Lunedì, Giugno 10th/ 2013
Iniziativa di Libero Confronto – Pensa e Scrivi di "Qui Europa"
Lunedì, Maggio 14th / 2012
– di Sergio Basile –
Commissione europea / Italia / Bruxelles / Crisi Ue / Commissione agli Affari Economici e Monetari / Olli Rehn / Debito pubblico / Recessione / Crescita / Rapporto sulla crisi / Rapporto debito-Pil / Rapporto previsionale di primavera / Por-Fse 2007-2013 / Mario Monti / Giorgio Napolitano / Stime / Tecnocrazia / Nuovo ordine mondiale / Banca Europea degli Investimenti / Bei / Tobin Tax / Project bond / Banche / Interessi sul debito
Commissione Ue – Rehn presenta il Rapporto
Previsionale di Primavera sull'Italia
Tutti pronti ad andare in Grecia!
Bruxelles – Stamane, il vicepresidente della Commissione Ue, Olli Rehn in una conferenza stampa, ha reso noto il quadro economico previsionale di primavera del suo esecutivo, evidenziando per l’Italia nel 2012 un – aggiungiamo ovvio – peggioramento della crescita: le nuove stime economiche della Ue prevederebbero per l’anno in corso una diminuzione del Pil pari all'1,4%, contro il -1,3% previsto a febbraio. Migliorerebbe, allo stesso tempo – nota il Commissario agli Affari Economici e Monetari – il rapporto deficit/pil, con ulteriori cali a -2% nel 2012 ed a -1,1% nel 2013. Ma francamente, questo, oltre ad essere un dato non rapportabile all'entità dei sacrifici e alla macelleria sociale fatta fino ad oggi in Italia, ci sembra un dato davvero irrisorio. Un dato che non sta minimamente in piedi, dal momento che l’ultima finanziaria varata non è servita neppure a pagare gli interessi sul debito pubblico da corrispondere alle banche: attestatisi, quest'anno, a circa 80 miliardi di euro. Ma questo elemento non sembra rientrare nel rapporto della Commissione, né tantomeno negli appunti privati di mister Rehn, che – usando toni fin troppo entusiastici – ha “profetizzato” che la ripresa ci sarà comunque l’anno prossimo, con un aumento dello 0,4% del Pil, rispetto allo 0,5% previsto dal governo. Questo, senza però dire che l’anno prossimo dovranno essere corrisposti alle banche interessi sul debito ancora più cospicui. No comment!
Un pareggio di Bilancio insensato e sanguinoso
L'Italia inoltre – secondo l’ottimista supercommissario – raggiungerà nel 2013 il pareggio di bilancio in termini strutturali “grazie alla manovra aggiuntiva” che, come dichiarato, sarà pari a oltre mezzo punto del Pil. Ma oggettivamente 1) non ci sono dati oggettivi per sostenerlo scientificamente; 2) Non servirà pareggiare il bilancio se prima non si provvede a tappare la vasca forata della finanza, inibendo la speculazione internazionale sul debito; 3) Il prezzo da pagare fino all’anno prossimo è e sarà troppo alto. Nei prossimi mesi gli Italiani – se i dati sulla disoccupazione dovessero continuare a restare tali – potrebbero ritrovarsi in massa già in Grecia per le cavanza estive, e senza staccare alcun biglietto aereo. Drammatico!
Un sospiro di sollievo
Ma poi Rehn ha pensato – giustamente – di tirar su l’animo degli Italiani presenti alla conferenza ed incollati ai teleschermi, tirando fuori un altro pò di sana matematica e dichiarando che il Bel Paese sarebbe sulla strada giusta per raggiungere il pareggio strutturale di bilancio, non avendo bisogno (per tal fine) di nuove manovre. Che bello! Un buon giorno si vede dal mattino! Rehn ha inoltre ribadito il fatto che “l’Italia raggiungerà gli obiettivi previsti per il 2013 e che – al netto degli effetti ciclici ed in termini strutturali (che non si capisce bene cosa voglia significare) – resterà in linea con il Patto di stabilità e crescita”. Ottime notizie – si fa per dire – anche sul debito pubblico: “esso si attesterà – ha continuato Rehn – al 123,5% del Pil nel 2012 e al 121,8% del Pil nel 2013. Stime queste, in linea con quelle del governo italiano che prevede per il 2012 il 123,4% e per il 2013 un rapporto debito/Pil del 121,6%” . Certo che detto da un ex-collega di Mario Monti (anch’egli rigorosamente non eletto) e con toni simili a quelli usati dal professore (più volte sbugiardato nelle ultime settimane in merito alla crescita ed alla ripresa) è un autentico sospiro di sollievo per tutti gli Italiani!
Le impalpabili e leggere previsioni dei nominati
Le sibilliache previsioni di Olli Rehn risultano, pertanto – nel concreto – appese e contraddette dal fatto che la disoccupazione continuerà – come visto – inesorabilmente a crescere: l'aumento sarà largamente maggiore dell'1% rispetto al biennio precedente, ed a sostenerlo vi sarebbe anche un intero capitolo della Commissione, dedicato all’Italia ed insito all’interno delle previsioni economiche di primavera. Ciò – detto in altri termini, più realistici e concreti – equivale a riconoscere ufficialmente il fallimento del caro professor Monti e del suo governo di nominati, nonché gli errori (sia pur indiretti, ma evitabili) dello stesso presidente Napolitano, che ha favorito la nomina del membro della Trilaterale (nonché arcinoto profeta di un neo-liberismo estremo) con un tempismo perfetto quanto imbarazzante. Ciò equivale a dire che l'Europa del Sud è sprofondata in una recessione senza fine alla quale, nelle ultime ore, qualcuno vorrebbe rispondere riproponendo con forza l’adozione di project bonds (in pratica nuovi debiti ad interesse per la gioia delle banche, e per finanziare progetti che qualcuno – in seno alle regioni, come visto nell’articolo precedente – avrebbe dovuto finanziare mediante un equo e puntuale utilizzo dei fondi strutturali 2007/2013). Altre soluzioni paventate stamane nei corridoi della Commissione e dell’Europarlamento, consisterebbero nell’introduzione rapida dell'ormai celeberrima Tobin Tax e nell’aumento di capitale della Banca Europea degli Investimenti (Bei): strumento, si dimentica, totalmente nelle mani della tecnocrazia che ha contribuito a creare tale caos, evidentemente figlio di un “nuovo ordine mondiale” che si sta delineando in maniera sempre più netta, sfacciata e distruttiva.
Sergio Basile (Copyright © 2012 Qui Europa)
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