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Venerdì, 9 febbraio / 2018
– di Don Curzio Nitoglia –
Redazione Quieuropa, Don Curzio Nitoglia, Piano Morgenthau, David Mongenthau, Germania, Usa
Il Piano Morgenthau
La decimazione pianificata del popolo tedesco
nei piani del ministro del tesoro statunitense
membro della B'nai B'rith
di Don Curzio Nitoglia
Premessa
Washigton, Berlino – di Don Curzio Nitoglia – Nel 2003 usciva in lingua tedesca ed inglese il documentatissimo saggio di David Irving sul Piano Morgenthau accompagnato dalle fotocopie dei documenti originali. Esso è stato tradotto in italiano dal dottor Mario Spataro nel medesimo anno e pubblicato nel 2004 dalla casa editrice Settimo Sigillo di Roma col titolo Il Piano Morgentahu. 1944-45, un genocidio mancato. In questo libro l’Autore dimostra, pubblicando tutti i documenti del piano Morgenthau (assieme ad altri documenti americani e britannici relativi a quel piano), come il ministro del Tesoro statunitense (Henry Morgenthau – in copertina: prima foto grande a sinistra)
avesse pianificato, per lucro, per vendetta e
per facilitare l’espansione dell’Urss in Europa,
lo sterminio di gran parte del popolo tedesco a seconda guerra mondiale finita.
Il personaggio – Henry Morgenthau
Henry Morgenthau era un membro della massoneria ebraica del B'nai B'rith ed aveva stilato un piano programmatico per ridurre la Germania ad una colonia agricola. Tutte le notizie date e commentate da Irving nella parte introduttiva sono assolutamente veritiere poiché si ritrovano nella seconda parte, ossia nei documenti stilati dal Morgenthau, che l’Autore riporta nella seconda parte del suo libro.
Il Piano Morgenthau prevedeva
la riduzione della Germania ad un paese agricolo,
dopo la morte per fame e malattie di molti dei suoi cittadini
e dopo la deportazione di molti altri ai lavori forzati in Urss.
Tutto ciò prevedeva anche la frammentazione della Germania in vari piccoli Stati e la cessione di sue varie zone industriali all’Urss e alla Polonia sotto l’Urss. Durante l’incontro di Quebec, Il 15 settembre del 1944, Morgenthau riuscì a convincere, con un abile lavorio diplomatico, il Presidente degli Usa Franklin Delano Roosevelt e il primo Ministro britannico Winston Churchill ad assecondare il suo piano. Si è saputo poi che il piano Morgenthau era appoggiato e voluto anche dal comunismo sovietico, desideroso di espandersi in Europa. Infatti il braccio destro di Morgenthau era Harry Dexter White (membro dell'ordine dei templari – Ndr – in copertina: prima foto grande a destra), che sarà denunciato nel 1953 dall’Fbi come spia sovietica; egli vedeva nella distruzione della Germania la scomparsa del più importante bastione europeo per impedire l’invasione sovietica dell’Europa. Tuttavia Morgenthau non la ebbe vinta poiché all’ultimo momento Roosevelt, avvicinandosi le elezioni, temette la campagna stampa e l’opinione popolare contrarie a questo piano disumano e cinico e non volle più appoggiarlo. Alla morte di Roosevelt il nuovo Presidente americano Harry Truman cambiò radicalmente rotta, liberandosi di Morgenthau.
10 milioni di tedeschi
Nell’estate 1944 Morgenthau, di ritorno da una visita ai campi di guerra della Normandia dove aveva incontrato il generale americano Dwight Eisenhower e il primo Ministro Winston Churchill, aveva iniziato a metter per iscritto il suo piano. Irving scrive che, se il piano Morgenthau fosse stato messo completamente in atto,
“avrebbe causato nei primi due anni del dopoguerra
la morte di dieci milioni di tedeschi per fame ed epidemie”
(cit., p. 17).
Quando la Germania conobbe il Piano Morgenthau fece tutti gli sforzi bellici possibili ed immaginabili per impedire la vittoria degli angloamericani, resistendo con le unghie e con i denti sino all’ultimo sangue.
Il Piano Morgenthau: i fatti
“Fra giugno e luglio del 1944 Roosevelt e altri importanti personaggi di Washington cominciarono a far trapelare qualche idea sul trattamento da riservare ai tedeschi. Inizialmente Roosevelt, Stalin, Churchill, Eisenhower erano tutti, chi più e chi meno, sostanzialmente d’accordo nel liquidare gran parte dei capi dell’Esercito tedesco prima di un equo processo e nel far patire le conseguenze di un duro trattamento a tutto il popolo tedesco indipendentemente dalle responsabilità singole” (cit., p. 23). In genere Morgenthau non era visto molto bene dai suoi colleghi, ma era molto vicino al Presidente, per cui facilmente la poté spuntare almeno inizialmente. Egli voleva assolutamente impedire che la Germania si risollevasse e ridivenisse una potenza europea di primo grado. Il 7 agosto del 1944 Morgenthau incontrò il generale Eisenhower in Normandia e lo trovò d’accordo con lui quanto alle maniere forti da usare con tutto il popolo tedesco e la nazione germanica (cit., p. 27). Il 10 agosto 1944 Morgenthau incontrò Churchill, che si trovava in una posizione di inferiorità rispetto agli Stati Uniti poiché l’Inghilterra per affrontare gli sforzi bellici contro la Germania si era indebitata con gli Usa per circa 3 mila milioni di dollari (cit., p. 29). “La Gran Bretagna sarebbe uscita dalla guerra ricca di prestigio interno e internazionale, ma in disastrosa situazione finanziaria” (cit., p. 33). Morgentahu non aveva molte simpatie verso l’Inghilterra ed era pronto a far versare il debito che essa aveva contratto con gli Usa sino all’ultimo centesimo: “Durante l’incontro fra Churchill e Morgenthau la conversazione fu gelida come può esserlo una conversazione fra un debitore in bancarotta ed un banchiere” (cit., p. 29). “La notizia [data da Morgenthau a Roosevelt, ndr] che Churchill aveva ridotto la Gran Bretagna sul lastrico eccitò Roosevelt, il quale non immaginava che la Gran Bretagna fosse in così cattive acque ed avrebbe voluto papparsi tutto l’Impero britannico” (cit., p. 30). “Churchill, anche se approvava sostanzialmente il piano Morgenthau, avrebbe voluto ridimensionarlo, invece altri politici come Eden pensavano che si sarebbe dovuto collaborare pienamente con l’Unione Sovietica” (ivi). Roosevelt la pensava come Eden, mentre Churchill era piuttosto scettico ed ostile nei confronti dell’Urss e di Stalin (ivi), ritenendo che una Germania forte liberasse l’Europa dal pericolo sovietico, ma a Morgenthau e Roosevelt quest’idea non piaceva affatto (in realtà l'élite politica di Urss, Usa, Germania e Inghilterra sulle questioni belliche importanti e sull'agenda mondialista erano tutte d'amore e d'accordo, proiettate all'unisono verso la promozione del nascente Stato d'Israele – vedi qui approfondimenti – Ndr di Sergio Basile – Balfour e il sionismo – Origini e obiettivi delle politiche imperialiste del Regno Unito e d’Israele ).
"Bisogna evirarli tutti…"
Stalin (tra i finanziatori dell'élite nazista, con il grano dell'eccidio ucraino – Ndr di Sergio Basile) era deciso a schiacciare la Germania (come nazione) e a dividerla. Roosevelt era d’accordo con Stalin (ovviamente con ciò non dobbiamo scordare come Presott Bush, rispettivamente nonno e padre dei futuri presidenti Usa, fu uno dei principali finanziatori di Hitler – Ndr di Sergio Basile), mentre Churchill era abbastanza perplesso (cit., p. 33). Il 19 agosto del 1944 Roosevelt parlando con Morgenthau gli disse:
“Dobbiamo essere duri con la Germania,
e mi riferisco a tutto il popolo tedesco…
Bisogna evirarli tutti o almeno trattarli in modo che
non possano riprodursi” (cit., p. 35).
Ridurre i tedeschi ad un popolo di agricoltori
A questo punto Morgenthau gli espose per sommi capi quello che avrebbe essere dovuto il suo piano: ridurre la Germania ad una nazione agricola composta di piccole fattorie e priva di grandi imprese industriali (cit., p. 35). La spartizione della Germania era già stata concordata a Theran da Usa, Urss e Gran Bretagna. Frattanto il 1° settembre del 1944 Harry Dexter White completò la prima bozza del Piano Morgenthau. Il 2 settembre Morgenthau e Roosevelt la ricevettero. Roosevelt aveva delle idee molto precise sul destino della Germania e che erano assai vicine a quelle di Morgenthau. Ci si proponeva di “distruggere completamente l’immensa area che comprende la Ruhr e la Saar per farne una regione agricola di secondo piano” (cit., p. 41). Tuttavia “qualche indiscrezione sul Piano Morgenthau giunse alla stampa tanto che il piano stesso venne pubblicato interamente, il 23 settembre, dal Wall Street Journal” (cit., p. 56) e Roosevelt iniziò a rivedere le proprie posizioni. L’opposizione al piano Morgenthau si faceva sempre più forte da parte dell’opinione pubblica e dei mass media, che attaccavano sia Morgenthau sia il Presidente, il quale finì per cambiare totalmente decisione e annullare la messa in pratica del piano (cit. p. 57 e 58). Il 20 ottobre, scrivendo al Dipartimento di Stato, Roosevelt mise in chiaro che aveva voltato definitivamente le spalle al piano Morgenthau. Ma Morgenthau non si dette per vinto e continuò ad aggirarsi per Washington col suo piano, sperando di farlo approvare nuovamente dal Presidente. Però l’Esercito americano era nettamente contrario. Chi volesse può leggere tutto il testo del piano Morgenthau riportato nel libro suddetto da pagina 63 a pagina 308 .
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