tentazione del potere
La seconda tentazione è quella del “potere”. Il potere di questo mondo è vissuto come autoaffermazione, dominio, comando, prevalere sull’altro. E ben lontano dal potere come lo intende Dio. Il potere per Dio è servizio, ministero, dono di sé. Inteso secondo la logica di questo mondo, il potere è un idolo, da cui è difficile staccarsi una volta conquistato. Sarebbe un grave errore pensare di associare il potere solo alla politica. Esso è radicato in tutti gli ambiti della vita. Un esempio di potere distorto è quello esercitato sul lavoro quando s’impedisce all’altro di farlo esprimere, per timore di essere scavalcati nella carriera… La terza ed ultima tentazione è quella della manipolazione delle relazioni per il proprio interesse, della “sperimentazione” e della “spettacolarizzazione”. Gesù vuole fare il Messia, ma come pensa di fare se non entra in relazione con i potenti del tempo, se non media, se non cede a compromessi? Come può farlo senza un'organizzazione o una struttura efficiente? Ciò che nasconde questa tentazione è, nuovamente, la logica dell’avere, del profitto, del tornaconto, della bramosia. Il demonio insinua l'idea che il fine giustifica i mezzi: se è possibile allearsi col potere, usare le relazioni, le amicizie, le logiche dei favori ricevuti e da restituire, perché farsele fuggire? I regni di questo mondo cercano sempre di ammaliare, di convincere, di meravigliare, ostentando potere, ricchezza, fama, gloria, dominio. Farne un idolo è un errore folle, dalle conseguenze imprevedibili, eppure già storicamente sperimentate. Sperimentazioni sull’embrione, diffusione degli OGM, ricerca sull’eugenetica ed esperimenti nucleari, che non si pongono alcun limite etico, ne sono solo un esempio.
La spettacolarizzazione del quotidiano
La spettacolarizzazione è una tentazione molto diffusa ai nostri tempi. Qualunque momento della nostra vita sembra che debba essere filmato o fotografato per avere la sua importanza. Su Youtube troviamo tanti video, dove vengono ripresi episodi ordinari di vita quotidiana. Tramite Facebook, sono portate ad una platea pubblica molte rappresentazioni di carattere privato. Per combattere la tentazione della spettacolarizzazione, il migliore rimedio è proprio la semplicità dell’essere, dove scopriamo di essere sempre sotto lo sguardo di un Dio amorevole ed affettuoso che considera di grande valore ogni nostro piccolo gesto quotidiano.
La Deformazione della verità
Tutte e tre le seduzioni non negano la verità – Gesù è il Figlio di Dio – ma la deformano fino a dare i connotati del potere: su Dio (la protezione), sugli uomini (il regno), sulle cose (i sassi). Sono le stesse seduzioni che ci sollevano da ogni limite e confondono l'agire. Perso il senso del rispetto e sopraffatti da appetiti insaziabili, siamo diventati capaci di violentare anche la natura, di trasformarla a nostro vantaggio, mentre ci troviamo in difficoltà ad arginare i disastri che abbiamo combinato. Vogliamo cogliere il mistero della vita per decidere come nascere e morire o come apparire. A nostro servizio abbiamo assoggettato anche Dio, supponendo di disporre, a nostro piacimento, della sua onnipotenza. E quando lo mettiamo in mezzo e ci facciamo potenti sugli altri, nasce la violenza integralista, il fanatismo, il razzismo, l'annientamento dell'altro. Il mondo si fa egocentrico e tutto – il buono, il vero e il bello – è misurato col nostro sentire.
L'Importanza del Deserto… per tornare alla realtà delle cose
Non siamo marionette: siamo uomini dotati d’intelligenza e volontà. L'opera del maligno, che esiste ed è meno goffo e caricaturale di come ce lo immaginiamo, consiste esattamente nell'intorbidire le acque, nel girare la frittata, nell'ingigantire il particolare a scapito della visione d'insieme, nello sminuire o offuscare le conseguenze catastrofiche delle nostre scelte. In fin dei conti, non dobbiamo scomodare il demonio per le nostre tentazioni, perché siamo capaci di metterci nei guai da soli! Non è facile – lo sappiamo bene – soprattutto se abbiamo scelto di dare una mano, se stiamo in mezzo alle cose, se ci attiviamo per cambiarle: nella Parrocchia, nel quartiere, a scuola… Con il Signore possiamo farcela, senza esigere nulla da nessuno, "vivendo" autenticamente. Ecco, perché abbiamo bisogno del deserto, di un luogo "asciutto", tanto asciutto da non esserci acqua, per riportarci alla realtà nella quale viviamo. È nel deserto viene Gesù a consegnarci di nuovo la dignità e la natura di figli che abbiamo perduto e stiamo perdendo.
Padre Piotr Anzulewicz (Copyright © 2014 Qui Europa)
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Approfondimenti
Venerdì, Luglio 19th/ 2013
– di Gerardo Campagna –
Auriti, la Moneta Debito e le 3 Tentazioni
Spunti di riflessioni sulla Grande tentazione nel deserto
e la Moneta
di Gerardo Campagna
La Manifestazione del Male e le Tre Tentazioni
Londra – Esiste una profonda correlazione, fornita dall’interpretazione biblica delle tre tentazioni di Satana, tra l’esistenza della moneta-debito e il dominio assoluto sui popoli, come peraltro ribadito dall’ormai celebre aforisma di Nathan Rothschild: “Datemi la possibilità di emettere la moneta di un Paese, e non m'importerà chi farà le sue leggi”; la prima come strumento attuativo del secondo, ed entrambi come manifestazione del male.
Male, Tentazioni e Dominio – da Dostojevskij ad Auriti
Una delle maggiori opere di tutti i tempi al centro della ricerca ermeneutica sulle origini del male e la condotta morale dell’evoluzione umana rimane il romanzo “I Fratelli Karamazov” del 1879 dello scrittore ortodosso russo Fedor Dostojevskij. Il romanzo, nel suo complesso, ruota intorno all’omicidio del padre dei fratelli Karamazov ad opera degli stessi figli, e ad ognuno di essi affida un ruolo ed una spiritualità diversi. La lettura del romanzo pone numerosi interrogativi sull’esistenza di Dìo e le angosce umane, ma la sua analisi, pur percorrendo nei dettagli, come nel capitolo “Il Grande Inquisitore” durante il discorso fra Ivan e Alësa, gli episodi delle tentazioni di Satana come l’invito a trasformare le pietre in pane, consiste nel rileggere la storia della Chiesa come salvezza, al contrario, dove a Cristo si è sostituitoSatana. Questo è avvenuto, paradossalmente, e suo malgrado contestualmente al conferimento del potere al Papa e alla Chiesa di Roma, con cui sono state corrette quelle condizioni inizialmente proposte da Satana nel deserto e rifiutate da Cristo: il miracolo, il mistero, l'autorità. Molti scrittori, letterati e filosofi sono stati ispirati da questo grande romanzo ed ancora oggi costituisce uno dei maggiori riferimenti sul dibattito ermeneutico. Giacinto Auriti – L’analisi del prof. Giacinto Auriti trova invece, nella interpretazione degli episodi biblici delle tre tentazioni di Satana, un riscontro storico particolarmente dettagliato, avendo individuato nelle singole tentazioni, sìa la genesi etica e culturale della moneta-debito, sìa la funzione della stessa come strumento didominio assoluto sui popoli, che la conseguente vanagloria.
La Tentazione del Pane – Si può diventare debitori del proprio pane?
Nell’episodio biblico Satana incontra Cristo nel deserto dopo che ebbe digiunato per 40 giorni e gli propone di trasformare le pietre in pane, esponendolo così a quella che tradizionalmente viene definita “tentazione”. Secondo il prof. Auriti questa interpretazione non è accettabile fino in fondo, o meglio risulta piuttosto restrittiva. Questo perché la tentazione è sempre relativa ad un peccato, e mangiare pane dopo quaranta giorni di digiuno è moralmente ineccepibile. Ovvio! Chi infatti suggerisce come interpretarele parole di Satana è proprio Cristo quando, rispondendo a Satana, afferma che "non di solo pane vive l’uomo", ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio. Invece, le parole uscite dalla bocca di Satana, vanno interpretate ipotizzando per assurdo che per un momento lo stesso Cristo avesse accettato l’invito di Satana e le conseguenze del suo ingannevole dialogo. Invito, cioè, a trasformare le pietre in pane. Se ciò si fosse avverato Satana avrebbe potuto obiettare a Cristo che il merito per avergli dato il consigliosarebbe stato il suo e in tal modo Cristo sarebbe stato trasformato da “padrone” a “debitore” del suo pane. Cioè, del pane che egli stesso aveva creato dal nulla.
Moneta – Il Trucco e l'Inganno sono all'Emissione
Questa ipotesi della creazione di un oggetto di valore, da uno di valore nullo, si verifica puntualmente nell’emissione della moneta nominale: quando la banca centrale emette moneta prestandola, induce la collettività a crearne il valore accettandola, ma contestualmente la espropria e la indebita di altrettanto, proprio come avrebbe fatto Satana se Cristo avesse accettato la proposta di trasformare la pietra in pane. “Se al posto della pietra consideriamo la carta, ed al posto del pane l’oro, al posto di Satana la banca, si riscontrano nella emissione della Sterlina oro-carta e di tutte le successive monete nominali, tutte le caratteristiche della tentazione di Satana”.
La Terza Tentazione
È appunto con la costituzione della Banca d’Inghilterra e del sistema delle banche centrali, che tutti i popoli del mondo sono stati trasformati – loro malgrado – da proprietari in debitori ineluttabilmente insolventi del proprio denaro. Ma – in tal senso, e per ricollegarci con quanto asserito – le tentazioni di Satana secondo Auriti vanno valutate globalmente. Particolarmente significativa è la terza tentazione: la terza volta che Satana parla a Cristo gli propone di poter dominare su tutti i popoli se solo si fosse prostrato ad adorarlo, cioè se fosse sceso dall’altare per farci salire Satana.
A.D. 1538 – La Sovversione Protestante nel Regno Unito
Secondo l’analisi del prof. Auriti questo si è verificato dapprima nel 1538, con lasubordinazione del potere religioso a quello politico, quando il Re d’Inghilterra Ennrico VIII diventa anche capo della religione protestante anglicana sovvertendo l’ordine gerarchico del Sacro Romano Impero (per il quale l’autorità politica era autonoma ed eticamente subordinata alla sovranità religiosa, intesa altresì come riferimento assoluto di legge morale), e poi nel 1673 quando, con l’approvazione delTest Act da parte del Parlamento Inglese, i Protestanti dichiarano illegittima l’Eucarestia Cattolica e la Transustanziazione.
Due eventi epocali e Funesti – La Massima Insubordinazione
Dopo aver tolto Dio dall’altare – con la negazione dell’Eucarestia Cattolica (massima insubordinazione) – e fondata la Banca d’Inghilterra (insubordinazione dei popoli ad una élite di occulti privati senza scrupoli) il protestantesimo entra in Europa continentale e non fonda una chiesa, ma una banca: la Banca Protestante il cui presidente, il Neker, diventa consigliere di Luigi XIV.
Nel segno della Corona – Gran Loggia Madre e Fabian Society
Ma un'altra data da ricordare è senza dubbio quella del 24 giugno 1717: l'anno della fondazione – a Londra – della Gran Loggia Madre (sotto la protezione della corona inglese e quindi dello stesso mondo protestante) con lo scopo di unire in un'unica "federazione" le logge che operavano disordinatamente nel distretto di Londra: evento che segnò la nascita della Massoneria moderna (evoluzione, anzi, involuzione dell'antica muratoria medievale delle antiche corporazioni). Successivamente – nel 1776 – convenuta nel "piano Mondialista" dei cosiddetti Illuminati, su iniziativa di Adam Wheisaupt e commissione – come detto e provato in altre occasioni – della dinastia ebraico-sionistaRothschild. Il piano che portò alla nascita di questa Gran Loggia si attuò presso laTaverna dell'Oca e della Graticola. All'evento parteciparono i gran maestri di tre logge di Londra e una del Westminster: The Goose and Gridiron, The Crown, The Apple Tree e The Rummer and Grapes. Ma degna di nota fu anche la nascita della "Fabian Society" – A.D. 1884 – per concessione della stessa Corona Inglese: organizzazione che si propose – all'interno del Commonwealth – di introdurre un unico stato collettivista e socialista attraverso il gradualismo. Golpe mondiale che avrebbe portato sull'onda della globalizzazione all'instaurazione di un unico governo sul mondo, o meglio, ad un Nuovo Ordine Mondiale. La stessa Fabian Society – ente di internazionalizzazione socialista e collettivista – fu alla base della nascita di molte organizzazioni modialiste tra cui la stessaSocietà della Nazioni, che si evolse successivamente nell'ONU. Dalla Fabian Society nacquero il Partito Laburista Inglese, e – guardacaso – la "London School of Economics" e la Corte Internazionale di Giustizia dell'Hauge.
Deriva Commonwealth – L'Impero che soggioga il mondo
Successivamente – e non a caso, dunque – il Commonwealth raggiunse una estensione tale da qualificarsi come impero più grande della storia: “Tutto il mondo è Commonwealth, Tutto il mondo è colonia monetaria”. Infatti la differenza sostanziale tra Sacro Romano Impero e Commonwealth Britannico è nella moneta e nel concetto giuridico dei territori conquistati: nel primo gli abitanti delle “provincie” sono “portatori” della moneta, nel secondo gli abitanti delle “colonie” ne sono “debitori”.
La Disintegrazione indotta delle Monarchie Cattoliche
La prima conseguenza fu la disintegrazione delle monarchie cattoliche della vecchia Europa, in quanto esse si indebitarono senza contropartita verso i banchieri per la moneta satanica da questi emessa a costo nullo e che gli stessi re avrebbero potuto emettere gratuitamente per proprio conto senza indebitarsi. Ciò mentre inSvizzera vige la regola di essere ad un tempo “banchieri” e “protestanti”. “Satana principe di questo mondo, è una persona seria: mantiene le promesse fatte a fin di male. Dopo che il male è stato fatto concede ai suoi adoratori il dominio su tutti i popoli del mondo”.
Sete di Vanagloria
Infine si spiega anche la tentazione di Satana quando esorta Cristo a gettarsi dalla cima del tempio della Città Santa, perchè chi è già padrone di tutto il mondo e di tutto il denaro del mondo, anche se ne sìa solo creditore, non desidera altra sovranità e ricchezza perché già le possiede, ma ha solo sete di vanagloria. In tal senso, l’analisi del prof. Auriti, pubblicata come Postfazione al libro di Bruno Tarquini – La banca la moneta e l'usura – la costituzione tradita (2001), rimane una delle più dettagliate interpretazioni ermeneutiche dell’episodio biblico delle tentazioni di Satana, che mai come oggi trovano sempre più riscontro oltre che nelle vicende storiche del Commonwealth britannico e del potere delle Banche Centrali, nella condotta morale di gran parte degli individui, compresi coloro che nel loro piccolo mondo, nel loro microcosmo, riflettono l’etica economicistica dell’ “È giusto ciò che conviene, non conviene essere giusti”, spesso alimentata dalla ingiustificata quanto diabolica vanagloria.
Gerardo Campagna, Sete di Giustizia (Copyright © 2013 Qui Europa)
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