Lunedì, 23 marzo / 2018
– di Francesca C. –
Redazione [...]
Giovedì, 26 ottobre / 2017
di Francesca Cappanna
Redazione Quieuropa, Francesca Cappanna, Piano Kalergi, Bergoglio, Iper-immigrazione, Bruxelles
L'Olocausto del popolo italiano e la parabola
evangelica che non esiste
Apoteosi dell'ospitalità, paradigma dell'idiozia
di Francesca Cappanna
Il venticello della carità, da Roma a Bruxelles
Roma – di Francesca Cappanna – Una corrente filantropica partita da Bruxelles e dalle organizzazioni internazionali si sta espandendo velocemente in tutta Europa;
il vento della carità soffia nei corridoi di Montecitorio,
riempie le sale vaticane ed anche tanta gente di buon cuore
è affascinata dalla dottrina umanitaria dell’accoglienza illimitata.
L’amore per l’altro si espleta nella completezza del suo senso, pura devozione. In questa battaglia per salvare l’umanità raminga vi sono infatti tutti i caratteri della missione etica, morale e sociale oltre all’abnegazione volontaria dei popoli dei paesi coinvolti. La tavola del ricevimento è stata apparecchiata e le vivande sono prelibate: qualsiasi rifugiato giunga sul suolo italiano trova casa, cibo, iphone, vestiti, ha a disposizione interpreti, psicologi, assistenza sociale, linguistica, trasporto, insomma è una gara della solidarietà molto affollata. Non riduciamo tutto al guadagno spirituale e materiale di mondialisti, organizzazioni, scafisti, ong, politici, istituzioni, guardiamo il lato umano della benevolenza. Insomma, i migranti sono turisti di lusso, ai quali qualche politico vorrebbe anche, nella sua magnanimità verso il prossimo, aumentare la paghetta.
Tutti hanno dimenticato che i migranti, soprattutto quelli italiani,
sudavano la pagnotta e sospiravano l’alloggio.
L'Olocausto consapevole
Gli italiani però non fuggivano da nessuna guerra come hanno fatto i nostri energici, robusti, vitali profughi. Sarà per quest’aspetto troppo vigoroso che qualche malalingua destroide li definisce furbi mantenuti e considera il governo una massa di cani pilotati per compiere il genocidio italiano. Che esagerati gufi questi catastrofisti! Usare poi una parola ebrea così esclusiva per nominare i loro problemucci. Non lo chiamerei genocidio ma piuttosto una serena abnegazione voluta dagli italiani, un olocausto consapevole che si dissolve nelle rive dell’Altro. Di certo non è stato deciso dalle vittime, difficilmente gli agnelli, seppur per ragioni di alto contenuto etico, deciderebbero lucidamente di essere annientati.
E’ stata la carica umanitaria dei carnefici
ad aver interpretato la volontà dei sacrificati.
Così è sempre stato e così dev’essere. Non fosse mai che la voce del vitello che sta per essere ammazzato levasse un grido di protesta, e se anche fosse verrebbe ascoltato come un urlo di giubilo. Loro sanno cosa sia meglio per noi come il padrone che sacrificava il vitello sapeva che il suo sangue sarebbe stato sparso per qualcosa di superiore. Politici, ecclesiastici, intellettuali ed altre anime nobili provenienti da ogni angolo d’Europa ribadiscono la necessità dell’apertura all’ospitalità. Quanti italiani si saranno sentiti colpevoli di fronte ai tanti video che circolano mostrando occhi supplicanti di bambini africani a cui viene negata la cittadinanza italiana! Da anni vi sono bimbi di ogni etnia nelle aule ma quest’anno il senso di esclusione deve essere proprio diventato intollerabile fra i bimbi stranieri, dato che non si può più fare a meno di vedere i loro volti contriti in ogni video.
Un serbatotio di voti e di Nobel
I destroidi (se così possiamo chiamarli, visto che destra e sinistra sono in fondo, e si manifestano sempre più, facce speculari della stessa medaglia) dicono che queste commuoventi, angeliche facce infantili servano per far approvare una brutta legge del PD per avere a disposizione un serbatoio di voti stranieri che riempia l’assenza di quelli nostrani, dato che, per quanto gli italiani siano votati al masochismo dubito voterebbero di nuovo il galantuomo toscano. Solo i razzisti possono pensare che i vertici europei che già hanno dimostrato la loro inclinazione per gli sfortunati in Grecia, i politici italiani che si sono sempre preoccupati di non far lavorare troppo i giovani oziosi ed evitare che gli anziani si sentano vecchi troppo presto per lavorare, non abbiano a cuore le sorti dei diseredati del mondo.
Dopo il Nobel per la pace ad Obama
io darei il premio per la solidarietà all’Europa,
o meglio ai capi delle nazioni europee.
Il criminale piede della "misericordia"
Mai avrei immaginato che il piede della misericordia
potesse fare passi tanto audaci nei paesi
da schiacciare i popoli stessi che vi risiedono.
Grazie a Bergoglio la nuova fede non è più univoca ma un complesso di credenze polimorfe e conviviali come quella dell’ospitalità in primis. Quando vissi in Grecia ospitai dei profughi siriani, ora però temo non fossero veri profughi, non somigliavano affatto a quelli che stiamo importando noi. Probabilmente non erano rifugiati veri, i loro volti erano miti, umili, grati e non arroganti, egoisti, polemici. Purtroppo, in base a vari indizi che solo ora ho valutato, sono giunta alla conclusione che mi abbiano ingannato, erano troppo mansueti, gentili e rispettosi per lamentarsi del cibo che gli avevo offerto, delle croci appese o del fatto che mangiassi prosciutto.
Loro credevano che la gratitudine fosse fondamentale
nei confronti dell’ospitante,
pensavano che il rispetto fosse essenziale
nei confronti di chi ti aiuta ed addirittura ritenevano che l’ospite
non potesse imporre regole al padrone di casa.
Anche voi ora sarete d’accordo con me che quelli non fossero profughi reali. Tutti pensano che le guerre siano in Siria, Somalia, Afghanistan ed Iraq, anche qui deve esserci di certo un errore di fondo. I rifugiati provengono soprattutto dal Maghreb quindi probabilmente ci saranno altre guerre riguardo le quali i media servi stanno tacendo, altrimenti perché masse di uomini fuggirebbero verso la terra promessa dell’abbondanza? Inoltre, essendo tutti uomini i rifugiati, chi resta a fare la guerra? Le donne probabilmente. Anche lì si è raggiunta l’auspicata parità che vibra assordante in ogni paese europeo ed è promossa in tutte le salse dalle organizzazioni internazionali. Comunque non mi sembra molto virile lasciare le donne nei campi di battaglia tutte sole e scapparsene a Bengodi. E poi ci lamentiamo degli uomini italiani! Per quanto gli italiani si piazzino sempre alla fine della coda dei primati europei, nell’accoglienza siamo in pole position per sacrificio di sé, generosità ed altruismo.
Italiani: "oltre i confini della santità"
Credo che gli italiani abbiano superato i confini della santità,
sono diventati direttamente dei martiri.
Ora la massa di filantropi al governo chiede a tutti gli italiani di sotterrare il barlume microscopico di egoismo rimasto, uno dei più cupi vizi umani, e quale occasione migliore per farlo se non con i nuovi arrivati! Mi sembra una proposta eccellente ma non mi spiego perché gli italiani non siano fiduciosi, credo che se cominciasse il Vaticano ad accoglierli in casa, seguito dai politici la gente si rincuorerebbe e seguirebbe l’esempio.
Tutto lo spazio vuoto nelle ville dei politici
non potrebbe forse essere riempito di umanità?
Quanti potrebbero rifugiare le loro esistenze nelle case dei politici misericordiosi! Penso che molti rifugiati, se potessero passeggiare nella cappella Sistina purificherebbero i loro spiriti erranti. Che doglia che ancora non abbiano avuto accesso in luoghi così catartici! Spero politici ed ecclesiastici provvedano presto. Come dice Bergoglio Gesù li accoglierebbe nella propria dimora, quindi cosa aspetta il santo padre? Del resto la porta della casa di Cristo che prima di Bergoglio era molto stretta, anche un peccatuccio di gola avrebbe potuto escluderne molti, ora è spalancata a tutti senza distinzione.
La parabola evangelica che non esiste
Gesù, nella sua infinita sapienza,
aveva dimenticato la parabola dell’Accoglienza
(a tutti i costi e contro gli stessi accoglienti e i propri figli – Ndr).
Per fortuna Bergoglio l’ha raccontata.
“Uno straniero entra nella casa di un altro ed il padrone lo lascia fare.
L’uomo straniero vede tante belle cose e se ne appropria,
mangia la cena del padrone ma poi non la trova di suo gradimento
e rompe tutti i piatti, i bicchieri, le tazze.
Successivamente lo straniero vede un crocifisso e lo distrugge,
poi picchia selvaggiamente il padrone perché non l’ha tolto prima.
Poi l’uomo vede la figlia del padrone e decide di portarsela via.
Mentre lo straniero sta per andarsene il padrone lo richiama
e l’uomo con un grugno si volta.
Il padrone ha preso per mano l’altra figlia e dice all’uomo:
ti offro anche l’altra figlia e torna presto a trovarmi”.
Apoteosi dell'ospitalità, paradigma dell'idiozia
Quanti fra voi direbbero che il padrone è un idiota? Tutti direbbero che è l’apoteosi dell’ospitalità. Quel bravo padrone ha fatto la scelta più civile, se avesse riempito di calci il vivace ospite e lo avesse rispedito a casa forse la sua casa sarebbe intera, i suoi denti non sarebbero caduti, le sue figlie sarebbero a casa, però avrebbe dovuto avere un gran coraggio perchè tutti noi lo avremmo etichettato come uno che non rispetta le differenze, un razzista, o addirittura un fascista. Nemmeno due ergastoli sarebbero bastati per condannare tali insulti alla civiltà. Quindi tutti noi dovremmo comportarci come il padrone di casa della parabola, invitare gentilmente gli stranieri ad entrare ed a fare ciò che gli pare con le nostre cose e con noi. Mica si può pretendere che uomini di altri paesi sappiano che non si possa entrare in casa d’altri, rubare, stuprare! Non lo fanno nei loro paesi perché è rischioso e chi glielo spiega che non andrebbe fatto nemmeno nel nostro? Dubito che qualche gentile interprete abbia parlato loro di leggi. Nemmeno sanno la nostra lingua e vorremmo che capissero concetti complessi come il rispetto altrui? Chi potrebbe poi spiegarglielo? Non certo un governo che ha adottato con i migranti il motto della scuola di Rabelais: Fai quello che vuoi! Quindi non è colpa loro se commettono qualcosa di sbagliato, poverini, come possono dei poveri profughi conoscere i nostri incivili usi e costumi?
Francesca Cappanna (Copyright © 2017 Qui Europa)
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