Lunedì, Marzo 18th/ 2013
– di Consuelo Muraca –
Giovedì, Maggio 10th / 2012
– di Sergio Basile e Franco De Domenico –
Europa / Germania / Grecia / Francia / Euro / Mario Monti / Romano Prodi / Surplus / Nicolas Sarkozy / Crisi / Lira / Marco / Nazismo Bianco / Lucas Papademos / Armamenti / Industria bellicas / Scandali / Perdita di diritti / G20 / Trilateral Commission / Alexis de Tocqueville / La Democrazia in America / You Tube / Qui Europa / Adriano Celentano / Wall Street Journal
Con l'euro e le armi, la Germania ingrassa
Il plusvalore tedesco viene dalla moneta unica
Bene anche l'industria bellica: ai danni della Grecia
E' l'era del "Nazismo Bianco" o dello "Stalinismo Rosso"?
Berlino – Lo sapevate che l’aeroporto di Atene sarà per 100 anni di “proprietà” tedesca e che la Germania non pagherà un euro di Iva alla popolazione ellenica? Questa è solo una delle molteplici tristi storie che “Qui Europa” vuole raccontare ai suoi lettori, al fine di creare consapevolezza sulla reale sorte della Democrazia in Europa. Roba che farebbe rivoltare nella tomba lo stesso Alexis de Tocqueville, mitico autore de “La Democrazia in America”. Ma non è finita!Una nuova leggenda metropolitana, diffusa nell'era Monti – ribadita con spudorato coraggio nelle scorse ore dal professore, e rimpallata da firenze a Bruxelles, e da Bruxelles a Berlino – è quella che la Germania ci imporrebbe vincoli, tasse e pareggio del bilancio per farci del bene, e lei stessa non ci guadagnerebbe nulla, ma anzi, ci rimetterebbe. Non è proprio così, e lo dice in un'intervista disponibile su YouTube uno dei padri stessi dell'euro, Romano Prodi. Ci informa, l'ex premier italiano che, ricordiamo con nostro impegno e sacrificio di tutti, ci traghettò nella – ormai possiamo dirlo, perlomeno controversa e criticata, per non dire "fallimentare" e "scellerata" – moneta unica. Dati alla mano, dunque, ci si accorge che la ricca ed organizzata Germania, udite udite, ha accumulato – da quando l'euro stesso esiste – ben 200 miliardi di surplus. Mentre l'economia tedesca, prima dell'euro, non riusciva a creare surplus, quindi non era in credito. Dobbiamo noi ringraziare i potenti creditori tedeschi, ormai banchieri d'Europa, o devono loro ringraziare noi, per i lauti guadagni che stanno incamerando? La risposta la lasciamo a voi, ed ai poveri pensionati o disoccupati greci!
Grecia: da "patria del diritto" a "terra senza diritti"
D’altra parte, a prova di ciò, non dobbiamo dimenticare che la Troika (Bce-Fmi-Ue) in perfetta linea con la "strategia Merkel" sta riducendo la Grecia – come arcinoto – letteralmente alla fame, con misure mai viste a memoria d’uomo. Per contro – ed i giornali italiani in questo sembrano essere colpiti da una strana amnesia – abbiamo l’obbligo morale, nonché il dovere civile e cristiano, di ricordare che entro la fine del 2012 la povera e disperata Grecia, spenderà – come ci racconta il Corsera in un articolo dello scorso 13 febbraio – 7 miliardi di euro (il 3% del suo già risicatissimo Pil) in armi (carri armati, sottomarini, navi da guerra e caccia) gentilmente fornite dalle industrie tedesche e francesi: prezzo da pagare alla caritatevole e prodigale Angela Merkel ed allo stesso governo francese, per avere in cambio degli "aiuti" inutili e costosissimi.
Nazismo Bianco o Stalinismo Rosso?
Molti osservatori internazionali hanno ribattezzato questo status quo, con il termine di “nazismo bianco”, altri di "Stalinismo Rosso". In effetti, tali barbare ingerenze liberticide di Berlino (e Parigi) su Atene sono state denunciate in tempi non sospetti dalla stessa allibita e sconcertata stampa tedesca, la quale ha puntato il dito sullo smisurato cinismo della Merkel: capace di imporre sacrifici ai cittadini ellenici, favorendo nel contempo l'industria bellica della Germania. Roba che Freddy Krueger al pari è un dilettante! Come ci ricorda Adriano Celentano in uno dei suoi pezzi più belli dell’ultimo album: “Quando ero giovane ho visto altri mondi. Un’altra razza di esseri umani!”. Come dargli torto? In pratica 11 milioni di persone ridotte in schiavitù dall’avvento di organismi parassitari esterni e dall'asse franco-tedesco, le cui banche – ricordiamolo – hanno in portafoglio rispettivamente 47,9 e 18,6 miliardi di dollari di titoli del debito greco. C’è di nuovo che gli esiti delle elezioni europee ed il voto ellenico hanno rispostato il baricentro della questione verso le ansiose istanze democratiche del popolo. Ma di fatto oggi la Grecia è un Paese commissariato dall'Europa: metodo molto simile a quello utilizzato da Stalin nell'Unione Sovietica.
Nulla di nuovo sotto il sole di Atene
Inoltre, andando a spulciare nelle pagine più curiose della recente storia di Grecia e Germania, ci si accorge che fino al 2009 – cioè sino alla fine del mandato del governo Karamanlis (centrodestra) – l’industria bellica tedesca è stata una dei principali motori del Pil germanico. L’industria bellica ha infatti guadagnato miliardi di euro: anche grazie alla dismissione e successiva vendita di armamenti obsoleti. Davvero Nobile! Nel 2008 la Grecia si posizionò al quinto posto – dato facilmente riscontrabile del sito ufficiale della difesa ellenica, o comunque sul web – nel mondo come nazione importatrice di strumenti bellici. Molto scalpore, in merito, fecero i 4 sottomarini prodotti dalla ThyssenKrupp, che Karamanlis chiese alla Germania quale sorta di ultimo riconoscente regalo. Operazione, poi, comunque bloccata dal governo Papandreou. Ciò, almeno, fino alla scorsa estate, quando il Wall Street Journal pubblicava – tra lo sconcerto generale – la notizia che Angela Merkel e Nicolas Sarkozy avevano preteso l'acquisto degli armamenti (e non solo i sottomarini: poi ridotti a due, ed acquistati al modico prezzo di 1,3 miliardi di euro) quale condizione per approvare il piano di “salvataggio” (o sarebbe meglio dire, di affossamento definitivo) della Grecia. Diabolico! Come diabolico è stato il “consiglio di acquisto” dell’ex Re dell’Eliseo, Nicolas Sarkozy, che convinse il primo ministro greco – per amor di patria – ad acquistare 6 fregate, 15 elicotteri e svariate motovedette, per l’altrettanto irrisorio prezzo di 4,400 miliardi di euro. Ciò in attesa della rapida liquidazione del fastidioso politico, poi – come noto – sostituito da un membro della Trilateral – ed ex Bce – quale Lucas Papademos. Fantastico! Così va la geopolitica in questo pazzo e miserabile mondo delle lobby e senza Dio. Così accade che, mentre milioni di uomini muoiono agni anno di fame e stenti, nel mondo del “disarmo nucleare” e del “G20”, le spese militari crescono come per magia a ritmi assurdi. 1800 miliardi di dollari solo nel 2011: il 50% in più rispetto a dieci anni prima. Ma è davvero questa l’Europa che vogliamo?
Sergio Basile, Franco De Domenico (Copyright © 2012 Qui Europa)
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In Italia, come nel resto dell’Europa, stanno nascendo numerosi movimenti spontanei di protesta a questa avvilente forma di dittatura “bianca”.
E’ tempo di svegliare le coscienze ed acquisire consapevolezza… Per fortuna molti Italiani – malgrado le caste partitiche di maggioranza e la disinformazione da terzo mondo dei media di bandiera – stanno comprendendo la gravità della situazione e si stanno svegliando da un sonno di decenni.
Il voto alle ultime amministrative lo ha dimostrato ampliamente… malgrado i subdoli tentativi di delegittimare Grillo… O la politica cambia, e delegittima questo governo di impresentabili, o saranno gli Italiani a prendere precauzioni urgenti e democratiche. Alle prossime politiche prevediamo altre sorprese interessanti… anticasta…
Un saluto alla bella Torino ed a tutti gli amici del Piemonte, dalla Redazione di “Qui Europa”!