di Nicola Arena / Sete di Giustizia
Redazione Quieuropa, sistema bancario, Nicola Arena, Sete [...]
Domenica, 24 settembre/ 2017
di Sergio Basile
Redazione Quieuropa, Sergio Basile, Piano Kalergi, Lionel George Curtis, Mondialismo, Europa
Il Piano Kalergi – Origini, intrecci, retroscena
e panacee alla disintegrazione dell'Europa
Analisi logica del complotto per la Paneuropa
e dei suoi uomini chiave
di Sergio Basile
Piano Kalergi: Origini e risvolti del complotto
Roma, Bruxelles, Londra – di Sergio Basile – I principali tratti somatici del mondialismo (credo religioso dedito alla realizzazione della grande repubblica giudeo-massonica universale) sono l'unità "religiosa" dei correligionari, l'apolidismo (assenza di spirito di nazione) è il trasversalismo, sia geografico che politico! Di seguito potremo cogliere il valore di tale affermazione dallo spettro radiografico di alcuni personaggi chiave della storia del Novecento, posti illegittimamente su due fronti opposti dalla maggioranza degli storici contemporanei.
Il famigerato “Piano Kalergi”,
di cui finalmente si inizia a parlare diffusamente sul web,
dopo lunghi anni di assordante silenzio,
non è altro che il piano mondialista per la realizzazione della cosiddetta
“Paneuropa”, la nuova Europa post-cristiana (anti-cristiana) e massonica
smembrata a riplasmata per mezzo di due principali fenomeni indotti, apparentemente incompatibili e slegati tra loro: 1) i separatismi etnici (crisi che possano minare l’unità delle nazioni in un frangente storico in cui necessiterebbe ritrovare, al contrario, un'identità nazionale comune che faccia da collante alle numerose spinte disintegrative: vedi l'attuale rigurgito separatista in Catalogna, curiosamente ben pubblicizzato dai media di regime); 2) l’invasione programmata del Vecchio Continente da parte di popolazioni afro-asiatiche, dovuta ad una incontrollata e criminosa iper-immigrazione di massa: con particolare riferimento all’area nordafricana e alla Cina. Il “Piano Kalergi” è invero un piano antico, concepito ed implementato con diabolica tenacia, nei secoli, dalle forze anti-cristiane e da alcuni padri del mondialismo quali: Kominsky (o Comenius: 1592 – 1670), Johann Valentin Andreae (1586 – 1654), Saint-Yves d’Alveydre (1842 -1909): occultisti, giudeo-massoni e credenti luciferini, devoti alle pratiche talmudiche. Nel corso del Novecento l’eredità di questi "pionieri del paneuropeismo" è stata colta e riproposta con forza all’attenzione dei governi da Richard Coudenhove-Kalergi, che ne ha dettato le linee programmatiche nel libro “Praktischer Idealismus” (1925): una sorta di testamento spirituale dell’europeismo contemporaneo, animato da una frenesia mondialista di accentramento continentale a livello politico, votato – sul piano sociale – al multiculturalismo più estremo e all’inevitabile processo di dissoluzione degli spiriti nazionali e delle identità, che ha visto nella nascita dell’Unione europea una tappa essenziale del suo graduale e lento processo di sviluppo. Un progetto benedetto dai potentati bancari e dai Rothschild.
Il contributo del sistema bancario
Sul lato politico ed economico il Piano Kalergi poggia, infatti, sul supporto dell'alta finanza e del sistema bancario centralizzato (sistema delle banche centrali) che attraverso l'emissione di moneta-debito creata dal nulla con un semplice atto tipografico, da tre secoli permette la creazione – sempre dal nulla – di enormi flussi monetari e finanziari tali da "creare nuove anime paneuropee": cioé tali da corrompere, con il diabolico fascino del danaro, gli uomini chiave deputati al controllo dei flussi migratori.
Il denaro-debito è divenuto, quindi,
oltre che il metro di misura delle libertà e dei diritti di famiglie e imprese
anche il termometro della nuova febbre dell'invasione anti-cristiana
del continente!
L'anima nera di Kalergi
Per capire la missione di Kalergi non si può prescindere dall’analisi della sua anima: egli eredita dal padre l’amore per il talmudismo-cabalistico anti-cristiano e per la causa sionista del “Grande Israele”, trovando nell’occultismo e nelle pratiche divinatorie e luciferine, la sua viscerale inclinazione “religiosa”: tale slancio culminerà con l’iniziazione del giovane alle loggia giudeo-massonica Humanitas di Vienna (1921): egli fu iniziato nella stessa città in cui fu iniziato il profeta del comunismo Trotskij, con padrino Victor Adler (1852-1918). Kalergi, come detto in più sedi, auspica la realizzazione di un Nuovo Ordine Mondiale giudaico-massonico e la contestuale emersione del “popolo eletto” e del suo credo, come l'Araba Fenice, dalle ceneri della “Vecchia Europa” cristiana, attraverso l’attacco violento all’identità europea: la scomparsa delle razze e con essa la disintegrazione delle culture, delle identità nazionali e dei credi religiosi, cattolicesimo in testa. La sua delirante visione, eredità della filosofia talmudico-massonica e rosacrociana – d'intesa col mito unitario poi fatto proprio da Altiero Spinelli – guarda all'edificazione degli Stati Uniti d’Europa: un unico governo continentale, con una moneta unica (emessa a debito per schiavizzare ed imprigionare i popoli e le famiglie europee nelle proprie rispettive case) e uniche leggi da imporre ad una sub-umanità resa bestiale dalla gabbia del sangue, cioé da una commistione razziale innaturale e assolutamente pilotata dai potentati giudeo-massonici, utilizzando strumentalmente il cavallo di troia dell’islam. Uomini neutri, senza riferimenti – sessuali, religiosi e culturali – né principi; aperti a qualsiasi stravaganza culturale e neo-pagana: è questa l'immagine dell'idilliaca nuova società europea sognata del figlio spirituale di Andrae e Comenius.
La complicità del modernismo cattolico
Oggi purtroppo il fenomeno "dell'invasione dell'Europa" viene presentato come un “naturale corso degli eventi storici”, anche da buona parte del mondo cattolico – intorpidito dalla propaganda, lasciato imputridire nell’ignoranza o corrotto da agenti sionisti, a tutti i livelli – che anziché contrastare l’avanzata giudeo-massonica e l’annientamento stesso dello spirito cattolico, rema contro i propri interessi, aprendo porte e finestre all'islam, magari convinto della giusta (ma anti-evangelica) causa “dell’accoglienza a prescidere…. e ad ogni costo…”. Ciò dimenticando la lezione sull’accoglienza di San Tommaso d’Aquino, che poneva come condizione necessaria all’ospitalità dello straniero – sia pur eccezionale e temporanea – il rispetto delle leggi, della religione e degli usi e costumi dei popoli accoglienti. Qui, ovviamente, più che di accoglienza si tratta di vera e propria invasione pilotata: cioé conquista, colonizzazione! I media collusi con il mondialismo apolide (anche e soprattutto quelli di "presunta area cattolica", controllati dal regime) ci ripropongono i soliti copioni, da anni, in tutte le salse, ricorrendo a sciagurate e rassicuranti parole chiave (come solidarietà, civiltà, dovere, responsabilità, unità, cultura dell’amore e dell’accoglienza) e perfino all’ausilio dei sermoni domenicali di compiacenti e sciagurati sacerdoti, che utilizzano santuari universali della cristianità – come Assisi e San Pietro – per plagiare le masse: ormai i luoghi comuni sull’inevitabile processo di fuga delle popolazioni islamiche dai teatri della guerra si sprecano. La chiesa filo-europeista finisce per utilizzare lo stesso vocabolario dei soloni dell’alta finanza e dell’Ue sionista, protendendo altresì sia per l’abolizione del reato di clandestinità che per lo sdoganamento dello ius soli, alimentando l’anacronistica follia multiculturale e la stonata sinfonia ecumenica. Nessun sacerdote filo-europeista, oggi, sembra difendere più le politiche di sostegno alla famiglia: eppure lotta all’aborto, sostegni finanziari ai giovani e alle nuove famiglie, se ben implementate basterebbero a controbilanciare questo raccapricciante calo demografico in atto, bloccando o quantomeno attenuando in maniera del tutto naturale l’emorragia di un processo di sostituzione etnica che ormai è sotto gli occhi di tutti.
Paneuropeismo e moneta-debito
In questo folle disegno massonico, che richiama alla memoria gli ammonimenti dei profeti della Bibbia contro le seduzioni della Grande prostituta biblica (Babilonia è guardacaso la culla delle credenze e superstizioni che sono alla base del paganesimo giudeo-massonico) la questione monetaria assume un rilievo di primo piano: lo sterco di satana diviene ancora una volta protagonista della storia, rievocando ben note e drammatiche pagine evangeliche. L’euro fu infatti concepito dai profeti dell'europeismo (tra di essi un ruolo chiave lo ebbe il Romano Prodi: riciclatosi da sempre quale pseudo-adepto di fede "cattolica") per innescare una crisi, l’unica crisi capace di indurre i popoli e le nazioni a desiderare come estrema panacea al disastro continentale in atto, la beneamata “unità” politica e di tutti i principali poteri (esecutivo, legislativo, giuridico e monetario) nelle mani di un unico capo ed in seno ad un unico centro di potere continentale, sull'asse Londra-Bruxelles.
Partitismo politico: falsa panacea
I popoli, dinanzi a questo attacco contro il diritto, il credo e la libertà, auspica a tratti una soluzione politica a questo caos, dimenticando come lo stesso fenomeno del partitismo politico fu ideato dai custodi della sinarchia mondialista, proprio in vista di questi risultati, sulle ali del motto “divide et impera”. Pertanto dovrebbe essere superfluo ricordare come storicamente sia la destra che la sinistra che i movimenti cosiddetti “centristi” (stile DC in Italia), radicali, liberali, ecc.., abbiano lavorato occultamente al piano della Paneuropa, sia pur con piccole variazioni sul tema. Come non ricordare la strepitosa sintonia, rivelata in altri scritti (vedi allegati) tra Kalergi, Adenauer, Schumann e De Gasperi? Come non ricordare il portentoso contributo alla causa paneuropeista data da radicali, socialisti e liberali? (vedi qui L'Europeismo è la distruzione dell'Europa. Ecco perchè non dobbiamo votare). Nell'opera "Il Socialismo al Bivio", ad esempio, spicca la figura di Ernesto Rossi, politico e giornalista italiano antifascista e radicale, tra i padri promotori (con Altiero Spinelli ed Eugenio Colorni) del federalismo europeo, cioè del progetto d'ispirazione massonico-sionista dell'Unione europea, destinato a confluire – in un livello successivo – in un progetto ancor più totalizzante chiamato per l'appunto: "Stati Uniti d'Europa". Ernesto Rossi condivise con Altiero Spinelli, inoltre, la stesura del "Manifesto di Ventotene", considerato "il suo libro più importante, nonché il suo testamento morale" (1). Ne "Il Socialismo al Bivio" (Pag. 20) è riportata una lettera di Ernesto Rossi all'amico Giuseppe Favarelli, datata 16 Marzo 1945 ed inviata da Ginevra durante il confino in Svizzera. In essa emerge innanzitutto l'avvenuta fusione tra PC e Socialisti (PS), poi le simpatie per il partito laburista inglese, diretta derivazione della Fabian Society : "se fossi in Inghilterra – confessa Rossi a Favarelli – troverei il mio posto nel partito laburista. Mi trovo completamente d'accordo – continua – col Socialist Vanguard Group che pubblica la rivista "Socialist Commentary" ed ho molta stima per il "New Statesman" e per la "Fabian Society". Ovviamente – aggiungiamo – avere simpatica per la "Fabian Society", equivale ad aver simpatia per il Commonwealth britannico(anima del N.W.O.), per l'anglo-israelismo e per l'alta finanza londinese.
(1) (Cfr.: A. Spinelli, Il Manifesto di Ventotene, Bologna, Il Mulino, 1991, pp. 1-3; Cfr. anche: E. Rossi, «Alleanza atlantica o neutralità?», in Il Ponte, XX, 1964, n. 4; A. Spinelli, Diario europeo. 1948-1969, Bologna, Il Mulino; G. Spadaccia, «Ernesto Rossi. La battaglia federalista (a colloquio con Altiero Spinelli)», in L’Astrolabio, V, 1967)
La grande finanza della City of London e di Wall Street, infatti, non a caso, ha da sempre foraggiato i movimenti politici di tutti gli schieramenti europei, tramite il connivente sistema delle banche centrali e della moneta emessa a debito e senza riserva aurea. A nulla serve, alla luce di tali inoppugnabili verità storiche, invocare la riesumazione di cadaveri socialisti o liberali, quale “soluzione alla crisi”. Anzi!! A nulla servono i pittoreschi e mitici proclami di filosofi neo-marxisti o neo-nazisti, neo-liberisti o radicali alla rinascita di “una nuova passione per la politica”, quale provvidenziale superamento del blocco delle coscienze degli uomini di responsabilità.
L’humus culturale e religioso che diede vita
al disgraziato fenomeno del partitismo politico, infatti,
è lo stesso che architettò il graduale disfacimento
della gloriosa civiltà cristiana e della società organica e teocentrica,
in favore di modelli hegeliani immanentisti e paganeggianti.
La luce tenebrosa dei retaggi della grande Babilonia, incarnati nei secoli dal neo-paganesimo talmudico-cabalistico delle società segrete e dei gruppi massonico-mondialisti (Table Round in testa) a partire dal Rinascimento ha cercato di trasformare la società cristiana, riuscendoci gradualmente – specie a partire dal Settecento – proprio attraverso la sostituzione dello spirito politico a quello religioso. La soluzione al caos presente, dunque, non può che essere spirituale e religiosa, in primis. Non si può controbattere ad un attacco di natura religiosa e spirituale con panacee squisitamente politiche. Come non si può spegnere un grande incendio con la polvere da sparo. Ecco perché è necessario iniziare a dare un nome a tutte le cose, sbugiardando pubblicamente i falsi profeti e rifiutandosi di adeguarsi ai nuovi luoghi comuni della politica, dell’ecumenismo e del multiculturalismo a tutti i costi…
Priorità e correttivi per contrastare il "Piano"
Altra importante opera da realizzare è quella di ridimensionare il cieco vigore dei partiti e dei gruppi politici, rimodulandolo ed orientandolo verso orizzonti di verità. E’ inutile inneggiare al marxismo, se esso stesso è la culla del sionismo-massonico; è inutile celarsi dietro dogmi nazionalistici ed ultraconservatori, se non si comprende l’identità del vero nemico da contrastare e la portata profondamente religiosa della guerra in atto; è inutile protestare ed inondare di variopinte bandiere le piazze, se non si cerca di realizzare contesti di sovranità monetaria autonomi e paralleli ai tradizionali flussi monetari debitocratici: senza autonomia monetaria, infatti, nessuna reazione sarà mai possibile: sarebbe come pretendere di scalare una montagna innevata senza aver preventivamente la liquidità necessaria ad acquistare degli scarponi da neve.
La precisa e scrupolosa conoscenza del fenomeno mondialista
è dunque essenziale e propedeutica a qualsivoglia
azione di riscatto politico, religioso, sociale ed economico.
Bisogna irradiare nelle menti delle nuove generazioni
la verità sull’ipocrisia sistemica del partitismo politico e sulla
connivenza storica di esso con il sistema mondialista:
gli storici nemici di Gesù Cristo e dei cristiani furono e sono gli stessi che gestiscono le fila del sistema bancario e dell’alta finanza; questi ultimi furono e sono gli stessi che da sempre animano e fomentano le rivoluzioni e le guerre mondiali, che creano e foraggiano i partiti; che plasmano e diffondono le culture totalitarie e che fomentano e gestiscono i processi di disintegrazione indotta delle culture nazionali e degli slanci religiosi dei popoli (anche tramite l'ecumenismo). La distruzione del Cristianesimo-Cattolico, in primis, è il principale ed atavico obiettivo dei nemici della storia e della verità.
Due personaggi chiave
Molto illuminante, in tal senso,
è l’occulto rapporto rigorosamente filtrato e taciuto
dagli storici moderni e contemporanei,
tra due personaggi chiave del mondialismo,
quali Richard Coudenhove-Kalergi e George Lionel Curtis:
quest’ultimo (seconda foto grande da sinistra) fondatore della Table Round, del CFR e padre spirituale del Commonwealth britannico (cuore operativo del Nuovo Ordine Mondiale), nonché co-artefice "tecnico" del successo della Rivoluzione giudaico-bolscevica in Russia. Nei due personaggi si sintetizzano e fondono diversi progetti mondialisti, apparentemente antitetici, ma invero portati avanti da un’unica mente anti-cristiana: la Rivoluzione Comunista (piano sovversivo giudaico-bolscevico orientato alla conquista e distruzione della Madre Russia Cristiana e dello stesso popolo russo), la rivoluzione liberal-capitalista (Curtis era vicino al padre del liberismo Von Mises, di cui era dedito sostenitore); l’egemonia mondiale del modello anglo-statunitense dell'impero Commonwealth e dell'asse anglosassone Londra-Washington, uniformato ai canoni religiosi e filosofici dell’anglo-israelismo massonico di matrice giudaico-protestante (vedi qui Conoscere il Nuovo Ordine Mondiale – British Israel, Ecumenismo e Protestantesimo); la nascita dell’Unione europea. I due ambigui personaggi, Kalergi e Curtis, la loro amicizia e i loro punti di contatto, sono infine la prova ulteriore e definitiva dell’esistenza di un complotto mondiale trasversale e senza confini geografici, che sovrasta i partiti e sussiste sulla base di un'unica e sostanziale divergenza: non già quella tra blocchi ed aree continentali (Cina-Usa; Usa-Russia; Ue-Russia, ecc..) ma quella tra popoli indifesi e ignari (da una parte) ed élite mondialista (anti-cristiana, giudeo-massonica, democratista, social-comunista e liberal-capitalista) dall’altra. Tutto il resto è falsità e propaganda! Questa uniformità di piani e vedute, che gli storici al soldo dei banchieri si sono sforzati di nascondere tra le pieghe della storia, se ci pensate ridimensionano e vanificano anche i tentativi di creare false contrapposizioni politiche ed ideologiche tra Gran Bretagna e Unione europea, con quella eccezionale macchina di propaganda e marketing passata alla storia come "Brexit". L'Ue, infatti, come rimarcato in più sedi, è di fatto il carcere edificato dall'alta finanza e dal sistema bancario, dei quali City of London e Wall Street sono la massima espressione mondiale. Come potrebbero i governi britannici anglo-israeliti e filo-massonici, storicamente asserviti al progetto della Paneuropa anticristiana e del "Grande Israele" remare contro il loro stesso progetto? Impossibile!
Lionel Curtis: prototipo dell'uomo mondialista
Curtis, sostenitore ed amico di Kalergi, contribuendo attivamente al blocco del credito contro la Russia di Nicola II Romanov (ed al contestuale successo del comunismo bolscevico), ingenerando la crisi del rublo al tempo dell’avvio della grande operazione terroristico-bolscevica del 1917 contro la cristianità e sostenendo – parimenti – sia la nascita del grande impero giudeo-massonico chiamato Commonwealth (di cui fu pioniere e padre spirituale) che la stessa Paneuropa kalergiana, incarna meglio di tutti la verità sui tratti somatici dell’uomo mondialista contemporaneo: politico e trasformista, massone, filo-europeista, esperto di finanza, apolide, ipocrita, scaltro, cinico, trasversale, esaltato, inebriato di occultismo, élitario, hegeliano, determinato, fedele al credo luciferino.
Se i cercatori di verità non sapranno disarmare e smascherare
questo degenerato prototipo umano di “uomo mondialista”,
nessuna reale rinascita sarà mai possibile.
Prima la conoscenza della verità, poi l'azione consapevole e convinta che non può prescidere da una rinascita spirituale uniformata ai più alti valori cristiani! Solo così l'Europa potrà difendere la sua reale identità ed evitare la disintegrazione, soccombendo allo tsunami dell'iper-immigrazione e dell'omologazione.
Sergio Basile (Copyright © 2017 Qui Europa)
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L'Europeismo è la distruzione dell'Europa. Ecco perchè non dobbiamo votare
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