di Sergio Basile / Redazione Qui Europa
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La Canonizzazione del giovane Cristero José Del Rio:
Su TV2000 alle 21,00 il Film Cristiada
La storia dell'eroica resistenza di José e dei Cristeros messicani
contro la repressione massonica del governo Calles
«Cara mamma, mi hanno catturato, stanotte sarò fucilato.
Ti prometto che in Paradiso preparerò un buon posto per tutti voi.
Firmato: Il tuo Josè, che muore in difesa della fede cattolica
per amore di Cristo Re e della Madonna di Guadalupe».
José Luis Sanchez Del Rio
Sergio Basile / Redazione Qui Europa
Domenica 16 Ottobre: canonizzazione di José
Roma, Piazza San Pietro – Finalmente il grande film Cristiada andrà in onda sulla tv italiana (Tv2000) nello stesso giorno in cui sarà canonizzato il giovane ed eroico Cristero José Luis Sanchez Del Rio (1913-1928), co-protagonista di una delle più commoventi, tragiche e gloriose pagine della resistenza cattolica del popolo messicano, afflitto da terribili persecuzioni anti-cristiane, che – negli anni Venti del Novecento (1926 – 1929) – non esitarono a far strage di intere famiglie e migliaia di sacerdoti, braccati e sterminati fin dentro le chiese. Oggi, Domenica 16 Ottobre 2016, in Piazza San Pietro, sarà elevato agli onori degli altari il ragazzino-martire, assieme ad altri 6 nuovi santi: quale miglior modo di onorarli con la preghiera di intercessione e – in aggiunta – con la visione di questo bellissimo film? Un vero evento: sia la canonizzazione che la visione al vasto pubblico della stessa pellicola… Specie se si considerano i vergognosi boicottaggi degli ultimi anni e le diffamazioni di quella nobilissima, alta quanto dimenticata epopea cristiana. Grazie a Tv2000 che stasera, dalle ore 21.00, lo manderà in onda. Il film, noto anche come For Greater Glory (girato a Città del Messico, Durango, Zacatecas, San Luis Potosí, Tlaxcala e Puebla) diretto da Dean Wright e scritto da Michael James Love, fu distribuito nelle sale italiane solo dal 15 ottobre 2014, per iniziativa di "Dominus Production". Nei due anni precedenti l'uscita (sia pur in sordina) un imbarazzante e strano silenzio mediatico aveva accompagnato la presentazione del film. Un film indubbiamente scomodo e per molti versi attualissimo!
Il film. la storia
Cristiada apre con titoli che descrivono gli articoli anticlericali presenti nella liberticida Costituzione del Messico del 1917, anno in cui – mentre in Russia gli affini bolscevichi architettavano la Rivoluzione d'Ottobre – il neoeletto presidente messicano, Plutarco Elías Calles (interpretato dall'attore Rubén Blades) socialista e massone, avviò una violenta e implacabile repressione contro la fede cattolica. Nel paese da lì a poco scoppiò una guerra civile (guerra Cristera) di rara crudeltà. Le chiese furono date alle fiamme, le statue e i segni della fede distrutti; innumerevoli furono gli omicidi: i cristiani uccisi furono appesi ai pali del telegrafo quale monito per il resto della popolazione. Furono anni di terrore e inaudita violenza: decine di migliaia di messicani furono massacrati. Gli Usa – tanto per cambiare… – appoggiarono Calles (1). Dall'analisi delle origini e propagazione del fenomeno rivoluzionario che chiamiamo "Socialismo"(1), possiamo comprendere facilmente le ragioni di questa diabolica allenza (che ancora oggi si rinnova in numerosissimi teatri di guerra). Nel 1926, il Presidente Calles e il suo gabinetto di massoni, dopo aver tentato di costituire una Contro-Chiesa nazionale, separata da Roma, affermò:
«La Chiesa è la sola causa di tutte le sventure del Messico»
Plutarco Elias Calles (1926)
(1) Dalla metà del XIX il Messico, che dall'epoca della colonizzazione spagnola (XI Secolo) era un paese dalla fortissima tradizione cattolica, cadde sotto l'influenza politica degli USA, paese a maggioranza protestante e quindi sotto l'influenza giudaico-massonica, e fu governato (salvo l'effimera parentesi dell'imperatore Massimiliano d'Asburgo) da un'élite politica i cui membri erano in gran parte massoni. Cfr.: Enrique Krauze, Mexico: Biography of Power. A History of Modern Mexico, 1810-1996, New York, HarperCollins Publishers Inc., 1997, pp. 436-437.; (2) Cfr.: Le radici occulte del Socialismo; Cfr.: La Massoneria favorisce e propaga il Comunismo che è opera ebraica
Il sacrificio di José
Il vecchio Padre Christopher (Peter O'Toole nel film) è uno dei protagonisti di "Cristiada". Egli dinanzi gli occhi del giovane chierichetto tredicenne, José Luis Sanchez (Mauricio Kuri nel film), fu barbaramente ucciso dai Federales, offrendosi impavido agli aguzzini. Il tredicenne, testimone del delitto e profondamente segnato dalla tragica dipartita del suo caro amico sacerdote, si unì ai ribelli, i Cristeros (3), guidati dal generale in pensione Enrique Gorostieta Velarde (un eccelso Andy Garcia). Il generale, inizialmente ateo, ben presto prese a cuore il ragazzo, instaurando con Questi un rapporto di profonda amicizia. Catturato durante uno scontro con i Federales, José fu sottoposto a tortura ma, malgrado le atroci sofferenze patite, non rinunciò mai alla sua fede in "Cristo Re" e per questo fu messo a morte. Nelle sue tasche ritrovarono una lettera, che il giovane martire non fece in tempo a consegnare alla madre:
«Cara mamma, mi hanno catturato, stanotte sarò fucilato.
Ti prometto che in Paradiso preparerò un buon posto per tutti voi.
Firmato: Il tuo Josè, che muore in difesa della fede cattolica
per amore di Cristo Re e della Madonna di Guadalupe».
(3) Il nome "Cristeros", contrazione di Cristos Reyes, fu dato spregiativamente dai governativi ai ribelli, a motivo del loro grido di battaglia: Viva Cristo Rey! ("Viva Cristo Re!")
La vittoria dei Cristeros
La cruenta fine del giovane José provocò un sussulto nazionale e rinvigorì ancor più la fiera reazione del popolo cattolico contro la repressione massonica di Calles. L'anno seguente, nel 1929, a perdere la vita fu lo stesso generale Gorostieta, colpito a morte in battaglia, nello stato di Jalisco, appena dopo essersi confessato ed essersi riconciliato con Dio e con se stesso. Nel 1929, il sacrificio e la perseveranza dei Cristeros servìrono a costringere alla resa Calles, che ristabilì in parte la libertà religiosa, dopo aver provocato il massacro complessivo di oltre 85 mila uomini (4). I portoni delle chiese furono riaperti! Papa Benedetto XVI beatificò José nel 2005, con altri dodici martiri Cristeros. Dopo i titoli di coda, nel film viene mostrata la vera esecuzione di un cristero, che apre le braccia in segno di pace e di croce. La pregevole opera, che vede tra i protagonisti anche una superba Eva Longoria, nella parte della moglie del generale Gorostieta, è tratta dalle cronache del 1976 The Cristero Rebellion, scritte dallo storico franco-messicano Jean Meyer. Un film meraviglioso che vale la pena vedere e su cui meditare, viste le attualissime persecuzioni che dalla Siria all'Iraq, dalla Palestina all'Africa, passando per l'Asia, minacciano come mai prima d'ora la vita di milioni di cristiani!
(4) Secondo alcune stime – Cfr..: Franco Cardini, "Cristeros, quell'eccidio dimenticato", Avvenire, 27 luglio 2006. – nella guerra persero la vita oltre 85 000 messicani. La Chiesa subì una persecuzione durissima: si pensi che tra il 1926 e il 1934 la maggior parte dei sacerdoti messicani furono uccisi o espulsi. Su 4.500 sacerdoti solo 334 furono leggittimati ad officiare messa, mentre gli altri furono deportati/espulsi o uccisi. Nel 1935, ben 17 Stati del Messico non avevano alcun sacerdote. Cfr.: Robert L. Scheina, "Latin America's Wars: The Age oh the Caudillo", 1791-1899, 2003, p. 33; Cfr.: Ramón Eduardo Ruiz, "Triumphs and Tragedy: A History of the Mexican People", New York, W. W. Norton & Company, 1993, p. 393.
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