Mercoledì, 3 Agosto/ 2016
– di Roberto Pecchioli –
Redazione Quieuropa, Roberto Pecchioli, Pokemon, Nuovo Ordine Globale, mondialismo, CIA
Giovedì, Giugno 13th / 2012
– di Maria Laua Barbuto –
Unione Europea /Italia / Marocco / Milano / Rabat / Commercio / Liberalizzazione / Marocco Verde / Irrigazione / Fertilizzanti / Piantagioni / Lavoro / Crescita / Settore primario / Investimenti / Incentivi / Terreni agricoli / Esportazioni / Tecnologia / Agroindustria / Mohammed Aziz Akhannouch /Ahmed Hajjiaji
Il Marocco chiede all’Italia la tecnologia per lo
sviluppo dell’agricoltura
Incentivi e finanziamenti per i Paesi esteri che sosterranno
il progetto Marocco Verde
Gli imprenditori italiani ora sviluppano l'agricoltura marocchina
Milano, Rabat – Appuntamento importante, quello tra il Marocco e l’Italia per discutere del progetto “Marocco Verde”, elaborato dal governo marocchino nel 2008 per lo sviluppo dell’agricoltura del Paese. Al fine della realizzazione dell’emancipazione di Rabat nel settore primario, pare che l’aiuto italiano sia fondamentale: in cambio, infatti, il Marocco offre agli investitori e sostenitori esteri allettanti finanziamenti ed incentivi a patto che gli stessi siano disposti ad impegnarsi per il potenziamento dell’agricoltura marocchina. “Marocco Verde” prevede un investimento iniziale di 18 miliardi di euro che determinerà una crescita notevole, in quanto ogni anno e fino al 2020, a scapito del grano, verrano piantati dieci milioni di mandorli, ulivi, viti ed agrumeti. Il progetto è stato illustrato dal Ministro dell’Agricoltura marocchino, Mohammed Aziz Akhannouch, a Milano, a numerosi imprenditori dell’agroindustria italiana ai quali il Marocco vorrebbe affidarsi nel tentativo di far lievitare le esportazioni dei propri prodotti agricoli e creare 1 milione e mezzo di posti di lavoro, incrementando così, notevolmente, la crescita del settore agricolo. “Il Marocco, per il proprio sviluppo, ha bisogno della tecnologia italiana – ha affermato il direttore dell’Agenzia per lo sviluppo agricolo del paese, Ahmed Hajjiaji – da quella relativa ai fertilizzanti, a quelli dei sistemi di pompaggio ed irrigazione”.
Gli imprenditori italiani sviluppano il Marocco
Tutto è reso più facile dall’accordo, stipulato il 1 marzo scorso, tra l’Ue e Rabat che prevede la liberalizzazione graduale degli scambi commerciali di prodotti agricoli e di pesca. La convenienza sembra palese: gli investimenti in Marocco da parte dei Paesi esteri prevedono l’esonero dei “sostenitori” dal pagamento delle imposte sulle società e di quelle generali sul reddito, un dazio minimo del 2,5% sulle importazioni del materiale utilizzato per l’agroindustria e aiuti di Stato interessantissimi compresi tra l’80% ed 100% per i progetti di irrigazione, tra il 30% ed il 70% sui materiali agricoli ed ulteriori incentivi sia per l’acquisto di celle frigorifere che per il miglioramento delle condizioni dei terreni. E mentre il Marocco si impegna per lo sviluppo del proprio Paese, gli investitori italiani sposano progetti esteri, varcando i confini nazionali. Ma allo sviluppo della nostra penisola, chi ci pensa?
Maria Laura Barbuto (Copyright © 2012 Qui Europa)
sono un agricoltore e molto interessante
sono un imprenditore agricolo e mi occupo di allevamento di ovini, sono anche produttore di ortaggi e olio di oliva, gradirei avere un contatto diretto in quanto interessato all’attività agricole in marocco, grazie , saluti