– S.P. Redazione Qui Europa –
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84 Cacciabombardieri USA al Sultanato Saudita
Strano shopping del Grande Alleato Mediorientale di Washington
Intanto i media occidentali censurano le veementi proteste interne
al Paese Arabo
S.P. – Redazione Qui Europa
84 cacciabombardieri USA al Sultanato Saudita
Riyad, Sait Louis – Lo scorso 9 Maggio, in una cerimonia particolare tenutasi negli Usa, a Saint Louis, nello stato del Missouri, la compagnia aerea Boeing ha consegnato all'aviazione saudita il primo caccia F-15 SA: il primo di una flotta pari a 84 cacciabombardieri "Strike Eagles" di nuova costruzione, acquistati dal grande alleato arabo degli Usa il 31 dicembre 2011. Riyad ha in programma l'acquisto di altri aerei che secondo il capo dell'aviazione saudita – Mohammad bin Abdullah al-Ayesh – "serviranno ad incrementare la sicurezza e la stabilità del Paese". Ma a credere alla storia della "sicurezza", visto quel che accade in Siria e Libia, sono ben pochi! Accanto all'insolito shopping gòli Usa hanno ammodernato altri 70 F-15 già in possesso del sultanato di Riyad.
Arabia Saudita: proteste silenziate e bombe a grappolo in quantità
Intanto proprio in Arabia Saudita (stato del Medioriente più intransigente: vige la sharia) la petrol-monarchia saudita, è da circa due anni alle prese con veementi proteste interne, ovviamente censurate dai maggiori media internazionali, tra i quali quelli italiani. Nel paniere degli acquisti sauditi è inoltre finito – secondo un comunicato stampa diramato dalla stessa Casa Bianca – un ingente quantitativo di bombe a grappolo. Serviranno anch'esse per la difesa? Evidentemente qualcuno si prepara a giocare a Risiko in Medioriente e… Che dite? Maditiamo e diffondiamo sul web. La consapevolezza dell'opinione pubblica sugli inganni delle Primavere Arabe e su quel che sta accadendo in Medioriente (e presto in Europa: non è da escludere) dipende anche e soprattutto da moi! Apriamo gli occhi ai camerieri della politica, travestiti da parlamentari. Proprio in queste ore si decide sull'embargo alla Siria, e Cameron spinge per la fornitura di armi (diretta) ai ribelli (mercenari) siriani.
S.P. – Redazione Qui Europa