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Martedì, Marzo 13th / 2012
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Milano: solidarietà in piazza della Scala per i Marò
Bagarre a Palazzo Marino: solidarietà o cos'altro?
Milano – Per esprimere la solidarietà nei confronti dei marò italiani prigionieri in India, a Milano, in piazza della Scala sarà esposto un totem con le foto dei nostri connazionali Massimiliano Latorre e Salvatore Girono. A dirla così sembra cosa facile, ma questa decisione è frutto di “un dietro le quinte” movimentato e confuso sul palcoscenico di Palazzo Marino. Mancava il sipario ma è andata in onda una commedia tragicomica della durata di circa tre ore. Carmela Rozza, capogruppo del Pd, ha presentato alle 17.33 la mozione condivisa, siglata anche dal centrodestra, che avrebbe dovuto mettere tutti d’accordo. Infatti, conteneva disposizioni che prevedevano l’esposizione dello striscione con le foto dei due militari sulla facciata di Palazzo Marino, come aveva chiesto il centrodestra, la frase “Riconsegnate Massimiliano Latorre e Salvatore Girono allo stato italiano”, per come voluto dal centrosinistra e la richiesta che i nostri connazionali fossero giudicati dalla giustizia italiana, per come chiesto dal sindaco Giuliano Pisapia. E proprio nel momento in cui mancava solo il “si”, si è consumata la bagarre: prima il Pdl chiede di anticipare il voto, poi la Sinistra Ecologica e Libertà si oppone e presenta una nuova mozione ed il Pdl ripesca il “vecchio” ordine del giorno. Ancora, Anna Scavuzzo della Lista per Pisapia, dopo aver firmato la mozione condivisa, presenta un subemendamento, in cui chiede che lo striscione per i due marò venga sostituito con un totem che deve necessariamente essere esposto all’interno di Palazzo Marino. Polemiche da parte del centrodestra e Pisapia affida la decisione al voto dell’aula. Mentre Ignazio La Russa dichiarava che “la sinistra è stata costretta a cedere e, pertanto, ci sarà un atto di solidarietà da parte del Comune nei confronti dei militari”, il Pdl annunciava il proprio voto contrario e ne chiedeva, paradossalmente, la posticipazione considerando necessaria la partecipazione di Pisapia in aula. Il sindaco torna in aula e intanto arriva un altro subemendamento proposto dal socialista Roberto Biscardini in cui si chiede che il totem trovi posto in piazza della Scala. “Che il totem sia alto, verde per sottolineare l’importanza e dare la speranza” è la provocazione in rima che arriva dalla lega e l’europarlamentare Matteo Salvini parla di “uno spettacolo squallido creato sulla pelle di due persone” e chiede la sospensione della seduta a cui segue l’abbandono dell’aula da parte dei leghisti. L’atmosfera viene inasprita dalle parole di Pisapia il quale sperava che la decisione fosse unitaria, ma si è detto “preoccupato per la paura di una strumentalizzazione di una vicenda così delicata”. Il sindaco accusa il consigliere Riccardo De Corato di essersi nascosto dietro l’immunità parlamentare per far appendere lo striscione in Galleria. Accusa alla quale il pidiellino, ex vicesindaco, risponde a tono “Ho usato le mie prerogative solo perché si evitasse un sopruso: quello che i nostri marò non avessero alcun riconoscimento”. Poco dopo le 20, dietro richiesta della Rozzo, si ritorna al voto della mozione condivisa: la lega non era in aula così come la sinistra, Pdl e Pd votano a favore, così come Pisapia. Totem in piazza della Scala: questa la decisione finale. E meno male che doveva essere un’iniziativa di solidarietà: a Palazzo Marino, ne hanno dato proprio un bell’esempio. Maria Laura Barbuto (Copyright © 2012 Qui Europa)