– di Reverendo Joan Mateo e Sergio Basile –
L’Europa dei Ciechi Illuminati
Domenica, Marzo 30th/ 2014
Roma, Reverendo Joan Ant. Mateo i Garcia, Lleida, Spagna, l'Europa dei ciechi, farisei, truffa del debito pubblico, Dottrina sociale della chiesa, OGM, delegittimazione della dottrina sociale della Chiesa, uomo cieco dalla nascita, Sant'Agostino, San Leone Magno, non c'è niente di più miserabile che la felicità di coloro che peccano, Pasqua, Quaresima
L'Europa dei Ciechi Illuminati
Oggi le caste bancarie europeiste "illuminate", come
duemila anni fa le caste farisaiche, vogliono
nascondere la verità che libera e porta
alla luce vera
di Reverendo Joan Ant. Mateo e Sergio Basile / "Qui Europa"
L'Europa dei ciechi
Roma – di Sergio Basile, Redazione Qui Europa – Il Vangelo di questa Domenica ci presenta la figura del cieco nato e di Gesù che compie il miracolo del dono della vista nel giorno di Sabato, giorno di assoluto riposo per i farisei, che approfittano di questo "sgarro" per mettere ancor più in ombra la figura del Cristo, impedendo che potesse essere riconosciuto come il Messia. E' un pò la figura della nostra Europa illuminata e progressista, che dinanzi al miracolo della Dottrina Sociale della Chiesa universalmente diretta , su ispirazione evangelica, al bene di tutta l'umanità – e non, badate bene, alla salute materiale e spirituale dei soli cristiani – cerca in ogni modo di escludere la verità che essa importa da ogni contesto sociale ed economico, finendo per contraddire se stessa…. La dottrina sociale della Chiesa, dunque, è stata accantonata in un buio ripostiglio dall'élite, che per contro pretende con "successo" di surrogare ad essa salvifiche ricette che tuttavia accentuano palesemente la cecità dei cuori e delle menti. E la confusione regna sovrana! Come si dice: Ordo ab Chao… Peccato che quest'ordine stia distruggendo la stessa umanità! Vediamo infatti, quotidianamente, gli effetti di questa epocale delegittimazione e della menzogna europeista, che ha finito – dinanzi al silenzio di migliaia di ciechi "illuminati" – per rivelare il suo volto reale, fatto di falsità (truffa del debito pubblico); strapotere della legge del più forte e contestuale annullamento della dignità umana (predominio delle caste bancarie sulle altre sfere sociali, politiche ed economiche); distruzione del Creato (proliferazione di OGM e sostanze chimiche distruttive per l'intero ecosistema); disintegrazione indotta, lenta ed inesorabile della famiglia, mediante l'accettazione del gendere e della pedofilia… ed altre perle del genere… A noi la scelta!
Sergio Basile
Cieco dalla nascita
Testo del Vangelo (Lc 18,9-14): In quel tempo, Gesù passando vide un uomo cieco dalla nascita e i suoi discepoli lo interrogarono: «Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?». Rispose Gesù: «Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è perché in lui siano manifestate le opere di Dio. Bisogna che noi compiamo le opere di colui che mi ha mandato finché è giorno; poi viene la notte, quando nessuno può agire. Finché io sono nel mondo, sono la luce del mondo». Detto questo, sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: «Va’ a lavarti nella piscina di Sìloe», che significa “Inviato”. Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva. Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima, perché era un mendicante, dicevano: «Non è lui quello che stava seduto a chiedere l’elemosina?». Alcuni dicevano: «È lui»; altri dicevano: «No, ma è uno che gli assomiglia». Ed egli diceva: «Sono io!». Allora gli domandarono: «In che modo ti sono stati aperti gli occhi?». Egli rispose: «L’uomo che si chiama Gesù ha fatto del fango, me lo ha spalmato sugli occhi e mi ha detto: “Va’ a Sìloe e làvati!”. Io sono andato, mi sono lavato e ho acquistato la vista». Gli dissero: «Dov’è costui?». Rispose: «Non lo so». Condussero dai farisei quello che era stato cieco: era un sabato, il giorno in cui Gesù aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi. Anche i farisei dunque gli chiesero di nuovo come aveva acquistato la vista. Ed egli disse loro: «Mi ha messo del fango sugli occhi, mi sono lavato e ci vedo». Allora alcuni dei farisei dicevano: «Quest’uomo non viene da Dio, perché non osserva il sabato». Altri invece dicevano: «Come può un peccatore compiere segni di questo genere?». E c’era dissenso tra loro. Allora dissero di nuovo al cieco: «Tu, che cosa dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi?». Egli rispose: «È un profeta!».
Vietato riconoscere il Cristo!
Ma i Giudei non credettero di lui che fosse stato cieco e che avesse acquistato la vista, finché non chiamarono i genitori di colui che aveva ricuperato la vista. E li interrogarono: «È questo il vostro figlio, che voi dite essere nato cieco? Come mai ora ci vede?». I genitori di lui risposero: «Sappiamo che questo è nostro figlio e che è nato cieco; ma come ora ci veda non lo sappiamo, e chi gli abbia aperto gli occhi, noi non lo sappiamo. Chiedetelo a lui: ha l’età, parlerà lui di sé». Questo dissero i suoi genitori, perché avevano paura dei Giudei; infatti i Giudei avevano già stabilito che, se uno lo avesse riconosciuto come il Cristo, venisse espulso dalla sinagoga. Per questo i suoi genitori dissero: «Ha l’età: chiedetelo a lui!».
Se costui non venisse da Dio non avrebbe potuto far nulla!
Allora chiamarono di nuovo l’uomo che era stato cieco e gli dissero: «Da’ gloria a Dio! Noi sappiamo che quest’uomo è un peccatore». Quello rispose: «Se sia un peccatore, non lo so. Una cosa io so: ero cieco e ora ci vedo». Allora gli dissero: «Che cosa ti ha fatto? Come ti ha aperto gli occhi?». Rispose loro: «Ve l’ho già detto e non avete ascoltato; perché volete udirlo di nuovo? Volete forse diventare anche voi suoi discepoli?». Lo insultarono e dissero: «Suo discepolo sei tu! Noi siamo discepoli di Mosè! Noi sappiamo che a Mosè ha parlato Dio; ma costui non sappiamo di dove sia». Rispose loro quell’uomo: «Proprio questo stupisce: che voi non sapete di dove sia, eppure mi ha aperto gli occhi. Sappiamo che Dio non ascolta i peccatori, ma che, se uno onora Dio e fa la sua volontà, egli lo ascolta. Da che mondo è mondo, non si è mai sentito dire che uno abbia aperto gli occhi a un cieco nato. Se costui non venisse da Dio, non avrebbe potuto far nulla». Gli replicarono: «Sei nato tutto nei peccati e insegni a noi?». E lo cacciarono fuori.
Perchè coloro che non vedono, vedano…
Gesù seppe che l’avevano cacciato fuori; quando lo trovò, gli disse: «Tu, credi nel Figlio dell’uomo?». Egli rispose: «E chi è, Signore, perché io creda in lui?». Gli disse Gesù: «Lo hai visto: è colui che parla con te». Ed egli disse: «Credo, Signore!». E si prostrò dinanzi a lui. Gesù allora disse: «È per un giudizio che io sono venuto in questo mondo, perché coloro che non vedono, vedano e quelli che vedono, diventino ciechi». Alcuni dei farisei che erano con lui udirono queste parole e gli dissero: «Siamo ciechi anche noi?». Gesù rispose loro: «Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: “Noi vediamo”, il vostro peccato rimane».
Vangelo Secondo Luca, Cap. 18, 9-14
Commento di
Joan Ant. Mateo i Garcia, Reverendo in Lleida – Spagna
Và a lavarti!
Lleida, Spagna – di Reverendo Joan Ant. Mateo – Oggi, quarta domenica di Quaresima, — detta “Dominica Laetare”— tutta la liturgia ci invita a provare una allegria profonda, una grande gioia per la vicinanza della Pasqua. Gesù fu motivo di grande gioia per il cieco nato, al quale concesse la vista del corpo e della luce spirituale. Il cieco credette e ricevette la luce di Cristo. Invece, quei farisei, che credevano essere nella saggezza e nella luce, rimasero ciechi per la loro durezza di cuore ed il suo peccato. Infatti, il Vangelo rammenta: «i Giudei non credettero di lui che fosse stato cieco e che avesse acquistato la vista, finché non chiamarono i genitori di colui che aveva ricuperato la vista» (Gn 9,18). Quanto ci è necessaria la luce di Cristo! Necessaria per vedere la realtà nella sua vera dimensione! Senza la luce della fede saremmo praticamente ciechi. Noi abbiamo ricevuto la luce di Cristo ed è necessario che tutta la nostra vita sia illuminata da questa luce. Inoltre, questa luce deve risplendere nella santità di vita per attrarre molti che ancora non la sconoscono.
Non c'è niente di più miserabile che la felicità di coloro che peccano
Tutto questo presuppone la conversione e la crescita nella carità. Soprattutto in questo tempo di Quaresima e in questa fase tardiva. San Leone Magno ci esorta: «Sebbene ogni momento è il momento giusto per praticare la virtù della carità, in questi giorni di Quaresima ci invita a farlo con più urgenza». Solo una cosa ci può separare dalla luce e la gioia che Cristo ci dona, e questa cosa è il peccato, il voler vivere lontano dalla luce del Signore. Purtroppo, molti —a volte noi stessi— entriamo in questo sentiero oscuro e perdiamo la luce e la pace. Sant'Agostino, partendo dalla sua propria esperienza, sostenne che non c'è niente di più miserabile che la felicità di coloro che peccano. Pasqua è vicina e il Signore vuole comunicarci tutta la gioia della Risurrezione. Prepariamoci ad accoglierla e festeggiarla. «Va’ a lavarti» (Gv 9,7), ci dice Gesù… Un lavaggio nelle acque purificatrici del sacramento della Penitenza! Qui troviamo la luce e la gioia, e faremo la migliore preparazione alla Pasqua: passaggio dalla morte alla vità, dalle tenebre alla luce, dalla cecità alla vista.
Reverendo Joan Ant. Mateo i Garcia, lleida – Spagna
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