La Germania rimpatria l’Oro: Ecco cosa si Nasconde Dietro il Mistero delle Riserve Auree Richiamate
Venerdì, Gennaio 18th/ 2013
– di Vincenzo Folino e Sergio Basile –
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Germania Riserva Aurea
La Germania rimpatria l'Oro: le previsioni
di Qui Europa e le Possibili strategie
dell'Eurocasta
La Deutsche Bank smuove la 2a Riserva Aurea al Mondo
Ritiro dell'oro – Strategia stile "Debtocracy" a garanzia Eurobond?
Arma di difesa contro la denuncia per crimini contro l'umanità
piovuta sulla Merkel, o Rischio Default dietro l'angolo?
Berlino – Dopo le indiscrezioni apparse nei giorni scorsi sul quotidiano economico “Handelsblatt”, la notizia che la Germania sarebbe in procinto di rimpatriare gran parte dell’oro conservato nelle varie banche centrali sparse per il mondo è stata ufficializzata da una nota della Deutsche Bank. Secondo quanto reso noto dalla banca centrale tedesca verranno rimpatriate 700 tonnellate di oro entro il 2020, con l’obiettivo di conservare nei caveau nazionali metà delle 3.391 tonnellate del "principale bene rifugio" in proprio possesso . Più esattamente, a partire dall’anno in corso, la Deutsche Bank ritirerà tutto l’oro collocato nella Banque de France (circa 374 tonnellate), e ridurrà di 300 tonnellate il volume di riserve auree (dal 45 al 37%) conservate presso la Federal Reserve statunitense. Al contrario, nessun ritiro è previsto dai forzieri della Bank of England, che continuerà a detenere il 13% delle riserve auree tedesche.
La Seconda Riserva Aurea al Mondo
Una notizia scottante, di quelle che non possono passare in alcun modo inosservate e che dovrebbe destarci più di una preoccupazione, se non altro perché non stiamo parlando di una riserva aurea qualsiasi, ma della seconda maggiore riserva aurea del pianeta dopo quella degli Stati Uniti. Per la cronaca, la terza è quella italiana, malgrado gli ingiustificati declassamenti subiti dall'ex "Bel Paese".
Usa – Lo Scandalo delle Barre di Tungsteno dipinte d'oro
Il ragionamento di fondo di tale iniziativa, pensato con un pò d’ironia e visto in ottica tedesca, potrebbe essere il seguente: in questo periodo di crisi, nell'era di "Debtocracy", meglio riportarsi l’oro a casa, non si sa mai! Ma al di là delle battute, le incognite legate al “cosa potrebbe succedere” se tale provvedimento dovesse divenire realtà sono tante, a partire dalla stessa capacità degli Stati Uniti di restituire l’oro in custodia (ricordiamo a proposito lo scandalo delle barre di tungsteno dipinte in color oro e conservate alla Fed) .
La Corsa all'oro?
Inoltre, il repentino cambio di strategia da parte della Banca Centrale Tedesca potrebbe indurre ad un ulteriore inasprimento della crisi, del clima di sfiducia sulle "nuove divinità" chiamate mercati; e sull'innesco di un possibile effetto emulativo da parte della altre banche centrali che, sulle orme della Bunca tedescsa, potrebbero essere tentate ad agire alla stessa maniera dando il via ad una vera e propria corsa all’oro. Insomma, dovremmo chiederci dove stiamo andando, o meglio, dove ci hanno portato i signori dell’austerity insieme a tutto il sottobosco della finanza: i veri padroni di questo sistema malato e colluso che i nostri politicanti nei talk show serali fingono di non conoscere.
Oro per coprire i debiti fittizi mediante garanzia sugli Eurobond?
Per quanto riguarda il “presunto” oro italiano, il mistero continua, anche se nei mesi scorsi non sono mancati coloro i quali – i falchi della finanza ed i loro compari – osarono proporre l'emissione di eurobond coperti dalle riserve auree o peggio ancora la vendita diretta dell'oro per coprire un debito fittizio e creato ad arte dal sistema per depredare i popoli delle loro ricchezze reali. (Vedi Quadio Curzio e Romano Prodi – Vedi articoli in allegato).
Mossa per difendersi dalla pesante denuncia di crimini contro l'umanità?
La bontà della mossa strategica – dando comunque per buone le conclusioni illustrate finora – potrebbe rientrare anche in un'altra logica: potrebbe essere un'ulteriore arma di difesa contro la pesantissima denuncia per crimini contro l'umanità piovuta sulla testa di Angela Merkel e dei membri della Troika nei giorni scorsi (anche se in Italia nessun giornale ne ha parlato) su iniziativa di una coppia tedesca.
Deutsche Bank sulla via di Lehman Brothers?
Infine l'ultima ipotesi che formuliamo è quella legata alle poco pubblicizzate reali condizioni di salute della Deutsche Bank. La Banca Centrale Tedesca detiene oggi un bilancio pari all’80% dell’intero prodotto interno lordo della Germania. Un'enormità! Pertanto essa può definirsi oggi una delle maggiori banche centrali al mondo. Ma secondo Bloomberg è anche una delle più sottocapitalizzate: il 30 giugno 2012 l'istituto centrale tedesco sarebbe stato al quintultimo posto tra le 24 maggiori banche europee quanto a patrimonio (Tier 1 capital ratio). E ciò in base ai dati forniti di recente dalla misurazione della leverage ratio (confronto tra bilancio complessivo della banca e dotazione di capitale) da parte di Simon Johnson, ex capo economista dell'FMI, secondo il quale le attività di Deutsche Bank ammontano a 2.241 miliardi di euro, a fronte di un capitale di soli 55,75 miliardi di euro. In altre parole, il capitale reale di Deutsche Bank ammonterebbe a poco meno del 2,5% rispetto agli assets della banca. Basterebbe in effetti una perdita del 3% sul totale del portafoglio bancario per mandare in fallimento la banca, azzerandone il capitale. Deutsche Bank sulla scia di Lehman Brothers? Il mistero si infittisce! Parimenti a quello delle riserve auree tedesche!
Vincenzo Folino, Sergio Basile (Copyright © 2013 Qui Europa)
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