La Solidarietà di Strasburgo
Martedì, Settembre 11th/ 2012
– di Sergio Basile –
Unione europea / Parlamento europeo / Strasburgo / Immigrazione / Diritto d'Asilo / Politiche neoliberiste / EASO / Profughi / Barroso / Land Grabbing / Kyriacos Triantaphyllides / Norvegia
Asilo Politico: Strasburgo chiede
solidarietà per gli stranieri, ma
affama e condanna oltre 116
milioni di Europei
Immigrazione – L'Europarlamento chiede
più fondi agli stati Ue per prevenire
situazioni di emergenza
La doppia faccia di Strasburgo
Strasburgo – "Il trasferimento di persone protette a livello internazionale all'interno dell'Unione europea dovrebbe tener conto dei loro interessi e della necessità di solidarietà tra gli Stati membri!" Ad affermarlo una "risoluzione non legislativa" approvata stamane martedì 11 settembre dall'Europarlamento. I deputati in maggioranza hanno chiesto anche più stanziamenti per la politica d'asilo, per il trattamento comune delle domande di asilo ed un ruolo più attivo da parte dell'Ufficio europeo di sostegno per l'asilo (EASO), per promuovere una più stretta cooperazione tra i Paesi dell'Unione. I deputati hanno chiesto quindi la "revisione della riallocazione" dei protetti dal diritto d'asilo e degli stessi neo-richiedenti proteso – a loro dire – alla loro integrazione. "In questo testo il – ha dichiarato il relatore "europeista" dela proposta Kyriacos Triantaphyllides – abbiamo spiegato che cosa significa in pratica la solidarietà: ripartizione degli oneri tra gli Stati membri. Ora spetta alla Commissione trasmetterci le proposte legislative, in modo da poter continuare il lavoro che ci siamo impegnati a intraprendere dal 1999". La sua risoluzione è stata approvata a larga maggioranza con 584 voti favorevoli, 41 contrari (quelli degli antieuropeisti contrari a tutte le prerogative globalizzanti dell'Ue) e 54 astensioni.
Elaborazione comune: l'anticamera degli Usa d'Europa
"Il trattamento congiunto delle domande di asilo – secondo il relatore – consentirebbe agli Stati membri di sostenersi a vicenda nelle varie fasi della procedura della domanda di asilo, quali l'identificazione, la preparazione delle procedure di primo grado, i colloqui o le raccomandazioni". Il Parlamento ha dunque accolto con favore lo studio di fattibilità avviato dalla Commissione di Manuel Barroso per esaminare le "implicazioni giuridiche e pratiche di un sistema di elaborazione concertato a livello europeo". Ma – come qualche lettore avrà notato – tale tendenza ha tanto, ma tanto il sapore di una vertiginosa accelerazione di quell'irrefrenabile e totalitaristico progetto oggi tristemente noto come "Stati Uniti d'Europa". Ma il tutto sarebbe giustificato – secondo il comunicato ufficiale trasmesso nelle scorse ore da Strasburgo – al fine di "facilitare la riduzione di significative discrepanze nelle pratiche di asilo (…) anche se l'efficacia dell'EASO dipenderà dalla volontà degli Stati membri di utilizzare appieno le sue potenzialità". Cioè, in pratica, dal reale finanziamento dell'ennesimo ente comunitario, mediante altri sostanziosi fondi pubblici degli stati membri.
La solidarietà finanziaria e le situazioni di emergenza
I deputati votanti, in particolare, hanno poi chiesto la costiuzione di due budget sostanziosi: il primo da destinare al Fondo Asilo e Migrazione (AMF), che dovrebbe essere "flessibile e facile da mobilitare", al fine di poter fronteggiare adeguatamente pressioni impreviste e situazioni di emergenza; l'altro proteso alla creazione di un "meccanismo che goda di risorse adeguate" per compensare – si legge nel comunicato – "gli Stati membri che ricevono un numero maggiore di richiedenti asilo e di accogliere la possibilità di maggiori contributi della Commissione per i progetti di asilo". Ma la cosa che fa davvero storcere il naso è vedere come che sia Bruxelles che Strasburgo si prodighino – giustamente – tanto per l'ospitalità (la sacrosanta ospitalità) dei profughi (per altro messi in fuga dagli effetti collaterali dello stesso colonialismo occidentale e dal vergognoso fenomeno del "Land-Grabbing" – vedi allegati) mentre continua a dimostrare una vergognosa indifferenza verso i meccanismi della finanza impazzita che sta pian piano distruggendo l'economia reale, trasformando l'Europa intera – salvo le zone franche non aderenti all'Eurozona: vedi tra tutte la Prudente, sana e previdente Norvegia – in immenso e desolato deserto; mentre ha già portato in recessione molti paesi (il PIL l'Italia è pari al – 2,6% rispetto all'anno scorso) ed alla povertà ed alla disperazione oltre 116 milioni di europei (dei quali circa 55 milioni disoccupati).
Sergio Basile (Copyright © 2012 Qui Europa)
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