Calciopoli / 2006 – Tribunale Ue respinge ricorso azionisti Juve

Sabato, Aprile 14th/ 2012

– di Sergio Basile – 

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Tribunale Ue respinge  ricorso azionisti Juve

per Insussistenza d'interesse comunitario

Gli effetti del dopo Calciopoli: la madre degli

scandali sportivi "made in Italy"

Bruxelles, Torino – Nel 2009 l’organizzazione “Giulemani dallajuve” (costituita da tifosi e piccoli azionisti della Juventus) in occasione delle ripercussioni dello “Scandalo Calciopoli” aveva levato ricorso alla Corte europea contro la Commissione di Manuel Barroso che, “per insussistenza di un interesse comunitario sufficiente”, non aveva preso posizione contro gli organi ufficiali e federali – nazionali ed europei – quali appunto Figc, Coni, Fifa e Uefa – tirate in ballo dall’organizzazione pro-Juventus, ed accusate di aver violato le regole europee sulla concorrenza. Nelle scorse ore la Corte ha però respinto il ricorso non reputando la questione d’interesse comunitario e pertanto fuori dalle competenze dirette dell’Ue. In particolare, nella nota ufficiale diramata dal Tribunale Ue, si legge che “la Commissione ha giustamente deciso che i comportamenti denunciati non incidono in maniera significativa sul commercio intracomunitario, sottolineando la limitata portata economica della causa – inoltre – l'impatto delle sanzioni inflitte alla Juventus sulla struttura concorrenziale del calcio mercato – riporta in aggiunta la nota – non ha portata significativa e le sanzioni non hanno causato una disfunzione significativa del mercato comune a causa della portata limitata delle violazioni”.

  L'intervento del Tar Lazio  

Va ricordato che precedentemente sulla questione era già intervenuto il Tar del Lazio che, al contrario, aveva aperto alla possibilità dell’ottenimento di una tutela comunitaria da parte dell’ente ricorrente, al fine di salvaguardare un proprio diritto ed interesse legittimo.

  All'origine del ricorso – Lo scandalo Calciopoli  

La madre di tutti i mali fu il celeberrimo scandalo, noto come “Calciopoli”, che nel 2006 travolse i vertici del calcio italiano, coinvolgendo molteplici e blasonate società professionistiche nonché dirigenti delle stesse e dei principali organi calcistici italiani, tra i quali la Figc (Federazione Italiana Giuoco Calcio) la Lega Nazionale Professionisti e l’Associazione Italiana Arbitri. Nel calderone vi finirono anche alcuni arbitri. Calciopoli fu il terzo, ma il maggiore, tra i grandi scandalo nella storia del calcio italiano, dopo quello sulle scommesse del 1980 e del 1986, anche se come portata ed effetti è stato certamente maggiore dei due precedenti. Senza scordare però il filone dell’inciesta sul calcio scommesse scoppiato nel 2011/2012, che ha già travolto personaggi di spicco del mondo del calcio, tra cui l’ex-nazionale Beppe Signori. Su Calciopoli – inchiesta avviata nel 2005 dalla Procura di Torino, dal Procuratore Raffaele Guariniello, denominata Offside – si era chiusa con l’archiviazione per “l'inesistenza di situazioni penalmente rilevanti”. La pubblicazione delle prime intercettazioni telefoniche giunse, tuttavia, nel maggio 2006, a pochi giorni dalla conclusione della stagione calcistica 2005-2006,  e portarono alle dimissioni del presidente della Figc Franco Carraro, del vice, Innocenzo Mazzini, del presidente Aia Tullio Lanese, del presidente della Lega Calcio Adriano Galliani e di Luciano Moggi e Antonio Giraudo due dirigenti della Juventus, riconducibili alla famosa “triade”: Moggi-Giraudo-Bettega (in foto con lattuale allenatore della Juve, Marcello Lippi). Il Coni commissionò la stessa Federcalcio.

  Il caso Juve – Gli sviluppi di calciopoli  

I due procedimenti, che riguardarono partite e classifica finale del campionato di calcio di Serie A 2005-2006, si chiusero rispettivamente il 14 ed il 25 luglio 2006, permettendo di stilare una classifica definitiva al netto delle penalizzazioni inflitte a Juventus, Milan, Fiorentina, Lazio, Reggina ed Arezzo. La società maggiormente colpita dalla giustizia sportiva fu proprio la Juventus: riconosciuta colpevole d’illecito sportivo e punita – come i tifosi ricorderanno amaramente – con la revoca del titolo di Campione d'Italia 2004-2005; la mancata assegnazione del titolo 2005-2006 e la retrocessione – onta senza precedenti nella gloriosa storia del club – in Serie B: dove dovette scontare anche un'ulteriore penalizzazione di 9 punti nella classifica del Campionato 2006-2007. Nella bufera fu poi coinvolta anche l’Inter (Giacinto Facchetti, fu condannato per illecito sportivo con accuse analoghe a quelle indirizzate ai danni della Juve). Il patron Moratti e la squadra furono però salvati dalla prescrizione.

   Le accuse    

Luciano Moggi risultò essere a capo di una sorta di cupola (come fu derfinita dai giornali dell’epoca) in contatto, tra l’altro – in veste di “Grande suggeritore e burattinaio” – con giornalisti ed opinionisti della tv e della carta stampata. Tra i nomi più noti emersi dalle intercettazioni ambientali ricordiamo Aldo Biscardi, l'ex arbitro Fabio Baldas; l’ex-Ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu (che avrebbe chiesto un occhio di riguardo perla squadra Sassari Torres) Tony Damascelli (Il Giornale), Guido D'Ubaldo (Corriere dello Sport), Franco Melli (Il Tempo: ospite fisso de Il processo di Biscardi), Lamberto Sposini (TG5: anch’egli ospite a Il processo di Biscardi), Giorgio Tosatti (Raisport), Ignazio Scardina (Rai Sport) e Ciro Venerato (Rai Sport). La posizione penale di quasi tutti i cronisti fu archiviata nel 2007, anche se molti di loro furono sospesi per qualche tempo dall'Ordine dei giornalisti.

  Il ricorso della Juve e la richiesta rissarcitoria  

Dopo l’esito in primo grado del processo di Napoli la Juventus presentò nel novembre 2011, contro Federcalcio e Inter, ricorso al Tar Lazio, chiedendo un risarcimento danni record, pari a 444 milioni di euro derivanti dalla presunta disparità di trattamento sui fatti di Calciopoli  tra gli eventi del 2006 e 2011. Il ricorso suscitò le dure reazioni da parte di Figc e Coni. Successivamente Andrea Agnelli, Presidente Juve, chiese – senza successo – la convocazione di un tavolo di discussione per ovviare alla controversia. 

Sergio Basile (Copyright © 2012 Qui Europa)

 

 

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3 Responses to Calciopoli / 2006 – Tribunale Ue respinge ricorso azionisti Juve

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