– L'Approfondimento di C. Alessandro Mauceri –
Enrico Letta, Ministro della Difesa, Mario Mauro, F35, art. 1, comma 412, della legge 27 dicembre 2006, n.296, D.P.C.M. del 13 aprile 2007, spending review, Senato, Ministero dell'Istruzione, Ministero dell'Interno, Ministero della Giustizia, Ministero degli Esteri, “decreto del FARE”, presidente della Camera, Laura Boldrini, ministro dei Rapporti con il Parlamento, Dario Franceschini
L'Italia e la Politica del Disfare – Seconda Parte
Lo Scandalo del Piano di Razionalizzazione
delle Spese Ministeriali
L'Inganno del bluff sulla Legge 296/2006 e del presunto
Taglio agli Sprechi…
Le spese aumentano. Vedi F35. L'Analisi di Qui Europa:
La lente d'ingrandimento di Alessandro Mauceri sulla
politica del nulla del Governo Letta
di C. Alessandro Mauceri
Il Decreto del "Misterioso Fare"
Roma – Uno dei fondamenti che sono alla base delle leggi di tutti i Paesi del mondo, o almeno di quelli che si proclamano “democratici”, è il rispetto delle regole. Sono regole che valgono per tutti e che tutti devono rispettare. Forse è stato proprio questo il motivo che ha fatto si che notizie come quelle di Wikileaks o quelle relative al Datagate destassero tanto clamore: qualcuno aveva violato le regole e lo aveva fatto all’insaputa di tutti. Da molto tempo ormai, da millenni, la verità è che chi governa gestisce la cosa comune senza rispettare le regole che ha imposto. Le regole valgono per tutti, ma non per chi le ha scritte e ha preteso che gli altri le rispettassero. È stato facile trovare di volta in voltala giusta giustificazione (in realtà quasi sempre vere e proprie scuse). Alcune volte, invece, si è semplicemente deciso di fare ciò che si voleva e basta. Gli esempi non mancano. Da azioni di guerra a veri e propri attacchi ingiustificati a Paesi sovrani (quasi sempre, ma non assolutamente, per meri motivi economici) celati sotto l’egida di “missioni di pace”, alla persistente e continua distruzione dell’ambiente e delle risorse naturali nascosta dietro la necessità di garantire la crescita di questo o quel Paese.
Chi Governa ha sempre fatto quel che voleva fare
In realtà chi governa ha sempre fatto quello che voleva FARE. Sin dal suo insediamento, il governo Letta ha tenuto a sottolineare l’attenzione dei media sul fatto che, per salvare l’Italia, era necessario FARE alcune cose. Per FARE queste cose ha immediatamente definito un iter procedurale complesso e abbastanza lungo (ma non erano misure urgenti?). Iter che per FARE altre cose, invece, forse ritenute particolarmente urgenti (o forse per FARE un favore ai partiti) non ha deciso di seguire. Così il governo del FARE ha deciso che l’Italia doveva (finalmente) FARE a meno della legge che prevede finanziamenti elettorali ai partiti, ma contemporaneamente si è affrettato a FARE in modo che venisse subito approvata un norma che consentiva ai partiti di FARE cassa grazie a benefici di ogni tipo e contributi teoricamente pari al triplo di quelle appena abrogate (Vedi articolo in allegato – Italia, La Voglia di Disfare del Governo Letta – Prima Parte).
Politica del Disfare – gli F35 lievitano…
Letta aveva promesso che il suo governo si sarebbe prodigato per FARE il "proprio dovere" (nel senso più nobile del termine). Ma forse, almeno stando ai fatti, non è stato così. I ministri del governo Letta, forse presi dalla foga del FARE una legge che tutelasse i partiti, oppure distratti dalle difficoltà di trovare i fondi per FARE un “decreto del FARE” che ha sollevato più critiche e polemiche che benefici, o forse distratti dalle polemiche nate a seguito della proposta del Ministro della Difesa, Mario Mauro, di FARE acquistare al nostro Paese non più solo 90, ma 130 F35 (da molti ritenuti difettosi, inutili e pericolosi per la sicurezza del nostro Paese, ma ce ne occuperemo in altra sede), i ministri del FARE hanno dimenticato di FARE ciò che la legge diceva loro di FARE. E a non FARE ciò che doveva non è stato uno solo di loro, ma tutti (fatta eccezione per due dicasteri, Salute e Difesa). E mentre i giornali concentravano l’attenzione dei lettori su come FARE per trasferire questo o quel calciatore da una squadra all’altra, dimenticavano di FARE sapere agli Italiani che la possibilità di spendere meno soldi grazie alla riduzione delle spese della pubblica amministrazione è andata probabilmente in fumo.
L'Inganno della L.296
L’art. 1, comma 412, della legge 27 dicembre 2006, n.296 (le cui linee guida sono state approvate con il D.P.C.M. del 13 aprile 2007), infatti, imporrebbe (il condizionale è d’obbligo in questo caso) ai ministri di FARE sapere al Parlamento, entro e non oltre il 15 Giugno di ogni anno, il proprio piano per la razionalizzazione e l’ottimizzazione delle spese e dei costi del proprio funzionamento. Il documento dovrebbe poi essere valutato da una Commissione ad hoc e quindi approvato dal Parlamento. Sorprendentemente i ministri del governo del FARE hanno dimenticato di FARE questa comunicazione. Qualcuno potrebbe dire: “Vabbè, poco importa…”.
Senza questa relazione è tutto un Bluff
In realtà, senza questa relazione non è possibile FARE un’analisi sui costi dei ministeri. E, di conseguenza, non possibile fare i tagli alla spesa che consentirebbero di ridurre la pressione fiscale sugli Italiani. Infatti la spesa totale per i ministeri, in base all’ultimo dossier del servizio bilancio del Senato, ammonta a ben 283 miliardi di Euro. Quasi metà di questi, cioè circa 108 miliardi di Euro, servirebbe “solo” a FARE funzionare i ministeri. E alcune delle spese appaiono davvero esagerate, almeno ad una prima analisi. Ad esempio lo scorso anno il Ministero dell'Istruzione ha speso per FARE funzionare scuole paritarie e università private oltre 350 milioni di Euro. Il Ministero dell'Interno ha speso 54 milioni di Euro per la protezione dei collaboratori di giustizia e 200 milioni per i servizi di accoglienza a stranieri.
Gli Scandali dei Ministeri che continuano a reiterarsi nel silenzio
Il Ministero della Giustizia, solo per le intercettazioni, ha speso ben 848 milioni di euro. Ma non bastava chiedere all’NSA degli alleati americani? E così scorrendo, il Ministero degli Esteri ha destinato 579 milioni, quasi un terzo del suo bilancio, al funzionamento delle sedi estere e altri 461 milioni per i contributi ad “organismi internazionali”. FARE l’elenco completo sarebbe troppo lungo. Appare evidente, però, che se il governo avesse provveduto a FARE i tagli alle spese che la normativa vigente prevede, probabilmente il “decreto del FARE” sarebbe potuto essere meno pesante per le casse degli Italiani. E con i soldi risparmiati, forse gli Italiani avrebbero potuto FARE qualcosa per rilanciare l’economia…. Signoraggio rubato e interessi usurocratici pari a 100 miliardi di euro l'anno, a parte. S'intende!
Hanno deciso di non Fare Nulla
E invece cosa hanno deciso di FARE i ministri FARE? Semplice hanno deciso di non FARE niente; e hanno evitato di FARE la comunicazione, dovuta, alle Camere e alle Commissioni competenti. In questo modo non verranno effettuati i tagli ai ministeri. La povera presidente della Camera, Laura Boldrini, non ha potuto FARE altro che di chiedere al ministro dei Rapporti con il Parlamento, Dario Franceschini, di sollecitare i propri colleghi. Purtroppo, questo invito, vista la trafila di solleciti, istanze e lettere da FARE, probabilmente servirà a poco.
Hanno Fatto qualcosa: una gravissima mancanza politica
La conclusione è che il nuovo governo, tanto per FARE qualcosa di diverso, ha generato una grave mancanza politica. Ha dimenticato che compito del governo, in una vera democrazia, è rendere conto di ciò che viene fatto al popolo, sempre e comunque. E invece indovinate a chi toccherà fare altri sacrifici per rimediare a questa dimenticanza? Ai cittadini. Eppure sarebbe bastato che il governo del FARE, facesse, se non il massimo, almeno il dovuto. Sì perché, in definitiva, è facile dire agli altri cosa FARE e FARE di tutto per FARE rispettare agli altri leggi e tempistiche (minacciando moratorie e sanzioni con multe salatissime). Al massimo, se chi governa dimenticherà di FARE quello che deve FARE, saranno i cittadini a FARE i salti mortali per FARE quadrare i conti, e non solo quelli dei ministeri, ma, prima di tutto, quelli di casa.
C. Alessandro Mauceri (Copyright © 2013 Qui Europa)
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