Lunedì, Agosto 26th/ 2013
– di Padre Piotr Panzulewicz –
Mercoledì, Luglio 4th/ 2012
– di Silvia Laporta –
Monti / Merkell / Roma / vertice ue / consiglio ue / Barroso / Van Roumpy / Banche / Bce / Signoraggio bancario / Finlandia / Olanda / Repubblica Slovacca / governo tecnico / Dittatura / Stati Uniti d'Europa / Mes / Rober Fico / Fondo Salva Stati / debito pubblico / crisi economica
Roma – Monti al Summit con la Merkel
Barroso e Van Rompuy suonano la carica
Il Professore: “Smonteremo il no di Finlandia e
Olanda, e la Germania affronti le sfide in
collaborazione con l’Ue!”
Roma – Oggi, a Roma, si terrà il tanto atteso summit tra Monti e Merkell. Il premier tecnico ieri si “scaldava” al Senato intriso di “buoni propositi”; sfortunatamente per noi! Visto che tali propositi – come ampliamente dimostrato in centinaia di articoli in sei mesi a questa parte – non tengono assolutamente né al benessere dei cittadini né a quello economico del Paese nel suo complesso – visto l'inasprirsi di un gravissimo processo recessivo che pare irreversibile. Ma, tuttavia, secondo i magnati europei il percorso verso meccanismi di stabilizzazione dei mercati è solo all’inizio. Ad annunciarlo è lo stesso professore, aggiungendo che il prossimo traguardo è fissato per il 9 luglio: un incontro per cristallizzare e consolidare tutte le decisioni dello scorso vertice Ue, con la presenza di tutti gli Stati Membri. Ci saranno anche Finlandia e Olanda, che hanno già dimostrato la loro insofferenza verso questi meccanismi, con un secco “no” davanti alla vergognosa trovata dello Scudo anti-spread; ma ci penserà il premier! Con il suo “proverbiale” spirito democratico, a risolvere la faccenda. Infatti l'amico dei banchieri e delle politiche care ai banchieri ha dichiarato di voler “smontare” le posizioni dei due paesi contrari proprio per quella data.
Debito – Una vasca senza tappo
Dopo che Finlandia e Olanda, hanno momentaneamente chiuso il sipario della speculazione anti-spread, ieri il premier slovacco Rober Fico, in una conferenza stampa, ha affermato : “ Non siamo più disposti a garantire altri soldi, se i paesi che dovrebbero riceverli non faranno i compiti a casa!” La Merkell, che era al suo fianco, ha gelato le aspettative europee, affermando che le decisioni dei singoli paesi, devono essere rispettate. Il Cancelliere tedesco ha aggiunto anche che fino al summit del 9 Luglio, non c’ è ancora bisogno di agire "mollando" altri soldi per il MES e per il presunto "Anti-spread". Ma il vero punto è che questi "benedetti compiti a casa" i Piigs non devono farli, per il semplice motivo che sono "compiti" fini a se stessi, e non protesi a bloccare la fuoriuscita dei liquidi europei dalla grande vasca del dedito. Semplicemente perchè qualcuno (Barroso, le agenzie di rating, il Consiglio Ue, le Bnche, Monti, Draghi ed i redattori del Trattato di Lisbona) ha dimenticato di mettere il tappo alla vasca.
L'Ue non vuol mettere il Tappo
Peccato però, che i progetti dell’Unione europea siano diversi. Il tappo alla suddetta "vasca" non lo si vuol mettere per deliberata scelta. Le decisioni che sono state prese in merito durante il vertice, infatti, sono state prese all’unanimità. "Le scelte prese per (fingere di) “calmare” lo spread – affermano il Presidente permanente del Consiglio europeo, herman Van Rompuy, e il Presidente della Commissione europea, Manuel Barroso – devono essere rispettate: non basta il no di alcuni paesi per bloccare le decisioni circa l’uso del nuovo Fondo Salva Stati permanente (MES o ESM); non si accettano ripensamenti!"
Il Potere persuasivo dell'Ue – Il Caso Orban
Ma pensare che lo spread così facendo possa "placarsi" è pura follia: una follia che per essere "bevuta" dall'opinione pibblica ha evidentemente bisogno di una robusta e potente campagna propagandistica. Ma la Troika e la tecnocrazia dominante si sa! Sanno utilizzare a tal scopo persuasivi mezzi di convincimento: così come accadde qualche mese orsono con il leader ungherese Orban che – per evitare il degenerare della speculazione nel suo paese – aveva deciso di porre la Banca Centrale Ungherese nuovamente sotto il controllo del popolo sovrano, di fatto "ri-nazionalizzandola". Cioè aveva deciso di porla nuovamente sotto il controllo diretto del Parlamento ungherese. Ma Barroso, a suon di minacce di sospensione di fondi Ue, ecc.., riuscì a farlo tornare – anche se con difficoltà – sui suoi passi.
Gli euro alle banche – Chiodo fisso di Barroso e Van Rompuy
"La Germania, seppur reticente – secondo i tecnocrati non eletti di Bruxelles – dunque, deve affrontare le sfide in collaborazione con gli altri paesi dell’Ue, senza frenare le proposte per il meccanismo anti-spread e le ricapitalizzazioni dirette delle Banche con i Fondi Salva Stati". Ecco quello che sta a cuore a Barroso e Van Rompuy, le solita ricapitalizzazione bancaria con i soldi dei cittadini.
Gli euro alle banche – Chiodo fisso di Barroso e Van Rompuy
Ma perché dovremmo pagare noi – attraverso tasse insormontabili ed inique – le ricapitalizzazioni bancarie quando la Bce – l’unica che può stampare, gratuitamente, un infinito numero di banconote – potrebbe risolvere la faccenda senza "spargimento di lacrime e sangue"? La risposta? Il nostro sistema monetario è fondato totalmente sul debito e sul signoraggio bancario. Questo sistema, amorale e abominevole, è imposto ai cittadini che non hanno certo scelto di trovarsi in un mercato economico/monetario in cui si acquista e si rivende solo debito su debito e a tassi da usura.
Pastori iniqui e pecorelle smarrite
Ma la cosa brutta è che ormai non si vede una luce alla fine del tunnel. Già dal tono quasi “mafioseggiante” di Barroso e Van Rompuy, si nota il carattere dittatoriale degli Stati Uniti d’Europa. Le decisioni prese al vertice, prese all’unanimità "devono" essere mantenute! L’unico piccolo particolare è che queste decisioni sono state prese dagli stati che hanno deciso di ratificare il Mes, (Italia compresa), senza alcuna interpellanza dei contribuenti. Nessun referendum, nessuna spiegazione o informazione tangibile all' interno singoli stati ( a parte il referendum fittizio dell’ Irlanda)! A mala pena ci hanno informato, (o forse dis-informato) su quello che stava accadendo, non facendo trapelare la verità. Poche sono le voci fuori dal coro, che come noi, vogliono far luce nella mente dei cittadini; ma molti sono i politici che a mo di pastori cercano di guidarci come un gregge, verso la direzione sbagliata. E allora, questa volta , è il caso di essere le pecorelle smarrite?
Silvia Laporta (Copyright © 2012 Qui Europa)
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– di Rosario Giglio e Sergio Basile –
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