Domenica, 23 Ottobre/ 2016
– di Patrizia Stella –
Mercoledì, Ottobre 31th/ 2012
– di Sergio Basile –
Iva / Mario Monti / Vittorio Grilli / Bugiardi per mandato / Bubie / Governo Italiano / Ministro dell'Economia / Dittatura Fiscale / Giorgio Napolitano / Truffa Legalizzata / Gran Suggeritore / Rating / Spread / Lehman Brothers / Ezra pound / Pierluigi Bersani / Manuel Barroso / Unione europea / Pierferdinando Casini / Angelino Alfano / Silvio Berlusconi / Inside Job / truffa delle agenzie di rating / Goldman Sachs / Standard & Poor's / Moody's / Sicilia / Rosario Crocetta / Beppe Grillo / Giorgio Napolitano / Legge di Stabilità / Riforma Elettorale /
Monti-Grilli, Bugiardi per mandato! Iva: un
favore agli Italiani chiesto dai mercati
Ma chi sono i mercati? Cosa sono il Rating e lo Spread?
Aria fritta! E' una truffa, ed ecco perchè!
La truffa Usa del 2007 insegna
Pd, Udc e Pdl: la cecità complottista della Troika Italica
Roma – Ennesime bugie del Ministro dell'Economia Vittorio Grilli, che stamane su Rai Uno ha nuovamente dichiarato come l'Italia sia prossima dall'uscita dalla Crisi (?) anche grazie alle misure varate dal suo governo. Ma quel che dice non è solo assurdo e completamente menzognero, ma va contro qualsiasi fondamentale economico. Contro qualsiasi legge studiata in dozzine di manuali di economia. Evidentemente anche in molti manuali distribuiti presso la Bocconi del tecnico signor Monti. E' tornato a parlare di Legge di Stabilità e di Imu Grilli, secondo il quale "la scadenza del 17 dicembre per il pagamento del saldo dell’Imu non potrà essere posticipata". Ma molti comuni non hanno ancora deciso sull'Imu. "Per i cittadini di tali comuni – chiarisce Grilli – i pagamenti dovranno comunque attenersi alle indicazioni sulle aliquote date da Palazzo Chigi".
IVA – Vittorio Grilli, bugiardo per "chiamata"
Ma stamane Grilli ha parlato anche di Iva, e qui assistiamo all'apoteosi della bugia. Secondo il tecnico infatti il governo non ha aumentato l'Iva, ma l'ha diminuita. Avete letto bene, non sono impazzito! L'avrebbe diminuita: dal momento che in Giugno, la stessa – a detta di Grilli – "era stata aumentata in previsione addirittura di 2 punti percentuale (dal 21% al 23%)" grazie ai voti favorevoli di Pd, Pdl e Udc.
Grilli – "Con l'IVA, stiamo facendo un Grande favore agli Italiani"
Pertanto, la Banda Monti (che ad oggi – ricordiamolo – fa un lavoro sporco senza rispondere a nessuno, perchè governa senza alcun mandato elettorale) secondo lo pseudo-ministro dell'"Economia" starebbe facendo un grande favore all'Italia ed agli Italiani. Ma ci chiediamo allora: qualora gli aumenti concordati fossero stati di 5 o 6 punti, cioè dal 21% al 26-27%, ci sarebbe stato il concreto rischio di dover assistere alla beatificazione di Mario Monti? Evidentemente si! Perchè, se il "ragionamento" (si fa per dire) di Vittorio Grilli, fosse valido, in quel caso avremmo dovuto fare un pellegrinaggio di massa a Palazzo chigi per lodare e venerare il prodigale e paterno Monti. Ma sentite come ha risposto a quanti gli stavano facendo notare che l'aumento dell'Iva di un punto in realtà diminuisce e non incrementa le entrate statali, poichè (come noto) inibisce i consumi e fa scoppiare l'inflazione, in una spirale recessiva drammatica. "E' l'Europa che ce lo chiede! In particolare i mercati che regolametano l'economia continentale. Dobbiamo riguadagnare credibilità agli occhi dei mercati!". E' stato questo il lapidario e strampalato commento del signor Vittorio Grilli. Ma per dire certe … "cose", ci domandiamo, bisogna essere ministro dell'economia del Paese? Non bastava chiamare magari un falsario, o un ignorante al suo posto? Sarebbe stato pure più economico per le casse statali e per la Spending Review.
Giovani di Facebook, Sveglia!
Qui Brucia tutto! Stare a giocare è una bestemmia!
Certo, per contro, la cosa davvero disarmante è constatare come mentre Grili e Monti si arrampicano sugli specchi e l'Italia, la Bella e Ricca Italia, sta morendo, molta gente disoccupata e disperata per fuggire dalla realtà e non pensare a quest'inferno si alieni costantemente ed in maniera colpevolmente indifferente sui social network con futili giochini o postando idiozie, invece di prodigarsi a suonare l'allarme e la carica, ad organizzare convegni, a scendere in piazza, ad occupare scuole e ad aprire gli occhi all'elettorato attivo postando articoli seri sulla crisi, ed a tappeto, visto che l'incendio sta bruciando ormai l'intera baracca con tutti i baraccati. Se davvero capissimo la gravità di quello che sta accadendo, non dormiremmo la notte pur di ricorrere ai ripari! O ondremmo a piedi a Pompei! Vedi, ad esempio, l'emblematico esempio di quanto accaduto in Sicilia dove – pur trionfando in proporzione il M5S – Casini e Bersani appassionatamente e strategicamente insieme, hanno vinto di misura, potendo contare su una parte (sia pur minoritaria nel complesso) di elettorato completamente offuscato e plagiato dai media di regime o affetto da strane sindromi da "debito".
Il Rating? E' Una semplice opinione non vincolante!
Frattanto, il governo, nelle rarissime interviste davvero pungenti alle quali abbiamo lavuto a "fortuna" di assistere finora, quando non sa che pesci prendere, si rifugia nei classici luoghi comuni, come accaduto stamane al ministro Grilli. Quello più diffuso ed utilizzato si chiama "spread-rating". Tu parli, la gente non capisce, e l'intervista finisce! Tutto qui! Ma rinfreschiamo le idee a quanti – e sono ancora haimé molti, troppi – non conoscono la truffa che si nasconde dietro concetti come spread e rating. Innanziatuto il rating (dal quale si genera la differenza di interesse tra BTP e Bund tedeschi, altrimenti detta "spread") non è un diktat al quale stati e Unione europea dovrebbero essere vincolati e sottostare inermi. Non è una legge! Anzi! Il rating è una semplice opinione personale, cari lettori. Qual può essere la mia o la vostra. Nulla più! Lo spread – che fino all'anno scorso era un oggetto misterioso e alieno dal nostro dizionario – oggi improvvisamente è diventato, tuttavia, comune ed importante come il pane. Dopo le previsioni del tempo, ormai, assistiamo alle previsioni sullo spread. Ma vi pare normale? Edidentemente a Casini, Alfano, Bersani, Renzi, Berlusconi (malgrado le recite recenti in TV) e compagnia bella, si! Loro evidentemente a colazione mangiano fette biscottate e spread! Chissà!
Il Rating? E' una Truffa! Aria fritta!
Ma ormai anche noi per volontà di questi "impresentabili signori della politica" mangiamo pane e spread tutti i giorni! Ma vi pare possibile? Anche qui l'ignoranza domina incontrastata! Il rating, come detto, è il nulla! Aria fritta! Ma diciamolo a tutti però! Su Facebook, a scuola, per strada, a pranzo! Non teniamocelo per noi! Diciamolo soprattutto a quei cari elettori che votano ancora Pd, Pdl e Udc. Svegliamoli dal coma mortale! Si dimentica, infatti, che all'indomani della truffa Usa del 2007, che portò al fallimento della Lehman Brothers e alla successiva crisi dei mutui sub-Prime americani (N.B.: che non c'entra nulla con la nostra crisi del debito, contrariamente a quanto sostengono la TV, i media di regime e molti cosiddetti economisti) alla stessa banca era stato affibiato, fraudolentemente, un rating massimo da tripla A, proprio dalle stesse agenzie di rating, che hanno fraudolentemente affossato l'Italia nel 2011. In entrambi i casi – nel 2007 come nel 2011 – migliaia di investitori furono frodati. Contestualmente banche come Goldman Sachs e Morgan Stanley guadagnarono una fortuna, dal momento che si erano prodigati a scommettere sulla caduta e sul progressivo affossamento delle illustri vittime, attraverso scommesse finanziarie e acquisto di titoli di stato con interessi gonfiati. Alla luce di ciò capiamo come l'espressione usata dal ministro Grilli ("ce lo chiede l'Europa per garantire la stabilità dei mercati") in realtà sia una grossolana balla, sostenuta per zittire gli osservatori più acuti e confondere gli ignoranti ed i creduloni.
L'errore delle agenzie e l'ammissione dell'inconsistenza del Rating
Rating? "Uno strumento Colpevolmente sopravvalutato!"
All'indomani del fallimento della Lehman – come racconta benissimo il film documentario Usa, Inside Job, che vi invito a vedere al più presto – infatti i capi delle stesse agenzie di rating incriminate si difesero dinnanzi all'opinione pubblica Usa, dicendo che l'errore di valutazione della tripla A alla "cotta" Lehman Brothers, era stato un qualcosa di grave, ma sopravvalutato. Secondo i signori del rating (che altro non sono che privati managers interessati al lucro, operanti nei mercati ed al soldo delle multinazionali franco-anglofone) infatti la responsabilità principale di queste "crisi" indotte non era loro, ma di coloro i quali avevano affibiato questa patente di onnipotenza e valenza assoluta (per non dire istituzionale) al rating stesso. "Il rating è un semplice consiglio!" fu il commento! Fu la disarmante quanto semplice giustificazione! Dunque in Europa la colpa è in ultima istanza di Barroso, Monti e dei nostri politici? Il Discorso mi sembra davvero mlto chiaro! D'altra pèarte – se così non fosse – perchè il "pacchetto anti-rating" del Commissario al Mercato Interno, Michel Barnier, fu messo in un cassetto? Perchè l'Europarlamento ed i leaders del Consiglio europeo dormono?
La cecità complottistica della Triade Bersani, Casini, Berlusconi
Ma allora che cavolo ci chiedono i mercati? Nulla! E' un bluff! D'altra parte molte procure ci hanno dato ragione (ultima quella di Trani in Italia), ma il dio rating ed il semi-dio spread (suo figlio) regnano ancora incontrastati, e sotto gli occhi della triade delle meraviglie: Bersani, Casini e Berlusconi. I veri colpevoli di questo schifo, ancor di più – se è possibile – del tecnico Monti. D'altra parte si sa: i tecnici, da sempre nella storia, sono stati chiamati a fare il gioco sporco che i politici non volevano fare. E ciò almeno direttamente, per non essere ricordati come i diretti assassini dei popoli che avrebbero dovuto rappresentare e tutelare. I banchieri e le lobby ringraziano! D'altra parte come disse Ezra Pound: "I politici non sono altro che i camerieri dei banchieri!" Come giudicare allora la vittoria del "montiano" Crocetta in Sicilia (con tutto il rispetto per l'uomo Crocetta) se non come un atto di fiducia-ignoranza del popolo ignorante e sottomesso nei nostri carnefici?
I Timori "condivisibili" di Napolitano
In questo sfacelo, comprendiamo allora tutta la preoccupazione del co-salvatore della patria, il carissimo signor Giorgio Napolitano, che nelle scorse ore, si è sentito in dovere di richiamare il Parlamento ad agire in fretta, al fine di approvare la riforma della legge elettorale. In Particolare poi, per il monarca del Quirinale (che spende per il suo carrozzone quattro volte di più di Buckingham Palace in London – Vedi "La Casta" di Rizzo-Stella) "un intoppo sulla legge di stabilità non renderebbe necessario lo scioglimento anticipato delle Camere". Esisterebbe, infatti, per il golpista Napolitano (come tra l'altro ha fatto intendere lo stesso Cavaliere nell'ultimo noto sfogo di stagione) la possibilità di arrivare alla formazione di una nuova maggioranza di governo, e con nuove regole ben blindate, pronte per Aprile. Certo che la vittoria siciliana del "partito del disgusto" verso la casta – che può contare invero sul 53% dell'astensionismo, sul 4% di votanti scheda bianca, e sullo straordinario 18% conseguito dal "novellino" Beppe Grillo: che in matematica fa il 75% dei Siciliani stufi della casta attuale e bramosi di rivoluzione) deve spaventare molto, troppo, il caro inquilino del Quirinale, che intanto studia le contromosse per tutelate la sua creatura tecnica.
Sergio Basile (Copyright © 2012 Qui Europa)
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