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– Speciale di C.Alessandro Mauceri e Sergio Basile –
Letta, manovra [...]
Martedì, Novembre 27th/ 2012
– di Silvia Laporta –
Bruxelles / Natale a Bruxelles / laicismo a discapito delle tradizioni / albero di natale / Grand Place / unione europea / islam / cristiani / valori / religione / laicità / Molenbeek / Ardenleecht / Mostra Europea del Presepe / European Crib Exhibition / Victor Batarseh / Betlemme / Sindaco di Betlemme / Parlamento europeo / Presepe / eurodeputati / Speranza / San Benedetto / Edith Stain / San Patrizio / San Tiago / Laicismo e Islam / Spirito del Natale / Agende Ue / Commissione europea / Pasqua e Natale / Festività / Storia
Natale a Bruxelles: laicismo a discapito
delle tradizioni
Le tappe principali della Deriva laicista dell'Ue: uno
schiaffo alla storia e a centinaia di milioni di Europei
La Mostra Europea del Presepe per protesta non più allestita
all'interno del Parlamento Ue, ma tra la "gente comune"
Bruxelles – La bellissima piazza principale della capitale belga, la Grand Place, quest'anno non incarnerà lo spirito cristiano del Natale. Tradizionalmente il grande spazio cittadino viene allestito con un grande albero di Natale, simbolo dei valori sociali e religiosi (accanto al classico presepe, l'albero rappresenta infatti per i cristisani "l'albero della vita per eccellenza", Gesù Cristo nascente: il mistero e l'emblema dell'incarnazione di Dio, dell'umiltà e della Provvidenza) che quest'anno verrà sostituito con delle discutibili installazioni elettroniche che proietteranno luci e suoni. "Una scelta giustificata – sostiene la giunta comunale – dal laicismo". Secondo le istituzioni cittadine, infatti, l'albero di Natale urterebbe la sensibilità degli altri credi religiosi. Motivazione opinabilissima e per il vero piuttosto disarmante e debole, unita anche al fatto che, con queste nuove installazioni – dicono – si risparmierà energia elettrica. Ma i cambiamenti sono anche altri. I tradizionali mercatini di natale, allestiti nella piazza, quest'anno si chiameranno "Piaceri d'inverno". Come si chiameranno allora i presepi e gli altri oggetti tipicamente natalizi, ci chiediamo?
Laicismo, Islam e "Spirito del Natale"
Forse la motivazione è da rintracciarsi non solo nel presunto risparmio energetico e nel presunto rispetto della laicità – che in questo caso fa eco con la parola "appiattimento" culturale e "annullamento" spirituale – ma anche in altri fattori. Quest'anno, per la prima volta, molti rappresentanti delle istituzioni si rifaranno al pensiero islamico. Il partito Islamico, infatti, è riuscito ad entrare nei consigli comunali di Molenbeek e Ardenleecht, due tra i più grossi comuni che costituiscono il tessuto metropolitano di Bruxelles.
Le Tappe della Deriva laicista dell'Ue
Ma l'Unione europea – la stessa Ue che un paio d'anni orsono, come ricorderete, aveva finito per distribuire migliaia di agende ufficiliali a giovani e studenti in tutta Europa, omettendo (volutamente) di indicare festività come Pasqua e Natale: l'errore ci sembrò francamente troppo grossolano per poter parlare di distrazione o errore accidentale, dal momento che la stessa agenda indicava tutte le altre festività religiose degli altri culti e credi differenti dal cristianesimo – sembra non curarsi del cambiamento sociale e culturale che sta avvenendo al suo interno, e proprio a due passi dai palazzi dorati del potere "imperiasle". Un'unione evidentemente troppo impegnata nei magheggi economici. Sembra dunque non accorgersi di questa deriva non laica, ma "laicista" e di questa preoccupante involuzione che tra l'altro mina la sensibilità di milioni di famiglie belghe, e non solo. Un grande sbaglio. Un incommensurabile sbaglio, ma anche un grossolano autogol. Pezzi di un puzzle che va via via prendendo forma, svelando agli europei, il vero volto di questa Europa targata Ue. Piccole tappe di una deriva laicista che "coerentemente" non travolge solo il sociale e l'economia, ma anche l'umanesimo stesso, mettendolo inconfutabilmente all'angolo della storia.
Uno schiaffo alla storia e a centinaia di milioni di europei
Accanto ad un laicismo becero difeso ad oltranza e contro ogni logica – che tra l'altro si fa da garante ad una cosiddetta e presunta "libertà religiosa" profondamente antistorica, che anziché puntare a valorizzare tutti i culti, mira ad annichilirli e ad appiattirli in maniera gratuita ed ingiustificata – non bisogna però dimenticare il mancato rispetto del "patto" che ci lega con la storia: le proprie radici e tradizioni. L'albero di Natale – anche se in questo caso meno del presepe – è un simbolo importante intriso anch'esso di significati non solo religiosi ma anche sociali, come l'unione, la tolleranza e il perdono. Valori che potremmo definie "universali". E' giusto privare i cittadini di un simbolo così importante in nome di una libertà di espressione che però va a discapito dei valori già alla base della società? Davvero no! Tantomeno nella città simbolo di qusta nuova "Europa" che si innalza a paladino della Pace e della Libertà.
Gli obiettivi dei Profeti del Nulla
In questa globalità "progressista" e "liberale" che ormai ci pervade – ci investe come uno tsunami – si rischia di perdere i valori portanti tipici di ogni cultura. Ma forse il vero obiettivo dei nuovi profeti del nulla e della "religione laicista" è proprio questo! Non è giusto omologarsi e perdere la propria spiritualità: spinta indispensabile per affrontare con fede e speranza la vita. E ciò a prescindere dal proprio credo o culto di riferimento. E ciò, a maggior ragione nell'Europa: un continente storicamente legato a doppio filo – piaccia o no – alla storia di santi cristiani come San Benedetto, San Patrizio, San Cirillo e Metodio, Santa Barbara, San Giacomo (Tiago), Edith Stain e tanti, tanti altri, che diedero la vità per annunziare il Vangelo di Cristo in tutto il Continente, contribuendo tra l'altro alla stessa rinascita culturale e morale (non solo spirituale e religiosa) delle comunità dei luoghi e delle nazioni in cui vissero ed operarono. Migliaia di conventi e monasteri, migliaia di biblioteche, abbazie e centri culturali nati e fioriti in tutt'Europa, ne sono la dimostrazione più verace e lampante. E poi, è anche vero che bisogna mantenere la propria indentità e coltivare i propri valori per contribuire all'arricchimento dell'umanità, e soprattutto per non perdere la bussola in un periodo storico che di valori ne trasmette veramente pochi ed in gran parte tutti dissacranti e protesi all'individualismo ed al materialismo. Ci rimangono solo le tradizioni e le nostre radici, per ricordarci quello che siamo e non farci travolgere definitivamente ed in maniera irrimediabile dalle brutture del nostro tempo.
La Mostra Europea del Presepe fuori dal Parlamento Ue
Anche per questo, da tre anni a questa parte – considerata questa ingiustificata ed irrispettosa deriva in seno alle istituzioni comunitarie – per protesta, il nostro Osservatorio Nazionale (Qui Europa) in collaborazione con l'European Crib Exhibiton (Mostra Europea del Presepe: evento che coinvolge i migliori artisti dell'arte presepiale europei e mediorientali) ed il Comune di Betlemme, hanno deciso espressamente di non allestire più all'interno del Parlamento europeao (sede di Bruxelles) la suddetta esposizione presepiale (la prima dal 1957 a coinviolgere oltre 30 Paesi europei e non, e ad essere stata allestita all'interno della sede istituzionale ufficiale dell'assemblea continentale europea – vedi particolari nella foto) preferendo dirottare l'evento presso luoghi che meglio incarnassero il messaggio del Natale più verace e sincero; ed il suo immenso valore simbolico ed intrinseco. Piazze, Chiese e Musei d'Europa e d'Italia. D'altra parte, cosa sarebbe il Natale senza il Presepe? E soprattutto cosa sarebbe l'uomo – cristiano o non cristiano – senza la speranza? Il nulla!
Silvia Laporta (Copyright © 2012 Qui Europa)
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SITO E PAGINA FACEBOOK
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FaceBook – "Mostra Europea del Presepe"
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