Domenica, 7 giugno / 2015
– di Rev. Antoni Carol i Hostench –
Mercoledì, Dicembre 19th/ 2012
– di Nabil Antaki e H. Emili Turú (Superiore Generale dei Fratelli Maristi) –
Natale in Siria / Inferno Siria – La Fede che Sfida e Vince la Paura – Un Augurio di Natale molto Speciale / Dramma Siria / Incremento delle spese militari / Guerra / Armamenti Europa / Guerra / Libertà / Diritti fondamentali / Distruzione / Crimini / Manipolazione mediatica / Ribelli / Armi / More / Controllo del territorio / Aleppo / Natale / Speranza / Missionari / Religiosi / Vegine Maria / San Giuseppe / Gesù Bambino / Gregorio di Nissa / Candela / Rete di solidarietà / Miracolo / Nel cuore dei semplici / La fede che sfida e vince la Paura/ Nabil Antaki / Emili Turù / Auguri di Natale / Candela della Fede / Preghiera per la Pace in Siria / Vescovo di Aleppo / organizzazionepermanente che si occupi di sostenere le ragioni delle comunità cristiane di Siria e Libano
Cari amici, il nostro augurio di Natale per i lettori che , sempre più numerosi, stanno raccogliendo sul Sito le testimonianze dei cristiani della Siria è nelle parole di frère Georges: "ad Aleppo non c'è elettricità, né pane, né telefono. In alcuni quartieri manca l'acqua. Il Gesù di Natale 2012 è un bambino che ha freddo e fame. E' uno sfollato… Le stelle non brillano più nel cielo di Aleppo. Fuggono … L'unica buona notizia di questa notte è la vostra comunione. Per noi, questa non sarà una candela, sarà la nostra stessa presenza: le nostre mani, il cuore e tutto il nostro essere." Vi chiediamo di portare nel cuore le parole e l'opera dei Missionari e Religiosi siriani: sono presenti nella storia , anche nell'orrore , come anima del mondo. Offriamo anche per loro le piccole e grandi fatiche della vita. Invitiamo ancora gli amici che sono interessati a collaborare alla nascita di una organizzazione permanente che si occupi di sostenere le ragioni delle comunità cristiane di Siria e Libano a segnalare il proprio nominativo con una e-mail all'indirizzo : info@appunti.ru – Non le dimentichiamo! A tutti, un Natale di Speranza e di Pace!
Ora Pro Siria – Qui Europa
Aleppo – Siria
La piccola speranza avanza tra le sue due
sorelle grandi
Questo è quello che intendo quando ti auguro Buon Natale
Nascita e Resurrezione – Il senso pieno del Natale portando la Croce
Aleppo – Dalla nostra ultima lettera del 26 ottobre, la situazione militare sul terreno non è cambiata. Nonostante combattimenti strada per strada, attentati, autobombe, cecchini, omicidi e rapimenti, nessuna delle due parti del conflitto ha preso possesso di Aleppo. Per contro, la situazione umanitaria è catastrofica. Tutto manca: pane, acqua, elettricità, benzina, gas e combustibili per citare solo bisogni di base. Questi prodotti sono disponibili in altre città siriane al prezzo normale. Ma il rifornimento di Aleppo è impossibile, tutte le strade che portano in città sono nelle mani dei ribelli che impediscono la consegna di questi prodotti. E quando si possono ottenere, il loro costo è insostenibile per la maggior parte delle persone: il pane 10 volte più caro, il prezzo della benzina salito 5 volte, combustibile (per il riscaldamento) a 12 volte, gas ( per cucinare) a 9 volte. Gli Aleppini hanno freddo (è inverno), sono affamati e disperati. Inoltre, l'elettricità è razionata, quando non è tagliata completamente come un paio di giorni fa, quando l'impianto di alimentazione principale è stata bombardato lasciando Aleppo nel buio più totale per 48 ore. Gli Aleppini non hanno avuto acqua (senza elettricità non funzionavano le pompe per l’ acqua ). In un freddo glaciale, la gente non poteva ricorrere alla stufa elettrica, nè acquistare combustibile per alimentare la stufa o per il riscaldamento centrale. Le comunicazioni sono molto difficili: i telefoni cellulari, internet, le comunicazioni internazionali sono per lo più interrotti. Lasciare Aleppo è una sfida: per strada, potremmo essere rapiti o uccisi, e nel tentar di prendere l’aereo, il fuoco sulla strada per l'aeroporto ne ha ucciso più di uno.
L'aumento del numero di profughi
Una statistica riassuntiva dei pazienti che mi consultano qui nello studio mi ha mostrato che l'80% non vive più nella loro casa. Gran parte dei cittadini si è trasferito a vivere con parenti o amici in quartieri ancora "sicuri". La vita è diventata così costosa che anche la classe media non può più sopravvivere. E che dire riguardo ai poveri e agli sfollati, di cui ci prendiamo cura? Con i "Fratelli Maristi Blu", continuiamo il nostro lavoro con gli sfollati. La mattinata è dedicata alla distribuzione di prodotti alimentari e sanitari e al "punto medico" dove abbiamo tra i 30 e i 50 pazienti al giorno. Nel pomeriggio, gli adulti nel nostro gruppo con i due fratelli Georges visitano le famiglie e i giovani – insieme con Fratello Bahjat – e si occupano dei bambini.
La straordinarietà dell'ordinario
Il nostro progetto "Voglio imparare" è mirato all'alfabetizzazione dei bambini sfollati, insegnando loro le basi del leggere, scrivere e far di conto. Gli sfollati soffrono molto per il freddo, le aule in cui alloggiano non sono dotate di riscaldamento. Si accontentano degli spessi maglioni e coperte che abbiamo loro fornito. Con contro, abbiamo installato in ogni scuola uno scaldabagno elettrico per consentire loro di fare un bagno caldo (quando la corrente elettrica e acqua sono disponibili!). Il nostro progetto "Carrello della Montagna" è nel suo quinto mese. Come si è detto nelle nostre precedenti lettere, il progetto mira a fornire un cesto di cibo (sufficiente per sfamare una famiglia completa) una volta al mese, per le famiglie cristiane prive di risorse in zona Jabal Al Saydé per sovvenire alla fame fornendo loro un salario di sussistenza per sopravvivere. Domenica 2 dicembre si è svolta la quarta distribuzione del paniere mensile a 291 famiglie. Il quinto cestello è previsto per la vigilia di Natale e per la prima volta comprenderà un chilo di carne. Questo sarà un banchetto, il giorno della festa di Natale, per quelle famiglie che non hanno assaggiato la carne per 5 mesi!
La morte si annida in ogni momento
Tutti gli Aleppini, compresi i nostri sfollati, i nostri poveri ed i nostri volontari sono in preda alla stanchezza e alla disperazione per la situazione che si protrae da cinque mesi in Aleppo e da 21 mesi in Siria. Non vedono la fine del tunnel. Sono stanchi del suono di bombe e fucili, della povertà, della miseria, della fame, del freddo, della distruzione, dello sradicamento e della morte che si annida in ogni momento. Soffrono di vedere la loro città e il loro paese distrutto, hanno perso ogni speranza per il futuro.
La grande rete di solidarietà
Quello che ci consola è la rete di solidarietà che si è creata intorno a noi. In primo luogo, i parenti e ilsiriani della diaspora, che non perdono l'occasione per dimostrare il loro attaccamento e l'amore per i siriani che sono rimasti sul posto e per il loro paese di origine. E poi, naturalmente, tutti voi, amici, conoscenti o amici di amici che ci hanno sostenuto e continuano a farlo in vari modi. A tutti voi, a nome delle nostre squadre "Orecchio di Dio", i "Fratelli Maristi Blu" e "Paniere della montagna," vorrei dire grazie per il vostro sostegno, la vostra amicizia e l'amore. Vi auguriamo che per voi il Natale sia gioia e pace. Che Nostro Signore, Dio dell'Amore e della Pace, faccia sì che finisca il nostro incubo e che resti viva in noi quella Speranza che permetterà che, dopo le tenebre, la luce possa scaturire, perchè di nuovo siamo in grado di vivere in pace e sicurezza. Per il 2013, vi auguriamo il meglio.
Nabil Antaki
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Articolo correlato – Messaggio di Natale dall'inferno di Aleppo – Siria
Siria – Messaggio del Superiore Generale
dei Fraelli Maristi in occasione del
Santo Natale
Aleppo – Il Natale a 600 Km da Bethlehem: quando
la Fede sfida e vince la Paura
I Concetti creano guerre, lo stupore supera la realtà e
permette la gioia di una vita piena
"Non è difficile, in questo Natale, immaginare lo stupore di Maria e Giuseppe, sorpresi nello scoprire che la vita è più che vita, che c'è sempre qualcosa che ci supera nel tessuto ordinario della nostra storia. Un apprendistato che essi hanno fatto per tutta la vita, segnata, come quella di molti dei loro contemporanei, da momenti di serenità e di pace, ma anche da altri di violenza estrema. Apprendimento che stanno facendo i 3 fratelli della nostra comunità di Aleppo (Siria), a circa 600 km da Betlemme. Da diversi mesi, la popolazione civile di questa antica città è immersa in una situazione di forte violenza: lotta armata, attentati, scarsità di risorse … Ciò che sorprende è come, in tali circostanze avverse, sia possibile anche lì l’emergere dello stupore.
La Fede che sfida la Paura
In effetti, una profonda ammirazione nasce davanti a situazioni che si verificano, in modo imprevisto: un gruppo di laici, i Maristi, sfidando la paura, consegnano il loro tempo e le loro competenze per restare insieme alle vittime più vulnerabili, senza distinzione di culture o religioni: la collaborazione di volontari/e, anche musulmani, che partecipano all’opera dei Maristi Blu; la risata spontanea dei bambini, almeno per qualche ora; la rete di solidarietà che è stata tessuta, sia a livello locale che internazionale … Sì, la speranza è possibile.
La Candela – Il Miracolo nel cuore della Gente Semplice
Anche se tutto sembra indicare che la violenza e la morte hanno l'ultima parola, la piccola speranza, come la chiamava Peguy, si ostina a mantenersi salda nel cuore della gente semplice.Come possiamo continuare a sostenere la speranza dei nostri fratelli e sorelle in Aleppo? Vi invito dal 18 al 25 dicembre a mettere in qualche parte privilegiata della nostra comunità o famiglia una candela e ad accenderla ogni giorno per qualche momento, come simbolo della nostra comunione con loro, attraverso l'affetto e la preghiera.
"I Concetti creano Guerre, lo Stupore conosce e supera la realtà"
Gregorio di Nissa, un cristiano vissuto alla fine del quarto secolo nella stessa regione del Medio Oriente, ha scritto che "i concetti creano gli idoli", solo lo stupore conosce. Sì, i concetti creano idoli, e spesso malintesi, e persino guerre. "Solo allo stupore è possibile attraversare la realtà come appare ai nostri occhi, e abbracciare la gioia di una vita piena, pur in mezzo alle condizioni più avverse". Questo è quello che intendo quando ti auguro Buon Natale! Che lo sia davvero per te e per i tuoi cari".
H. Emili Turú, Superior General – Aleppo, Siria
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Leggi gli Articoli Correlati – Approfondimenti
(Intervista di La Croix al Vescovo di Aleppo – del 14 Dicembre 12)
Dramma Siria – Il Vescovo Audo: "Potenze
internazionali, fate ai siriani questo
dono della Pace"
Mobilitazioni delle chiese in tutto il mondo, dopo
l'appello di Benedetto XVI: l'ultimo appello del
Vescovo di Aleppo alla comunità internazionale
Per Mons. Antoine Audo, gesuita Vescovo di Aleppo,
Presidente della Caritas Siria, il conflitto siriano è
diventato internazionale: solo un accordo internazionale
e l'impegno di tutti i vescovi e le chiese cristiane potrà
portare alla riconciliazione, fermando le forze esterne
che vogliono distruggere il Paese
Aleppo – Come descriverebbe la situazione ad Aleppo adesso? – Mons. Antoine Audo: L’Insicurezza regna ovunque. Non possiamo più circolaree si è permanentemente minacciati da rapimenti (a scopo di estorsione), dalle imboscate dei cecchini, dalle bombe (da parte dell'esercito siriano o dei ribelli) e dagli attentati con autobombe. Questa insicurezza ha fatto sì che l'80% delle persone non lavora più, in modo che l'economia è bloccatae la povertà aumenta (per non parlare dell'embargo economico occidentale alla Siria). Tanto più che il costo della vita è raddoppiato dall'inizio del conflitto.
70% dei siriani sotto la soglia di povertà
Le persone semplici che vivevano con poco devono ora essere supportate in tutto, così si può dire che oggi il 70% dei siriani vive al di sotto della soglia di povertà. Come fanno a sopravvivere? – M.A.: La gente ha dei risparmi e il sostegno della famiglia funziona ancora bene nelle nostre società tradizionali. E i siriani della diaspora (Nord America, Europa, Australia …) riescono ad inviare da 300 a 500 dollari per le loro famiglie ogni mese. Ma le famiglie sfollate facilmente diventano un peso. In qualità di presidente della Caritas Siria da un anno, posso dire che tocco la miseria con le dita – Caritas Siria quali programmi ha implementato? – M.A. : Nelle sei regioni organizzate dalla Caritas (Damasco, Aleppo, Homs, Jaziré, Horan e la costa), diamo lapriorità all'aiuto alimentare con 4000 pacchi di alimenti (del valore di circa 20-30 dollari ) distribuiti mensilmente in tutto il paese: un totale di100.000 dollari finanziati principalmente dai nostri partner tradizionali (Catholic Relief Services, Caritas Germania, Svizzera e Lussemburgo …). Sviluppiamo assistenza medica, in particolare a Damasco e Aleppo, per dare libero accesso alle cure sanitarie. E ad Aleppo, abbiamo aperto un contratto con il St. Louis Hospital gestito dalle Suore di San Giuseppe dell'Apparizione perchè tutti i feriti vi siano operati e curati gratuitamente e ho deciso di finanziare questo progetto per la somma di $ 50 000 al mese. Abbiamo anche un "programma invernale" ($ 300 000 fino a marzo 2013) per l'acquisto per 3.000 famiglie in tutta la Siria, di stufe e petrolio, coperte e vestiti caldi e di aiuto per pagare l'affitto.
Contributo di tutti i Cristiani determinante per evitare guerra "legale"
Come vede il futuro prossimo in Siria? – M.A. : La mia impressione generale è che non se ne esce. Questo conflitto siriano, inizialmente locale, è diventato regionale (con il Qatar, Arabia Saudita, Iran, Turchia) ed è ora internazionale (con la Russia, gli Stati Uniti, la Cina e l'Europa). Quindi possiamo solo sperare che ci sia un accordo internazionale per risolvere il conflitto locale e raggiungere la riconciliazione e la pace. Ciò significa riconoscere la complessa storia dei rapporti tra alawiti e sunniti e parlarne con calma – che oggi è impossibile, perché si tratta di un argomento tabù nella società siriana. Ciò implica anche che ogni parte smetta di ritenersi depositario della verità e riconosca la dignità degli altri. A questo proposito, i cristiani, tutti i Cristiani – in Siria, in Oriente come in Occidente – possono contribuire a spezzare la spirale di umiliazioni, di violenza e di vendetta per avere l'audacia del perdono .
Fare il possibile per salvare questo bellissmo Paese e migliaia di Cristiani
Quale appello Lei vorrebbe lanciare? – M.A. : Mi rivolgo a quelli chedistruggono questo bellissimo Paese, così ricco di storia e cultura: invece di sfruttare i punti deboli confessionali, essi farebbero meglio adaiutarlo a trovare soluzioni politiche ed economiche. Miliardi di dollari sono già stati persi in questa guerra, per niente. Cerco di fare tutto il possibile per salvare la Siria e anche per salvare la presenza dei cristiani, perché più ci sarà distruzione in Siria, sempre più cristiani se ne andranno, e sarà una perdita per il paese e per tutta la regione! Contribuire alla riconciliazione e assicurare la pace alla Siria sarà vantaggioso per tutti, a livello nazionale, regionale e internazionale! Chiedo pertanto alle potenze internazionali che ci facciano il dono della pace attraverso una mediazione politica ragionevole e razionale.
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Martedì, Dicembre 11th/ 2012 – di Suor Maria de Guadalupe Rodrigo – Testimonianza choc dalla Siria / Lottiamo ogni giorno per la Pace contro i Signori della Morte / Siria / Mobilitazione Internazionale contro la Guerra / Siria / Mobilitazione Internazionale per la Pace / Esteri / Siria / Pace / Dialogo / Convivenza Pacifica / Stati […]