Giovedì, Maggio 30th/2013
– Comunicato Stampa –
di Nicola Arena / Sete di Giustizia
Redazione Quieuropa, Nicola Arena, Sete di Giustizia, moneta-debito, Giacinto Auriti, Andrea Cavalleri, Maurizio Blondet
Moneta – Risposta alla critica contro Auriti, di
Andrea Cavalleri, apparsa sul Blog di Blondet
Cavalleri critica il genio Auriti: le sue osservazioni (che non
stanno in piedi) pubblicate sul blog di Blondet.
La replica dell'auritiano Nicola Arena (Sete di Giustizia)
di Nicola Arena / Sete di Giustizia
Andrea Cavalleri critica il geniale Prof. Auriti?
Roma – di Nicola Arena / Sete di Giustizia – Dopo aver letto con spiacevole sorpresa un articolo apparso l'8 giugno 2016 sul sito di Maurizio Blondet, giornalista che stimo moltissimo e penso sia uno dei più grandi scrittori contemporanei non allineati al sistema, ho sentito il dovere morale di rispondere in maniera chiara e inequivocabile allo scrittore Andrea Cavalleri autore dell’articolo titolato, con dosi sensibili di pressappochismo e superficialità, "Reddito di cittadinanza: l’errore di Auriti". Esaminiamo di seguito le parole dell’autore: "Che io sappia, l’allocuzione “reddito di cittadinanza” (scrive Cavalleri) nasce in epoca moderna ne “Il paese dell’utopia” di Giacinto Auriti. Il motivo per cui il professore Abruzzese lo propose (insieme all’abolizione delle tasse) fu che considerava il denaro ricchezza; pertanto lo Stato, stampando denaro, avrebbe prodotto tutta la ricchezza necessaria per tutti. Questo svarione (asserisce Cavalleri) nasce dal fatto che Auriti accettò l’antiquata ed errata definizione del denaro come unità di misura del valore ed elaborò a riguardo la bislacca teoria del valore indotto della moneta".
Prima critica a Cavalleri (concetto di valore)
Cominciamo a dire che la parola “svarione” usata dallo scrittore Andrea Cavalleri è frutto della sua palese/manifesta ignoranza in campo monetario, avendo letto solo superficialmente gli scritti di Auriti e che invece sono il prodotto di 40 anni di studi, convegni e proposte scientifiche atte a spiegare la Teoria del Valore indotto della Moneta, poi ribadita e sperimentata con l’esperimento SIMEC. Teoria ad oggi insuperata ed inattaccabile!! Auriti accettò la definizione di moneta come unità di misura del valore (Cavalleri la chiama antiquata perché forse si è fermato alla definizione data da Aristotele) e la perfezionò affermando che la moneta è un’unità di misura del valore e tutte le unità di misura hanno la qualità di quello che devono misurare. La moneta è quindi unità di misura del valore e valore della misura, cioè potere d’acquisto; un simbolo materiale necessario a rendere visibile un concetto spirituale, qual è appunto il valore.
Seconda critica (concetto di convenzione)
Ma continuiamo analizzando un'altra curiosissima tesi sbagliata (anti-auritiana) del Cavalleri:
"Il valore tuttavia è soggettivo e non misurabile perché cambia in relazione
alle situazioni personali e al contesto ed è quindi un parametro
del tutto inadeguato per definire alcunché"
Andrea Cavalleri
Anche qui egli dimostra di non aver compreso cosa sia il valore e quindi non può considerare la moneta come fattispecie giuridica, cioè come una convenzione che crea il valore non solo dal punto di vista soggettivo ma anche collettivo. Ribadiamo pertanto – ci sembra quanto mai doveroso e necessario a chiarire ogni spiacevole equivoco – il concetto di valore espresso dal grande Giurista Giacinto Auriti:
"Il valore è una previsione mentale in un rapporto fra fasi di tempo conseguenti,
finalizzata al raggiungimento del proprio benessere (fisico o spirituale)"
Giacinto Auriti
Es.: “la penna ha valore perché prevedo di scrivere” quindi non è l’oggetto a possedere un valore proprio ma è la persona umana che glielo conferisce. La moneta è quindi una fattispecie giuridica oggetto di diritto individuale (nel contesto del ricevimento, in cambio di beni o servizi resi) e allo stesso tempo, un oggetto di obbligo collettivo (nel contesto della fase di accettazione). La moneta quindi è previsione di poter acquistare, infatti ognuno accetta moneta perché prevede di comprare, certo dell’applicazione del diritto. Questo connubio di diritti e doveri è regolato convenzionalmente e sancito dalla legge attraverso il corso legale.
Conclusioni – Un consiglio a Cavalleri
Il Sig. Cavalieri poi continua nel suo audace e contraddittorio articolo con argomenti a volte condivisibili, quando si sposta su altri temi, ma nel momento in cui ritorna sul concetto monetario, egli cade nuovamente nell’errore grossolano di partenza, infatti egli asserisce che:
"I punti deboli di questo nostro sistema
stanno nel fatto che è possibile procurarsi il denaro (unico obbligo imposto)
anche in modi che non creano nessuna ricchezza:
per eredità, assistenzialismo, usura, speculazione finanziaria,
gioco d’azzardo, nonché furto e delinquenza".
Andrea Cavalleri
Quindi, tralasciando l’usura, la speculazione finanziaria, il gioco d’azzardo, il furto e la delinquenza – cui critica del Cavalleri è assolutamente condivisibile – egli afferma che l’eredità non è una ricchezza e che l’assistenzialismo nei confronti delle persone indifese e inabili al lavoro, anziani, bambini, ecc.., non sia dovuto… Conclusione rocambolesca a dir poco… se non "pericolosa"! Di seguito il signor Cavalleri si avventura in opinabili discorsi a favore dell’ambiente, che non stiamo qui a commentare (l’intento di questa nostra risposta è quello di far conoscere ai numerosi lettori del Blog di Maurizio Blondet quale sia la vera natura del denaro). Invitiamo, pertanto, Andrea Cavalleri, in tutta tranquillità, a leggere con maggior attenzione (qualora l'abbia mai fatto) i libri del genio di Guardiagrele, l'indimenticato Prof. Giacnto Auriti: senz'altro le sue teorie saranno investite di maggior razionalità ed equilibrio. La sua "cultura monetaria" ne beneficerebbe di certo ed eviterebbe certe magre figure, evitando – tra l'altro – di accrescere il caos in materia tra i neofiti: già i detrattori (poco razionali) del Professore, proponenti avventurose teorie monetarie che spesso e volentieri muoiono nel vicolo cieco del debito e dell'incoerenza (vedi MMT o Modern Money Theory, ecc..: vedi articoli in allegato) abbondano (Ndr). Sarebbe auspicabile che il Dottor Blondet desse spazio nel suo Blog anche a questa nostra risposta. Ringraziandolo, porgiamo cordiali saluti.
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